Gli avvocati Mone e Zambelli
di Federica Serfilippi (foto-video di Giusy Marinelli)
Tre ore di interrogatorio, la ricostruzione della notte tra il 7 e l’8 dicembre e tanti interrogativi. Una marea di interrogativi. Sono quelli che dovranno scandagliare nei prossimi giorni gli inquirenti in relazione alla tragedia di Corinaldo, andando a cristallizzare una situazione ancora troppo sfumata. Nuovi spunti sul caso sarebbero emersi questo pomeriggio, nell’ambito dell’interrogatorio che ha sostenuto il 17enne fermato sabato mattina in un residence di Senigallia. Il minore è stato arrestato (con lui un 22enne e un 27enne per cui si terrà domani l’udienza di convalida in tribunale) per detenzione di droga (due etti tra cocaina e hashish) e indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e lesioni dolose, tutti reati connessi alla vicenda di Corinaldo. Sarebbe stato lui, stando a una prima ipotesi, a diffondere lo spray al peperoncino che ha scatenato il caos alla Lanterna Azzurra. Ad indicarlo come il presunto auto degli spruzzi sarebbe stato un gruppetto di persone. In poco meno di tre ore, davanti al procuratore minorile Giovanna Lebboroni, ha dato la sua versione dei fatti su quella notte tragica, fornendo agli inquirenti nuove piste investigative.
Sul merito dell’interrogatorio, però, bocche cucite da parte dei legali Andrea Mone e Martina Zambelli. «Il nostro assistito è sereno – hanno detto – non abbiamo parlato di alibi. Ha risposto alle domande e ha fornito degli elementi che dovranno essere esaminati. Per quello che è successo a Corinaldo è addolorato, come lo siamo tutti noi». Un alibi, però, il 17enne lo avrebbe. La notte finita sotto la lente della procura sarebbe stato in compagnia della ragazza in un locale di Marotta per poi andare a dormire nel residence dove è stato arrestato solamente per la droga. Sugli altri reati, infatti, non ci sono misure cautelari in corso.«Indaghiamo a 360 gradi, tutto è utile», ha detto il procuratore Lebboroni.
Domattina, intanto, si svolgeranno a Torrette le autopsie sui corpi delle sei vittime della Lanterna. Ad eseguire gli esami, a partire dalle 10, saranno i medici legali Francesco Paolo Busardò e Manuel Papi. Le notifiche sono arrivate agli otto indagati: oltre al minore, sono stati iscritti nel fascicolo aperto dal pm Paolo Gubinelli i tre soci della Magic Srl (la società che gestisce il locale) Carlantonio Capone, Quinto Cecchini e Francesco Bartozzi, e i quattro proprietari della struttura: Alberto, Marco e Letizia Micci e Mara Paialunga. Per i sette adulti l’ipotesi accusatoria è concorso in omicidio colposo. I familiari di due vittime compaiono già nelle notifiche come parti lese. Si tratta della 14enne Emma Fabini, la cui famiglia è rappresentata dall’avvocato Luca Pancotti, e di Eleonora Girolimini, la mamma morta nella calca. I parenti sono sostenuti dal legale Stefano Mengucci.
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Diciassette anni, trovato con due etti di cocaina, sospettato di aver usato lo spray per derubare di una catenina uno dei presenti e che tale gesto di per se vigliacco e criminale ha scatenato la causa che ha portato all’uccisione di cinque ragazzini e una signora che aveva accompagnato la figlia. Non mi meraviglierei che uno così se esistesse veramente sarebbe anche tranquillo, ben disposto a collaborare, gentile con gli inquirenti. Sul preterintenzionale ci ragionerei. La formula si usa quando uccidi qualcuno che non volevi proprio uccidere, andarci molto vicino magari sì. Ma nella circostanza in cui il tutto è avvenuto, conoscendo anche da analoghi precedenti che situazioni del genere (sennò perché causarle) provocano più sicuramente che generalmente dei morti, io parlerei di omicidio volontario aggravato dalla certezza di procurare una strage. Poi gli avvocati qui possono sbizzarrirsi a giocare su tutti i dubbi che si potrebbero tirar fuori dal cappello. Ma io, sempre se un criminale diciassettenne con aperte tutte le vie per peggiorarsi in qualsiasi branca volesse migliorarsi, così come questo, esistesse davvero non lo metterei subito ( è usuale per spaccio anche di quantità importanti con cui si viene beccati, ottenere benefici immediati di legge come ad esempio l’arresto domiciliare)in libertà, ma mi assicurerei prima se nel caso avesse combinato tutto questo, se rientrerebbe proprio nel suo carattere questa sua aberrante serenità.