Dopo una ”lunga e difficile vertenza’ la giunta regionale delle Marche, enti ed aziende del Servizio sanitario regionale e organizzazioni sindacali dell’area della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza sanitaria, hanno siglato il protocollo d’intesa che apre la strada alla riforma della sanità regionale sulla base dei vincoli imposti dalla spending review approvata a livello centrale nel 2012. L’annuncio è stato dato in conferenza stampa dal presidente della giunta, Gian Mario Spacca, e dall’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani.
Di seguito una scheda dei principali punti oggetti dell’intesa.
Per quanto riguarda il personale. – Le disposizioni generali in materia di assunzioni a tempo indeterminato, con l’impegno a rideterminare la dotazione organica, definire il programma triennale del fabbisogno e prevedere la copertura al 100 per cento del fabbisogno del personale sanitario. – I rapporti di lavoro flessibili, stabilendo il rispetto del limite di spesa pari al 70% del corrispondente ammontare dell’anno 2009, il completamento delle procedure di stabilizzazione definite già in data 20 febbraio 2013 e forti limiti all’adozione di rapporti di lavoro flessibili diversi dal tempo determinato. – La definizione uniforme per tutte le Aziende ed Enti delle regole per l’attribuzione degli incarichi ed indennita’ di esclusivita’ al dirigente al compimento del 5* anno e dei nuovi incarichi al compimento del 15* anno.
Per quanto riguarda l’organizzazione. – L’organizzazione dipartimentale, con la possibilità di incrementare, rispetto alle riduzioni formulate nelle proposte dei piani di area vasta, il numero dei dipartimenti funzionali, delle macrostrutture, delle funzioni di coordinamento di attività intraaziendali, interaziendali, regionali. Ciò tenendo conto della maggiore complessità delle attività, che deriva dalla riorganizzazione e fermo restando il rispetto del vincolo economico della spesa di personale pari a quella sostenuta nell’anno 2004, ridotta dell’1,4%. – Le strutture semplici e complesse, per le quali, fermo restando il vincolo delle riduzioni rispettivamente del 30,3% e del 25,8%, si e’ concordato di poter rivederne l’assegnazione al fine di garantire i requisiti minimi laddove fossero carenti. – Il presidio ospedaliero unico di area vasta, che sara’ pienamente attivato alla conclusione del percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera, per il quale sono state stabilite la sede di assegnazione del dirigente, che coincide con l’ex ospedale di rete, ora definito stabilimento del presidio unico, la presenza di medici di direzione sanitaria con qualifica contrattuale adeguata a supporto della complessità dello stabilimento e dell’autonomia gestionale, nonche’ l’adeguamento delle funzioni di psicologia nelle strutture territoriali ed ospedaliere e all’area farmaceutica territoriale ed ospedaliera. – La continuità assistenziale, ovvero la capacita’ di assicurare cure tempestive ai pazienti ricoverati per la durata dell’intero arco giornaliero, per la quale si e’ definito un modello organizzativo omogeneo presso ciascuno stabilimento ospedaliero del Presidio ospedaliero unico di Area vasta, prevedendo la presenza di personale dedicato per Pronto Soccorso – Obi/Murg; Anestesia – Rianimazione; Utic – Cardiologia – emodinamica; Ostetricia e Ginecologia – Pediatria, laddove sia presente un punto nascita; Radiologia, in caso di elevata frequenza di chiamate; l’intervento della Medicina d’urgenza per le U.O. di Area medica e della guardia notturna e festiva dipartimentale per l’Area Chirurgica. – Le macro aree Prevenzione e Territorio, per le quali, oltre alla necessità di organizzare ogni Servizio Pubblico Essenziale, specificatamente per disciplina ed i Servizi di Sanità Pubblica Veterinaria nell’arco delle dodici ore diurne, si e’ stabilito di costituire due tavoli regionali permanenti che affrontino le tematiche relative a distretti, dipendenze patologiche, salute mentale, materno-infantile, Umee e Umea, farmaceutica; i lavori dei tavoli si devono concludere entro il 30 maggio 2014 e saranno utilizzati ai fini del presente protocollo. Infine, a seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa, i direttori generali delle aziende e degli enti del Ssr si impegnano ad avviare, entro il mese di aprile, il confronto con le OO.SS. della dirigenza medica veterinaria e sanitaria per l’applicazione omogenea del protocollo stesso nelle singole Aree Vaste.
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Mah, a me sembra che siamo nel caos, almeno nell’AV3: nonostante sia stato approvato apposito regolamento, dopo più di un anno ancora non si riescono a fare le domande di mobilità volontaria !