Una interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dello sviluppo economico ed al Ministro del lavoro e delle politiche sociali porta in Parlamento la vicenda dell’emittente televisiva Tvrs che ha annunciato di voler interrompere l’attività di produzione dei contenuti televisivi e di voler mantenere solo quella di operatore di rete, con conseguente licenziamento dei 21 dipendenti. Lara Ricciatti, deputata marchigiana del gruppo Sel chiede chiarimenti sulla vicenda. Di seguito il testo integrale del documento:
I vertici della Beta Spa, società proprietaria editrice dell’emittente televisiva marchigiana TVRS, hanno annunciato, senza ragioni tangibili ed evidenti e solo sulla base di paventati e “prevedibili disavanzi futuri”, di voler interrompere l’attività di produzione dei contenuti televisivi e di voler mantenere solo quella di operatore di rete, avviando l’11 maggio u.s. la procedura di mobilità per tutti i 21 dipendenti, dei quali 16 operatori tecnici e 5 giornalisti.
Tale inspiegabile decisione ha posto l’emittente al centro di roventi polemiche ed attacchi da parte dei sindacati, primo fra tutti il Sigim (Sindacato dei giornalisti marchigiani), oltrechè dei rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo politico.
In passato il management dell’azienda aveva proposto un piano di ristrutturazione molto dettagliato che affidava la responsabilità dei canali 11 e 111, per poi ritirarlo frettolosamente e manifestare, nell’agosto del 2012, la volontà di voler continuare ad operare all’interno dei due canali non più come produttore di contenuti ma come operatore di rete, (un percorso peraltro in parte avviato), proponendo ai dipendenti un nuovo assetto aziendale che contemplasse la vendita agli stessi delle due frequenze che avrebbero potuto acquistare con gli emolumenti del trattamento di fine rapporto, per un valore pari a 240.000 euro per il canale 11 e 160.000 euro per il canale 111, oltre ad un canone mensile pari a 20.000 euro per la trasmissione dati.
Dopo una lunga trattativa nel settembre del 2012, con un ennesimo colpo di scena, la proposta, sollecitata dalla stessa proprietà e condivisa dai dipendenti, viene improvvisamente ritirata senza alcuna motivazione dagli stessi vertici aziendali che, nonostante il bilancio in utile, una invidiabile situazione patrimoniale ed una elevata liquidità, avviano la procedura di messa in mobilità del personale dipendente.
La Beta Spa, dopo aver beneficiato per oltre trent’anni dei contributi statali per l’editoria, aveva di recente ricevuto, nell’ambito della ripartizione delle emittenze radiotelevisive e con il miglior punteggio della graduatoria regionale, la concessione dei canali Lcn 11 e 111, perché rispondente ai requisiti di legge in base ai quali è subordinata l’assegnazione stessa.
Infatti i suddetti contributi per la digitalizzazione degli impianti sono stati erogati sulla base di una graduatoria che prevedeva l’attribuzione di un punteggio con riferimento al numero dei dipendenti e dei giornalisti assunti.
Anche dalla regione Marche, con la quale ha stipulato una convenzione per la comunicazione istituzionale, l’emittente Tvrs riceve contributi.
Le trasmissioni dell’emittente TVRS, una delle principali e storiche emittenti televisive della regione Marche, sono autoprodotte attraverso l’utilizzo di apparecchi per il montaggio di programmi televisivi, la sua programmazione prevede servizi sportivi, attualità, telepromozioni e telegiornali. Inoltre, grazie all’esperienza maturata in molti anni di attività nel settore, l’emittente televisiva TVRS si è guadagnata la Concessione Ministeriale per la Diffusione Televisiva, portandola al vertice nel panorama regionale;
La decisione di conservare il solo status di operatore di rete, comporterà la modifica del piano editoriale che, insieme al numero di dipendenti, rappresentava il requisito fondamentale per l’assegnazione degli Lcn, facendo così decadere due importanti prerogative che dovrebbero appartenere ad un concessionario di frequenze.
se sono a conoscenza dei reali motivi che da una parte hanno spinto la società beta Spa a prendere una decisione così drastica che, a parere dell’interrogante, sembra invece nascondere ipotesi molto diverse dalle paventate difficoltà economiche, e dall’altra a rifiutare il ricorso nell’ultimo anno agli ammortizzatori sociali che gli avrebbe consentito di affrontare un’eventuale periodo di crisi economico-finanziaria.
quali iniziative tempestive intano intraprendere al fine di salvaguardare il futuro lavorativo dei 21 dipendenti della Beta Spa.
quali iniziative intendano intraprendere al fine di garantire la pluralità dell’informazione nell’ambito televisivo regionale, anche verificando la sussistenza in capo all’azienda delle condizioni che la legittimano ancora a trasmettere sulle frequenze LCN 11 e 111.
quali sono le motivazioni addotte dai vertici dell’azienda per giustificare il tempestivo ritiro della proposta di vendita del ramo relativo ai contenuti al personale dipendente che, fortemente preoccupato per le proprie sorti lavorative aveva in reiterate occasioni dato piena disponibilità all’acquisto.
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E brava la nostra parlamentare!
Finalmente i nostri giovani, solo loro purtroppo, si interessano a certe cause che implicano non solamente posti di lavoro a rischio ma distribuzione a iosa per decenni di fondi pubblici per l’editoria; anche l’on. Lodolini del PD ha interrogato i Ministri competenti. E il suo compagno di partito nonchè coetaneo, il sindaco della città leopardiana che fa?…
Aspettiamo ansiosi che il suo fedele scudiero sig. Yuri Paoletti ci illumini in sua vece. Faccia presto…
Visto che sono stato chiamato in causa, rispondo, mi spiace per la situazione dei dipendenti ma un’azienda se ha deciso di chiudere per qualsiasi motivazione dopo 30 anni perché non dovrebbe farlo? È un’azienda privata ! Per quanto riguarda la politica deve stare fuori dal privato deve essere al di sopra delle parti. Poi se un sindaco dovesse intervenire per ogni chiusura farebbe un altro lavoro, il liquidatore. Poi queste sono mie idee penso che C.M. preveda un dibattito libero e democratico e per fortuna che siamo in democrazia dove ogni persona e’ libera di esprimere le proprie idee.
Giusto, ci mancherebbe altro che ognuno non possa esprimere le proprie idee: magari piacerebbe sapere direttamente da Fiordomo cosa ne pensa, in una conferenza stampa aperta. Si tratta pur sempre di una delle più importanti aziende del territorio recanatese, o no?
Azienda sì privata, ma che ha una concessione pubblica, ha ricevuto svariati milioni di euro di fondi per l’editoria e una posizione privilegiata sul Digitale Terrestre grazie ad alcuni fondamentali parametri quali il numero di dipendenti e soprattutto giornalisti assunti a T.I.
Ricordo anche che la proprietà si vuole tenere strette le frequenze assegnate, a prescindere dalla mobilità del personale, pur non rientrando più nei parametri: mi sembra un particolare non da poco!
Della serie, “ti piace vincere facile”, situazione di comodo, direi tipo “furbetti del quartierino”, non crede?
Le ricordo inoltre, che sia l’ex-Sindaco Morgoni (renziano) che l’on. Lodolini (sempre PD) si sono mossi per saperne di più. Il suo collega sindaco, nonchè ex collaboratore di TVRS prima di entrare in politica, che fa, sta muto perchè ha firmato un contratto e non vuole inimicarsi i vertici a poco più di 8 mesi dalle elezioni??