di Giancarlo Liuti
L’altro pomeriggio, dopo aver fatto una lunga camminata nei boschi del Sarnanese e aver raccolto un bel po’ di porcini, m’ero seduto accanto a un grosso cespuglio quando da un cespuglio vicino mi è giunta una voce rauca, lamentosa, piena di sospiri.
“Sei armato?”
“Tranquillo”, ho risposto, “io vado a funghi”.
Allora è comparso un capriolo.
“Bene”, ha detto, “così possiamo parlare”.
“Di che cosa?”
“Di noi e di voi”.
“Ieri ho letto su Internet la delibera della Provincia di Macerata che ha dato origine allo sterminio, fino al 15 marzo prossimo, di 168 creature come me. Speravo che la manifestazione di solidarietà verso di noi svoltasi a Macerata il giorno di San Giuliano ci desse una mano e invece non c’è stato niente da fare. La decisione porta la data del 13 settembre ed è immediatamente esecutiva”.
“Quella delibera la conosco anch’io e non mi ha sorpreso. Tu saprai che la caccia agli ungulati è consentita in tutta Italia per ragioni di equilibrio ecologico. Voi siete troppi e dovete rassegnarvi”.
“E dove sta scritto che siamo troppi?”
“Nella delibera”.
“E’ un’affermazione non documentata. Si dice che la nostra densità supera i parametri indicati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ma non si dice quanti realmente siamo noi nel territorio maceratese. E’ stato fatto un censimento? Mistero. Nessuna prova, dunque, sul numero di chi vive. Molta precisione, invece, sul numero di chi deve morire. Non ti pare un po’ strano? Io sospetto che qui non si tratti di equilibrio ecologico ma c’entri qualcos’altro”.
“Cioè?”
“Non so, forse la voglia matta dei cacciatori di sparare a tutto ciò che si muove, forse la vostra voglia di buona cucina, capriolo arrosto, capriolo in salmì, spezzatino di capriolo, capriolo con polenta, tagliatelle al sugo di capriolo …”.
“Ma la selezione è disciplinata con molta severità. I cosiddetti ‘selecacciatori’ sono soltanto 63, hanno fatto un corso di quaranta ore, si distribuiscono in sette distretti, debbono rispettare luoghi ed orari, sono previste sanzioni per chi trasgredisce. Che volete di più?”
“Ti parrà esagerato, ma vogliamo vivere”.
“Via, non buttarla sul patetico. Quando sarete di meno, voi stessi camperete meglio di adesso”.
“E poi basta con le ipocrisie! Per indicare il numero dei caprioli da abbattere, nella delibera sta scritto ‘individui autorizzati al prelievo’, come se fossimo noi stessi ad autorizzare la nostra ecatombe!”
“Su, non perderti in cavilli da maestrina elementare. Non si può mica pretendere che la burocrazia conosca la lingua italiana. La sostanza è che gli individui da prelevare sono 168 e gli individui autorizzati al prelievo sono 63. Solo due e mezzo a testa, e sarebbe un’ecatombe? E poi la giunta provinciale ha fedelmente interpretato una lunga serie di leggi e regolamenti nazionali e regionali. Questo potere ce l’ha e nessuno glielo può contestare”.
“Mica vero, gli animalisti glielo contestano. A Macerata si sono sdraiati in piazza per simboleggiare i cadaveri nostri e sono saliti sulla torre dando fuoco a fumogeni rossi per simboleggiare gli spari e il sangue. Queste scene le ho viste in tv e mi avevano riempito il cuore di speranza. Ma da voi, purtroppo, comandano le lobby”.
“Quali lobby?”
“Quella dei cacciatori. Ammesso e non concesso che il nostro popolo sia in esubero e che la necessità di limitarne la proliferazione corrisponda a un interesse ecologico generale, ci sono sistemi meno cruenti per ottenere il medesimo scopo, per esempio la limitazione delle nascite con pratiche anticoncezionali, tipo certe pillole da mettere nelle nostre mangiatoie o certi piccoli interventi chirurgici da effettuare su di noi. Invece è prevalso un interesse particolare e minoritario come quello dei cacciatori”.
“L’istinto della caccia è connaturato nell’uomo, esprime il suo ancestrale bisogno di confrontarsi con la natura, che talvolta, come diceva Leopardi, è maligna”.
“Lo era, quando cacciare, per voi, significava mangiare. Ma adesso? Non vi bastano i supermercati? E sai qual è stata una delle principali ragioni addotte dai cacciatori per indurre la Provincia a sbrigarsi a decidere? Dicevano di essersi già dotati di carabine per sparare a distanza e di binocoli per la vista sul campo lungo, roba che gli era costata migliaia di euro. Un argomento, questo, che è tipico delle lobby. E se la politica si adegua, allora diventa lobbistica anch’essa”.
“Io ti capisco, ma tu devi prendere atto della realtà. E la realtà è che nell’ultimo anno ben 81 caprioli sono stati investiti lungo le strade maceratesi creando pericoli per gli automobilisti e provocando danni alle macchine. Rendetevene conto, siete diventati un problema”.
“Mi sai dire quante persone sono state investite in un anno mentre attraversavano fuori dalle strisce pedonali? Più di un’ottantina, immagino. E poi siete tantissimi, più di trecentomila in tutta la provincia. E allora che fate, una selezione pure per voi?”
“Questa è un’autentica assurdità, proprio di chi non sa cosa dire. Invece te la faccio io una domanda seria. Perché mai le associazioni animaliste si battono solo per voi e non protestano per l’uccisione dei cinghiali, delle vipere, dei topi? Non sono animali anche loro, non hanno anche loro il diritto di vivere? La verità è che d’accordo con gli animalisti siete diventati una lobby pure voi, la lobby dei caprioli”.
“Il perché te lo dico io. Noi siamo miti, non aggrediamo, non devastiamo, non emettiamo veleni, non diffondiamo malattie. E, soprattutto, siamo belli. Per quale ragione Walt Disney mise proprio un capriolo, non un cinghiale o un caimano, a far la parte di ‘Bambi’ nel suo celebre film? Lo fece per esaltare quella cosa che si chiama bellezza e che voi state perdendo fra tante brutture, il cemento selvaggio, l’inquinamento dell’aria, le troppe auto, le sopraffazioni, i ricatti, le ruberie. Siete invidiosi della nostra tenerezza, dei nostri dolcissimi sguardi? Peccato per voi, amico mio. Queste cose dovrebbero esservi care, dovreste sentirne un grande bisogno”.
“Utopie, fantasie, sogni. Il mondo non si governa con le illusioni. Voi credete di essere migliori di noi? Ma dimmi, com’è la vita normale degli animali dei boschi? Predatori e prede, inseguimenti e fughe, agguati e paure, proprio come da noi”.
“Lo ammetto. Io ho perso due cuccioli nati da poco, uno per colpa di un’aquila, un altro per colpa di un lupo. D’accordo, è la legge della sopravvivenza, bisogna accettarla. Ma c’è una cosa di voi che non riesco a capire. E mi riferisco ai cacciatori, al loro orgoglio, alla loro passione, alla loro gioia di sparare e di uccidere”.
“E allora?”
“ Ammettiamo pure che ammazzarci corrisponda a un interesse generale della vostra società e quindi, per i cacciatori incaricati di realizzarlo, a una specie di compito civile. Ma consentimi di fare un paragone che ti parrà fuori luogo, un paragone con coloro che in certi paesi fanno il mestiere del boia, e spalancano la botola dell’impiccagione o premono il bottone della sedia elettrica. Un lavoro, un impegno. Sgradevole ma necessario, come altri lavori. Però …”.
“Non capisco dove vuoi arrivare”.
“… però se questo lavoro lo svolgessero per soddisfazione personale, per passione, perfino con gioia, e non vedessero l’ora, ogni volta, di farlo, e se ne vantassero in giro, beh, secondo me sarebbero gente da tenere alla larga”.
“Il paragone non regge, i cacciatori non sono così. Io ne conosco parecchi che amano la natura, soccorrono gli animali feriti, proteggono le tane, odiano i bracconieri, li denunciano”.
“Sarà”.
“Ora scappa, vedo che laggiù sta arrivando un tizio col fucile”.
Ma lui era già scomparso. I caprioli hanno una vista più acuta della nostra.
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Uno che uccide per divertimento cosa pensate che sia? a parte la favola, tra razzisti nazisti e assassini di animali innocenti, che si deve ancora discutere? Uno che lascia dietro di se il deserto per il loro futuro e dei loro figli e nipoti, ma serve a ragionare con i cacciatori loro ti diranno che vanno a passeggiare con i cani ( POI VEDETE COME LI TRATTANO CAPITE COME LI AMANO)
Complimenti ha chi ha scritto l’articolo. Una bella storia da raccontare. Grazie.
Posso solo dire che la caccia al capriolo nella nostra Provincia non é stata autorizzata perché vi sono troppi individui. L’apertura della caccia é ancora più assurda se consideriamo che i piani di abbattimento approvati dalla Giunta Provinciale prevedono l’aumento della popolazione dei caprioli perché sono ancora molto sotto la soglia minima di conservazione.
Vi ricordo che é ancora possibile firmare la petizione contro la caccia al capriolo su http://www.petizionionline.it
La prossima settimana verranno consegnate le prime 2000 firme raccolte all’Amministrazione Provinciale.
Non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire…..diceva mio nonno.
ho, a piu’ riprese , esposto sugli articoli riguardanti la caccia al capriolo , il punto di vista di un cacciatore di selezione e risposto alle contestazioni fatte , colpo su colpo. A mia volta ho fatto diverse nuove domande ai denigratori , domande alle quali non e’ stata data alcuna risposta ….poiche’ chi doveva rispondere ha fatto finta di nulla o non sapeva cosa rispondere…..
Per giustizia andatevi a vedere l’altro articolo sulla caccia al capriolo (facilmente rintracciabile su CM) e leggete tutti i commenti, i pro e i contro…..magari vi potrete fare un’idea piu’ completa su questa faccenda….le facce della medaglia sono sempre due e non una sola come vi vogliono far credere……
Ad ogni modo ho capito che la sordita’ e la cecita’ che viene imputata ai cacciatori “sanguinari ” appartiene anche a coloro che dovrebbero , almeno sulla carta, essere piu’ ragionevoli e disposti al dialogo , proprio perche’ dotati di una sensibilita’ e una moralita’ superiore.
…invece mio nonno diceva: non c’é peggior cieco di chi non vuol vedere! ….ed a leggere le cronache di questi giorni sembra proprio che i cacciatori non ci vedano molto bene!
Dopo l’assassinio di domenica scorsa da parte di un cacciatore verso un povero cercatore di funghi, oggi un cacciatore ha commesso un’altro omicidio a discapito di un sedicenne.
Da settembre ad oggi la caccia, in Italia, ha fatto 11 morti e più di 30 feriti solo a causa di armi da caccia (fra le vittime ci sono appunto non cacciatori e bambini anche di 1 e 4 anni – http://www.vittimedellacaccia.org). Non sono sempre omicidi accidentali, spesso si spara perché si “vede” qualcosa che si muove dietro un cespuglio (esempio la morte del cercatore di funghi).
….perché cosa dobbiamo essere ragionevoli? …ad imbracciare un arma e sparare per divertimento, ammazzare animali inutilmente e persone che si godono la natura in pace ed in pieno rispetto é la categoria dei cacciatori e non di certo i cercatori di funghi o escursionisti con il binocolo e macchina fotografica.
Chiedi ai familiari delle vittime della caccia se sono disposti a dialogare con un cacciatore. Inoltre, spiegateci come si fa dialogare con le armi? Credo che non siamo noi cittadini normali ad invadere il vostri spazi, ma anzi con le vostre armi non solo prevaricate i diritti di proprietà privata ma anche la nostra dignità di esseri umani. Personalmente, ogni volta che sento un colpo di fucile di un cacciatore, ricevo un’offesa.
Bellissimo articolo, che evidenzia ancora una volta la totale assurdità della caccia, sia in generale che nel caso specifico!
Articolo che ho letto due volte e’ bellissimo e costringe a riflettere.
Non riesco a capire cosa ci sia di gustoso ammazzare un capriolo, oppure un altro tipo di mammifero, o un uccello che vola. Non possiamo chiamare la caccia uno sport, poiché altrimenti anche i giochi gladiatori dovrebbero diventare uno sport. Nè possiamo giustificare la caccia come alimentazione…
Secondo me, i cacciatori sono individui, che, su questo argomento dell’uccidere un animale, sono ancora indietro a livello evolutivo. Quando si giunge, non dico a livello di un “Buddha”, ma a quello di un “Arhat” non ci si nutre più con carne di esseri viventi, ma solo con i loro derivati, tipo il latte, e con vegetali. Fatta eccezione per i “maghi neri”, che sono costretti ed essere vegetariani, vedi Hitler che era un “mago nero” vegetariano.
L’ho già scritto: in Congo un cacciatore bajakà che conoscevo e che aveva abbandonato la lancia per un fucile Mauser, andava alla pericolosa caccia del bufalo con un solo proiettile nel caricatore. Diceva: “O lui, o io”. Questo significa essere un vero sportivo… E con quel solo colpo doveva fare secco il bufalo, altrimenti questo, seppure ferito, lo avrebbe caricato e incornato. Il cacciatore bajakà era giustificato poiché doveva procurare carne per la sua famiglia e per l’ospedale.
L’unica cosa positiva che vedo nei cacciatori è il fatto che sono armati. Soprattutto di fucili di precisione con canocchiale. Potrebbero servire… Ad esempio, nella caccia al politico corrotto. Ci sarebbe da andare avanti per venti anni.
Ciò che il cacciatore ancora non ha sperimentato è l'”estasi” che si prova nell’ammazzare un essere umano! Alcuni mercenari sudafricani in Congo non lo facevona per denaro, ma per il gusto di ammazzare i Simba.
Sparare ad un capriolo, o ad un fagiano, è una sensazione degna di Onan, ossia che non può raggiungere l’orgasmo che si ottiene sparando, ad esempio, ad un politico. Soprattutto, se il politico a sua volta è armato e magari ci prova, invece, lui a fare la pelle al cacciatore.
A differenza dell’animale che può solo scappare, o, al massimo, caricare se è un cinghiale, il politico, dopo che è iniziata la caccia alla categoria, si arma a sua volta e si difende con un’arma, magari con un fucile mitragliatore, o, meglio, con un bazooka in modo da sbriciolare il cacciatore… mentre i caprioli stanno a guardare.
Ecco, questa, oggi, sarebbe un’ottima giustificazione per la caccia.
Dall’ 1/9 al 20/10… 35 giorni effettivi di caccia… ci sono stati 13 morti, di cui un bambino… 33 feriti tra cacciatori e non… con vari casi di minacce, prepotenze varie e spari andati a vuoto…!!! Non voglio commentare…!!! Solo una cosa: Complimenti al Sig. Liuti !!!
Il “nobile” sport sanguinario continua a colpire. Oggi un’altro morto per armi da caccia. Le persone morte per la caccia da settembre ad oggi sono salite a 14.
Lo sport si pratica ad armi pari.
I cacciatori andassero a mani nude nei boschi…
Per quanto riguarda la caccia al capriolo, è l’ennesima porcata decisa sopra tutto e tutti, pare anche saltando a piè pari la giunta provinciale.. il che la dice lunga.
L’unica consolazione è che i giovani amano sempre meno la caccia, quindi pian piano si estingueranno tutti, i cacciatori.
PER FORTUNA I GIOVANI HANNO IL WEB PLAYSTATION ECC. ! li si gioca virtualmente e non si uccidono animali veri !
E quei 4 rimbambiti incivili vigliacchi cacciatori si sparassero tra loro Come già fanno!
…..
Bisognerebbe, come sempre, andare all’origine della questione. Sia per i caprioli che per i cinghiali e altre specie, di chi è la responsabilità di averli mal immessi e mal controllati ( per i cinghiali è notorio che razze non autoctone molto più prolifiche sono state portate da cacciatori per loro diletto) e di gestire così male il territorio, con i conseguenti eccessivi aumenti delle loro popolazioni? Parliamo quindi di incompetenze e interessi di vario tipo, soprattutto economico, perché la caccia è un affare talmente grande ( e l’economia va a braccetto, anzi domina la politica ) che l’appello di associazioni (come “La coscienza degli animali” e tante altre) perché venisse sospesa almeno per quest’anno, dopo che gli incendi estivi ( provocati da chi? ) hanno fatto strage di milioni e milioni di animali, non ha destato alcuna eco o compassione, nemmeno in quei cacciatori che si considerano “amanti della natura e degli animali”. Quanto agli incidenti stradali, passo spesso per strade dove ci sono segnali di avvertimento e di limitazione di velocità: quanti credete che li rispettino? Anzi, in certe zone di notte si formano gruppi improvvisati che cercano proprio di stordire con i fari delle auto alcuni dei suddetti animali, per poi venderne sottobanco le carni o godersele ( anche se per legge l’animale ucciso dovrebbe essere consegnato alla Forestale, se non erro ). Naturalmente a problemi come questo dei caprioli, l’uomo sa rispondere con un solo mezzo: l’uccisione. E’ stata la sua modalità fin dai tempi di Caino, ma dal secolo XIX in poi tale modalità è debordata con la violenza di uno tsunami accomunando nel tragico ruolo di vittime uomini, animali e piante insieme, ovvero tutte le creature viventi. Le lobby delle armi, potentissime e aggressive, si sono impadronite del potere politico, quali eminenze grigie, e con i loro prodotti sempre più perfidamente perfezionati spopolano il mondo di vittime innocenti e lo popolano di assassini senza rimorsi o paure, perché si uccide al sicuro, da lontano e non si guarda negli occhi la preda, umana o non. Siamo nell’epoca della vigliaccheria più spregevole, mentre sempre più arroganti e poveri di qualità, dignità, buon senso, per non parlare di saggezza, sono i discorsi di chi detiene un potere, anche se minuscolo.
Ho un nipotino di pochi mesi, quindi sono pienamente d’accordo con Janvier: come possiamo definirci genitori e nonni se stiamo lasciando il deserto, e un deserto pieno di orrori e alienazioni, ai nostri figli e nipoti? Al mio piccolino non ho fatto i soliti regali; gli regalo invece un impegno costante perché anche lui possa vivere in un mondo “naturalmente” possibile, in cui l’uomo interagisca con le altre creature viventi in modo rispettoso, dignitoso, compassionevole, direi “religioso” nel senso migliore del termine, finalmente consapevole del suo ruolo di custode-fratello, non di insaziabile predatore.
Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò?
Le teste maculate
di feroci tigri,
per fartene tappeto le loro pelli?
Sulle colline
tra il quarto e il quinto mese,
io per cacciare,
da solo me ne andai.
E fu così che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
“Piango il mio destino,
io presto morirò
ed in dono allora
a te io offrirò
queste ampie corna,
mio buon signore,
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio
sarà per te il mio occhio,
con il mio pelo
pennelli ti farai.
E se la mia carne cibo ti sarà,
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà.
E così sarà, buon signore,
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto,
sette volte fiorirà.”
Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò? …che cosa ci portò?
il dono del cervo – angelo branduardi
Signor Liuti non sa quello che ha rischiato a dare confidenza a quell’ungulato, la sua bella novella mi ricorda San Francesco e il lupo, ma sa c’è stata una grande evoluzione dell’essere umano dal 1200 d.c. ad oggi, invece di cacciare con frecce e fionde per sfamare la famiglia ora preferiscono sfamare la loro inutile esistenza con pratiche che definiscono sport soltanto che l’altro contendente non sa di essere in gara. Rimango sempre del parere che chi caccia per provare l’arma dovrebbe iniziare sparandosi.
Se potesse servire a qualcosa riporto questo testo:
L’attività venatoria è pericolosa, così tanto che uccide proporzionalmente più degli incidenti sul lavoro. Un panorama impressionante di violenza documentato con fonti giornalistiche e statistiche. I cacciatori sono una delle poche categorie, forse l’unica, che può permettersi di violare diritti fondamentali e garantiti.
Caro Sig. Giancarlo,
ho letto la sua commevente storia e mi sono chiesto: “Sicuro che i funghi fossero proprio porcini?”
E se lo erano, avevo un’altra domanda da farle: “Se per lei sono troppi, me li venderebbe? Ho del capriolo da fare in polenta e con l’aggiunta di porcini la ricetta è davvero ottima!”.