Tvrs: la condanna dei sindacati
Teuco: speranza nel mercato estero

EMERGENZA LAVORO - La scelta della Beta Spa di lasciare a casa tutti i 21 dipendenti è stata definita "inaccettabile e inspiegabile". Mencarini (Sigim): "Caso unico in Italia per un azienda in utile". D'Alessandro (Cgil) vede spiragli positivi per i 118 lavoratori della Teuco in mobilità

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Fabrizio Brecciaroli, Aldo Benfatto, Roberto Mencarini e Luca Perilli nella conferenza stampa in Municipio a Recanati

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di Gabriele Censi 

Lavoratori in mobilità, due aziende con la loro sede vicina, pochi  chilometri da Recanati a Montelupone ma due storie molto distanti. Parliamo di Beta Spa, editore di Tvrs televisione storica delle Marche e di Teuco Guzzini, azienda leader internazionale del wellness . Ventuno, ovvero tutti i dipendenti di Tvrs (leggi l’articolo), gli amministrativi, i tecnici e i giornalisti che sono dichiarati in esubero e rischiano il loro posto di lavoro, 118 quelli della Teuco che hanno esaurito tutti gli ammortizzatori a disposizione e sono in mobilità. Il lavoro che non c’è più è il filo conduttore, ma due storie diverse come detto, cominciamo dalla prima.
tvrs-2La Beta Spa continua a chiudere i bilanci in utile, non ha un  euro di debito, non ha utilizzato ammortizzatori sociali e ha commesse per tutto l’anno, eppure decide di cessare l’attività di produttore di contenuti e rimanere solo come operatore di rete. Il percorso era stato avviato già con l’avvento del digitale. Tvrs dopo la concessione dei nuovi canali, con la migliore graduatoria regionale che gli ha permesso di avere il numero 11 sul telecomando, ha intrapreso una trattativa con i giornalisti per un nuovo assetto  aziendale. Un accordo  sollecitato dalla proprietà e condiviso dai dipendenti, tutto sembrava andare nella direzione di cessione della gestione al gruppo di lavoro interno, poi lo stop giudicato inspiegabile dai rappresentanti sindacali che oggi hanno avviato la loro battaglia.

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Roberto Mencarini

Due ore di sciopero, assemblea e, ospitati in Municipio a Recanati, l’incontro con la stampa per la loro ricostruzione della vicenda. Oggi l’annuncio di una dura lotta per un caso “unico in Italia”. Lo dicono il segretario Sigim Roberto Mencarini, il segretario provinciale Cgil Aldo Benfatto e Fabrizio Brecciaroli della Uilcom, con loro Luca Perilli tecnico della Tv. “La lunga trattativa – dice Brecciaroli – lo scorso settembre era arrivata a conclusione e sembrava con soddisfazione di tutti, i due canali, 11 e 111 venivano ceduti ai dipendenti che costituivano una nuova società e utilizzando il Tfr procedevano all’acquisto garantendo 400.000 alla Beta e un canone mensile di 20.000 euro. Poi l’inconcepibile ritiro”. “Viviamo ogni giorni situazioni di crisi drammatiche e non possiamo accettare che un azienda florida, con un  buon  patrimonio nessun problema di liquidità,  faccia simili scelte – spiega Benfatto-,  abbiamo sollecitato alcuni parlamentari a interrogare il Sottosegretario all’Editoria  su questo caso. Apriremo un tavolo in Regione, già è previsto incontro con l’assessore Luchetti mercoledì prossimo (22 maggio). Tra l’altro ci sono anche commesse pubbliche. Lo stesso Ente regionale ha una convenzione con l’emittente per la comunicazione istituzionale”.

Anche Mencarini sottolinea il ruolo di servizio pubblico che l’emittente svolge: “Sono stati erogati contributi per la digitalizzazione degli impianti sulla base di una graduatoria che prevedeva un punteggio  attribuito per il numero dei dipendenti e dei giornalisti, ribadisco è un caso unico in Italia. I cinque giornalisti andranno subito in disoccupazione, gli altri in mobilità”.  Dell’azienda sono soci in maggioranza i fratelli Issini (il fondatore don Dino e Gaetano) e l’amministratore Gabriele Betti. Una quota intorno al 10% è detenuta dai dipendenti, i ricavi sono circa 1,8 milioni di euro e l’ultimo bilancio ha chiuso con un piccolo utile.


tvrs-4Questa la prima storia, definita inspiegabile dagli interlocutori di questa mattina. O meglio non spiegata perché le motivazioni addette dalla proprietà, “prevedibili disavanzi futuri”, trovavano risposta nel piano industriale concordato.  Nel pomeriggio la replica  è giunta dal presidente del Cda dell’azienda Gabriele Betti:  
“Beta SpA, proprietaria del marchio TVRS, intende comunicare che proseguirà la sua attività di operatore di rete nell’interesse della collettività regionale con la potenzialità di diffusione di 8 programmi televisivi. Questo rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che intendono sviluppare autonomamente contenuti televisivi. Contemporaneamente i canali TVRS 11 e 111 manterranno una fisionomia capace di diffondere programmi prodotti anche da terzi confermando la priorità verso strutture costituite dai suoi attuali dipendenti fornendo loro la più ampia collaborazione soprattutto in fase di start-up. TVRS quindi prosegue nella sua pluridecennale tradizione televisiva che l’ha portata ad una posizione di vertice nel panorama regionale. Con quanto deciso si sottolinea l’assoluta necessità di riportare in un ambito economico sostenibile l’attuale realtà colpita, come tutta la collettività, dalla forte crisi, aggravata in questo settore dalla transizione al digitale terrestre. Beta SpA, in conclusione, conferma la fermezza in merito alle decisioni già assunte confidando nelle capacità di iniziativa che sicuramente si svilupperanno da qui a breve termine.”


teuco-1LA VICENDA TEUCO la racconta Vincenzo D’Alessandro della Cgil: “Sono cinque anni  e mezzo che utilizziamo ammortizzatori sociali, tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e contratti di solidarietà. Non avendo più strumenti a disposizione l’azienda ha chiesto la mobilità per 137 dipendenti
, nel confronto il numero si è ridotto a  117 più un esterno. 118 operai e impiegati licenziati su un totale di circa 340 dipendenti.” La contrapposizione tra le parti qui è molto più morbida, i sindacati riconoscono le motivazioni del calo del mercato interno. L’azienda sta investendo fortemente sull’estero ed è passata in questo periodo di crisi dal 30% al 50 % del fatturato proveniente dal mercato internazionale. L’unità produttiva in Inghilterra è stata chiusa e i macchinari portati in sede. Viene riconosciuta la volontà di garantire l’occupazione locale che rappresenta la maggioranza dei lavoratori della Teuco.
teuco-2“Abbiamo ottenuto un accordo che rappresenta una novità per le contrattazioni sindacali – continua D’Alessandro – , il diritto di prelazione per le assunzioni, ovvero la possibilità di rientro, anche a tempo determinato,  per i lavoratori in mobilità,  l’abbiamo portata dai sei mesi previsti a 2 anni. Come noto la mobilità garantisce un sostegno economico per uno,  due o tre anni a seconda dell’anzianità. In questo periodo la nostra speranza  è in una ripresa che a breve può avvenire ormai solo dall’estero e gli obiettivi che sono stati dati ai nuovi amministratori (leggi l’articolo) vanno in questa direzione”


 
 
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