Da sinistra Vasco Errani, Paolo Gentiloni, Giuseppe Pezzanesi e Roberta Preziotti
di Federica Nardi
(Foto Lucrezia Benfatto)
«Bisogna restituire a Tolentino i suoi simboli culturali e religiosi come San Nicola, un simbolo mondiale che speriamo riapra il prima possibile. La ricostruzione dopo il sisma per il Governo è un ponte verso il futuro in una visione strategica». Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che stamattina ha visitato la città dove pochi mesi fa aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. Un tour di danni e macerie tra i quartieri più colpiti di Tolentino (centro storico e viale Vittorio Veneto), alla basilica di San Nicola e poi al museo della poltrona Frau. «Tolentino è uno dei maggiori centri colpiti dal sisma dell’Italia centrale – ha detto Gentiloni – Tante abitazioni hanno danni gravi o leggeri ma la ripresa è iniziata da subito. Sono riaperte le attività produttive, le lezioni dove possibile e ora si pensa ai problemi da affrontare nel medio periodo come quello delle scuole e della viabilità che al momento è compromessa dai danni al ponte del Diavolo».
Da sinistra Angelo Sciapichetti, Paolo Gentiloni e Vasco Errani
Ed è su scuole e viabilità che si è concentrata la riunione nella sala del Comune nell’Ufficio urbanistica da cui il sindaco Giuseppe Pezzanesi è uscito con la promessa del commissario Vasco Errani e del ministro di pensare a una prospettiva concreta per il rientro in classe. «Invece di spendere sempre sul vecchio – ha detto Pezzanesi – è il caso di pensare a una soluzione alternativa, un campus delocalizzato, una specie di villaggio scolastico per quelle scuole di Tolentino che hanno bisogno continuamente di manutenzione e adeguamento antisismico». Sulla viabilità invece, dice il sindaco, «con il ponte danneggiato è il caso di pensare a un’arteria alternativa perché altrimenti resta il problema di come attraversare la città». Resta aperto il problema del sostegno al reddito dei commercianti che soffrono a causa dello spopolamento della città, ma «speriamo – dice Pezzanesi – che l’assessore regionale competente confermi i fondi Fesr per sostenerli». E quello dei sopralluoghi da fare, ancora più di mille ma per i quali è previsto un rinforzo ai 4 tecnici attuali per smaltire le richieste più velocemente e «far rientrare chi può nelle case – dice Pezzanesi – cerchiamo di non sprecare soldi pubblici. I moduli verranno chiesti per il momento non per mille persone come inizialmente pensato ma per circa 400, poi vedremo in base ai risultati delle inagibilità quante casette di legno chiedere». Il ministro è stato accompagnato questa mattina anche dall’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, dal segretario regionale del Pd Francesco Comi e dal prefetto di Macerata Roberta Preziotti.
Il ministro Paolo Gentiloni con alcuni rappresentanti del progetto “Daje Marche”, per rilanciare i prodotti tolentinati
La riunione nell’Ufficio urbanistica
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Infatti,ma lo volete capire che i bambini devono stare in sicurezza?!?!?
Infatti spero proprio che investirete sui nostri giovani! Loro sono il futuro e quindi la loro sicurezza e il loro benessere sono una priorità!
Ma del caschetto che se ne fanno?
Ma il segretario Comi senza caschetto? Ahi ahi ahi, sicurezza evasa.