Merita qualche riflessione la vicenda dei sette giovani afghani che hanno trascorso due notti all’addiaccio in Piazza della Libertà senza che nessuno si fosse accorto di loro. E di notti ne avrebbero trascorse altre se non fosse intervenuta la Croce Rossa – informata non da fonti istituzionali ma da un articolo di Cronache Maceratesi – e li avesse portati ad Appignano dove hanno trovato un letto e sono rimasti in attesa del riconoscimento della loro richiesta di asilo, la qual cosa è avvenuta cinque giorni dopo e adesso se ne occuperà il Gus (Gruppo Umano di Solidarietà, un’associazione presente in ogni provincia allo scopo di assistere i rifugiati politici). Qualche mia personale riflessione, ripeto, in aggiunta alle numerosissime espresse dai commentatori a quell’articolo (leggi), quasi tutte di feroce protesta contro il “buonismo” maceratese verso l’immigrazione e contro i “privilegi” concessi agli immigrati in danno degli italiani. La storia dei sette afghani è dunque diventata pretesto per sentimenti e risentimenti viscerali che anche nella “Civitas Mariae” stanno crescendo in armonia con le idee di Matteo Salvini, leader della Lega e alleato al neofascista Simone Di Stefano, leader di “Casa Pound”.
Alcuni si sono chiesti come mai quegli afghani erano venuti proprio a Macerata (chi li aveva convinti che la nostra è una “terra promessa” per l’immigrazione clandestina?), altri, avendo appreso che erano giunti in treno, si sono chiesti se avevano pagato il biglietto e per quale mistero “buonista” nessun controllore li aveva “controllati”, altri hanno denunciato lo “scandalo” del denaro che i cittadini italiani, molti dei quali ridotti quasi alla fame dalla crisi, debbono sborsare alle associazioni che si occupano di questi “intrusi”, altri si sono chiesti perché non rimandarli subito in Afghanistan o metterli subito in galera, altri hanno immaginato l’esistenza di un’organizzazione internazionale – scafisti non di mare, come per Lampedusa, ma, stavolta, ferroviari! – che avrebbe individuato proprio a Macerata la città più adatta ai suoi loschi traffici, altri hanno gridato “basta, non ce la facciamo più!”, altri se la son presa col Comune e col Sindaco, altri si sono chiesti se“per avere il sospetto di infiltrazioni terroristiche dobbiamo aspettare che ci mettano una bomba sotto il sedere”, altri si sono scagliati contro i “soliti benestanti antirazzisti che portano a spasso il cane ma poi sfruttano le puttane nigeriane”, altri hanno alluso all’interesse – e stavolta la frecciata è per il Gus – di chi “non si è lasciato scappare 8.400 euro al mese per ospitare sette persone” e “adesso che c’è da prendere i soldi arrivano i salvatori!”, altri hanno previsto “bene così, aspettiamoci nuovi 7, 70, 700 afghani!”, altri hanno tuonato “portateveli a casa vostra e con le tasse mie manteneteci un italiano” o “la presenza di questa massa inutile di disperati obbliga i Comuni a massacrarci di tasse”. E via commentando.
Pur dissociandomi dall’impulsiva veemenza di certe reazioni non ignoro che esse sono l’effetto perverso di cause reali, dovute soprattutto al perdurare della crisi economica e anche a sottovalutazioni politiche del problema dell’immigrazione specie per quanto concerne la scarsa energia con cui i nostri governi hanno risposto all’egoistica insensibilità dell’Europa. E di questo, ovviamente, si può discutere. Ma con questo l’articolo di Cm sulle notti dei sette afghani non c’entrava affatto, perché esso non riguardava le tematiche dell’immigrazione né l’obbligo, che pure esiste in quanto sancito da norme internazionali, di dare asilo ai rifugiati per guerre, distruzione di case, uccisione di familiari, deportazioni, discriminazioni razziali o religiose. La maggior parte dei commentatori di Cm sostiene che a quei ragazzi non si sarebbe dovuto permettere di entrare in Italia e venire a Macerata? E se ci sono venuti è per via del “buonismo cattocomunista” che sta consegnando la città a un presunto assedio degli stranieri? E sia. Ognuno ha il diritto di pensarla come crede. Nell’articolo di Cm, però, non si prendeva posizione su tali questioni , ma, preso atto che quei sette bivaccavano in piazza della Libertà e, com’è normale per qualsiasi essere vivente, la notte gli veniva sonno, si rilevava che nessuno dei pubblici poteri se n’era accorto ed era intervenuto per farli dormire al coperto. Questo è il punto, signori. Non ce ne sono altri.
Ed è su questo unico punto che il nostro giornale ha acceso le luci esprimendo sbigottimento per una situazione umanamente disdicevole nel luogo più importante e rappresentativo di Macerata. Tutto qui. E mi sarei aspettato commenti anch’essi sbigottiti a sostegno del decoro pubblico di una città offeso dall’indifferenza, dalla noncuranza e dal silenzio su un episodio che avrebbe preteso attenzione anche se al posto dei sette afghani ci fossero stati sette italiani. Interpretarlo invece come “eccesso di buonismo” (semmai è stato il contrario: “eccesso di menefreghismo”) significa travisarlo, farlo diventare sfogo rabbioso del malcontento sociale – utilizzato, oggi, dai nazionalisti e fino a ieri secessionisti della Lega e dagli immarcescibili mussoliniani di Casa Pound – che monta in Italia per le dure conseguenze della crisi e facendo credere che esso sia da attribuire quasi esclusivamente alla presenza di “troppi” immigrati. Ma corrono tempi in cui ogni cosa, anche sette afghani infreddoliti, porta acqua a quei mulini. Amen, bisogna rassegnarsi. Mi si lasci tuttavia dire che è acqua sporca e quei mulini sono un rischio per la democrazia. Si vagheggia forse un regime autoritario e liberticida? Attenzione: fra i suoi primi provvedimenti quel regime vieterebbe i commenti e farebbe schedare i commentatori dalla polizia.
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Grazie Dott. Liuti, Sul caso dei sette afghani Macerata non ha fatto certo bella figura sono due notti di vergogna. Sul problema migranti tutta l’Italia è una vergogna, l’Europa è una vergogna, il degrado delle nostre città è una vergogna. (Tanti funzionari statali sono ottimamente stipendiati e premiati utilizzando la micidiale burocrazia italiana perchè) La ribellione è alle porte e Bersani con i suoi amici fa le cene per decidere come fermare Renzi. Menefreghismo? Forse ci stiamo abituando ad averli in ogni angolo di punti strategici per loro tanto da non farci più caso. Un grazie alla Croce Rossa maceratese. Forse è bene controllare anche tutti quelli che chiedono elemosine, se sono rifugiati politici non credo che ne abbiano bisogno .Lega Nord, mussoliniani tutti uniti a cavalcare il malcontento, fortunatamente molti italiani sono ancora consapevoli del grave momento storico che stiamo attraversando. Ivano tacconi consigliere comunale Macerata
La questione di fondo e’ che Macerata non e’ un centro di primo soccorso e accoglienza perché così ha disposto il Ministero; ciononostante la città si atteggia come tale senza averne le strutture ed il personale.
La Prefettura (non la Lega o Casa Pound) ha formalmente lamentato al Comune la stessa situazione che avevo denunciato in un mio articolo, chiedendo la messa a disposizione di una struttura idonea ad effettuare sia le identificazioni che le visite mediche.
Anche i 17 immigrati, giunti come aspiranti richiedenti asilo, fuggiti per non farsi identificare, a mio avviso devono suscitare interrogativi.
Rimane il fatto, e qui sono d’accordo con Lei, che l’indifferenza e’ stata vergognosa ma se fossero stati condotti a Gorizia, Lampedusa o Arcevia non sarebbe capitato.
http://38.media.tumblr.com/10550efce588a38bba0e635c4c6a184e/tumblr_nenzpqYnzY1qmipkuo1_1280.jpg The italian diaspora.
Quando con un biglietto di sola andata cambi mondo.
Egregio dottor Liuti non si tratta a mio avviso ne di buonismo ne di razzismo tuttaltro…si tratta semplicemente di prendere posizione forte e decisa contro un problema quello dell’immigrazione selvaggia ,non regolamentata e totalmente a nostro carico che crea problemi sia dal punto di vista economico,sia dal punto di vista della coesione sociale che della semplice e naturale convivenza tra i popoli.Perche’ aldila’ di tutto ci troviamo spesso e volentieri a contatto con soggetti che pur volendo risiedere sul nostro suolo natio,richiedendo a gran voce parita’ di diritti e servizi,spesso e volentieri non vogliono poi in alcun modo assoggettarsi alle nostre regole e men che mai abbracciare il nostro modo di vivere ed i nostri costumi,rifiutando qualsivoglia tentativo di aggregazione e spesso,forti della presenza massiccia di loro connazionali,riuscendo a creare delle microcomunita’ con propri usi e costumi che mettono a rischio la coesione sociale ed il rispetto delle regole.Noi poi come italiani ci mettiamo del nostro per il semplice fatto che dobbiamo sempre apparire buonisti ed aperti al prossimo per non essere tacciati di razzismo o peggio.Eppure personalmente ho moltissimi amici delle etnie piu’ disparate e sono loro stessi a lamentarsi del comportamento degli immigrati che rendono le cose difficili anche a chi con il sudore della propria fronte e con il cuore in mano e’ venuto in Italia per cercare una vita migliore e per vivere in una societa’ teoricamente libera da qualsivoglia pregiudizio ed imposizione.Ne fascismo ne razzismo ma solo realismo.
Stavo spulciando a caso alcuni commenti…mi ha colpito la risposta del dott.Tacconi: dice “Macerata non ha fatto una bella figura…” ma penso io che prima di Macerata la bruttissima figura l’abbia fatta Lui in quanto primo cittadino in qualità di accoglienza! Faccia lui per primo il mea culpa …e ripensi alle prossime elezioni!
Io sono un cittadino afghano residente a mc. Prima di tutto ringrazio Dott. Liuti x l’articolo e ringrazio anche assessore Tacconi per il suo sostegno. Tanti dei giovani italiani nn sanno quanto è orribile vivere in un paese devastato dalle guerre e continua essere la tavola da scacchi tra i signori delle guerre. L’altro giorno mia madre diceva, tempo fa la pioggia qui in Afghanistan, versava come una benedizione, ma da quando sono arrivati i terroristi islamici talibani, Alqaida ed i soldati della NATO che tutti loro sono in marcia verso di noi, la pioggia è diventata come il sangue è versa come maledezione e noi cittadini innocenti scappiamo verso dove c’è pace e tranquillità. Arriverà un giorno anche io racconterò, come è vivere in italia.
Nell’accoglienza (<em<solo dopo l'intervento della C.R.I. ed i timbri sui documenti e l'elargizione dell'obolo di € 30 giornaliero: prima -chissà perchè- non se li è filati nessuno!!!!) dei 7 afgani si innestano tutta un’altra serie di fattori (anche diversi tra loro) che andrebberò però distinti.
Innanzitutto è innegabile che vi sia la “Fabbrica dei Profughi”, visto il tanto interesse ad ospitarli (dietro compenso, ovviamente) da molte organizzazioni, che hanno dipendenti (e quindi stipendi, rimborsi spese e quant’altro)
E questi sono soldi (TANTI soldi per le migliaia di profughi) che, in tanti, in un momento di crisi economica bestiale come questo pensano che sarebbe meglio “girare” ai tanti italiani che si trovano in situazioni difficili.
Secondariamente (e non da oggi) in tante situazioni (asili, case popolari, ecc.) molti NON italiani passano avanti agli italiani: va da se che questa situazione può diventare difficile da gestire quando (da MOLTI ANNI) tanti italiani si trovano ai margini della società.
Se a questo aggiungiamo i troppi fancazzisti NON italiani che passano gli interi pomeriggi (bevendo e cazzeggiando) nei vari bar (ma questi dove vivono, come pagano le bollette, che lavoro fanno, ecc.) ecco che la situazione può diventare esplosiva.
Se ci fosse una forte ripresa economica, se complessivamente il Paese tornasse ai livelli pre-crisi tutti questi immigrati illegali, richiedenti asilo, fancazzisti sarebbero meglio “sopportati” dalla popolazione italiana…
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Ma in questo momento, anche in una città “ricca” come Macerata (ricordiamo che le precedenti crisi mondiali, degli ultimi 15 anni, si erano sentite molto poco) si è accorta che così ricca NON lo è più….
E non si può semplicemenet bollare come “razzismo” i tanti che chiedono, in una congiuntura economica (difficilissima, lunghissima e pesantissima) come questa, di pensare PRIMA agli italiani.
E qui non si tratta di dare ascolto alle sirene razziste e xenofobe di alcuni; è troppo facile bollare (da chi intorno ai profughi ci tira fuori uno stipendio) le tante voci come leghise o nostalgiche del mascellone.
nel loro lungo peregrinare dall’Afghanistan fino a Macerata questi profughi avranno dovuto
affrontare centinaia di volte il problema di come e dove dormire la notte e evidentemente sono riusciti a superarlo in qualche modo, dato che hanno percorso migliaia di chilometri arrivando fino a questa curiosa terra promessa in discrete condizioni di salute a quanto sembra… a mio sommesso parere un giornalista, per quanto avventizio, dovrebbe chiedersi come abbiano dormito gli afghani nelle centinaia di giorni precedenti e sentire il dovere di informare il lettore su questo mistero, prima di indignarsi per l’indecenza di due notti passate all’addiaccio proprio nell’approdo da loro eletto a termine del viaggio. Perché se stavano meglio prima, perché fermarsi qui? e se stavano peggio, perché dovremmo vergognarci noi?
Caro Liuti concorde con lei sul fatto specifico e sull’immigrazione in generale ma devo dissentire sulle motivazioni dei commenti aspri e duri di molti maceratesi.Io non ho mai navigato nell’oro e poco tempo fa(causa la chiusura improvvisa e fraudolenta dell’azienda in cui lavoravo vedi PARIMA)la situazione era ancora più grave ma non ho mai pensato di dare la colpa di ciò a immigrati regolari o clandestini o che le cause dello sfacelo italiano fossero legate all’integrazione.Il nostro è un paese malato al suo interno:corruzione,mafia,evasione fiscale,incompetenza politica ed imprenditoriale………..Di nuovo in sintonia quando stigmatizza chi inneggia al Duce(tragica storia finita molto male) o al Salvini di turno che dividerebbe l’Italia in Padania e Terronia alla faccia dello slogan”Prima gli italiani”.Chi si esprime negativamente sugli episodi riguardanti gli stranieri o l’immigrazione non vuol esser tacciato come razzista,io nel mio piccolo viceversa non mi sento buonista anzi sono molto amareggiato (eufemismo lessicale) ma lucido per capire che i miei mali sono legati ad altri fattori.La guerra tra poveri non mi appassiona.
Posso fare una domanda, per capire? Non fanno prima gli afgani (e in generale coloro che vengono dal quella parte del mondo) ad andare nel vicino ruggente sud-est asiatico invece che nella derelitta Unione Europea? Millemila chilometri di viaggio passati chissà in quali condizioni per entrare in un Paese in declino che non garantisce più niente nemmeno ai propri abitanti che diventano ogni giorno sempre più arrabbiati, quando con molto meno avrebbero varcato le porte ad esempio della Cina, o dell’India, della Corea del Sud o di altri paesi dove trovare un lavoro è facile come leggere Topolino. Gli africani li possiamo anche capire, dove possono andare, in medio oriente? Ma chi ha due opzioni o est o ovest, perché sceglie l’ovest quando l’est è semplicemente ad un passo? Senza considerare che molti italiani fanno proprio il tragitto opposto verso quei paesi in crescita economica.
Credo che scappare da una guerra non permetta di fare scelte ponderate,si scappa e basta verso zone militarmente più tranquille e da questo punto di vista l’Europa dà più sicurezza del S-E Asiatico.Gli italiani che vanno all’estero per lavoro sono emigranti in cerca di fortuna che hanno pianificato le loro scelte(di certo non vanno in Afghanitan,in Iraq……)e che se la trovano rimangono a vivere in quei paesi e non tornano più.Io son sicuro che una volta finita la guerra questi ragazzi vorranno tornare al loro Paese,il problema è che tale fine non dipende da loro ma dagli occidentali e dai russi.
l’altruismo universale è nei risultati altrettanto malvagio dell’egoismo universale.
L’aspetto più curioso della vicenda è che qualcuno interviene quando sono sicure le coperture economiche per il loro mantenimento. Sicché uno si chiede: ma stanno aiutando dei poveracci in difficoltà o guadagnando dallo Stato grazie ai poveracci in difficoltà?