Il gelo sui Sibillini,
allarme per il bestiame:
“Le tensostrutture non sono arrivate”

MALTEMPO - Termometri a picco nei comuni colpiti dal terremoto. A Ussita strade sporche, il sindaco Marco Rinaldi: "La viabilità non può essere lasciata a se stessa, l'Anas deve passare a pulire". Il primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci: "Fa freddo, tiriamo avanti con un paio di coperte in più"

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Un gregge di pecore a Pieve Torina

 

di Gianluca Ginella e Federica Nardi

Il grande freddo ha raggiunto i comuni dei Sibillini che ormai da alcuni giorni, dopo il terremoto, sono alle prese con la neve e con il ghiaccio. Temperature di diversi gradi sotto lo zero come a Castelsantangelo dove il termometro nella notte ha segnato i meno dieci gradi. «Il freddo è tanto, oggi non riuscivamo a riscaldare a dovere il tendone della mensa dove mangiamo da diverso tempo – dice invece il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci –. Stiamo nei camper e nelle roulotte, ci mettiamo un paio di coperte in più e tiriamo avanti. In questo momento è la nostra storia di vita, purtroppo non ci possiamo fare niente, stiamo qua». Ma il problema principale nei comuni dell’entroterra, da Ussita a Pieve Torina e Pievebovigliana (da inizio anno Valfornace insieme a Fiordimonte) è quello degli animali che non hanno una stalla. A Ussita, come anticipato ieri, sono ben 200 le mucche e 400 tra capre e pecore a non avere una casa. «Il problema sono le tensostrutture che la Regione doveva mandare ma non sono ancora arrivate – dice il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi -. La Regione dice che ha avuto dei problemi con le consegne con la ditta che aveva vinto l’appalto». E così gli animali sono costretti al freddo e gli allevatori cercano di salvarli e scaldarli come possono. «Il problema – dice l’ormai ex sindaco di Pievebovigliana, Sandro Luciani – è che le stalle non sono arrivate, nemmeno quelle richieste il 24 agosto. Alcuni allevatori hanno venduto gli animali, altri si stanno arrangiando come possono».

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Pievebovigliana (foto Pievebovigliana 2011)

Tra gli allevatori in difficoltà c’è anche Albano Liberti, di Pievebovigliana (Valfornace), che ha perso la casa a ottobre e ad agosto aveva avuto danneggiata la stalla e la club house che usava per maneggio. Ha una 30ina di cavalli, una 30ina tra capre e pecore e una decina di maiali. I cavalli non hanno una casa, tranne una cavalla che deve partorire che sta in un box mentre capre, maiali e pecore stanno in una stalla pericolante. Un allevatore di Pieve Torina, Mirko Angeli, ha mille pecore e 60 mucche che fino a ieri ha tenuto fuori e oggi ha sistemato in due stalle danneggiate dal sisma (leggi l’articolo). Attende le tensostrutture da agosto.  A Ussita altro problema sono le strade sporche dalla neve. «Se anche Ussita è un paese delocalizzato non vuol dire che la viabilità debba essere lasciata a se stessa – dice il sindaco Marco Rinaldi –. La strada tra Visso e Ussita, quella per Frontignano, la Ussita-Tempoli devono essere pulite dall’Anas. Vanno sgomberate dalla neve. Tra l’altro questa mattina anche la superstrada, dopo Caldarola, era una lastra di ghiaccio». A Pievebovigliana (Valfornace) difficoltà anche per il parroco che non ha potuto raggiungere il comune per celebrare la messa (viene da Civitanova). Attesa vana per una decina di parrocchiani.

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Pievebovigliana (foto Pievebovigliana 2011)

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Pievebovigliana (foto Pievebovigliana 2011)



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