di Gianluca Ginella
(Foto Andrea Petinari)
Finte sciamane truffano una famiglia facendo loro credere di essere in contatto con la Madonna di Loreto. I carabinieri le hanno scoperte e denunciate per truffa aggravata. Nel giro di 5 mesi le due donne erano riuscite a farsi consegnare 133.500 euro.
La conoscevano già, probabilmente sapevano di qualche problema di salute dei suoi familiari, e così lo scorso dicembre una di loro l’ha avvicinata. E’ successo a Pollenza. Ad essere avvicinata una 70enne pollentina alla quale una donna di 63 anni ha detto di essere in contatto con la Madonna di Loreto. Le si sarebbe proposta come una sorta di guida spirituale, per aiutarla a sconfiggere le malattie e a far stare bene lei e i suoi familiari. L’anziana le ha creduto. Sono così cominciate preghiere e riti alla Madonna di Loreto per evitare malattie e disgrazie a lei e a suoi parenti. Però non erano gratis. Anzi, costavano parecchio. 5mila, 10mila persino 30mila euro. Denaro che prima ha iniziato a consegnare l’anziana e poi anche suoi familiari che sono stati convinti da due false santone. Due donne incensurate, oltre 63enne anche una 56enne. Pensionate, persone normalissime. Eppure capaci di convincere una intera famiglia che con i loro riti alla Madonna potevano farli vivere bene. Con il passare dei mesi le vittime delle due santone avevano iniziato a pensare che qualcosa non andasse. Tanto poi il denaro che pagavano, alla fine da comprarci un appartamento. Così avevano segnalato la cosa ai carabinieri del Comando di Pollenza. I militari, compreso che con ogni probabilità si trattava di una truffa, hanno avviato le indagini. Il 15 luglio scorso si sono presentati e hanno filmato l’incontro tra i familiari e una delle sciamane per la consegna dei 3mila euro, banconote sacrificali per ottenere benevolenze divine. Dopo la consegna i carabinieri hanno fermato una delle due persone indagate, la 63enne, mentre era a bordo di un’auto. Recuperati i soldi i militari hanno continuato le indagini e sono riusciti a mettere le mani su altri 130.500 euro che erano stati truffati alla famiglia. Per le due donne è scattata la denuncia. Ma ulteriori accertamenti sono in corso per capire se vi siano altre vittime delle sue false santone. I carabinieri invitano a presentarsi in caserma e segnalare, con la garanzia della massima riservatezza. Altro aspetto dell’indagine è comprendere se le due donne abbiano agito da sole o se fossero collegate con altre persone.
(Servizio aggiornato alle 13,15)
Il maggiore Luigi Ingrosso, comandante della Compagnia di Macerata e il maresciallo Gianluca Nicosia della stazione di Pollenza
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Io , via Skype sono in contatto con san Gennaro
Se lo merita un po chi ci crede
purtroppo quando ci sono problemi di salute faresti di tutto !!!spero invece che la Madonna punisca le truffatrici
Perché finte sciamane? Non potrebbero essere sciamane vere? Che poi non si creda alla sciamanesimo è un altro paio di maniche! Scherzi a parte, perché non chiamare truffatrici loro e non chiamare imprudenti i truffati, che non si sono rivolti al clero di Loreto?
Se si ha problemi di salute ci sono i medici. Con queste cifre ci paghi i migliori luminari del mondo. Francamente non so chi delle due parti siano più colpevoli. I soldi sono stati consegnati e non rubati per cui……
Ne più, ne meno di quello che fanno certi preti.
“Vi promettono la gloria nei cieli, ma intanto arraffano tutto quello che possono sulla terra ” (cit. Napoleone Bonaparte)
Se volete una “gufata” contattatemi ! 😀
E’ veramente triste: che nel terzo millennio ci siano ancora tante persone che credono alle favole e a cose impossibili.
Forse Napoleone disse quella frase per giustificare i ‘trasferimenti’ in Francia di numerosissime opere d’arte italiane, restituite solo in parte!
[da https://it.wikipedia.org/wiki/Furti_napoleonici%5D
All’indomani della sconfitta di Napoleone nella battaglia di Waterloo (18 giugno 1815) tutti i regni d’Europa inviarono a Parigi propri commissari artistici per pretendere la restituzione delle opere spoliate o il loro risarcimento (per esempio Antonio Canova partecipò in rappresentanza del
lo Stato Pontificio).[2][8]
Per quanto riguarda i regni italiani, su 506 dipinti ne fu restituita sola la metà, 249 opere; i rimanenti 248 (per la gran parte dallo Stato Pontificio) sono rimasti in Francia e 9 furono dichiarati smarriti. Delle opere rimaste in Francia molte furono spontaneamente donate da Papa Pio VIII a Luigi XVIII. Il 24 ottobre 1815, terminate le trattative, fu organizzato un convoglio di 41 carri che, scortato da soldati tedeschi, giunse a Milano da dove le opere d’arte furono instradate verso i legittimi proprietari sparsi per la penisola.
Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Furti_napoleonici
Casomani potrebbero essere denunciate x omesssa fatturazione e evasione di iva.
Il lavoro (i riti propiziatori) è stato eseguito.
Ovvio che in questo caso non si può esssere sicuri del risulrato. Un po’ come quando l’avvocato assicura che la causa la si vince e non sempre è cosi.
Data la “materia” l’aliquota di rischio è connessa al lavoro svolto