di Alessandra Pierini
Come si fa ad uccidere una vignetta? Come si fa a bloccare la satira? «L’unico modo è il silenzio». Ad affermarlo è Marco Marilungo, disegnatore maceratese, la cui fama è dovuta, tra l’altro, alla lunga collaborazione con l’agenda Smemoranda nella quale sono apparse svariate decine di vignette ininterrottamente dall’edizione del 1996 fino ad oggi. Un lavoro appassionato quello di Marilungo ma «con le vignette non si arricchisce nessuno» spiega. Alla professione di vignettista e disegnatore abbina infatti l’attività aziendale con la Empix di Montecosaro di cui è socio e direttore creativo. E’ anche professore dell’Accademia di belle arti di Macerata.
La vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto
Quando si parla di satira e vignette, non si può non pensare a Charlie Hebdo, alla ribalta delle cronache prima per l’attacco terroristico subito e, più di recente, per la vignetta sul terremoto, per niente gradita dagli italiani: «E’ stata risolta male, poteva essere fatta in mille maniere diverse» commenta Marilungo che considera più semplice scherzare con i cattolici. «Ci sono personaggi assolutamente grotteschi nei racconti biblici, ad esempio San Giuseppe, un anziano che sposa una ragazza giovane e che rimane incinta non si sa come. Puntare il dito su queste cose è facile, quasi obbligatorio però trovi un terreno fertile, non ci sono cattolici infervoriti che ti vengono sotto casa con i forconi. Alle mostre che ho fatto sono venuti diversi sacerdoti e hanno riso».
Tra le opere più amate di Marilungo il manifesto dell’Accademia che è stato pubblicato da moltissime riviste. «E’ una cosa importante»
La vignetta realizzata da Marilungo per la manifestazione degli “indignati” apprezzata in tutto il mondo
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