Luca Traini
Luca Traini resta in carcere. E’ quanto ha deciso la Cassazione dopo il ricorso presentato dal legale del 30enne Giancarlo Giulianelli.
L’avvocato Giancarlo Giulianelli
L’udienza a Roma si è svolta venerdì e oggi è arrivata la decisione della prima Corte: il difensore aveva chiesto per il suo assistito i domiciliari con braccialetto elettronico, la procura generale si era opposta e i giudici al termine del dibattimento hanno deciso di non concedere la misura alternativa al carcere. La richiesta era già stata avanzata al tribunale del Riesame che l’aveva respinta e Traini era rimasto in cella a Montacuto di Ancona. Da qui il ricorso in Cassazione. Ora la difesa attende le motivazioni. A Traini viene contestato di aver sparato e ferito sei persone di origine africana il 3 febbraio del 2018 a Macerata. Un raid che aveva fatto piombare la città nel terrore, messo in atto dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro. Per questo la Corte d’assise di Macerata lo ha condannato per strage, in abbreviato, a 12 anni. Il processo d’appello è fissato per il 26 settembre.
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Avrebbe il sapore di una sentenza politica: ha sparato contro gente di colore, quella che una certa politica difende e perdona e rimanda sulla strada a spacciare e a delinquere.
Più che una sentenza politica sarebbe stata una sentenza che, per un principio di equità, particolarmente sentito in ambito giudiziario, avrebbe aperto le porte delle carceri a persone che ha compiuto delitti meno gravi di quello commesso da Traini.