Il presidente del Tribunale per i diritti del Malato (Tdm) di San Severino,Veros Bartoloni, interviene in merito alle dichiarazioni del direttore Asur Gianni Genga e del direttore dell’Area Vasta 3 Pierluigi Giuliucci rilasciate durante l’assemblea organizzata nei giorni scorsi dal comitato per la tutela dell’Ospedale Bartolomeo Eustachio(leggi l’articolo):
«Premesso di aver apprezzato la disponibilità del Direttore ASUR Gianni Genga e del Direttore dell’ Aria Vasta 3 Pierluigi Gigliucci, i loro sforzi nel cercare di spiegare la situazione e provare a dare qualche rassicurazione sul fatto che, almeno per ora, non ci saranno “tagli” su quanto è rimasto dell’Ospedale. Abbiamo sentito promesse di vario genere e discorsi di uno stesso tenore, già fatte in tante occasioni, da almeno oltre quindici anni, anche sostenuti dalla politica locale, di destra e di sinistra. Ma la realtà racconta un’altra storia. Partendo dal presupposto che le tecniche chirurgiche, la diagnostica, la tecnologia e la medicina in generale sono in continua evoluzione, in qualsiasi settore medico tutto evolve sempre più verso l’alta specializzazione, è ovvio che anche l’organizzazione Ospedaliera e sanitaria sul territorio non può restare la stessa nel corso degli anni. Ciò che è apparso evidente è il fatto che la politica non ha saputo e non sa gestire questo cambiamento, non sa stare al passo con le nuove esigenze. Il cambiamento obbligato, il cosiddetto “riordino” che sta avvenendo nella nostra sanità, non è gestito dalla politica, come dovrebbe essere per fare buone scelte, ma è dettato dall’economia, dai bilanci in rosso a livello regionale e nazionale. Il dover ridurre i costi, senza aver fatto scelte strategiche funzionali al momento giusto comporta, oltre il peggioramento dei servizi, il continuare a fare sprechi, senza avere realtà di prospettiva.
A nostro avviso, la politica sanitaria che ha riguardato il territorio di San Severino – Camerino e che vede i due ospedali assieme essere ospedale di rete, è stata una politica miope, fatta di contrapposizioni, di logica di indebolimento di una struttura a vantaggio dell’altra, senza alcuna capacità di fare un progetto comune, con conseguente danno per tutto il territorio dell’ alto maceratese. Nei due ospedali ci sono realtà che non hanno futuro, secondo la logica e parametri di riferimento. Quindi l’impoverimento sarà progressivo e inevitabile. Ciò che più preoccupa è proprio l’inerzia che vediamo e il non lavorare in prospettiva futura. Per rendersi conto di come sta andando la sanità locale è sufficiente osservare come, in un piccolo centro come San Severino, in questi ultimi anni si siano realizzati e sono in pieno sviluppo, ben due centri medici privati dove i cittadini sono spesso costretti a rivolgersi, pagando le prestazioni di tasca propria,sempre che se lo possano permettere, altrimenti… Allora il punto non è tanto se viene chiuso un reparto (che magari ha già delle carenze) senza prospettiva e non più rispondente a criteri di funzionalità attuali, ma cosa attiviamo di nuovo e di funzionale per le esigenze locali. Una politica solo conservativa non porta a nulla, lo stiamo vedendo, perché poi reparti e servizi privati di risorse spariscono da soli, anche con il venir meno della fiducia degli utenti.
Sarebbe utile sapere cosa produrranno i quasi 3 milioni di euro stanziati per l’Ospedale, citati del Direttore Gigliucci. Siamo certi che non siano un ulteriore spreco di denaro pubblico? Perché non bastano i lavori alle strutture murarie, ma occorrono anche investimenti in risorse umane e in strumenti tecnologici. Le domande che facciamo sono: quali sono le famose “eccellenze” che potranno svilupparsi a San Severino? Su quali Servizi puntiamo per l’Ospedale, e per il territorio? Un servizio di soccorso più efficiente? Un servizio medico infermieristico in grado di una maggior copertura del territorio ? Poliambulatori e servizi diagnostici che permettano un minore ricorso ai servizi a pagamento? Basti pensare che, nonostante la popolazione anziana sia in costante aumento, non abbiamo, neanche nei dintorni, sufficienti strutture specialistiche in Geriatria, Lungodegenti, e Riabilitazione. I cittadini vorrebbero, dalla politica e dai Dirigenti, risposte chiare, e soprattutto vorrebbero vedere i fatti».
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A mettere l’aria condizionata al quarto piano Noooooooooo? Visto che si lavora tantissimo ed è sempre affollato… qualche anima buona che mette qualche condizionatore per far lavorare meglio il personale e far passare una degenza più dignitosa alle pazienti!!!!
prova con la cessione del quinto…………e lascia da parte i pazienti, per cortesia !
chiudetelo…
Concordo con Gianni Gianni. Per come è tenuto è da chiudere!
CHIACCHIERA SEMPRE CHI HA LE TASCHE E LA PANCIA PIENA. Perché STI SVERDI NON PENSANO A CHI SI SERVE DI QUESTO OSPEDALE CHE è Più INTIMO E FAMILIARE DI QUELLA BOLGIA DI TORRETTE O QUEL CASINO DI JESI, DOVE ENTRI CON LA FEBBRE A 40, POLMONITE ED ESCI CON FEBBRE A 39 E STESSA POLMONITE, QUANDO TI VA GRASSA E NON ESCI MORTO. TANTO SEI VECCHIO!!!! DI CIò CHE DICO HO ANCHE LE PROVE, MA NON SERVONO A NULLA SE NON HAI AVVOCATI CON LE COSIDETTE…… E SOLDI X MANTENERLI!!