Cinema maceratesi, nessun lieto fine:
4 sale chiuse nella città di Dante Ferretti

BYE BYE PELLICOLE - Nel giro di pochi anni si sono spenti quasi tutti gli schermi del capoluogo: Tiffany, Cairoli, Corso (dove c'è un progetto di aprire un parcheggio) e ora Italia. Spesso tra il pubblico sedeva il tre volte premio Oscar che trascorreva interi pomeriggi a guardare film. L'assessore provinciale Bianchini replica a Stefania Monteverde: "Non mi è arrivata nessuna richiesta del Comune per il comodato gratuito"

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Il cinema Italia chiuderà dopo lgli ultimi due spettacoli in programmazione

Il cinema Italia chiuderà dopo gli ultimi due spettacoli in programmazione

di Alessandra Pierini

Un gatto a Parigi, è il titolo dell’ultimo film che sarà proiettato in un cinema del centro di Macerata. Perché quella pellicola chiude la programmazione del cinema Italia, ultimo superstite alla estinzione delle sale cittadine (leggi l’articolo). Paradossalmente nella città di Dante Ferretti, tre volte premio Oscar per la scenografia, sembra non esserci posto per il cinema e le sale del Corso, Tiffany, Cairoli una dopo l’altra hanno chiuso col passare degli anni. E così, a parte il cinema Italia, le ultime sale rimaste in città sono quelle, moderne e organizzatissime, del Multiplex 2000 di Piediripa. Sale che però sono lontane qualche chilometro dal centro e i tanti universitari che vivono in città hanno difficoltà a raggiungerle la sera perché la maggior parte non ha un’auto. per di più le chiusure si registrano nel capoluogo di una provincia che, secondo la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita, è prima in Italia per numero di sale cinematografiche (leggi l’articolo).

Dante Ferretti ha ricevuto la cittadinanza onoraria nel 2012. Allora ha raccontato che prendeva i soldi dalle tasche del padre per andare al cinema

Dante Ferretti ha ricevuto la cittadinanza onoraria nel 2012. Allora ha raccontato che prendeva i soldi dalle tasche del padre per andare al cinema

«Rubavo sempre i soldi dalle tasche di mio padre per andare al cinema dicendogli che andavo a studiare a casa di amici. Passavo interi pomeriggi al cinema dello Sferisterio, al cinema Cairoli, al cinema Corso, al cinema Italia e nei quattro cinema parrocchiali». Lo ha raccontato Dante Ferretti nel momento in cui Macerata gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Con la sua semplicità e le sue parole il premio Oscar maceratese ha attribuito alle sale cinematografiche cittadine un’aura che sarebbe sufficiente a farle entrare nella storia ma che non è bastata a salvarle dalla chiusura e nel caso del Cairoli persino dalla demolizione.

I presagi di un destino infausto per i cinema del capoluogo iniziano quando si decide la chiusura della sala cinema al primo piano dello Sferisterio. Sin dal 1908 nel salone dello Sferisterio funzionava un cinematografo volante, successivamente diventò stabile e funzionò fino al 1 giugno 1984. Già nel 1919 d’estate funzionava uno schermo esterno, questo fino ai primi anni ’60. Oggi come si sa il salone è utilizzato come sala convegni e mostre e in occasione della stagione di opera ma niente più pellicole cinematografiche.

Nel 2008 i lavori per la demolizione del cinema Cairoli

Nel 2008 i lavori per la demolizione del cinema Cairoli

Poco lontano, dove attualmente si trova l’ufficio postale in via Marchetti, c’è quel che resta del cinema Cairoli, cancellato anche visivamente con la demolizione dell’immobile che lo ospitava. La chiusura definitiva della sala cinematografica è avvenuta nel 2007. Nell’ottobre del 2008 sono entrate in azione le ruspe cancellando ciò che restava del cinema, una struttura protagonista per decenni dell’attività culturale maceratese e di quella cinematografica. Una riconversione commerciale e residenziale che la proprietà dei locali definì necessaria, visto che la sala non riusciva più a garantire l’economicità di esercizio a causa della fortissima concorrenza dei centri multisala.

Il cinema Corso, chiuso dal , ha ancora la sua insegna

Il cinema Corso, chiuso dal 2007, ha ancora la sua insegna

Se ne sta ancora lì al suo posto invece l’immobile che ospitò il cinema Corso in vicolo Catenati, nel cuore del centro storico. Ad illudere sulla funzionalità della sala c’è ancora la beffarda insegna “Cinema Corso” piuttosto provata dal tempo e dalle intemperie. Allo stesso tempo però quella scritta è quanto resta di una storia iniziata il 20 novembre 1913 quando aprì il Salone Elena che dopo varie trasformazioni l’11 ottobre 1931 diventò cinema Corso. E’ stato il primo locale a Macerata a impiantare il cinema sonoro parlato con il film “Terra madre”, rivista Cines n 6 e “Il leone e i cannibali” cartone animato. Qui gli spettacoli sono stati interrotti nel 2007 e mai ripresi. Solo di recente l’immobile che rappresenta uno degli spazi dalla metratura più estesa in centro storico è stato preso in considerazione. Ivano Tacconi, consigliere dell’Udc, ha proposto di realizzare in quella struttura un parcheggio a servizio del centro, in alternativa all’acquisto del Park Sì per circa 2 milioni di euro. In questo senso ci sarebbero già dei progetti presentati all’ufficio tecnico comunale (leggi l’articolo).

Del cinema Tiffany resta soltanto l'inconfondibile cartellone girevole

Del cinema Tiffany, chiuso nel 2013, resta soltanto l’inconfondibile cartellone girevole

Ha provato a resistere il cinema Tiffany con il suo inconfondibile cartellone girevole in via dei Velini ma anche quella sala ha dovuto cedere e il 13 novembre 2012 ha tirato giù il sipario sulla sua programmazione (leggi l’articolo). La proprietà del cinema è della famiglia Perugini, la stessa  del Multiplex di Piediripa, ma la gestione era affidata all’Alternativa Cinematografica di Ancona che decise di chiudere, non per mancanza di presenze o per motivi economici ma per questioni tecniche e logistiche. Le sale avevano bisogno di interventi di ammodernamento e al necessario adattamento al digitale, visto che il sistema di proiezione a pellicola, usato al Tiffany non è più in uso.

Il cinema Excelsior è stato riaperto a maggio

Il cinema Excelsior è stato riaperto a maggio

Tra tante porte chiuse, un sorriso è arrivato lo scorso anno dal cinema Excelsior che è stato riaperto a maggio dopo i lavori di ammodernamento costati 60mila euro (leggi l’articolo).

E veniamo all’ultimo “esemplare” di cinema rimasto a Macerata, l’Italia. E’ stato inaugurato nel 1936 con il nome di cinema Rex. La sua chiusura avverrà in questi giorni come ha annunciato ieri il gestore Maurizio Rinaldelli Uncinetti dell’associazione Nuovo Cinema che ha accusato l’amministrazione comunale di Macerata di non voler preservare questa realtà.

Gli assessori Bianchini e Monteverde

Gli assessori Bianchini e Monteverde

Ad attaccare la Giunta Carancini sono state anche diverse associazioni cittadine che hanno manifestato difficoltà a trovare spazi idonei per la loro attività e l’assessore provinciale Massimiliano Bianchini che ha dichiarato: «La cultura non è solo palazzo Buonaccorsi» (leggi l’articolo). Da parte sua l’assessore Stefania Monteverde ha rispedito al mittente le accuse spiegando che il Comune non può concedere finanziamenti a pioggia né pagare la gestione di un bene di proprietà della Provincia. In una nota arrivata in tarda serata, l’amministrazione ha anche fatto presente di aver chiesto alla Provincia il comodato d’uso gratuito. Ma non è così secondo l’assessore Bianchini che oggi dichiara: «In Provincia auspicavamo il comodato gratuito ma è inutile alimentare polemiche. Da parte del Comune a me non è arrivato nessun atto scritto e nemmeno richieste fatte a voce».

 



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