Da Roma
Erika Mariniello
“Al Governo chiediamo che venga abbassato il peso fiscale e che diminuisca la burocrazia per chi voglia iniziare una nuova attività – commenta all’arrivo a Roma per la manifestazione nazionale di Rete Imprese, Renzo Leonori, presidente di Confartigianato Macerata che rappresenta circa 6mila soci, 3.200 aziende attive e 5.400 pensionati Anap Confartigianato – Chiediamo che le banche siano più disponibili per sopperire ai problemi delle nostre aziende”.
Oltre sessantamila sono stati i partecipanti, secondo i dati di Rete imprese Italia, che hanno riempito in mattinata piazza del popolo che per l’occasione é stata ribattezzata la piazza degli imprenditori. Oltre tremila i rappresentanti delle imprese marchigiane che hanno aderito alla manifestazione, hanno voluto far sentire la loro voce mettendoci la faccia. “Il problema serio é che questo é un paese che non funziona,gli imprenditori che sono la spina dorsale del paese vengono dimenticati dalle politiche economiche fiscali – ha commentato Giorgio Cippitelli, segretario regionale di Confartigianato – . O il paese dà spazio alle imprese o il paese é out, Renzi o non Renzi”. Tassazione troppo alta e burocrazia eccessiva: questi i principali problemi messi in campo.
“Rappresento tanti trasportatori come me che si trovano in difficoltà per la tanta burocrazia e le tasse che ci sovraccaricano – ha detto Emanuele Pepa, presidente trasportatori di Confartigianato – Al governo chiediamo più attenzione e più controlli sulle strade”. Giorgio Merletti non usa mezzi termini nel discorso che chiude la manifestazione e a Matteo Renzi, impegnato a formare il nuovo governo, lanci l’hasthag #matteostaipreoccupato. “Voi siete qui , non siete virtuali. Passatemi la parola ma ci hanno rotto i c… Siamo stanchi di questa situazione, lo dico sia come cittadino sia come imprenditore – ha commentato Merletti – siamo stanchi di essere soffocati dalle tasse e dalla burocrazia, di vedere il peso della crisi scaricato su chi lavora e chi produce. Di certo non abbiamo generato noi questa situazione, ora occorre che la politica capisca che senza imprese questo paese é finito”.
I numeri sono da brivido: negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa 1.000 aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dall’Italia e’ diminuita del 9%, la disoccupazione e’ raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in più. Nel frattempo la pressione fiscale ha raggiunto il 44,3% del Pil (e resteràsopra il 44 % per molto tempo) mentre quella “legale” (su ogni euro di Pil dichiarato) si aggira intorno al 54%. La burocrazia costa alle Pmi 30 miliardi di euro l’anno e il credito e’ in calo dal 2011. La piccola impresa, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell’Italia e ne e’ il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede al governo ”subito un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che ha colpito duramente. Stavolta davvero la pazienza e’ finita”.
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Le aziende italiane e maceratesi perdono competività giorno dopo giorno. Instabilità politica a causa della legge elettorale proporzionale, rivendicazioni sindacali fuori dal tempo soprattutto della Cgil e fiom in particolare, rigidità del mercato del lavoro che non ha pari al mondo, pressione fiscale insopportabile, costo dell’energia triplo rispetto ai competitori internazionali, presenza soffocante dello stato nell’economia e nei servizi pubblici in particolare, Costituzione vecchia e ideologica. Insomma chi più ne ha più ne metta, si salvi chi può. Fanno benissimo le aziende a scappare in Polonia, Serbia, Zanzibar e isola di Pasqua.
C’è la crisi ed è più che evidente. Ciò premesso mi permetto di far notare quanto segue: Repubblica del 23.03.2013, Fonte Dipartimento delle Finanze, gettito irpef 2011: Lavoratori dipendenti e pensionati: 80%; Lavoratori autonomi: 6,7%; Impresa: 3,5%; Partecipazione: 5,1%; Fabbricati: 3,9%; da Capitale: 0,8%. Ogni commento mi sembra superfluo.
SIAMO ALLE SOLITE SCENEGGIATE DA PARTE DEI SINDACATI DELLE PICCOLE IMPRESE NOTORIAMENTE EMANAZIONE DEI PARTITI ( VEDI C.N.A. -CONFESERCENTI PER LA SINISTRA E CONFCOMMERCIO E CONFARTIGIANATO PER LA DESTRA ) . IL PROBLEMA PRIORITARIO NON E’ UNA MINORE TASSAZIONE DELLE IMPRESE, PERCHE’ PRIMA DI TASSARE IL REDDITO D’IMPRESA OCCORRE CHE L’IMPRESA SIA IN GRADO DI CHIUDERE IL PROPRIO BILANCIO ANNUALE CON UN UTILE D’ ESERCIZIO, POI DA ASSOGGETTARE NATURALMENTE AD UN’ EQUA IMPOSIZIONE FISCALE.
ATTUALMENTE LE IMPRESE NON SONO IN GRADO DI CHIUDERE IL BILANCIO DI ESERCIZIO IN UTILE ( PER LE NOTE E DUREVOLI MISURE RECESSIVE INTRODOTTE DAI GOVERNI COALIZZATI PD – PDL, ORA FARSA ITALIA, SOTTO LE MENTITE SPOGLIE DEL SICARIO MONTI ) E A RISCHIO DI CHIUSURA PER LA FORTISSIMA CARENZA DI CREDITO DEL SISTEMA BANCARIO SOMMERSO DALLE SOFFERENZE ( ANCHE QUESTE PRODOTTE DA UN DECENNIO DI CREDITO FACILE CONCESSO DALLE FINANZA BANCARIA CATTO-COMUNISTA DI CUI I NOTI E MAGGIORI RAPPRESENTANTI SONO BAZOLI , PROFUMO, MUSSARI E ASSOCIATI A DELINQUERE ).
I DUE PROBLEMI PRIORITARI SONO DUNQUE RIDARE VITA AL MERCATO INTERNO DEI CONSUMI PER CONSENTIRE ALLE IMPRESE DI POTER FARE UTILI E RIDARE CREDITO ALLE ATTIVITA’ ECONOMICHE, PER CONSENTIRNE LA SOPRAVVIVENZA.
E’ LOGICO, PER TUTTE LE PERSONE DI BUON SENSO, CHE TALI PROBLEMI GIGANTESCHI PER LA SITUAZIONE DI CRISI IN CUI E’ STATO FATTO CADERE IL PAESE ( DALLE COALIZIONI PIU’ O MENO MASCHERATE DELLE LARGHE INTESE ) POSSONO ESSERE AFFRONTATE SOLO DA UN PARLAMENTO SERIO E DA UN GOVERNO CHE NON SIA FORMATO DAI PARTITI CHE SONO STATI LA CAUSA PRINCIPALE DELLA CRISI, CERTO I CITTADINI POSSONO CONTINUARE A FIDARSI DEL PREGIUDICATO BERLUSCONI ( CHE GUARDA CASO HA VISTO RADDOPPIARE IL PROPRIO PATRIMONIO AZIONARIO NEI TEMPI DELLA CRISI ) IN COPPIA CON ” IL BUGIA ” COSI’ CHIAMANO A FIRENZE IL NOVELLO CESARE DEL PARTITO DEMOCRATICO ( CI SARA’ QUALCHE RAGIONE ??? ) MA CHE ALMENO CI SI RISPARMINO LE MANIFESTAZIONE DI PIAZZA DI SINDACATI E ASSOCIAZIONI DA SEMPRE PRONI AI VOLERI DEI PARTITI.