Era stato un 27 aprile caldo, caldo per le contestazioni che avevano accompagnato la visita del leader della Lega Nord Matteo Salvini a Porto Recanati (destinazione Hotel House) e a Macerata (leggi l’articolo). In seguito a quegli episodi, durante i quali il leader del Carroccio non aveva potuto far visita all’Hotel House e a Macerata c’erano stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, Salvini ha sporto denuncia alla procura di Trento. Il fascicolo, per competenza, è passato poi a quella di Macerata. La procura a giugno aveva chiuso le indagini per gli scontri allo Sferisterio, sette le persone che erano state iscritte nel registro degli indagati per quegli episodi in base alla ricostruzione di quanto accaduto fatta da Digos e Squadra mobile di Macerata e coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio. Allo Sferisterio c’erano stati, prima degli scontri, cori offensivi tra contestatori e i supporter del leader del Carroccio.
Poi c’erano stati lanci di uova e infine manifestanti anti Salvini e poliziotti erano venuti in contatto. I reati contestati per quei fatti, a vario titolo, vanno dall’aver promosso una manifestazione non autorizzata, alla resistenza a pubblico ufficiale. A Porto Recanati invece la visita di Salvini era stata stoppata da numerose persone che di fatto gli avevano impedito di raggiungere l’Hotel House. Anche per questi episodi la procura ha aperto un fascicolo. Parallelamente al lavoro della procura, il leader della Lega ha deciso di denunciare i fatti.
(Gian. Gin.)
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Ha fatto bene! Democrazia vale sia X il PD che X la Lega!
Spero che la denuncia di Salvini contribuisca a fare chiarezza sulla piazzata della marsumaglia della centrosocialità locale in occasione della sua visita del 27 aprile. Certo che sapere che, quale che sia l’iter giudiziario di questa vicenda, comunque i “manifestanti” una selva di manganellate in testa dalla Polizia se le sono prese, fa, come dire, tanto caldo al cuore.
Quanto all’altra manifestazione di quei giorni contro Salvini, la morgonata pidiotata all’Hotel House a Porto Recanati, una delle partecipanti alla “presenza di contrasto”, la ex sindaca di Porto Recanati, la Montali, gli stessi suoi se l’hanno già sbollamazzata dai fagioli, col “metodo Marino” delle dimissioni di massa. Come dire: fuori una.
il salvini, dopo il coraggioso blitzkrieg del 27 aprile 2015, quando recitò superbamente il ruolo del pistillo in mezzo alla corolla dei polizzzziotti, continua a far perdere tempo ai magistrati e soldi al contribuente.
se salvini fosse solo un razzista che fa solo demagogia nessuno se lo calcolava e non ci sarebbero state queste reazioni..ma siccome molti hanno paura che alle prossime elezioni possa sbancare, perchè gli italiani per bene si sono rotti di dover vivere in questa porcilaia,ecco poi come reagiscono i centri sociali…alla faccia della democrazia che tanto sbandierano.
Di certo è che il comportamento idiota dei manifestanti contro Salvini ha soltanto avuto l’ effetto fargli acquistare simpatie politiche e più voti alle prox elezioni…come se già nn fosse sufficiente la tragedia socioeconomica degli immigrati che si trovano in Italia…
esimio Bonfranceschi, dalle sue pregnanti considerazioni sui fatti, si evince che Ella non fosse (o fusse, o sia stato? e chi lo sa…l’idioma leghista risulta opinabile) presente agli stessi. mi rendo conto di darLe un grosso dispiacere ma non ci fu alcuna selva di manganellate, com’Ella sembrerebbe auspicare fosse o fusse accaduto, sulla marsumaglia (neologismo leghista).
Si trattò di un semplice avanzamento del cordone poliziottesco, robustamente corroborato da 2 (due) sole manganellate cosiddette d’alleggerimento, di cui una, incidentalmente e inavvertitamente, finì sulla cucurbita di un giovine rasato, con conseguente ferita lacero contusa e significativa perdita di sangue. Un battesimo del fuoco, o fuocherello.
In quanto agli incresciosi fatti dell’hotel house, oltre a una nutrita serie di sentitissimi apprezzamenti verbali, corredati da un inequivocabile e gestuale simbolismo “per solo dito medio alzato” (come recita la partitura), si registrò il lancio di una bottiglia di plastica, mezza piena di liquido (presumibilmente acqua di sorgente naturalmente effervescente) che ebbe a colpire non il salvini , obiettivo presunto dell’entusiasta lanciatore, ma una figura di contorno al summentovato pistillo padano. Come di vede: abbondantissimo materiale per necessarie e utilissime indagini e conseguenti, severissime, esemplari condanne!