Patto per lo sviluppo post sisma,
Ceriscioli incontra i parlamentari:
«Chiediamo l’adesione del governo»

L'APPELLO DEL GOVERNATORE dopo il summit con i rappresentanti del territorio in Parlamento: «E' un lavoro fatto da tutte le associazioni di categoria, dalle quattro università e dalla Cei marchigiana, attraverso l’individuazione di zone con sgravi fiscali, di contributi per le imprese e di servizi da attivare. Vengono stimati investimenti per due miliardi di euro e una ricaduta occupazionale di 9.500 unità»

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Luca Ceriscioli

 

«Attivare il prima possibile un tavolo con il governo per avere risorse e per dare un grande contributo al nostro territorio». Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli oggi a Roma dopo l’incontro sul Patto per lo sviluppo e la ricostruzione con i parlamentari eletti nelle Marche. «E’ stata un’occasione importante per illustrare il lavoro fatto da tutte le associazioni di categoria, dalle quattro università e addirittura dalla Conferenza Episcopale Marchigiana, attraverso l’individuazione di zone con sgravi fiscali, di contributi per le imprese e di servizi da attivare – dice il governatore delle Marche – In pratica tutte quelle cose che servono per poter rilanciare le aree colpite dal sisma. Un patto che il governo in passato ha sottoscritto nel caso di sisma Abruzzo e dell’Emilia Romagna e che noi auspichiamo anche per le Marche. L’incontro è stato utile anche per chiarire quegli elementi di differenza fra la visione di alcuni parlamentari ed il nostro lavoro, ma con un obiettivo solo: attivare il tavolo con il governo per avere queste risorse».

Regione-Palazzo_Raffaello-DSC00182-325x244Il patto sottoscritto nel dicembre scorso a palazzo Raffaello, dai rappresentanti istituzionali, sociali, economici e accademici marchigiani ha come obiettivo «quello di contrastare il rischio di impoverimento socio-demografico ed economico delle aree colpite dal sisma, valorizzando le risorse disponibili e promuovendo investimenti – si legge nella nota diffusa dalla Regione –  I settori operativi individuati sono otto: servizi sociali e sanitari, competitività e innovazione, green economy, sicurezza del territorio, valorizzazione del patrimonio (ambientale, storico, culturale), mobilità, ricerca e nuove competenze, riduzione del divario digitale. Vengono stimati investimenti per due miliardi di euro e una ricaduta occupazionale di 9.500 unità lavorative. Le risorse coinvolte, orientate secondo le finalità del Patto, sono quelle nazionali ed europee destinate alla ricostruzione, quelle della nuova programmazione europea 2021-2027, quelle nazionali aggiuntive – precisa l’Ente nella nota. L’area marchigiana interessata dal sisma del Centro Italia del 2016, cosiddetta “cratere”, si estende per circa 4 mila chilometri quadrati e rappresenta il 40% del territorio regionale. Include 87 comuni, per una popolazione di 313 mila abitanti, pari a circa il 22% della regionale. Due comuni appartengono alla provincia di Ancona (35 mila abitanti), 46 a quella di Macerata (184 mila), 17 a Fermo (26 mila), 22 ad Ascoli Piceno (103 mila abitanti). L’area del cratere è meno densamente popolata (88 abitanti per kmq), con un’età media della popolazione superiore per la maggiore presenza di anziani».



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