Lo striscione all’ìngresso del tribunale
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Urla di familiari e amici di Pietro Sarchiè e proteste con tanto di striscioni, cartelli e t-shirt hanno accolto questa mattina all’ingresso del tribunale di Macerata l’arrivo di Giuseppe e Salvatore Farina accusati dell’omicidio del venditore di pesce. Per Giuseppe la procura di Macerata ha chiesto l’ergastolo e 20 anni per Salvatore (leggi l’articolo). Oggi è attesa la sentenza. All’ingresso del tribunale del capoluogo non sono mancati gesti eclatanti. Con striscioni e cartelli, un gruppo di amici ha chiesto “Giustizia per Pietro, ergastolo agli assassini”. La rabbia di Jennifer Sarchiè esplode all’arrivo dei Farina quando ha gridato: “Giuseppe, vieni qua, fammela adesso la pernacchia” facendo riferimento a quando nel luglio 2014, prima di essere arrestato, il siciliano si prese gioco delle telecamere con un gesto di scherno. “Le sbarre vi salvano, dovete marcire” hanno fatto eco gli altri presenti.
Pietro Sarchiè, commerciante di pesce di San Benedetto, è stato assassinato il 18 giugno del 2014 in un agguato a Sellano di Pioraco. Il corpo era stato trovato il 5 luglio, nella frazione Valle dei Grilli di San Severino. Secondo la procura di Macerata il delitto sarebbe legato alla concorrenza sul mercato del pesce.
Jennifer Sarchiè
Ave Palestini, moglie di Pietro Sarchiè
Familiari e amici della famiglia Sarchiè hanno indossato delle t-shirt con slogan
Marco Massei e Mauro Riccioni, avvocati dei Farina
Il procuratore Giovanni Giorgio
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Il servizio completo sulla sentenza per l’omicidio Sarchiè. Rabbia e lacrime in tribunale. Jennifer: “Giustizia è fatta”
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