di Giancarlo Liuti
Al piacere spirituale di ammirare la bellezza si va sostituendo la convenienza materiale di fare impresa. Il che, oggi, non è affatto assurdo e, anzi, sta in linea con la cosiddetta “modernità”. Resta comunque che nella pur civilissima Piediripa non esiste assolutamente nulla che faccia pensare al gran decoro civile della Loggia dei Mercanti, del Palazzo comunale e della torre di piazza della Libertà.
Del resto stanno accadendo ben altre cose che in passato sarebbe stato quasi impossibile crederci, ad esempio i particolari dello stupro subito sulla spiaggia di Rimini da una giovane turista polacca ad opera di quattro ragazzi italiani che lei ha poi denunciato in questura determinandone l’iscrizione nel registro degli indagati. E questo, che rientra nella cosiddetta “cronaca nera” della quale sono normalmente pieni i giornali, non avrebbe dovuto suscitare sorpresa. Ma la cosa inverosimile, quella, per l’appunto, da non crederci, è che tre di loro frequentano, a Brescia, la Scuola per Agenti della Polizia di Stato, dove suppongo – ma forse mi sbaglio – che non gli s’insegni a commettere stupri. Saranno questi, allora, i poliziotti di domani? Ovviamente sto scherzando, ma pure negli scherzi, talvolta, c’è qualcosa di vero.
E torniamo a Macerata, dove si penserebbe di creare un nuovo centro commerciale – e sarebbe il terzo nell’arco di poche centinaia di metri – a Piediripa, ossia a una notevole distanza dalla cerchia delle mura, la qual cosa ha già provocato malumori non solo fra i negozianti del “centro storico” ma anche fra coloro, me compreso, che la considerano un attentato forse definitivo alla pur sfibrata e tuttavia ancora vitale bellezza della città. Ma lasciamola perdere, la bellezza, direbbe chi bada esclusivamente al denaro e del “cuore” di Macerata se ne frega, convinto che oggi servano solo spazi e parcheggi per le auto e le nostalgie estetiche dei pochissimi non ancora fatti fuori dalla modernità contano meno di un due a briscola. Ma allora, se il futuro deve per forza essere questo, bisogna adeguarsi. Per cui, magari controvoglia, mi trasferirò anch’io a Piediripa.
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A cosa serve un centro storico di Macerata solo per mangiare e bere? E a
Piediripa attento che l’aria non è poi tanto salubre ultimamente, come la mette, la mette male. Avete voluto Macerata senza auto nel centro storico, spopolando la città e ora scrivete articoli di questo tipo per prenderci per i fondelli. Mi scusi ma quale è il suo problema Dott. Liuti? Io per non sbagliare me sono andato via da Macerata nel 2004,e le nascondo che sto tanto bene. La città ve la siete fatta
su misura e così ve la tenete.
Intendevo non le ascondo.
Intendevo”non le nascondo”
CARO AMICO. SE IL MODELLO DI SVILUPPO E’ QUESTO (SI DICEVA UNA VOLTA) ALLORA TENIAMOCI I CENTRI COMMERCIALI, SE L’IGNORANZA DILAGA QUEL CHE AVVIENE E’ PURE POCO. PROVA A TOGLIERE IL FRESCO ED IL CALDO DEI CENTRI COMMERCIALI…IN OGNI STAGIONE. LA LOGGIA DEI MERCANTI: NON ERA FORSE UN CENTRO COMMERCIALE?? MALA TEMPORA CURRUNT. E DACCI GIU’ CON ALTRI CUORI ADRIATICI…!! PERO’ SEMBRA CHE IPER SE NE VADA ED ARRIVI CONAD!
Non ho proprio capito che cosa c’entra la vicenda criminale di Rimini con il centro storico di Macerata.
Il commento n. 1 di Monachesi spiega, anzi accusa deliberatamente Liuti di essere uno di quelli che ha svuotato la città che si ravviva solo quando c’è la sagra della porchetta o più raffinate manifestazioni enogastronomiche. Liuti e qui parlo io, sei un Caranciniano di incontrollabile fede, fedele al Pd come si è potuto constatare dai tuoi articoli, io non la conosco e probabilmente a Macerata queste cose si sanno e sono comunque normali, ci mancherebbe, ognuno ha le sue fedi, quando ce l’ha. Quello che non è tanto normale e qui ritorno a Monachesi è fare certe polemiche quando si conoscono i motivi e se ne è stati partecipi. Del resto Liuti dall’articolo non mi sembra molto pentito che il suo partito abbia dato così forti mazzate a Macerata. Inutile che contate i turisti che per un paio d’ore hanno frequentato ristoranti e musei o quanti sono andati allo Sferisterio. Finita l’estate ritornano l’autunno e l’inverno che con le sue nebbie che si infiltrano tra vicoli, vie e piazze danno un senso di spettrale solitudine a cui soltanto gli ululati dei lupi danno vita e sono sempre più vicini così come i cinghiali e qualche ungulato.
Concordo con lei sig.Raffaelli,i centri commerciali sono stati la rovina dei negozi di ogni paese anche di quelli dove le macchine circolano regolarmente in centro ed è perfettamente normale che in inverno(senza il turismo) i centri si svuotano.
I piccoli negozi sono costretti a chiudere e tra un po x comprare il pane dovremmo recarci al centro commerciale.
Chi ha la macchina gira ma….pensate a tutte le persone di una certa età ..
Ve lo dice una che abita in uno di quei centri storici svuotati….con negozi chiusi,cartelli vendesi o affittasi e dove d’inverno se esci incontri solo gatti….e smettiamola di dare sempre le colpe ai partiti ….la nostra giunta è di destra ma la situazione è la stessa.
Mai dare la colpa alla politica o ai partiti ma solo a chi la gestisce e chi ne dirige le diramazioni. Certi commenti a volte mi sconcertano. Mi fanno proprio rabbrividire. Anche se devo ammettere che solo leggendo o sentendo certi ragionamenti si può capire che non sempre si pensa prima di parlare ed è più grave ancora se si parla o si scrive dopo aver pensato. Scelte che rovinano paesi, città e cittadini non avvengono per caso ma soprattutto per riempire le bisacce e non parlo di quelle della spesa. Arrivare a difendere l’indifendibile pur di rimanere fedeli ad un’idea, ad un progetto, ad un insieme di catastrofici risultati è rivoltante come quello che si cerca di difendere. Chiaramente a certi limiti si può tranquillamente parlare di ottenebramento mentale.
Quello che è in Loggia dei Mercanti e quello che è in Pozzo del Mercato e quello che è in lotto Simonetti sono in realtà una cosa sola. Onore a te, pistacoppo, che risiedi nel vero cielo…
Mai dare la colpa alla politica o ai partiti ma solo a chi la gestisce e chi ne dirige le diramazioni. Certi commenti a volte mi sconcertano. Mi fanno proprio rabbrividire. Anche se devo ammettere che solo leggendo o sentendo certi ragionamenti si può capire che non sempre si pensa prima di parlare ed è più grave ancora se si parla o si scrive dopo aver pensato. Scelte che rovinano paesi, città e cittadini non avvengono per caso ma soprattutto per riempire le bisacce e non parlo di quelle della spesa. Arrivare a difendere l’indifendibile pur di rimanere fedeli ad un’idea, ad un progetto, ad un insieme di catastrofici risultati è rivoltante come quello che si cerca di difendere. Chiaramente a certi limiti si può tranquillamente parlare di ottenebramento mentale.
In effetti non ho difese queste scelte ma le ho condannate.