Il ministo alle Riforme Istituzionali, Maria Elena Boschi all’Abbadia di Fiastra per la convention del Pd
di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
«Non c’è nessuna deriva antidemocratica. Il Pd sta solo rispettando la parola data agli italiani di cambiare dopo anni la legge elettorale. Il problema è del centro destra e di Forza Italia che fino a tre mesi fa hanno votato faovorevole al senato e poi hanno cambiato idea. Sono loro che ne devono rendere conto al proprio elettorato». Neanche la location amena dell’Abbadia di Fiastra riesce a stemperare i toni con cui il ministro delle Riforme Istituzionali Maria Elena Boschi risponde alle accuse rivolte ieri dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che sull’approvazione dell’Italicum ha accusato Renzi e compagni di antidemocrazia e autoritarismo. La ministra, madrina d’eccezione della convention programmatica del Pd regionale viene accolta da una sala gremita nell’aula conferenze della fondazione Giustiniani Bandini. Obiettivo: lanciare i candidati democrat marchigiani a partire dall’aspirante governatore, Luca Ceriscioli. «Ripartiamo dal grande risultato raggiunto alle europee dello scorso anno – dice Boschi – Accettiamo la sfida del cambiamento.
Cambiando prima di tutto l’attuale presidente che pur di mantenere la poltrona passa con il centro destra. Scegliamo un sindaco come goverantore, abituato a confrontarsi giorno per giorno con i problemi e le aspettative della gente come sa fare Ceriscioli. Nei prossimi giorni dobbiamo essere bravi evitando di farci del male come solo il Pd in certi casi sa fare. La nostra squadra ha un solo attaccante e tutti devono correre compatti per lui, per arrivare alla vittoria il 31 maggio». L’arringa passa ovviamente attraverso le tappe dell’azione di governo dell’ultimo anno e mezzo: riforma elettorale, riforma del lavoro, riforma del terzo settore e della pubblica amministrazione. «Sono processi avviati contemporaneamente per favorire un progetto globale di cui si sentono già gli effetti con i primi segni di ripresa economica», commenta la ministra.
Temi contenuti anche nell’agenda programmatica stilata dal comitato regionale chiamato oggi ad esporre all’assemblea i punti fondamentali della campagna elettorale. «Una proposta programmatica costruita in mesi di incontri con le comunità locali – ricorda il segretario regionale Francesco Comi – stilando una classifica delle priorità tematiche dei marchigiani. Al primo posto abbiamo così messo il lavoro, con garanzie per il rilancio delle imprese e valorizzazione del capitale umano, quindi lo sblocco della burocrazia e la semplificazione istituzionale. Le Marche hanno bisogno di una terapia d’urto che necessità di persone coraggiose ed intraprendenti come il nostro candidato, Luca Ceriscioli. E oggi non potevamo avere sponsor migliore che il ministro Boschi».
Proprio il candidato alla presidenza difende a spada tratta l’operato del governo sulla rifroma della legge elettorale che, dice: «Può garantire finalmente anche nelle Marche un governo stabile e non più in balia di fragili alleanze». Poi una battuta per chiarire i rapporti con l’ex sfidante delle primarie, l’ex assessore al Bilancio, Pietro Marcolini: «C’è una stima profonda che mi lega a Pietro con cui ci sentiamo quasi ogni giorno. Se oggi la Regione non ha problemi di bilancio lo si deve soprattutto alla Giunta di cui anche lui ha fatto parte e che spesso era in contrasto con Gian Mario Spacca. Il Pd è questo: costruzione del consenso attraverso confronto dialettico».
Spazio anche ai delegati del direttivo regionale sui temi di sanità, scuola ed Euuropa, introdotti dagli interventi del sindaco di Pesaro Matteo Ricci (vice presidente del Pd regionale) e del primo cittadino di Recanati, Francesco Fiordomo. Apertura affidata all’alfiere locale, il sindaco uscente e candidato per Macerata, Romano Carancini che ieri ha ricevuto anche la benedizione dell’europarlamentare David Sassoli (leggi l’articolo): «Le primarie regionali e quelle di Macerata ci consegnano un dato da cui partire – commenta il primo cittadino – non dobbiamo lasciarci andare alle mere logiche di partito soprattutto in una fase storica in cui la politica non ha un appeal immediato sui cittadini. Occorre poter avvicinare le persone alla poltica anche attraverso l’interesse delle civiche, dimostrando quell’apertura che in passato non abbiamo saputo dimostrare. Questo è il vero cambiamento per poter uscire da questa crisi».
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Mi sfuggono alcuni passaggi del Ministro Boschi quando parla di deriva antidemocratica etc. etc.
1) A quali elezioni politiche è stata eletta
2) Con quanti voti
3) Quale era il suo programma della campagna elettorale
4) Dove, come, quando e perchè ha dato la parola agli italiani (durante la Leopolda)?
Voglia la ministro boschi per favore rispondere a queste banali domande. In caso contrario parli per sè e per il 20% del PD che rappresenta. Ma per favore si astenga a parlare in nome del popolo italiano.
Sig. Morelli
Le sue domande non hanno alcun senso ! La nostra costituzione non richiede assolutamente che i ministri del governo debbano essere eletti . Come pure vale la pena ricordare che in un sistema parlamentare in cui ancora siamo i governi trovano legittimità dal voto del parlamento e non da altro . Quanto al 20% non so che calcolo abbia fatto ma le recenti votazioni hanno dimostrato che per ora il PD e’ il maggior partito italiano. Fino a prova contraria ovviamente
Ecco la risposta a tutti i contrari all’operazione “CMetto la faccia”. Cominciano ad evidenziarsi i primi benefici effetti: il vicesindaco di Civitanova, Silenzi, e il segretario regionale del suo partito, Comi, fotografati sorridenti insieme. Deposto l’uso di una miriade di nickname, riconducibili secondo molti lettori di CM allo stesso autore, che attaccavano il politico cremisi, si rasserenano gli animi e si ristabiliscono i rapporti. E’ noto che tra le due figure del Pd maceratese non sono mai corsi “amorosi sensi” politici: alle scorse regionali a Comi venne opposta la Giannini, sponsorizzata da Silenzi, ma risultò ugualmente eletto. Addirittura alle primare per segretario regionale del Pd, Silenzi si impegnò per il boicottaggio della consultazione, cercando così di delegittimare l’elezione del renziano Comi. Non essendoci bersaniani in campo, Silenzi si agganciò al pesarese Ceriscioli, che non possedeva però i requisiti per candidarsi, essendo sindaco in carica. Ora Silenzi è soddisfatto, un’isperata resurrezione politica la sua, poichè si ritrova Ceriscioli candidato governatore delle Marche. Anche se in molti nel Pd gli rimproverato di aver spostato, insieme al sindaco di Recanati, Fiordomo, il baricentro politico a Pesaro, a danno di Macerata, di cui Marcolini è espressione. Ora comunque Silenzi e Comi sorridono insieme in foto: sarà una definitiva riconciliazione o durerà soltanto lo spazio delle elezioni regionali?
Il nome di un/una deputata Boschi è tra le 122 firme del PD, oltre a 66 del M5S, 20 di Sel, 6 di Scelta Civica e 8 del gruppo misto per la presentazione della proposta di legge n. 245 per contrastare l’omofobia. Con questa giustificazione, per difendere gli omosessuali, che sono raramente colpiti o offesi, mentre sono le donne ad essere umiliate per il lavoro, in casa, malmenate e quasi giornalmente assassinate, è stata pensata una legge che non è possibile definirla fascista, nazista, o bolscevica, in quanto questi regimi non avrebbero potuto pensarla, ma comodamente si può definire come totalitaria e repressiva in quanto chiuderebbe la bocca, pure con la prigione, a chiunque voglia criticare o dibattere argomenti come il Gender nelle scuole, a sua volta presentato come proposta di legge al Senato dal solo PD. Un vero e proprio lavaggio del cervello psichiatrico dei nostri figli e nipoti dai 4 anni in su per tentare di farli diventare della categoria LGBT, Lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ai quali il presidente Obama ha fatto costruire, oltre le tradizionali toilette, pure una toilette per LGBT, manco fossero dotati di orifizi diversi da quelli dei comuni mortali.
LGBT e Gender provengono dagli Stati Uniti, che da alcuni hanno stanno rendendo instabile il Medio Oriente e i paesi nord africani con l’idiozia della “primavera araba”, oltre ai tentativi di farci fare una guerra per l’Ucraina orientale, che è sempre stata russa, come la Crimea. Per intanto, le nostre ditte chiudono per l’interruzione degli accordi commerciali con la Russia, in quanto il governo Renzi è succube della politica di Obama.
Il ministro Boschi può ridere tanto ed essere ottimista, pur facente parte di un governo imposto da Napolitano e votato da un parlamento, senza che il parlamento stesso fosse prima stato oggetto di votazione democratica dal popolo.
Per ciò che mi riguarda, a causa di questa legge totalitaria sull’omofobia, io non voterò M5S, firmatario della legge suddetta. Né il PD, verso cui mi stavo orientando, dopo confronti con alcuni Compagni. La libertà di pensiero e di parola mi interessano più delle promesse di Renzi e dei sorrisi della Boschi. O delle promesse dei grillini.
Le Marche presentano i suoi uomini migliori: Comi!!!
@ Rapanelli
Quella del gender nella scuola, prendendo a prestito l’urlo di guerra di Fantozzi, è una c@c@t@ passesca!!!
Cerasi..sottoscrivo in pieno!!!!
Non era l’andar suo cosa mortale
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro, che pur voce umana.
Uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale,
piaga per allentar d’arco non sana.
Nn vedo l’ora che arrivi il 31 maggio.. nn se ne può di sentire dibattiti, comizi e bla bla soliti…
Sono proprio curioso di vedere come andrà……..
Poi lode ( e potere…) ai vincitori nella ferma speranza che chi vada a governare porti un “vero” cambiamento !!
Non so cos’abbia potuto dire sulla sanità regionale Fiordomo. Sindaco di una città che ha perso tutti i servizi ospedalieri, e che si è ritirato dal progetto di portare Recanati nel nuovo ospedale di Ancona Sud (se mai si farà). Sarà lui il prossimo assessore regionale alla sanità, prevedibilmente fatto tutto di tagli e chiusure?
Beh, anche il PD nazionale presenta le sue donne migliori: la Boschi. Insomma, non proprio la nuova Iotti.
Gianfranco Cerasi, noi ci conosciamo dall’epoca dei tanto vituperati partiti della Prima Repubblica, il PCI e il PSI, e mi sembra che i vecchi partiti trasformati nell’aspetto siano quella cosa di Fantozzi.
Hai visto quanta gente c’era all’abbadia di Fiastra? Solo il vice sindaco di Corridonia e presidente del moribondo consiglio provinciale, arrivato in ritardo, non è stato fatto entrare – così mi dicono. Altrimenti la full immersion sarebbe stata completa.
Però, la sala era colma di gente, come un tempo veniva riempita dal PdL, oggi in caduta libera.
Il PD è diventato come la nostra nazione: invaso dai migranti, provenienti da partiti sottosviluppati e in guerra.. Ma, al momento in cui comincerà a scendere, la vedresti la fuga dei topi dalla barca che affonda…
Le ultime notizie: ci sono Compagni che non abbandoneranno M5S (notizia positiva), mentre altri Compagni voteranno per Salvini (non per la Lega).