di Alessandro Feliziani
Quando meno te lo aspetti! Chi lo avrebbe detto che alla fine di un ulteriore anno abbastanza difficile sul piano economico e sociale, con posti di lavoro persi, sempre più giovani in cerca di occupazione, consumi in netto calo e meno tredicesime da spendere per Natale, la provincia di Macerata (intesa nel senso di comunità e territorio) ricevesse una “Pagella” con un ottimo voto finale. Ottimo e inaspettato.
La “pagella” è quella sulla “Qualità della vita”, che ormai da ventiquattro anni, ogni mese di dicembre, il quotidiano economico “Il Sole 24 ore” assegna alle province italiane. Ebbene, Macerata in questo finale di anno 2013 è stata classificata all’ottavo posto assoluto su centosette, con un balzo in avanti di ben ventuno posizioni rispetto all’analoga classifica del 2012.
Va ricordato che l’ottavo posto non rappresenta per Macerata la migliore “performance” assoluta. Nel 2009, infatti, la provincia maceratese si classificò quarta, ma un anno più tardi scese al dodicesimo posto e nel 2011 precipitò alla trentottesima posizione. Poi lo scorso anno aveva risalito la china, posizionandosi ventinovesima.
Occorre rilevare che quasi tutti i trentasei indicatori presi in considerazione dall’indagine, a loro volta raggruppati in sei aree tematiche (Affari e lavoro, Ordine pubblico, Popolazione, Servizi e ambiente, Tempo libero e Tenore di vita), si riferisco al 2012 e quindi sarebbe più corretto precisare che i “voti” sono assegnati per quanto realizzato lo scorso anno. È sempre stato così, sin dalla prima “classifica” che risale al 1990 e, quindi, per convenzione si fa riferimento all’anno in cui tale graduatoria viene pubblicata.
Quello che lascia un po’ di amaro in bocca è il fatto che dalla classifica emerge una provincia di Macerata come una sorta di “paese di Bengodi”. A far innalzare in modo determinante il punteggio complessivo, pari a 584 punti (Trento che è prima di punti ne ha ottenuti 623 e Napoli, che è ultima, 417), infatti, sono gli indicatori del “Tempo libero” (Cinema, bar e ristoranti, indice di sportività, librerie, associazionismo). In questa classifica parziale – dove lo scorso anno era ventiduesima – Macerata è balzata al quarto posto, dietro a Siena, Genova e Nuoro. E se non fosse stato per il settantaquattresimo posto per copertura di “banda larga” internet, inclusa in questa area tematica, l’intera provincia poteva aspirare anche ai primissimi posti. Addirittura prima, infatti, lo è per affollamento di sale cinematografiche in rapporto alla popolazione ed è “medaglia di bronzo” per la partecipazione sociale alle attività sportive.
Tuttavia Macerata migliora da un anno all’altro anche in altre sottoclassifiche, Il balzo più lungo in avanti lo compie nel “Tenore di vita”, dove dal cinquantasettesimo posto passa al quattordicesimo. Pur restando basso l’indice dell’importo medio delle pensioni (690 euro) e l’incremento dei consumi (0,865), la provincia risulta al quinto posto assoluto per minore indice di inflazione e diciannovesima per minor costo medio al metro quadrato delle abitazioni in zone semicentrali (1.400 euro al mq.).
Altro ottimo passo in avanti la provincia di Macerata – secondo i “calcoli” de Il Sole 24 ore – lo compie nell’area “Affari & Lavoro”, dove dalla quarantasettesima posizione dello scorso anno passa alla ventiduesima. A premiare Macerata è la voglia di fare impresa e il desiderio dei maceratesi di non starsene con le mani in mano. Qui, infatti, gli indicatori migliori si registrano nel numero delle imprese ogni cento abitanti (12,35) e nel numero delle “Start up” innovative in rapporto alla popolazione giovanile (7 ogni diecimila). Scende invece la propensione ad investire, misurata con il rapporto tra impieghi e depositi bancari.
Migliora anche la posizione della provincia di Macerata nella classifica “Ordine pubblico” (dal cinquantesimo al ventiduesimo posto su 107). I sei indicatori che sono stati presi in considerazione sono il numero delle rapine, degli scippi, dei furti e delle truffe, tutti riferisti all’anno 2012.
La provincia maceratese scende di sei posizioni (dalla decima alla sedicesima) nella classifica “Popolazione” dove sono presi in considerazione la densità abitativa, i divorzi e le separazioni, l’invecchiamento (rapporto tra giovani ed anziani), l’immigrazione, il numero di laureati ogni mille giovani di età compresa tra 25 e 30 anni.
L’arretramento più rilevante la provincia di Macerata lo compie nell’area “Servizi e Ambiente”, passando dalla quarantesima alla sessantesima posizione della relativa classifica. A penalizzare il territorio sono la dotazione infrastrutturale (settantasettesima su 107), l’indice di smaltimento delle cause civili pendenti (sessantaduesima), il tasso di emigrazione ospedaliera (sessantaseiesima).
Ritornando alla classifica generale, l’ottavo posto assoluto di Macerata rappresenta anche la migliore posizione tra le province marchigiane (Pesaro è 23^, Ancona 25^, Ascoli Piceno 51^, Fermo è ancora considerata nel territorio ascolano) e la terza tra le province dell’Italia centrale. Ai primi sette posti figurano, infatti, nell’ordine: Trento, Bolzano, Bologna, Belluno, Siena, Ravenna e Firenze. Alle spalle di Macerata ci sono altre undici province del nord, tra cui Milano (decima) e Trieste (dodicesima).
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Caro Sandro
Io veramente un po’ me lo aspettavo. Al netto dei rosiconi sono convinta che macerata e le marche siano ancora uno dei posti migliori in cui vivere.
Certo è ovvio e dispiace vedere che pure qui scempi e brutture dono stati fatti e che molto di più e meglio poteva invece essere fatto.
Ma bisogna sempreguardare avanti e non indietro, cogliere le opportunità anche e soprsttutto nei momenti più difficili come questo.
Mi rivendo una frase che ascoltai tempo fa : siamo circondati e assuefatti dal bello che non lo riconosciamo più.
Nota del Comune di Macerata sulla classifica del Sole 24 Ore:
“Ė uno scatto in avanti straordinario per il nostro territorio – commenta il sindaco di Macerata Romano Carancini – che dimostra del grande impegno di tutti i Comuni della Provincia per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini. Macerata città – prosegue il sindaco – ha un ruolo determinante nella partecipazione alla misurazione dei valori della vivibilità e dunque è orgogliosa del positivo risultato a cui contribuisce, nella convinzione che ci siano spazi per provare a fare ancora meglio in futuro. Il significato più importante da attribuire a questa indagine – conclude il Sindaco – deve però riguardare le nostre comunità. Dobbiamo cioè avere consapevolezza di vivere in un luogo di qualità assoluta, come dimostra l’autorevole analisi, da apprezzare ed amare e, soprattutto, avere la speranza di tornare a respirare un clima sociale migliore nel quale il lavoro per le donne e per gli uomini sia la prima e prioritaria azione da attuare in futuro. È il tempo della soddisfazione ma, direi, in particolare dell’impegno a custodire la qualità raggiunta, primi nelle Marche e tra i primi in Italia”.
Penso che ci siamo, conosco altre realtà che una volta (non molto tempo fa) invidiavamo e che ora invidiano noi es: Perugia, una città oramai diventata ad alto rischio di criminalità!
Abbiamo forse poco per quello che siamo e che eravamo, ma quel poco di questi tempi ci basta; quello che aumenta oggi giorno (criminalità, droga, incidenti eccc.)….NON E’ GRADITO!
Mah sono perplesso, chi ha fatto questa classifica effettivamente non ci vive… 😀
Il sole 24 assegna alla provincia non dice Macerata forse dice di Civitanova se siamo primi cosa c’è dopo il cimitero, andate in centro e vi rendete conto delle attività che chiudono, se gli onesti chiudono i disonesti guadagnano…. I sogni non solo la realtà, fatevi un giro e chiedete alla gente normale chi lavora per vivere e chi suda i soldi per andare avanti o chi ha perso il lavoro, chiedete a loro e sapreste la risposta…. Forse dicono cosi per aprire un nuovo supermercato, visto che stiamo bene possiamo spendere …. Ma come dice Toto’ ” ma mi faccia il piacere o sole 24 ore ” E come il governo dicono che va tutto bene e che non ci fanno pagare le tasse intanto per i fatti le messe di nuove, più di prima. Ma ci si può credere ancora ai giornali?
Un grazie di cuore all’impegno che tutti i maceratesi mettono ogni giorno su tutto il nostro territorio.
Figuriamoci come stanno messe le altre!
Paragonare Macerata a Perugia è una bestemmia….Perugia ha 4 volte gli abitanti e popolazione in continua crescita importanza nettamente superiore in tutto..
Basta un solo parametro per vedere se una città attira: il numero di abitanti…noi siamo sempre fermi a 42000…poi mi pare di aver letto una volta che siamo piu sotto del 90 posto come livello di infrastrutture
dipende……se uno ha 80 anni ,e’ petulante, e passa le giornate a leggere il giornale al bar e’ un paradiso!!!!!!!!!
Che a Macerata non si stia male è un dato di fatto incontrovertibile (da diversi anni, devo dire).
Il problema è che – come ha evidenziato lo studio – è uno star bene “di una volta” (la scarsa copertura internet ne è un’indice) e non uno star bene “contemporaneo”.
Il difetto principale (che non mi pare sia stato misurato) è la scarsa qualità del trasporto pubblico, che spesso sembra non essere al servizio delle esigenze dei cittadini ma più “di facciata”.
E lo dico con cognizione di causa, non possedendo più l’auto dal 2004…
Mamma mia dammi 100 lire
che in provincia di Macerata io voglio andar!
Credo che bisognerebbe prima comprenere quali siano gli indici di riferimento, che peso hanno singolarmente, come viene compiuta l’indagine, quali sono le migliorie ch fanno aquisire più punti, ecc. ecc.
Perchè dire che la Provincia di Macerata (dove negli ultimi anni sono aumentati furti, criminalità e droga) migliora sotto l’aspetto dell’Ordine Pubblico dipende poi da quali sono gli indicatori: se il riferimento è una Provincia italiana con un alto tasso di “criminalità” è ovvio che Macerata è migliore: ma è tutto relativo.
Di sicuro la Provincia di Milano (o Bari, o Roma o Napoli) potrebbe essere più pericolose di Macerata…
Ma Milano (o Bari o Roma o Napoli) di sicuro sono meno pericolose di alcuni quartieri di Rio o di Città del Capo…
Ad esempio un indice che sembra faccia schizzare verso l’alto è l’associazionismo…
Infatti in tutta la Provincia abbiamo moltissime associazioni.
Ma poi bisognerebbe vedere quante sono le associazioni -che operano tutto l’anno- e quante magari fanno solo 2 o 3 iniziative in 12 mesi…
Questo perchè, con altri indici, una Provincia che ha la metà delle associazioni presenti a Macerata (ma che fanno il triplo delle iniziative, rispetto alle nostre) avrebbe un saldo migliore rispetto a noi…
E lo stesso discorso si potrebbe estendere per il tenore di vità (ad esempio: negli indici è stato considerato anche “il nero”??) o per la qualità dei servizi
La Provincia di Macerata ha una linea ferroviaria secondaria, ovvio che se non conosciamo precisamente quali sono gli indici di paragone la nostra ferrovia “locale” è declassata….
Non cadiamo in facili entusiasmi (ma nemmeno in eccessivo pessimismo) in: vorrei ricordare a tutti che negli scorsi anni, a seconda del tipo di sondaggio e quali erano gli indicatori, l’Università in una classifica era ai primi posti e, in un’altra, era agli ultimi posti
Qui non si vive male, ma (con poco ritengo) si potrebbe vivere meglio
Provo a dare il mio contributo per guardare a questa informazione in modo sereno. Il concetto di qualità della vita è per definizione , variabile . Come giustamente allude Ravich potrebbe esserci una qualità della vita moderna ed una tradizionale . Certamente l’idea che ne ha un giovane non è la stessa di un anziano che si gode (o meno) la pensione. Quindi il modello utilizzato da il sole 24 ore è necessariamente incompleto nel senso che non risponde precisamente all’idea che ciascuno di noi può avere della qualità della vita. Quale è allora la sua regione d’essere ? Il fatto che scegliendo una determinata angolazione, una determinata luce ed esposizione, anno dopo anno mostra i cambiamenti nell’immagine scelta per ritrarre la qualità della vita delle provincie italiane. E’ come guardare una nostra foto nel tempo e vedere se siamo ingrassati un pò , se abbiamo perso i capelli o se complessivamente siamo rimasti in buona forma. Sono quindi i confronti nel tempo che danno il maggiore significato ai risultati che propone. Non dimentichiamo inoltre che si tratta di confronti all’interno del nostro paese, per cui se in Italia si vive complessivamente peggio per la crisi, ci sta pure che qualche provincia vada meno peggio di altre e quindi si assista ad un miglioramento della posizione in graduatoria anche se i cittadini di queste provincie non sperimentano una migliore condizione di vita. Quindi? Quindi potremmo concludere che complessivamente rispetto all’idea di qualità della vita descritta dal sole 24 ore la nostra provincia è riuscita negli anni a fare meglio di buona parte delle altre provincie italiane . Potrebbe non bastare , e sono d’accordo, ma è comunque una informazione da non disprezzare , tutt’altro.
i soliti maceratesi,sempre pronti a trovare qualcosa che non va.sicuramente sara’ colpa del sindaco carancini e delle passate amministrazioni di centrosinistra se ci siamo migliorati in questa classifica.rilassatevi ogni tanto.quando c,è qualcosa di buono prendetevela.
Da Maceratese devo dire che questo risultato del sole 24 ore mi lascia a dir poco sconcertato! Abbiamo un sevizio di trasporto pubblico assolutamente inefficiente…un centro storico commercialmente desertificato..(grazie alle nostre lungimiranti amministrazioni comunali),parcheggi a pagamento ovunque in barba alla percentuale di parcheggi che devono essere lasciati senza ticket per la sosta e non intendo quelli in perifieria come la nostra amministrazione sta facendo da anni…una delinquenza in continua crescita…zone di Macerata dove onestamente si fa’ fatica a transitare di notte…giardini pubblici che a volte si preferisce non frequentare con i propri figli..(sentimento peraltro condiviso da tantissimi altri genitori),perche’ vi sono fin troppe facce strane ed inquietanti e fin troppe volte si sono assistite a scene non edificanti di ubriachi e di interventi delle forze dell’ordine…..qualita’ dei servizi tendenzialmente bassa;manifestazioni culturali,musicali e di altro genere di richiamo per le masse praticamente inesistenti etc…(il primo che mi scrive della stagione lirica vince un mongolino d’oro come si usava un tempo!!)dimenticavo un ospedale oramai al collasso con un pronto soccorso in cui ti puoi anche portare la branda se ti accade qualcosa tanto se va’ bene ci passi le ore….devo continuare??? pero’ l’articolo parla della provincia…sarei curioso di vedere il dato relativo alla sola citta’ di Macerata…
Che bella scoperta ho fatto! Eravamo felici e non lo sapevamo!……..Poi ci penso bene e rifletto: si tratta di un dato relativo che mette a confronto città italiane e non europee per esempio. Allora non mi resta che consolarmi con una locuzione latina: “Beati monoculi in terra caecorum”.
Il commento del presidente della Provincia, Antonio Pettinari. Leggi l’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/12/03/macerata-ottava-per-qualita-della-vita-pettinari-fieri-ma-attenti-alle-criticita/406677/
Se il tenore di vita è migliorato, qualcuno si sta godendo la quota che ho lasciato sul campo…
E’ ovvio e scontato che, in una provincia dove (al netto delle chiacchiere propagandistiche) il benessere residuo è principalmente dovuto all’antico retaggio d’una razione particolarmente abbondante di assistenzialismo democristiano, esso tenda ad esaurirsi più lentamente, senza scosse, e risentendo di meno delle contingenze economiche e degli attacchi della crisi rispetto a realtà storicamente diverse. Ciò non toglie che il benessere maceratese sia in esaurimento, e che sia particolarmente privo di prospettive future salvo un’improbabile rinascita dello Stato Pontificio.
@ Massimo Giorgi
Il suo commento è dedicato a tutti i pollici versi. Per carità, è superfluo ricordarlo che il dissenso è il sale della dialettica, ma non riesco a togliermi di testa questo lieve sospetto, ovvero che i cantori del “tutto bene Madama la Marchesa” siano o ottusi (e non ci credo), oppure tanta gente rannicchiata nelle cucce calde del sistema. Mi viene un paragone, non so se azzardato con la questione Banca delle Marche: quel patrimonio era stato accumulato con la fatica di tante generazioni ed è stato dilapidato in 20 anni di baldorie. Speriamo che non sia così anche per la nostra provincia.
Stimato Visconte De Tocqueville, i pollici versi io li amo come il marinaio ama il mare, sono 53 anni che ci navigo dentro splendidamente. Agli occupanti delle cucce calde auguro sinceramente che il calore residuo ne duri il più a lungo possibile, perché vedo bene che altro che star lì rannicchiati a far propaganda nella vita non potrebbero fare.
La Provincia di Macerata ha incassato un ottimo nella sua pagella ? Forse Il Sole 24 Ore si e’ limitato a visualizzare le innumerevoli foto di Pettinari intento ad inaugurare i ponti di Montecosaro e Villa Potenza! Se l’indagine si riferisse ai disastri ambientali di questi giorni, il voto sicuramente non raggiungerebbe la minima sufficienza.
Si parla della “provincia” di Macerata e non di Macerata città e quindi “meriti” e “demeriti” vanno equamente ripartiti in tutto il territorio.
Dopo aver letto le innumerevoli critiche che mettono in dubbio la validità dello studio, in quanto evidentemente non “funzionali” alla polemica politica ( eppure sono stati utilizzati gli stessi indicatori anche quando il risultato in altre occasioni ci portava “indietro”), viene da domandarsi cosa si sarebbe detto nel caso si fosse registrato un peggioramento della classifica: in tal caso i dati sarebbero stati incontrovertibili ?
Per il Sig. Saben
al suo atteggiamento – al netto dei rosicamenti politici dei quali non mi fotte nulla per usare un francesismo – potrebbero essere accostati i due adagi popolari:”beato chi non si aspetta nulla, perchè non sarà mai deluso” che specularmente è la stessa cosa di “chi si accontenta gode”. Da un punto di vista personale la questione potrebbe, al limite, essere condivisa (ognuno fa quello che vuole), mentre da quello collettivo il ragionamento fa acqua da tutte le parti. Le società migliori – e vorrei dire anche gli individui – sono fatte da gente che non si è accontentata.
Piccola didascalia: il non accontentarsi non significa, solo gonfiare, il proprio portafoglio, ma anche avere scuole ed ospedali migliori!
qui non si tratta di polemica politica ma solo di tastare con mano e vedere con i propri occhi quello che e’ diventata Macerata citta’…tutto il resto e’ solo aria fritta….
Sig,. “Toccheville” (mi consenta, è più plausibilmente maceratese),
Come spesso Le accade, anche in questo caso ha fatto un esercizio di scrittura badando principalmente allo stile, piacevole, a mio avviso, perdendo però di vista il succo della questione che mi permetto di riproporre in modo (spero) più diretto e chiaro:
assunto che non glie ne fotta nulla o un tubo dei rosicamenti “politici” (scusi anche me per il francesismo) non sembra anche a Lei che quando i dati sono negativi, per taluni commentatori sono da prendere come oro colato per farci su tutti i ragionamenti ” conseguenti”, mentre quando i dati sono positivi escono fuori un mucchio di “si però” ?
Così, da semplice osservatore che non glie ne fotte nulla.
Secondo i dati Eurostat relativi al 2012 pubblicati oggi, dopo la Grecia l’Italia è il Paese della zona Euro dove il rischio di povertà ed esclusione sociale è più alto, in Italia il 29,9% della popolazione rischia di diventare povero, in Grecia il 34,6% (vedi http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-05122013-AP/EN/3-05122013-AP-EN.PDF)
Altro che polemiche politiche, come dicono gli “Osservatori del proprio ombelico (ahi quando soffre di provincialismo questo paese). I dati forniti da Massimo Giorgi non mentono e ci mettono di fronte alla nuda realtà.
Comincio a preoccuparmi. Mi trovo troppo spesso d’accordo con qualcuno!
L’Eurispes così si esprime sui dati Eurostat di cui al commento 26 :
«Ci stiamo avvicinando alla profezia che lanciammo fin dai primi anni Novanta, quando sostenemmo che la popolazione italiana si stava avviando a dividersi in tre categorie: un terzo di poveri, un terzo di blindati e un terzo sulla via della progressiva proletarizzazione.»
(in http://gaianews.it/cultura-e-societa/eurispes-su-dati-eurostat-poverta-in-italia-problema-piu-grave-di-come-descritto-49155.html#.UqGIedLuJjM)
Il Sole 24 Ore, sempre a proposito dei dati Eurostat di cui al commento 26, sottolinea:
«Per trovare dati peggiori dell’Italia e della Grecia, bisogna andare ai Paesi fuori della zona euro: al top Bulgaria (49,3%), Romania (41,7%), Lettonia (36,5%), Croazia (32,3%).»
(in http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-05/eurostat-grecia-e-italia-rischio-poverta-piu-alto-eurozona-133358.shtml?uuid=ABv5i5h)
Ora, per tirare le somme del nostro ragionamento, diciamo che il fatto che Il Sole 24 Ore sia lo stesso quotidiano economico che ormai da ventiquattro anni a dicembre stila puntualmente l’annuale classifica della qualità della vita nelle province italiane non indica uno stato schizofrenico del quotidiano medesimo, ma semplicemente segnala implicitamente che le provincie italiane possono tranquillamente continuare a gareggiare tra loro, e sorpassarsi allegramente a vicenda strombettando quanto vogliono, tenendo conto però che ciò avviene in un quadro che è in generale peggioramento qualitativo, come se il campionato al quale la classifica è relativa tendesse via via a passare da campionato di serie A a campionato di serie Z (ma quest’ultimo dettaglio agli autocontemplatori ombelicali di provincia non interessa, ed allora noi diciamo: beati loro).
Il Codacons, dopo la presentazione del 47° rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese, ha emesso oggi questo comunicato stampa:
http://www.codacons.it/articoli/censis_1_famiglia_su_4_fatica_pagare_tassebollette_70_in_difficolt_se_arriva_spesa_imprevista_264544.html