di Alessandro Trevisani
Passo avanti per la ristrutturazione del rustico della famiglia Dalla Casapiccola a Recanati, sul Colle dell’Infinito. Venerdì il Tar ha annullato il parere negativo che lo scorso settembre era stato espresso – per la seconda volta – dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. Il progetto interessa il casolare che si trova sotto la camminata del viale del Passero solitario, a pochi decine di metri dal bar Grottino, a ridosso del Colle. E la vicenda va avanti da anni, quando un piano di recupero fu concordato col Comune di Recanati e inserito nel Prg, per poi essere modificato dalle diverse sentenze (una del Consiglio di Stato del marzo 2014, due, inclusa quest’ultima, del Tar) che hanno interessato il contenzioso tra la Soprintendenza e la proprietà. Ma ora la proprietà potrà procedere alla sospirata ristrutturazione? «È la terza volta che vinciamo noi – commenta Anna Maria Dalla Casapiccola – stavolta anche in modo eclatante. Speriamo di procedere con la ristrutturazione, ma in Italia non si sa mai». Spiega l’avvocato della proprietà, Alessandra Piccinini: «Abbiamo fatto il gol del 3-0, è vero, ma il giudice amministrativo non può dare un ok definitivo al progetto, può solo imporre al soprintendente un riesame della questione». Servirà quindi, nella sua discrezionalità, il via libera della Soprintendenza, che negli anni della gestione di Stefano Gizzi aveva ingaggiato una battaglia di carte bollate con la proprietà, che dal canto suo ogni volta è ricorsa in tribunale per correggere e superare i veti che venivano da Ancona.
DOPO. Come sarà il progetto di ristrutturazione della costruzione di proprietà di Anna Maria Dalla Casapiccola
Per anni si è parlato di agriturismo e country house, ma l’avvocato chiarisce: «Non abbiamo mai chiesto – dice Piccinini – nessun permesso del genere, il casolare sarà usato come abitazione dal figlio della signora Anna Maria», cioè da Francesco Biondo Dalla Casapiccola, architetto e scenografo per la tv. Un uso abitativo, quindi, non turismo impattante. «Il piano di recupero era stato fortemente ridimensionato rispetto al primo progetto – precisa Piccinini -, avevamo anche rinunciato ad accorpare nell’edificio principale le cubature ricavabili dalla demolizione di fienile e porcilaia». Ma allora che cosa non piace alla Soprintendenza? «Siccome – dice ancora Piccinini – la scorsa estate ci hanno prescritto di conservare le murature interne, che sono molto più robuste di come si farebbero oggi, basandoci sul Piano casa di Renzi abbiamo voluto creare una piccola cucina di 20 metri quadri al piano terra, sul lato nord del casolare, quello dall’altra parte rispetto al Colle». Ma il soprintendente non voleva aggiungere un metro cubo in più. Stesso parere di Italia Nostra Marche, che in un comunicato critica la sentenza del Tar, accusandolo di entrare “nel merito delle valutazioni tecniche, non di legittimità, e quindi a nostro parere insindacabili, proprie della Soprintendenza”. Secondo Italia Nostra il Tar ha trascurato un passaggio importante della sentenza del Consiglio di Stato, che si era mostrato propenso all’intervento, ma “ferme restando le connotazioni plano volumetriche attuali dell’immobile”. Insomma, secondo l’associazione i giudici hanno stabilito che le cubature devono restare quelle già esistenti. Anche qui Piccinini non è d’accordo: «Il paesaggio va tutelato, ma questa non è una petizione di principio. Tutelare qualche volta significa anche intervenire, com’è reso evidente, ad esempio, dalla frana che ha tirato giù sei metri di asfalto sull’altro versante del Colle, tre giorni fa». Ma Italia Nostra non ci sta, e in un comunicato aggiunge: «A questo punto attendiamo di sapere cosa ne pensa il ministro Franceschini e tutti coloro che in questi anni, a partire dalla grande stampa, hanno espresso la necessità di tutelare l’integrità paesaggistica, di rilievo internazionale, del Colle dell’Infinito. Forse, è per questo motivo che Leopardi, prefigurando il futuro dell’amato ed odiato colle, è andato a morire a Napoli?». Tutto fa presagire che quello scritto venerdì dal Tar non sarà l’ultimo capitolo della storia. Ma ora la palla passa al nuovo soprintendente, Anna Imponente Ruffini, che si è insediata il 1 aprile scorso.
(Servizio aggiornato alle 16,50)
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Ma chi decide alla fine?