di Bruno Mandrelli *
Il 2013, in termini politici, comincia tra luci (poche) ed ombre (molte). Tra le prime dobbiamo annoverare le primarie del PD (e di SEL). Al netto delle pur comprensibili critiche sui pochi partecipanti rispetto alle edizioni precedenti (che avevano tuttavia altro contenuto) si deve dar atto che è stato l’unico tentativo di riavvicinare i cittadini alla politica e di mitigare gli effetti della nefasta legge elettorale in vigore. Questo merito va quindi riconosciuto.
Detto ciò va precisato che siamo in presenza, comunque, di un surrogato di democrazia. I partiti (tutti, purtroppo anche il PD) non hanno potuto o voluto modificare una legge elettorale infame ed antidemocratica: al di là delle scuse (la responsabilità in questi casi è sempre di qualcun altro) tutti stanno utilizzando la legge per paracadutare in ogni collegio i “nominati” e, con il sistema delle pluricandidature in più collegi da parte del notabilato, scegliere anche chi tra quelli che seguono in lista sarà o meno eletto (più correttamente: nominato), come ha ricordato ieri il prof. Michele Ainis sul Corriere della Sera.
Il che è davvero una brutta cosa in termini generali: era comunque molto diverso (ne converranno anche coloro che non amano il genere) quando, potendosi esprimere le preferenze, i partiti davano un’indicazione con i capilista, lì comunque quei nomi dovevano poi essere votati, non venivano eletti per “diritto di lista”.
Oggi non è così e la ferita non è rimarginabile con le buone intenzioni.
Se il prossimo parlamento non inserirà al primo posto della propria agenda la modifica della legge elettorale dovremo serenamente prendere atto, ed ancora una volta, del prevalere dello spirito di autoconservazione (del posto e dei privilegi) in quella che a buon diritto chiameremo nomenklatura.
Ma siccome la speranza è l’ultima a morire rivolgo un’esortazione ai candidati maceratesi (in senso extra cittadino) del PD che entreranno (sicuramente come Irene Manzi ed auspicabilmente come Mario Morgoni) in parlamento. Si impegnino a far si che la riforma della legge elettorale sia la prima cosa cui metter mano, ne facciano l’oggetto principale della loro campagna elettorale: penso che sarebbe un motivo serio per riportare al voto qualche cittadino in più tra i tanti che preferiscono astenersi con varie motivazioni, alcune delle quali riportate nell’intervento di Placido Munafò (leggi l’articolo).
Ove poi quanto sopra non bastasse si potrà riflettere, in termini generali, anche sul fatto che l’attuale legge elettorale, a ben vedere, non riesce neanche a garantire la governabilità: il centro sinistra sarà (molto probabilmente) maggioranza ampia alla Camera dei Deputati e maggioranza risicata o magari neanche quella al Senato della Repubblica.
Ed allora? Se neppure questa prospettiva è sufficiente per decidere di rimetter mano alla materia, dopo le non esaltanti esperienze confermative dell’intrinseca debolezza dell’attuale sistema che abbiamo avuto nel passato, a quale santo bisogna votarsi perché la ragione riprenda il sopravvento?
In assenza di un impegno serio e determinato su questo tema, l’impressione è che le ombre rischino di prevalere anche nella prossima legislatura, in particolare per quanto relativo alla possibilità di decidere e di portare avanti in Parlamento un programma concreto e fattibile.
E sarebbe davvero grave il ritornare a sentirsi dire che la responsabilità è di qualcun altro o forse anche peggio: tutti colpevoli (della mancata riforma della legge elettorale, delle mancate riforme costituzionali, della mancata legge che regolamenti la vita dei partiti, del taglio dei costi della politica e via discorrendo), nessun colpevole.
* Avv. Bruno Mandrelli, Consigliere comunale del Pd Macerata
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Analisi lucidissima. Io ci metterei pure che gli attuali leader non sanno più cosa dire ed allora aspettano quello che dice Berlusconi per poi criticarlo, dopo qualche giorno vedono i sondaggi ed allora si affrettano a dire la stessa con parole diverse, a loro dire più credibili. Riesce veramente difficile capire le differenze e soprattutto crederci.
Si terranno le consultazioni elettorali che stabiliranno
che non sarà possibile formare
nessuna coalizione che consenta la governabilità,
allora le strade saranno due –
grossa coalizione e ci credo poco
o costituente- con programmi immediati
1) Modifica legge elettorale
2) Modifica costituzione
3) Ritorno alle urne .
Penso male ????
Condivido pienamente la tua analisi, riforma della legge elettorale, non stravolgere ma modificare la costituzione, riduzione dei parlamentari, riduzione dei loro stipendi, no dei giudici in politica pensino solo al loro lavoro: mafia, camorra, corruzione e pene più severe per il politico infedele. Solo con questi accorgimenti il nuovo parlamento sarà più europeo.
Fondamentale la riforma della legge elettorale e le ragioni per invocarla sono ben spiegate, ma vorrei si parlasse di programmi che oggi hanno alterna fortuna e cioè ad esempio una seria legge sul conflitto d’interesse che il PD non ha mai varato, pur lamentandone l’assenza, cosa che è costata all’Italia un quindicennio berlusconiano e una gravissima crisi che ha investito partiti, economia, lavoro, giovani e la nostra bistrattata cultura in ogni suo aspetto. Si dirà che la crisi economica è globale, ma l’arretratezza del paese non ha consentito di affrontarla se non con grandi sacrifici economici e con la disoccupazione che ha raggiunto limiti insopportabili e quasi tutto a carico delle classi più deboli e disagiate, tanto da essere trattati quasi al pari di una nazione come la Grecia, rispettabilissima come nazione, ma campione di arretratezza in ogni settore vitale. Perchè poi non parlare di una seria ed efficace riforma fiscale, anzichè promettere qualche sgravio di gran moda, vedi IMU, con la minaccia di terrorizzanti controlli per chi spende cento euro in più del proprio stipendio. Penso che gli italiani siano stanchi della sceneggiata dei controlli degli scontrini fiscali e siano convinti che nell’era telematica esistano ben altri mezzi di accertamento fiscale. Non si sente parlare di riduzione di spese, vedi province, regioni, oppure di razionalizzazione delle spese. In conclusione mi sembra di ascoltare le solite tristi litanie recitate ad ogni elezione e per concludere quando si sceglierà la via per far diventare questo paese realmente laico?
L’unica vera cosa auspicabile è che gli italiani finalmente capiscano che se votano Berlusca si scavano definitivamente la fossa!
Se per tutto il tempo che è stato in politica ha saputo affondare l’Italia ora NON la saprà tirare su di sicuro!
Lasciamolo contento ai suoi bunga bunga ma non permettiamogli di guidare un Paese di grandi e onesti lavoratori.
Liana Paciaroni
Mi fa piacere che Bruno Mandrelli abbia toccato, come si dice, la “sostanza” della “cosa”. Infatti la “riforma” da lui auspicata dovrebbe essere la “prima cosa” del Governo che verrà. E per questo sarebbe auspicabile ( e doveroso) che i “nostri” ( della nostra provincia e quindi più contattabili) parlamentari si decidessero a “ribaltare” l’attuale legge elettorale. La quale, per i più informati, è stata voluta da ogni schieramento, pur nella Teatro delle “apparenti” differenze. Chi doveva saperlo, lo sapeva, da oltre sei mesi e non tutti a Roma sono muti come i pesci. Del resto tale Riforma non ha “costi” e dunque non ci dovrebbero essere scuse. Come quella (nel Teatro già realizzata ) con la quale l’attuale Parlamento ha costituito una apposita Commissione per “comprenedere” quanto i nostri parlamentari “guadagnassero” di più o di meno, rispetto ai “colleghi” europei. Operazione difficoltosa ( pare…) poiche, come è noto, ogni stato in Europa, ha monete diverse ( noi la Lira, la Francia il franco e svia sbadigliando). La Commissione ( alla fine dei sei mesi) ha scritto una bella poesia, l’Infinito, pardon, l’Indefinito. Poichè Bisanzio e il bizantinismo è gigantesco, in Italia, sappiano, i nostri parlamentari, con urgenza e coraggio, darsi da fare. Ristabilendo le “preferenze”, ad esempio, evitando le liste bloccate, e via discorrendo. Sappiano, i nostri parlamentari, senza indire alcuna Commissione, chiamate al Parlamento uno “smanettone” ( in gergo informatico sono coloro che col computer ci sanno fare) perchè, con ogni probabilità, lo “smanettone” si è accorto che la Moneta unica in Europa si chiama Euro. sarà lo smanettone a fare comparazione “matematiche”, che, fino a prova contraria, sono universali e incontrovertibili. Ritengo, poi, che lo Smanettone, si farà pagare poco, per l’incarico ( un semplice copia e incolla), e comunque molto meno della Commissione, diretta da Giuliano Amato. Anzi, lo facciano subito, subitissimo. Perchè altre voci, giunte dal Porto delle nebbie, non danno al Governo che verrà molta vita.
Troppo facile dare tutte le colpe al sistema elettorale.
Quello attuale è una porcata, non c’è dubbio. Ma consente , comunque, di scegliere.
Ci saranno liste “pulite” e liste con in primo piano personaggi inquisiti, pregiudicati o in patente conflitto di interessi.
L’elettore sceglierà e sua sarà, quindi, la responsabilità dell’esito elettorale.
Della possibilità, cioè, di avere una maggioranza solida (o no) e parlamentari decenti (o no).
SIAMO IN PAR CONDICIO, rispettare uguali spazi a tutti???? Perché un editoriale a uno del PD? Aspetto un editoriale della Moroni, di Livi, del PDL, del 5 stelle e via dicendo…
basta spazi al PD!!!!!!!!!!!!!!!!
C’è da sperare che in questa tornata elettorale nessuno vinca veramente. Berlusconi finalmente avrà ottenuto quello che voleva, ma forse per l’ultima volta. Subito la modifica della legge elettorale e se serve della Costituzione e poi di nuovo a votare, con la speranza che l’opera di pulizia iniziata, sia portata a termine definitivamente.
@Zazzaretta. …. “con la minaccia di terrorizzanti controlli per chi spende cento euro in più del proprio stipendio. Penso che gli italiani siano stanchi della sceneggiata dei controlli degli scontrini fiscali e siano convinti che nell’era telematica esistano ben altri mezzi di accertamento fiscale…. ” altri mezzi? Io credo che per certi tipi di evasione i mezzi scelti siano i migliori e solo chi ha da nascondere qualcosa (non certo cento euro in più dello stipendio) debba preoccuparsi.
Se gestisci una qualsiasi attività, denunci meno dei dipendenti e con la consueta vacanza annuale spendi in due settimane tutto quello che hai guadagnato ….. e ti avanza qualcosa per la settimana bianca, le due o tre auto di famiglia di media e grossa cilindrata, permetti che lo Stato si chieda come fai?
Finalmente qualcuno si è accorto che la riforma della legge elettorale è la madre di tutte le riforme. Lo dico ormai da una vita, che l’Italia ne ha bisogno se vuole diventare un paese normale (per carità niente di più). L’unico sistema elettorale capace veramente di fare una svolta con il passato è il SISTEMA MAGGIORITARIO UNINOMINALE A TURNO UNICO come nei paesi anglosassoni. Un sistema che oltre a razionalizzare il quadro partitico, permetterebbe all’elettore di votare la persona e non il simbolo di partito. Con il maggioritario ci devi mettere la faccia e devi esporre il tuo programma e le tue idee e non barricarti dietro le liste bloccate. Se nel tuo collegio prendi più voti degli altri vai in Parlamento altrimenti vai a casa a fare quello che facevi prima.