Unimc ai vertici nella valutazione Anvur
Lacchè: “Miriamo a fare meglio”

MACERATA - Dopo gli ottimi risultati conseguiti nella classifica Censis, l'Ateneo risulta in cima anche nei giudizi dell'Agenzia Nazionale sul Sistema Universitario e di Ricerca. Quasi il 60% dei laureati trova un'occupazione entro l'anno

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Università Macerata 3

Il rettore Luigi Lacchè e i direttori dei dipartimenti (da sinistra) Ermanno Calzolaio, Giulio M. Salerno, Francesco Adornato, Michele Corsi e Filippo Mignini


di Carmen Russo

Sono stati presentati questa mattina nei locali di Palazzo Conventati i risultati della Valutazione della Qualità e della Ricerca relativi all’Università di Macerata. Dopo l’ottima posizione in graduatoria risultata dalla classifica Censis (leggi l’articolo), altri parametri sono stati valuti dall’Anvur, istituto di valutazione più raffinato realizzato fino ad ora a livello internazionale.
Sono state analizzate 95 università, 12 enti di ricerca vigilati dal Miur e 26 enti “volontari”. In totale 133 strutture all’interno delle 14 aree scientifiche definite dal Consiglio Universitario Nazionale. Iniziato a novembre 2011, il lavoro dell’Anvur ha avuto durata di 20 mesi e ha sottoposto a giudizio un totale di 185.878 prodotti di ricerca (tra articoli, monografie e saggi, atti e convegni, brevetti, manufatti, note a sentenza, traduzioni, software, banche dati, mostre e performance e cartografie), valutati in base a criteri di rilevanza, originalità e grado di internazionalizzazione. Gli anni di riferimento dell’analisi sono dal 2004 al 2010, che vengono confrontati con quelli del 2001-2003, periodo in cui venne fatta in via sperimentale la prima analisi.

“La scorsa volta non erano chiari i parametri, né le metodologie per la valutazione, per gli anni 2004-2010 invece ci siamo impegnati e grazie al fatto che l’Università è una delle poche amministrazioni italiane che viene sottoposta a giudizio – dice Luigi Lacchè, Rettore di Unimc – siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti”.
Università Macerata 2L’Università degli Studi di Macerata compare al 7° posto nella tabella di confronto tra dimensione e qualità delle strutture degli atenei Medi. Risulta inoltre al 13esimo posto nella graduatoria delle università che hanno avuto la migliore performance media nelle diverse aree, superando l’Università delle Marche, al 15esimo, quella di Camerino al 27esimo e Urbino al 31esimo posto. I progressi rispetto alla valutazione precedente di Unimc si possono riscontrare in tutte le aree scientifiche, in particolare nell’area 10 di Scienze dell’Antichità, Filologico-Letterarie e Storico-Artistiche, risulta essere all’11° posto. Quarta posizione nell’area di Scienze Storiche, Filosofiche e Pedagogiche,  undicesima in Scienze Giuridiche, diciottesima in Scienze Economiche e Statistiche, quarta risulta in Scienze Politiche e Sociali.
Oltre alle classifiche Censis, dove ha alte posizioni tra i Medi Atenei (quelli tra 10 mila e 20 mila iscritti) risulta tra le prime posizioni anche per la mobilità Erasmus, ottenendo un quinto posto e un primo rispetto alle altre università della Regione. Stessa posizione rispetto alle vicine facoltà regionali acquisisce in merito all’occupazione. Il 58,2% dei laureati dichiara, su AlmaLaurea, di aver trovato lavoro dopo solo un anno dal conseguimento del titolo.
Altri fattori che simboleggiano la crescita sono il positivo in bilancio consuntivo di oltre 5 milioni di euro e l’istituzione in soli quattro anni di ben 7 corsi di Lauree Internazionali.
foto (8)Presenti in conferenza anche i direttori Francesco Adornato, del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle relazioni internazionali, Ermanno Calzolaio, del Dipartimento di Giurisprudenza, Michele Corsi del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, Filippo Mignini del Dipartimento di Studi umanistici e Giulio M. Salerno del Dipartimento di Economia e diritto, che si dicono tutti soddisfatti dai risultati anche perché i settori che dirigono non sono tutti omogenei e questo non può far altro che favorire la ricerca non limitandola in alcun modo.
Le posizioni ottenute in queste analisi, favoriscono la proposta per il nuovo anno accademico e sono utili ai fini dell’orientamento dell’Università diretta da Luigi Lacché, che conclude: “Il percorso mira a collocare il nostro Ateneo nella fascia alta della qualità nell’ambito delle scienze sociali e umane, quindi continua il processo di consolidamento non solo legato ai numeri. Abbiamo un preciso orizzonte progettuale, questi risultati non sono il punto d’arrivo, anzi ci incoraggiano a fare meglio”.

 



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