Lupo, il cane sbranato da un branco a Serrapetrona
di Marina Verdenelli
Branco di lupi tra Belforte e Serrapetrona, ci rimette un cane, morto sbranato. Si chiamava Lupo, coincidenza del destino, e aveva 12 anni. Era il cane da guardia della famiglia Maraviglia che ha un’azienda agricola a Serrapetrona, in via Case Sparse. Venerdì mattina la madre di uno dei titolari dell’azienda lo ha trovato sventrato a pochi metri dal portone di casa. «Era tutto mangiato – racconta Pierina Carboni – ho pianto tutto il giorno». L’episodio è stato segnalato al servizio sanitario, alla guardia forestale e alla Coldiretti che ora chiede interventi mirati perché gli avvistamenti di lupi che si avvicinano ai centri abitati e fanno stragi di animali sta aumentando nell’hinterland maceratese. Due settimane fa un’altra azienda, a Belforte, si è ritrovata quattro lupi nel giardino. «E’ ora di dare risposte», incalzano Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, e il direttore Giordano Nasini.
IL CANE – La notte tra giovedì e venerdì Lupo era stato lasciato libero. I titolari abitano nello stesso stabile dell’azienda. Non c’è recinto, è aperta campagna. «Abbiamo sentire ululare – continua Carboni – e i cani abbaiavano. Oltre Lupo infatti abbiamo anche Pippo che per fortuna si è salvato. Non ci abbiamo badato perché si sentono spesso i lupi ululare negli ultimi tempi. La mattina poi l’ho trovato così. Lo cercavo per dargli da mangiare ma non l’ho visto arrivare. Poi ho notato una scia di sangue e pelo. L’ho seguita e l’ho trovato morto sbranato. C’erano le impronte dei lupi. Questo mi ha terrorizzato. Ora ho paura, possono colpire anche noi». A spingere i lupi fino al centro abitato potrebbe essere la fame. Sentendo i residenti della zona non si vedono più lepri, una delle loro prede preferite.
COLDIRETTI – L’associazione denuncia l’assedio di cinghiali e lupi che crea seri problemi agli agricoltori. «I campi di cerali che continuano ad essere devastati dai selvatici – spiegano Fucili e Nasini – due settimane fa una azienda agricola, vicina alla casa dove è stato sbranato il cane, aveva avuto quattro lupi nel giardino. Una situazione ormai insostenibile . I danni ai campi si iniziano a non segnalare neppure più vista l’incertezza sulla possibilità di vedersi risarcire. L’impressione è che si stia cercando di eliminare il problema – accusano il presidente e il direttore – non attuando le misure necessarie a frenare la proliferazione degli animali selvatici, ma semplicemente spingendo le aziende a non fare più le denunce attraverso tempi burocratici sempre più biblici. E’ ora che la Regione dia risposte, a partire da quelle attese sulla nostra proposta di legge per il contenimento della fauna». La pdl prevede tra le altre cose la possibilità per gli agricoltori di effettuare gli abbattimenti, una “zonizzazione” delle attività individuando a livello regionale una vera e propria mappatura di quelle aree e colture che necessitano di maggior tutela.
(Servizio aggiornato alle 15,50)
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I censimenti non vanno fatti fare agli animalisti!!!! Queste sono le conseguenze!
la colpa è solo degli umani che hanno lasciato che il cane vagasse da solo quando risaputo che i Lupi in “branco” non hanno rivali !!
w gli animalisti !!
E’ un po’ l’ALLEGORIA della nostra attuale vita italiana dove i CANI,ossia le persone serie ed oneste vengono sbranate senza alcuna difesa da LUPI famelici, pronti ad approfittarer