di Alessandra Pierini
Non si placano le reazioni alla sentenza del Consiglio di Stato che si è pronunciato nei giorni scorsi sul Colle dell’infinito e sulla questione mai risolta degli immobili di proprietà di Anna Dalla Casapiccola che vorrebbe trasformarli in una country house. Operazione che non è mai piaciuta alla Sovrintendenza che affiancata da Italia Nostra e dalla famiglia Leopardi, si è opposta per anni alla ristrutturazione. Ieri persino il ministro Dario Franceschini ha ribadito l’importanza di tutelare il Colle e i paesaggi leopardiani (leggi l’articolo).
Sulla questione interviene Stefano Gizzi, direttore regionale ad interim della sovrintendenza per i beni culturali e paesaggistici delle Marche: «La Sentenza del Consiglio di Stato relativa alla eventuale trasformazione della casa colonica in Recanati, nel Colle dell’Infinito, non dà alcun via libera alla trasformazione della stessa in country house, ma, al contrario, restituisce alla Soprintendenza il ruolo primario che le spetta, rimettendo a quest’ultima il parere definitivo: “la competente soprintendenza provvederà a riattivare, in collaborazione con il Comune di Recanati e con spirito di leale interlocuzione con la parte privata, il procedimento funzionale alla formulazione del prescritto parere, facendo in modo di ben evidenziare l’iter logico della sua definitiva espressione di volontà in ordine all’intervento” recita la sentenza. È opportuno rilevare, quindi, che la definitiva espressione di volontà della Soprintendenza può anche esprimersi in un diniego definitivo, purché, beninteso, meglio e più puntualmente motivato.
Ovviamente, sarà aperto il dialogo con i proprietari, con il sindaco e con l’avvocato Alessandra Piccinini. Ma un parere eventualmente favorevole potrà essere dato solo ad un progetto diverso da quello attuale, che contempli il mero restauro conservativo della casa colonica, tipico esempio dell’edilizia “minore” della zona, senza aumenti di volume (come è ben noto, il “piano casa” è subordinato alle leggi nazionali di tutela) e senza sbancamenti di terreno nella collina, resorts o altre amenità di questo genere. A questo proposito, occorre rilevare come l’Amministrazione Comunale abbia erroneamente concesso compensazioni volumetriche non tenendo conto che il Piano Casa è subordinato alle normative nazionali; certamente si tratta di volontà politico-amministrative del Comune di Recanati che non fanno onore a chi le esprime: salvaguardare un luogo unico al mondo dovrebbe essere lo scopo minimo dell’Amministrazione che vive in quel sito. Occorre ricordare che anche il precedente direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Lorenza Mochi Onori affermò che non si può negare la sacralità e l’importanza del Colle dell’Infinito ricorrendo a cavilli legali. Teoricamente, se ne ricorressero i presupposti ad una approfondita lettura della sentenza, se si riscontrassero difetti nella formulazione di tale giudizio, non escluderemmo un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione per ribaltare il provvedimento giurisdizionale. Ci stiamo muovendo, in ogni caso, col Ministero dei beni Culturali per valutare la strada migliore da perseguire, anche con una legge ad hoc».
Il consigliere regionale di Forza Italia Enzo Marangoni si dice sconcertato dal fatto che alcune associazioni e il Ministro PD alla Cultura Franceschini attacchino il progetto di recupero edilizio della signora Dalla Casapiccola che ha invece il merito di assicurare un intervento non impattante e coerente con il contesto paesaggistico ove si trovano gli immobili.
«E’ avvilente il fatto – scrive Marangoni – che si intervenga duramente sul restauro conservativo di questi manufatti in rovina, che attualmente sono degli obbrobri in quanto decadenti, mentre non si parla di un intervento edilizio che sta avvenendo sempre sotto il Colle dell’Infinito che ha provocato lo sbancamento di una porzione di collina e la realizzazione anche di una megapiscina, che poco ha a che fare col “naufragar mi è dolce in questo mar”. Il tutto con la benedizione della Sovrintendenza che invece ora ostacola il progetto Dalla Casapiccola. Con quale logica ondivaga la Sovrintendenza agisca, considerate le disparità di trattamento. Vedasi anche l’autorizzazione della Sovrintendenza all’ascensore “verde” di Porta Cerasa definito da Sgarbi un obbrobrio. Oppure vedasi lo scempio del fotovoltaico sulla collina Montironi, pessimo biglietto da visita per chi giunge a Recanati dalla costa e ben visibile dalle mura della città, guardando verso il mare. Lo stesso accade per altri comuni marchigiani dove si fa finta di non vedere che il paesaggio viene definitivamente deturpato: è il caso di questi giorni della Basilica di Loreto.
Tutto questo fa capire che ci sono cose che la Sovrintendenza approva ma non dovrebbe approvare e cose che la Sovrintendenza non approva ma dovrebbe approvare. C’è da chiedersi se la Sovrintendenza sia un organo tecnico al di sopra delle parti oppure se sia un organo tecnico sensibile ad essere tirato per la giacchetta?
Il conte Vanni Leopardi ha chiesto ora, giustamente, una legge ad hoc per la tutela del Colle dell’infinito. In tempi non sospetti, il 30 ottobre 2012, ho presentato in Regione una proposta di legge sulla tutela e la valorizzazione del Colle dell’Infinito. Questa proposta non è stata ancora discussa nella competente commissione regionale per volontà della maggioranza politica di centrosinistra, passo preliminare al voto in Consiglio regionale. Questo la dice lunga sulla volontà di effettiva tutela dell’Ermo Colle da parte di qualche forza politica. La mia proposta di legge non intende vincolare rigidamente ma autorizzare recuperi come quelli annunciati dalla signora Dalla Casapiccola. Se la legge fosse già stata approvata dalla Regione non sarebbe invece stato possibile effettuare lo sbancamento della collina al di sotto dell’Ospedale, collina posta sotto il cono di visuale verso il Colle. La mia proposta di legge d prevede adeguate misure di salvaguardia ed è volta anche ad individuare apposite “fasce cuscinetto” onde evitare il netto distacco tra zone tutelate e aree urbanizzate. Prevede inoltre forme di finanziamento e di sostegno economico a tutte quelle attività compatibili con l’ambiente , il paesaggio e la memoria storica dei luoghi leopardiani».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
quello della foto non mi sembra proprio Stefano Gizzi !
errore della foto non è il Dott.Ghizzi
ma è il Dott.Barucca
MA I CITTADINI RECANATESI CONSIDERANO LA MEMORIA LEOPARDIANA UN BENE DA TUTELARE ???. QUALCOSA DI ESSENZIALE CHE APPARTENGA ALLA LORO COMUNITA’ ??? COME IL VOLTO DEI PADRI PERDUTI.
SE NON C’E’ QUESTO SENSO DI IDENTIFICAZIONE NELLA COMUNITA’ RECANATESI SI FACCIA DEL COLLE DELL’ INFINITO IL SITO PER UN NUOVO IPERMERCATO O UN RESORT PER TURISTI RUSSI, CHE A PORTO RECANATI NON VOGLIONO FARE .