Il segretario regionale Cisl Fp Sistino Tamagnini (al centro) con i responsabili sindacali di Camerino, Angelo Cervelli e Paola Ticani e Civitanova, Marcello Evangelista (CLICCA SULL’IMMAGINE PER GUARDARE IL VIDEO)
di Claudio Ricci
«Quattrocento dipendenti in meno in tutti i settori, 168mila ore di straordinari non pagati, 45mila giorni di ferie ancora da godere». A 4 anni dalla costituzione delle aree vaste la Cisl tira le somme sullo stato della sanità locale. I valori non sono dei più rassicuranti secondo il rapporto presentato oggi dai responsabili della funzione pubblica di Macerata Sistino Tamagnini, Marcello Evangelista (Civitanova), Angelo Cervelli e Paola Ticani (Camerino). L’allarme si fa preoccupante sulle condizioni di alcune strutture, valutate fatiscenti o non idonee alla propria funzione: «La casa protetta di Corridonia, – si legge nel dossier del sindacato – e il reparto di psichiatria di Tolentino, strutture messe a norma e non utilizzate come i 20 posti letto di Rsa a San Ginesio. Problemi di manutenzione delle apparecchiature tecniche (sanitarie e ascensori); automezzi obsoleti (comprese le ambulanze)».
E poi tutta una serie di accordi disattesi dalla dirigenza dell’area vasta: «mancata riorganizzazione dell’area amministrativa tecnico logistica nonostante un accordo transattivo sottoscritto tra Cisl, Cgil e direzione e consegnato al Giudice del Lavoro a gennaio di quest’anno; mancata riorganizzazione dei dipartimenti; mancata riorganizzazione delle strutture ospedaliere principali (Unità Operative Specialistiche); mancata partenza delle case della Salute (non partiranno mai); mancata applicazione del regolamento sull’orario di servizio e di lavoro; mancata riorganizzazione della rete territoriale dell’Emergenza; mancata riorganizzazione dell’Assistenza Domiciliare».
Criticità che secondo l’analisi dei responsabili sindacali sono da ricondurre ad oggettive responsabilità politiche. «Tutto questo anche a causa dell’ingerenza politica all’interno delle maglie tecniche della sanità. Non si può nominare un direttore di dipartimento, un primario, un dirigente amministrativo solo perché è sostenuto da una corrente politica. Se non vogliamo che le nostre tasse aumentino, abbiamo bisogno di affidare a bravi professionisti sanitari (ce ne sono anche nella nostra Area Vasta) che siano in grado di organizzare efficacemente la propria Unità Operativa e generare attrattiva sanitaria riducendo la mobilità passiva. La politica ai politici, la sanità ai professionisti sanitari. O si rompe questo perverso incantesimo o si va tutti a casa, nessuno ha più il posto assicurato.».
Una situazione ritenuta inaccettabile che i responsabili Cisl intendono contrastare con tutte le azioni necessarie. «Nell’immediato metteremo in campo, con determinazione, tutte le azioni legittime possibili – sostiene il responsabile di Macerata e segretario regionale Tamagnini – coinvolgendo direttamente il direttore dell’Asur Gianni Genga, i lavoratori, gli enti e gli organismi preposti al controllo della pubblica amministrazione per scuotere il “sistema” inducendo la direzione dell’area vasta 3 ad un cambiamento di rotta. Se in queste azioni riconosceremo responsabilità oggettive dei singoli dirigenti o del direttore, ne chiederemo immediatamente e con forza la rimozione. Prima di essere delegati sindacali, siamo cittadini e lavoratori di un servizio che è pagato con i soldi pubblici e non vogliamo che le poche risorse disponibili si esauriscano per inedia senza produrre alcun risultato».
Queste le proposte della Cisl: «Apertura di un tavolo serrato di confronto su tutta la partita della riorganizzazione (massimo 30 giorni) con analisi tecnica dettagliata e particolareggiata di ogni servizio, ufficio, Unità Operativa e proposte riorganizzative pesate nei numeri del personale coinvolto e nei carichi di lavoro, mirate ad un preciso e dettagliato obiettivo organizzativo ed economico misurabile nel tempo (chi fa cosa, dove, quando, perché, quanto mi costa ,quanto risparmio, dove lo investo). Apertura percorsi di mobilità interna volontaria, per il personale in esubero generato dall’applicazione dei suddetti processi, sui posti vacanti assunzione reale e progressiva di tutto il personale necessario a ricoprire i posti vacanti residui, applicazione immediata ed integrale dei regolamenti sottoscritti e completamento di quelli mancanti (pronta disponibilità, 15 giorni) monitoraggio degli obiettivi sottoscritti nei piani settoriali di riorganizzazione per il primo anno a 3, 6, 9 12 mesi, con reportistica analitica da parte dei dirigenti responsabili. Valutazione dei risultati ottenuti in itinere e confronto con la rsu e Ooss per eventuali correttivi».
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Cacciare dirigenti e direttori vari a calci nel sedere!!!!
Invece i sindacati …..
AH AH AH CHE SCOPERTA!!! TANTO NON SI OTTIENE LA RIVOLUZIONE NECESSARIA QUINDI SICURAMENTE LA CISL HA QUALCHE TESSERATO DA FAR ASSUMERE!!! MAGARI D’ACCORDO CON COMI, CHE E’ UN ARTISTA PER QUESTE COSE!!
provate anche voi a ridurre i costi………………….magari tagliando i ” tempi di vestizione ” , che ne dite? provate magari a confrontarvi con i “tempi di vestizione” di un operaio generico di qualsiasi comparto produttivo magari può fornirvi qualche idea.
Ricapitoliamo: 168.000 Euro di straordinari non pagati; perché non sono stati utilizzati i 239.000 Euro (questa mi sembra la cifra) spartiti dai sette Dirigenti? Chi ha deciso le modalità di spartizione? Forse si sono fatti un “selfie”?!
45.000 giorni di ferie da godere; non conoscono il numero dei dipendenti ma da una valutazione molto approssimativa si può dedure che sono circa tre mesi di ferie non godute per ogni dipendente, è una cosa semplicemente pazzesca, anche in considerazione che le disposizioni legislative in materia di ferie impongano (mi sembra) il godimento entro un termine ben preciso.
400 dipendenti in meno per la struttura; qualsiasi imprenditore per far funzionare la propria azienda predispone un preciso organigramma per le sue esigenze produttive, non può pensare di raggiungere certi livelli di produzione, quantitativi e produttivi, con un personale carente.
Sulle strutture “delocalizzate” mettiamo un velo (pietoso)!
@veritas sc
Però 144.000,00 di premio di produzione a tre individui trovarono il modo di farglieli avere e anche subito…
Chissà poi cosa produssero…
Roma docet …
sindacati come i partiti
C’è in ballo la salute dei cittadini e tutti gli attori si devono prendere le proprie responsabilità…… il sindacato sta facendo la sua parte.