Nelle Marche, sono 14 mila i posti di lavoro persi in un anno e 80 mila i disoccupati, con un tasso di disoccupazione che balza all’11,4%, battendo un nuovo record negativo. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Istat ed elaborati dall’Ires Cgil Marche, relativi al primo trimestre del 2013. Nel periodo gennaio-marzo 2013, il numero degli occupati nelle Marche è pari a 622 mila unità, 14 mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2,3%). Il calo interessa prevalentemente il lavoro dipendente (-2,6%, pari a 12 mila unità) e, in particolare, gli uomini, che pagano il prezzo più alto della crisi con 15.000 posti di lavoro persi (-4,1%), in minima parte compensati dal debole incremento del numero di lavoratrici dipendenti (+0,1%). In calo anche il lavoro autonomo (-1,3%): la riduzione riguarda solo gli uomini, mentre il numero delle lavoratrici autonome torna a registrare una crescita. Aggravano il quadro i dati sulla disoccupazione con un tasso che sale prepotentemente all’11,4%: un valore mai raggiunto finora nei 20 anni di rilevazioni trimestrali dell’Istat, pari a 2,6 punti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La disoccupazione femminile raggiunge il livello record del 12,7%, mentre quella maschile si attesta sul 10,4%. I marchigiani che cercano lavoro diventano 80 mila persone, 18 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011, equamente suddivisi tra uomini e donne.
Secondo l’Ires Cgil, “particolarmente allarmante” e’ il dato di coloro che cercano il lavoro dopo aver perso quello che avevano: sono in 45 mila senza lavoro, 13 mila in più rispetto al primo trimestre 2012 (+38,6%). Dati di decrescita occupazionale che si sommano al quadro allarmante sul fronte della disoccupazione tra gli under 24 anni, che nelle Marche ha raggiunto la cifra record del 28,6% ,e alla piaga della precarietà, che secondo il sindacato riguarda il 91% delle assunzioni. “Sono dati impressionanti, soprattutto se associati all’enorme incremento delle richieste di cassa integrazione registrato nei primi mesi dell’anno – dichiara Daniela Barbaresi, segretaria della Cgil Marche – Il 2013 si prefigura come altro anno orribile per il mondo del lavoro dopo cinque lunghi anni di crisi e difficoltà”. “Per questo – conclude – è assolutamente necessario che, anche nella nostra regione, il lavoro torni al centro delle scelte politiche ed economiche”.
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MENTRE ESCONO DATI COSI’ ALLARMANTI, I GRILLINI DI MACERATA FANNO CAGNARA AL LORO INTERNO…
Il lavoro si crea e la crisi si supera facendo le riforme che tutto il mondo ci chiede. Riforme liberali si intende. Liberalizzazioni, privatizzazioni, riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita (se le imprese non hanno convenienza ad assumere, non assumono), taglio della spesa pubblica improduttiva, taglio altrettanto netto della pressione fiscale sia sulle imprese che sui cittadini, avviare una serie di grandi opere infrastrutturali. Il resto è tempo perso e significa buttare soldi pubblici per favorire i soliti noti.
Anche Voi SIgnori sindacati fareste bene a restare in un muto silenzio…,invece di sblaterare chiacchiere e nullità come la politica e i politicanti, pensate a riprendere il vostro ruolo…ma forse voi sindacati italiani non lo avete mai capito quale sia questo ruolo, una volta ..forse. …ma finitela di mettervi sempre nella parte lesa di un sistema che ha organizzato il disastro, Voi sig. sindacati siete parte in causa, si, quella parte che nella malizia sente ma non ode, vede ma non guarda, passa ma non si cura o meglio..finge e si nasconde per non fare, esprimersi, compromettersi, lottare, partecipare, certo…ma perchè farlo quando il disorientato e afflitto operaio non reagisce, perchè quindi esporsi per quella tuta blu non più sporca, unta di vecchio, una tuta che si sorregge solo per ritualità, quella tuta che un tempo era impregnata di sudore e che l’operaio portava con orgoglio anche fuori dall’orario di lavoro con le dimostranze della sua compagna, quel sudore, quell’unto, quegli strappi erano le medaglie della sua forza, della sua dignità, della sua vita del suo pane…mai si sarebbe vergognato di andare a prendere il proprio figlio a scuola con quella tuta, ma questo era solo nella sua immaginazione di padre, non aveva il tempo per farlo, ma avrebbe voluto certamente, ora di tempo ne ha e ne avrà molto, ma non andrà ad aspettare suo figlio fuori dai cancelli della scuola, no non andrà, anche se può indossare il vestito della domenica, non andrà poichè si vergogna per non essere più un operaio con le mani sporche, ma per essere diventato un uomo dal quale Voi ed il sistema ha tolto la sua dignità..VOLUTAMENTE…per questo Sig.ri Sindacati, per questo, se non avete volontà di lottare apertamente al fianco di quest’uomo sino alla più ostinata lotta..per questo fate silenzio e riconsegnate i soldi della sua tessera sindacale non ne avete diritto,…restate in silenzio…
spezzo una lancia a favore di rondoni..in quanto dove lavoravo alla stilarte s.r.l.che ha mandato a casa + di 50 dipendenti è anche grazie ai sindacati,che invece di tutelarei lavoratori,li hanno messi l’uno contro l’altro,detto questo,io da cassa integrato sto incazzato nero,e non tanto x la vicenda che mi è capitata,ma perchè i signori al governo (tutti) sindacati compresi non hanno fatto una beata mazza,si parla,parla,parla,ma fatti ‘0,ci vuole una riforma adeguata,azzerare le tasse x le assunzioni sui giovani..ci stanno anziani di 70 anni che ancora lavorano + che dare spazio ai giovani come me e come tanti altri….i quali percepiscono oltre alla pensione,anche lo stipendio,inoltre…i sig.al Governo..dovrebbero dimezzarsi i proprio stipendi almeno del 60 x cento anche xch+ credo che con 3000 euro massimo..vivono lo stesso..non si muoiono certamente di fame.considerando,che i nostri nonni e genitori vivono a malapena con 500 euro di pensione,purtroppo il regime governativo è tutto sbagliato..ci sarebbe da cambiare interamente la politica in ogni sua persona..e scompaginare questo empasse,che dura ormai da tanti anni….e quando mi vedo che al Pd eleggono un ex sindacalista..non mi stupisco francamente + di nulla….la cosa che piu’mi preoccupa,è che i giovani e ce ne sono tanti o sono disoccupati o cassa integrati o in mobilita’,e non sembra esserci una luce in fondo al tunnerl con questi governanti,che litigano,blaterano,ma che x fare una riforma ci mettono anni…..