Sulla questione svincolo di San Claudio (leggi la ricostruzione) e lottizzazione Valleverde (leggi l’articolo) interviene il consigliere regionale del PD Angelo Sciapichetti:
“Come ogni iniziativa destinata a lasciare un segno, nel bene e nel male, nella propria comunità, anche Valleverde si trascina dietro una scia infinita di polemiche. Posto che, alla fine, contano i fatti, alcuni di questi vorrei ricordarli senza faziosità né partigianeria. Dalla fine degli Anni 60, a Macerata, a giudizio degli operatori economici, delle associazioni di categoria, dei cittadini, è mancata un’attenzione al mondo dell’impresa, in particolare all’artigianato dei servizi e di produzione e alla piccola e media industria a cui, secondo i più, non sarebbe stata riservata un’area di espansione attrezzata, degna di una città fino ad oggi – e speriamo anche per il futuro – capoluogo di provincia. Vero è che, in quegli anni, molte aziende storiche sono state costrette ad “emigrare” nei vicini comuni di Pollenza (Casette Verdini), Montecassiano (Sambucheto), Corridonia (zona artigianale e Colbuccaro).
Le Amministrazioni Maulo prima e Meschini poi, con l’individuazione di Valleverde, hanno inteso mettere fine, ad un vuoto storico per Macerata, e dare una risposta a quegli imprenditori in cerca di nuovi spazi per ampliare la propria attività.
La scelta è avvenuta all’inizio del 2000 e nessun economista, allora, prevedeva la grave crisi che si sarebbe abbattuta di lì a poco. È dunque sovradimensionata Valleverde con i suoi 57 ettari, di cui 6,5 destinati a verde pubblico? Se vista con gli occhi di oggi, in base alla drammatica congiuntura economica, forse sì; se guardata con gli occhi di allora certamente no. E comunque, ad oggi, i dati ufficiali ci dicono che i 68 lotti in cui è stata suddivisa l’area risultano tutti venduti, 3 edifici sono in fase di costruzione, altri 5 permessi hanno regolarizzato le pratiche, 10 sono in attesa della concessione.
Valleverde rimarrà, allora, un’incompiuta se è vero che, per i prossimi anni, l’attenzione dovrà essere prioritariamente rivolta, come io credo, alla riconversione di aree commerciali e al riuso di edifici industriali e artigianali, abbandonati o non utilizzati? Certamente inaugurare Valleverde in un momento come questo significa avere coraggio e credere che la nostra economia riuscirà a risollevarsi. E comunque i dati relativi alla vendita dei lotti indicano un interesse degli operatori economici che, nonostante tutto, rispecchia le previsioni di partenza grazie anche all’attività del Consorzio Urbanistico Valleverde.
È pur vero che la discussione sulla vocazione dell’intera area di Piediripa – San Claudio avrebbe potuto avere un valore diverso se fosse stata fatta con la determinazione di oggi negli Anni 70-80, quando iniziarono i primi grandi insediamenti produttivi, abitativi e commerciali sviluppati a dismisura negli Anni 90 con l’arrivo della Superstrada 77. La naturale vocazione storico-paesaggistica, archeologica e agricola che l’area avrebbe potuto avere, come molti sostengono, è stata purtroppo violentata molto prima della lottizzazione Valleverde, con la costruzione di aree commerciali, industriali e direzionali non solo sul versante maceratese ma anche su quello di Corridonia. È chiaro, infine, che il decollo definitivo dell’area Valleverde dipenderà principalmente da due fattori: il superamento, a medio termine, della crisi economica e il collegamento con la Superstrada. Per ciò che concerne il secondo aspetto, ritengo, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del sindaco di Corridonia, peraltro non nuove, ed alle scarsissime risorse economiche su cui potranno contare gli Enti pubblici locali, a partire dalla Provincia, che lo svincolo di San Claudio sarà di difficile se non di impossibile realizzazione per i prossimi anni, al di là della volontà del Comitato e degli sforzi del Consorzio Urbanistico Valleverde.
Se un nuovo svincolo potrà essere realizzato, non potrà essere che quello progettato dalla Quadrilatero in località Campogiano, anche e soprattutto per i riflessi che questo potrebbe avere nella decongestione del traffico cittadino, in previsione della realizzazione di via Mattei – La Pieve, e del traffico di Sforzacosta in transito da e per la Superstrada. Appare più realistico pensare ad un intervento sulla Provinciale 485, nel tratto che va da Valleverde – S.Claudio all’uscita della Superstrada di Trodica di Morrovalle, con un intervento di ampliamento di una corsia, a raso, sull’attuale tratto di appena 5 km e 700 metri, che avrebbe il pregio di costare almeno la metà dello svincolo di cui si è parlato fino ad oggi. Sarebbe meno impattante sotto l’aspetto ambientale, e renderebbe più sicuro il tratto esistente della stessa Provinciale 485: basti pensare agli incidenti mortali avvenuti negli anni nella curva maledetta a ridosso dell’imbocco del vialone per l’Abbazia.
Come per la realizzazione di Via Mattei – La Pieve, credo che sia necessario attivare al più presto un tavolo istituzionale tra i Comuni di Macerata e Corridonia, la Provincia, la Regione e la stessa Quadrilatero, per concordare una volta per tutte quanto è davvero possibile fare nell’interesse degli operatori economici che a Valleverde sono interessati e degli abitanti di Piediripa. Servono proposte concrete, forse meno ambiziose ma più compatibili con l’attuale situazione economica”.
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Ancora non ho capito una cosa, lo svincolo in località Campogiano, progettato dalla Quadrilatero, è anche finanziato dalla stessa o è senza copertura finanziaria?
Ci fa piacere conoscere l’opinione di Sciapichetti. Ma c’era da aspettarsi qualche novità , qualche proposta nuova e concreta, qualche approfondimento e risposta ai tanti interrogativi ancora senza risposta.
C’è forse l’ammissione di una risposta tardiva alle esigenze degli imprenditori mace!ratesi, ma non si denuncia la vellearità velleitarietà dell’operazione riscontrabile fin dall’inizio. Al momento del concepimento del progetto, pur di intervenire massicciamente sul territorio, si è scelto di consentire l’ingresso nell’operazione di speculatori, oltre che di veri imprenditori.
Ma quello che più colpisce dell’intervento di Sciapichetti è il modo in cui scivola via su quello che è il problema principale: lo sbocco infrastrutturale della lottizzazione. Non ci sono sbocchi? Pazienza. Amen.
Tutto quì? Chi si è visto si è visto?
Capisco che sia difficile entrare nel merito, proporre soluzioni, quanto meno spiegare come è stato possibile garantire ciò che non si poteva garantire.
Mi spiace dover dire che Sciapichetti non ci dice nulla di nuovo e anzi sembra voler mettere la classica pietra sopra ad un problema sicuramente di difficile soluzione.
La novità c’è, eccome. Sciapichetti è il primo esponente di rilievo del PD il quale, sia pure sforzandosi di fornire ai responsabili del gigantesco ed inutile aborto di Valleverde una serie di giustificazioni che non stanno nè in cielo nè in terra (l’omertà di partito – lo sappiamo – comporta questo ed altro), esce però fuori dal coro e dice apertamente che lo svincolo di San Claudio non potrà essere mai realizzato a meno che i vari soggetti a vario titolo interessati non tirino fuori i soldi di tasca loro.
E’ una verità scomoda, ma sin troppo ovvia e scontata. Tuttavia sino ad oggi altri esponenti del PD cittadino, direttamente coinvolti nella vicenda e protagonisti di promesse strumentali e non concretizzabili, hanno seguitato a propalare una tesi assurda: la fattibilità dello svincolo di San Claudio a spese della collettività, cioè degli enti pubblici territorialmente coinvolti nella vicenda, che sino ad oggi non sarebbe stato realizzato solo per colpa di altri (il Comune di Corridonia, la Provincia che ha cambiato linea, la crisi economica, la campagna contraria condotta da Cronache Maceratesi, …).
Tutto ciò per non rendere conto del loro operato, che, per tutelare interessi particolari se non proprio personali, ha portato ad un assurdo scempio ambientale ed urbanistico. Teniamo presente in ogni caso che, anche se i costi delle opere di urbanizzazione sono stati sostenuti dai poveri consorziati di Valleverde (a quanto mi risulta, abbastanza imbufaliti per come è finita la vicenda), le varie piste aereoportuali di Valleverde hanno arrecato danni gravissimi alla collettività. Basti pensare all’impossibilità, ormai irreversibile, di utilizzare quell’area per progetti integrati di promozione e sviluppo, condivisi tra Macerata e Corridonia, dell’intera area di San Claudio e della sua splendida abbazia.
Ai valleverdiani pidiellini di Macerata suggerisco di seguire le indicazioni di Sciapichetti, oppure di costituire un altro bel Consorzio che raggruppi tutti i soggetti interessati che, per le loro particolari esigenze (imprenditoriali, speculative, di rendita fondiaria, ecc.), hanno a cuore lo svincolo di San Claudio. Si autofinanzino, si scelgano un bel Consiglio d’Amministrazione e poi facciano partire le ruspe.
Quanto allo svincolo di Campogiano, lo stesso a suo tempo era finanziato dalla Quadrilatero. Oggi non saprei se le somme destinate a tale opera siano ancora a bilancio.
Dalla fine degli anni ’60 ad oggi sono passati circa 40 anni
Se questi sono i tempi della politica maceratese, tra l’individuazione di una “mancanza” e la sua realizzazione, allora stiamo freschi!!!
Ma poi, mi chiedo, chi è che aveva sentito questa necessità???
Negli ultimi 30 anni almeno si è sempre parlato di Macerata come città dei servizi, ergo quella dell’esigenza sentita 40 anni fa presumibilmente è l’ennesima balla creata a bella posta per vallemorta…
Noto che ormai nessuno ha più voglia di commentare su questo argomento. Attenzione, è forse quello che si auspicano l’estensore dell’articolo e compagnia bella.
Mio commento: mi sembra di vederli nelle segrete stanze a concordare l’intervento in politichese (soporifero) classico.
Sciapichetti, cavaliere dell’inefficienza e della partigianeria ciaffocomunista !
Non credo che questi articoli hanno un effetto “soporifero” .. a me fanno esattamente l’effetto contrario. Mi aiutano a tenere alta la rabbia! bene! avanti con il prossimo.
Come molti, sono rimasto sorpreso dell’intervento molto realista dell’amico Angelo Scipichetti:prende atto che ormai i quattrini non ci sono più, che l’opera doveva essere fata tanti anni fa, eccetera, eccetera. Certo, a noi di Corridonia, se non ci avessero “bocciato” il PIP TRE, perchè avrebbe nociuto a Valleverde, e che arrivava fino allo svincolo e ne giustificava la costruzione, le cose sarebbero state un po’ differenti.
A Sciapichetti dico che i “compagni” del PD di Corridonia sarebbero contrari a spendere quattrini comunali per lo svincolo di San Claudio e che dietro al sindaco Calvigioni ci stiamo tutti – ripeto TUTTI!
Quando i politici fanno errori, poi chi ci perde sono, in quasto caso, gli imprenditori. Mi dicono che il signor GIANCARLO COSSIRI che avrebbe dovuto costruire a Valleverde sia stato costretto a costruire altrove.
Pure il prestigioso imprenditore PISACANE di Corridonia, non avendo potuto avere più lotti nella zona industriale di Corridonia, ha dovuto emigrare a Pollenza, la cui amministrazione gli ha fatto ponti d’oro, ed oggi è uno dei pochi che in questo periodo di crisi assume personale.
ma il consigliere Sciapichetti è connesso?….in quale consiglio regionale è stato eletto?
Naturalmente condivido quasi i toto gli interventi che hanno seguito il mio. Compreso quello di Rapanelli.
@Cronache Maceratesi. Non ho mai condiviso le manine e non le condivido ora che sono state reintrodotte. Ho già avuto modo di dire che avrebbero un senso, come su FB, se chi vota lasciasse una firma. Anche un nome di fantasia andrebbe bene. Ma così è solo un modo per punire o premiare e premiarsi senza controllo. CM lo sottolinea anche e sostiene che non hanno un grande valore dal momento che il gioco può essere truccato. Mi piacerebbe conoscere tutte quelle persone che ne hanno chiesto il reintegro. Analfabeti che non sono in grado di esprimere un’opinione? Manovratori dell’occulto che non vogliono perdere l’occasione di tirare un sasso, nascondendo la mano? Anzi la manina?
Riprendo la mia campagna contro le manine con santa pazienza.
Sciapichetti afferma che “la naturale vocazione storico-paesaggistica, archeologica e agricola di Valleverde è stata purtoppo violentata prima di Valleverde”: quindi seguitiamo con la violenza! Prima dell’ultima lottizzazione qualcosa si poteva salvare ma ora?
Dice, ancora Sciapichetti, che la crisi non era prevedibile. Vero, ma già nel 2006, quando i lavori non erano ancora iniziati, feci presente, in un incontro organizzato da Articolo 21 a Pidiripa, che con gli accordi di “Basilea 2” le banche avrebbero avuto difficoltà a concedere finanziamenti e quindi sarebbe stato molto difficile ottenere i mutui o leasing per costruire. I politici presenti (tra gli altri l’allora vice sindaco Marconi, il consigliere APM Panaro ed altri) liquidarono come risibile la previsione. Siccome non sono un economista e le mie deduzioni potevano essere fatte da chiunque, questo dimostra che si è voluto procedere “a prescindere”. Si era ancora in tempo per salvare un sacco di soldi. E magari adesso si lamenta.
Nello scegliere la zona ad est di Piediripa come area di sviluppo industriale non si è voluto tenere conto dell’incremento di traffico da e per Macerata, in assenza di una intervalliva. Questo indipendentemente dalllo svincolo fantasma di S.Claudio. Tutto il traffico da e per Vallevrede, leggero e pesante, diiretto verso Villa Potenza, avrebbe creato la paralisi di Via Panvcalducci e reso ancora più invivibile il quartiere di Santa Lucia (Sciapichetti direbbe: vabbè, tanto è già è già stato violentato)
Comuque da apprezzare il tentativo (un po’maldestro) di mettere “una pezza” alla catastrofica, sotto ogni punto di vista, faccenda Valleverde.
Vorrei sapere, su 64 lottizzanti, quanti hanno acquistato per espandere la loro azienda e quanti sono gli speculatori?
Comunque prendo atto, con piacere, che lo svincolo di San Claudio non si farà e che, finalmente, si punta su quello di Campogiano. Questo veramente aiuterà a snellire il traffico, se si farà la bretella della Pieve. Qualcuno farà mai pubblica ammenda per aver rinunciato all’offerta della Quadrilatero?