di Marina Verdenelli
Il premier Matteo Renzi è arrivato alla Rainbow di Loreto alle 18.05 passando su un tappeto arcobaleno che rispecchia i colori dell’azienda famosa per le fatine Winx. Ad accoglierlo il padrone di casa, il maceratese Iginio Straffi e sua moglie oltre una schiera di bambini, i figli dei dipendenti, tutti con le bandierine dell’Italia in mano e addosso delle magliette con scritto “Meritiamo un paese migliore” e “Noi siamo il futuro”.
Stretta di mano ai coniugi Straffi e poi via verso le autorità politiche che lo aspettavano. Un bacio al sindaco di Pesaro Matteo Ricci, uno al candidato Pd alle regionali Luca Ceriscioli e un altro ancora a Eliana Maiolini segretario Pd della provincia di Ancona. Il presidente del Consiglio è entrato senza la stampa al seguito per un giro privato nell’azienda accompagnato da Straffi e dal suo staff. Rispetto alla tabella di marcia del tour elettorale (era atteso anche alle Muse di Ancona, per sostenere la candidatura di Cerescioli, dove è stato contestato dai centri sociali) ha avuto un ritardo di un’ora. Ad attenderlo alla Rainbow anche il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e il sindaco di Macerata Romano Carancini, candidato alle elezioni comunali.
In azienda è entrato dopo aver scherzato con i bambini, una trentina in tutto tra i 4 e i 6 anni, che sventolavano in aria le bandiere tricolori chiedendo soprattutto alle femminucce le loro fatine preferite. Poco prima, scendendo dall’auto, ha dribblato le domande dei giornalisti che gli hanno chiesto se fosse disposto a dimettersi nel caso di sconfitta del Pd in Liguria e Campania (una considerazione che Silvio Berlusconi sta facendo proprio in questi giorni). Il premier ha risposto: “Voglio solo vedere le Winx” facendo cenno, con la mano, per dire “dopo ne parliamo” alludendo all’arrivo ad Ancona.
L’intervento di Iginio Straffi
Terminato il giro in azienda ha ritrovato i bambini ad aspettarlo, nel teatrino all’aperto di cui è dotata la Rainbow. “Era ora” hanno detto i bambini sempre sventolando le bandierine tricolori. E Renzi: “Questa battuta significa che sono proprio in ritardo”. Iginio Straffi ha preso la parola chiarendo il perché della presenza di Renzi nella sua azienda. “Aveva promesso questa visita quando ci siamo visti a Pechino – ha detto il papà delle Winx – ed è stato di parola. Il nostro presidente di promesse ne sta mantenendo tante, non ci eravamo abituati”. L’argomento è poi scivolato sulla realtà delle imprese italiane. “Non ne possiamo più – ha detto Straffi – di dibattiti inutili, abbiamo bisogno di fare e il nostro presidente ha dimostrato di fare”.
Mister Winx ha sottolineato come la Rainbow non è un’azienda che è andata fuori dal suo territorio. “Siamo voluti stare qui – ha precisato Straffi – ed è qui che vogliamo stare per competere con il mondo. L’Italia è piena di aziende come la nostra. Non abbiamo bisogno di assistenzialismo ne di finanziamenti a fondo perduto ma abbiamo bisogno delle condizioni favorevoli per lavorare. Sì al job act e al patent box. Serve anche una buona scuola. La strada intrapresa da questo Governo è giusta. Così senza paura ce la possiamo fare”. E Renzi ha condiviso il pensiero di Straffi. “Non si devono portare via i cervelli all’estero ma dare le opportunità qui seguendo il modello Rainbow – ha detto il premier – i sogni possono prendere forma. Non si deve avere paura delle proprie radici ma bisogna metterci le ali, come nelle Winx». Il presidente del Consiglio ha twittato sul suo profilo mentre visitava l’azienda: «Le Winx sono una bella storia di talento italiano. Con Iginio Straffi a Loreto per dire grazie a chi crea posti di lavoro con la fantasia». Omaggiato da una statuetta delle fatine e da una foto con le Winx in formato poster, Matteo Renzi ha lasciato Loreto scortato e rivelando che la Rainbow ha già pronta la prossima sfida in ambito commerciale “Che però non posso rivelare”.
Diverso sapore l’arrivo ad Ancona dove il premier ha trovato le contestazioni dei centri sociali e attivisti anti Pd. In tutto una cinquantina di militanti di Asilo Politico e del Collettivo studentesco di Ancona, con alcuni consiglieri comunali di Sel e candidati di Altre Marche-Sinistra Unita alle regionali. Sono stati appesi striscioni con scritto ‘Casa, reddito, territorio, scuola’, l’hastag #blablablaRenzi. Poi dal teatro delle Muse ha detto: “Voglio essere molto chiaro, perché su questo non si scherza: siamo il Pd e sul tema della illegalità e del rispetto della lotta contro la corruzione il Pd non fa sconti al nessuno”. E ancora: “Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell’antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interno al Partito democratico: l’antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale”. Ne ha avute anche per Gian Mario Spacca. “Siamo una comunità che fa le primarie – ha detto Renzi – e arriva anche a un confronto serrato ma poi riparte insieme. Il Pd non ha niente di personale contro Spacca, lo abbiamo seguito per dieci anni ma le regole si rispettano e dopo dieci anni non ci si incolla a una poltrona tradendo un ideale, per mantenersi al potere, il potere è servizio. E se lui ha cambiato idea e coalizione, noi cambieremo presidente della Regione”. Subito la replica del presidente uscente della Regione. “Renzi qui ad Ancona per attenzione verso le Marche? – ha risposto Spacca – No, ha paura di perdere”.
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Una volta c’erano i balilla a far da coreografia alla visita ufficiale del capo di governo. Un fulmine, dovrebbe cascarvi addosso la prossima volta che starnazzate all’apologia al fascismo.
Igino Straffi: è vero, che per trovare una baby sitter alla sua discendente ha fatto una selezione che neanche la regina d’Inghilterra? Se sì, bella l’Italia per i ricchi, mentre i figli dei dipendenti, eliminato da Renzi l’art. 18 col Job Act che ha posto le basi delle ” condizioni favorevoli” richieste da voi imprenditori ,sventolano le bandierine tricolore con su addosso le magliette con gli slogan ottimistici alla Renzi.
Che spettacolo….
Che sola…
Che ne pensano a Fabriano e Recanati???
La cosa bella è vedere Igino Straffi, sicuramente una mente geniale che ha creato e crea molto lavoro ma dietro di lui i candidati del PD che non hanno mai lavorato…e anche Renzi qual è il suo lavoro? Ah giusto come tutti quelli del PD il politico professionista, giustamente anche quello è un lavoro, c’è da suonare i campanelli per chiedere i voti, non è da tutti!!
«La fantasia è un’ottima serva, ma una pessima padrona»
(Agatha Christie)
@ Tamara Moroni, non parlare così sennò arriva la solita frasina: ” Ma Straffi da lavoro a tante persone”. Se continua di questo passo diranno che i proprietari terrieri americani sfruttavano gli schiavi negri per la raccolta del cotone ma creavano lavoro. Renzi, si sta preparando la pensione anticipata. Un favore a te, un favore a me. Così quando verrà cacciato a calci nel post avrà incanalato i contributi necessari ad un futuro tranquillo. Comunque, Renzi è quello che è, ma la cosa peggiore per me, adesso che ha scoperto le sue carte, è permettergli di fare il Dittatore in un paese costituzionalmente democratico.
DITTATORE, SIGNIFICATO: Uomo politico che concentra nella propria persona tutti i poteri che negli ordinamenti democratici sono distribuiti tra più istituzioni. ALCUNI SINONIMI: capoccia, despota, oppressore, prepotente, prevaricatore, tiranno.