La felice intuizione del prof. Adornato su Macerata come candidata al ruolo di capitale europea della cultura va sostenuta con convinzione. Lo ha fatto con un bell’articolo Giancarlo Liuti (leggi) e non ripeterò quindi cose già scritte. Certo, il rischio del velleitarismo esiste e diverse opinioni hanno fatto capolino per segnalarlo. Tuttavia credo che l’approccio alla questione possa essere diverso. Non vorrei infatti che, definendo come velleitaria ogni proposta finalizzata a far risaltare il ruolo e l’essenza della nostra città si finisca per rimanere impigliati, magari inconsapevolmente, nella logica del “chi non fa non falla”. Nella quale logica, naturalmente, può esserci anche del buono ma se praticata con troppa insistenza fa correre il rischio di restar prigionieri dell’immobilismo.
Personalmente la mia opinione è che ogni sforzo fatto nel senso indicato dal prof. Adornato sia comunque utile a prescindere dal risultato finale: utile alla condivisione di un progetto da parte dei tanti punti di riferimento istituzionali, sociali, economici e politici che contribuiscono a disegnare il volto di Macerata (penso alle associazioni degli imprenditori e dei commercianti, agli Istituti di Alta Cultura, alla Università, penso alle pubbliche istituzioni ed alle associazioni culturali in genere che ben potrebbero trovare momenti di collegamenti e spazi di confronto proprio partendo da un comune sentire per un’aspirazione alta), non foss’altro perché il confronto avverrebbe su di un piano, per così dire, ”alto”.
Abbiamo però le carte in regola per poter competere con altre realtà che tendono a fregiarsi di tale qualifica nel non vicino 2019? Credo di si ed è da questo punto di vista che il richiamo al territorio circostante mi sembra appropriato: in fondo, la provincia di Macerata nel suo complesso vede distanze tra un luogo e l’altro non dissimili da quelle che esistono nelle grandi capitali europee e pernottare, magari a Parigi, in un hotel situato ad una ventina di chilometri dal Louvre non è poi così diverso dall’alloggiare a Civitanova Marche o Camerino per vedere una serata di lirica a Macerata.
Bene quindi valorizzare Matteo Ricci, enfatizzare Tucci, segnalare l’esistenza di uno dei più bei teatri all’aperto d’Europa; benissimo raccogliere una sfida che ci consentirà comunque, anche laddove l’obiettivo non fosse in fine centrato, di svolgere un – chiamiamolo così – importante lavoro istruttorio che sarà comunque utile per il futuro e per restituire a Macerata quella centralità nel panorama culturale che la nostra storia ci fa meritare.
Insomma, a mio parere, impegnandoci su questo percorso le ricadute positive saranno comunque molte e non ci faremo trovare impreparati rispetto alle tante occasioni che comunque si presenteranno nei prossimi anni. Ciò dico dopo aver letto, ma la notizia è passata quasi inosservata, nella migliore delle ipotesi da pochissimi commentata, che il Rossini Opera Festival ha ottenuto dallo stato un robusto finanziamento pluriennale per la propria (meritoria) attività. Ebbene, qualche anno fa, quando si ragionava di riconoscimenti per i fenomeni musicali delle Marche, l’Arena Sferisterio era presente: vi è quindi da recuperare qualcosa in tal senso e promuovere e sostenere con ampie sinergie e collaborazioni la proposta del prof. Adornato può essere un buon punto di partenza per riacquisire consapevolezza del ruolo di Macerata ed indurre a riflessioni positive in merito anche altri soggetti, stato centrale compreso. Velleitario? Può darsi, ma senza i tanti velleitarismi del passato non si sarebbe magari scoperto il passaggio a nord – ovest (che, con il riscaldamento globale e lo scioglimento delle calotte diviene di prepotente attualità, a dimostrazione che il lavoro “istruttorio” prima o poi può tornare utile) o l’esistenza del cuore dell’Africa e della culla della civiltà umana (vero dott. Livingstone?).
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Ma quale candidatura? Ma quale utilità!? Tutto in mano a Seri e Micheli come al solito? Al centro sociale e alla spartizione??? Fate un programma serio prima, poi se ne parlerà così sono parole al vento e senza significato!!!
Velleitario no, bisogna provarci.
“La freccia non scoccata non raggiunge mai il bersaglio”
Propongo Marco Travaglio de mc a capo dell’organizzazione
Per la candidatura di Macerata a capitalde europea della cultura. Ce la faremo di sicuro!
Concordo totalmente con Bruno Mandrelli e con l’invito fatto all’intera città, e non solo alle istituzioni, quanto meno di tentare, di provare. Male che andrà, avremo comunque fatto meglio conoscere il nostro patrimonio culturale, che, seppure poco valorizzato, molti ci invidiano.
Ogni sforzo è comunque utile a prescindere dal risultato finale?
Sì, certo, è utile soprattutto a giustificare ruoli, compiti, visibilità e incarichi pubblici ai soliti noti. Tutto, ovviamente, sulle spalle dei cittadini.
Per questo, purtroppo, ritengo che la candidatura di Macerata a capitale europea della cultura, per quanto al di là di ogni ragionevolezza, non sia semplicemente un’operazione velleitaria, ma, piuttosto, un’operazione ben congeniata ad usum Delphini, nel senso che è stata messa strumentalmente in campo non per perseguire l’obiettivo formalmente proclamato, che si sa irrealistico, ma per conseguire vantaggi politici immediati .
Quand’ero ragazzo inizialmente
avevo timore a propormi come corteggiatore alle ragazze ritenute bellissime –
avevo una sorta di timor panico e la quasi certezza che le ritenevo troppo belle per me e quindi irraggiungibili –
Poi – dopo – quando le vedevo
passeggiare a braccetto con chi magari questi timori non li aveva avuti – mi rendevo conto che
dovevo aver piu fiducia nei miei mezzi-
e mi son detto –
ma sai che nuova c’e ??
Ora mi butto ….
Dopo un po’ di tempo sapete cosa avvenne ???
Non ve lo dico — ma fu meraviglioso …
Sono totalmente d’accordo con l’avv. Bommarito e Claudio Sellone. E buttiamoci. E forza!
Chi se ne importa di chi rosica!
Sembra che in questa città non si possa mai fare nulla! Invece basta provare.
Caro Claudio, tu hai sperimentato a tuo rischio e pericolo. E, diciamo, c’era tutto da guadagnare e nulla da perdere.
Qui si tratta di impegnare il solito Pantalone e la cosa è diversa. Molto diversa, dato che in questo caso lo sperpero di denaro pubblico è, più che un rischio, una certezza.
Tanto per avere un’idea della ragionevolezza della “sfida” che hanno in animo di proporci i nostri mitici amministratori, sappi che l’anno dell’Italia a candidare una propria città a capitale europea della cultura è il 2019. Le candidature devone pervenire 6 anni prima e, a momento, hanno già fatto domanda: Venezia con Nordest, Brindisi, L’Aquila, Matera, Palermo, Peugia/Assisi, Ravenna, Siena, Terni, Torino e provincia.
Questo soltanto al momento, perché c’è, evidentemente, tutto il 2013 per proporre la candidatura.
Ma c’è, evidentemente, chi si ostina a vivere di speranza, dimenticando l’avvertenza che viene dalla saggezza popolare. La quale raramente sbaglia.
Bommarito, si schieri con noi, sennò tra poco dovrà iniziare l’inchiesta sulla candidatura di “Macerata a capitale europea della cultura”, invece gliela risparmiamo… 🙂
QUAQUARARQUA
E allora?
Il discorso è un altro: non di sperare, ma di lavorare e crederci.
Lavorare
Credere in se stessi.
Non ci piace chi amministra? Cambiamo.
Ma basta piangersi addosso.
@ Quaquaraqua
Non credo che la costituzione di un gruppo, che sponsorizzi Macerata quale Capitale Europea, sia l’occasione per creare un carrozzone nazional-popolare da dove, i nostri politici, possano dilapidare soldi pubblici.
O almeno non mi embra che così sia avvenuto per le altre città che hanno avanzato la richiesta.
Le città che hanno già avanzato la candidatura hanno ragionevoli speranze di ottenerla (vedi Venezia, Palermo,Torino, ma anche Perugia-Assisi).
Macerata e solo un piccolo paese con lo Sferisterio.
Questa è la realtà ben nota tutti. Anche a chi ha ritenuto di poter avanzare questa in sé risibile candidatura.
Oggettivamente risibile, intendo, ma pur sempre utile, come si vede dai commenti, ad altro scopo.
Quaquaraqua.
Macerata è un picolo paese con lo sferisterio.
Mi pare un tantino riduttivo.
Ma sputare giudizi è sempre più facile che mettersi in gioco.
Saluti
Avrei dovuto dire, per non sputare giudizi, che Macerata è una delle città italiane più ricche di storia e di cultura e con in più lo Sferisterio, che tutto il mondo ci invidia?
Se ci si mette in gioco da sprovveduti è inevitabile che il gioco finisca male.
Saluti anche a lei.
Vacci a capire qualcosa …
Pare che pure Firenze sia agli occhi
di qualcuno una piccola e povera citta !!!
Infatti: vuoi mettere Macerata con lo Sferisterio?!
Chi mai può dire che si tratti di una piccola città?
Senza offesa per nessuno, mi viene in mente una nota favola di Fedro.
Una volta, in un prato, una rana vide un bue e presa dall’invidia …..
Condivido la proposta del Prof. Adornato e le argomentazioni a suo sostegno, con particolare riferimento a quelle svolte da Mandrelli.
Una proposta troppo velleitaria? Può darsi.
Tuttavia quello che oggi consideriamo velleitarismo (inteso come azzardo competitivo), altro non sarebbe che la storia stessa della città dalla metà del quattrocento all’unità d’Italia.
La Macerata storica che conosciamo nasce proprio da una sequenza di intenzionali atti di “velleitarismo”, che le classi dirigenti di allora consideravano semplicemente atti di buon governo.
Mi vengono in mente, ad es. le varie deliberazioni assunte dal 1443 al 1445, con le quali il Comune, pur partendo da una posizione di estrema debolezza, chiese e ottenne l’insediamento stabile e permanente della sede del Legato Pontificio. In sostanza la sede del governo della Marca e il conseguente ruolo di capitale.
A già, nel 1443, non ricordavo.
Be’, allora, sì, le cose cambiano molto!
Perdinci, dico, se Macerata è stata capace di cotanta impresa nel 1443, la corsa a capitale europea della cultura per il 2019 è quasi una passeggiata.
Ma per favore.
Comunque, non ho nulla contro il velleitarismo. Purché ognuno lo pratichi con i propri soldi e non con quelli pubblici.
quaquaraquà, mi smerbi quallo meno quaquaraquà della comitiva!!! 🙂
E’ bello entrare su MC oggi, da una parte Mandrelli dice “Macerata sia velleitaria”, dall’altra sponda ci riporta alla realtà e dice “Il comune vende 5 immobili”… NO COMMENT
I maceratesi non possono pagare tasse ancora per questi progetti scellerati di qualche politico, dico basta, i maceratesi non possono pagare ANCORA!!!!
Che Macerata sia una piccola città non è un’opinione, ma un dato di fatto. Una città di 43 mila abitanti, cos’altro è se non una PICCOLA Città? Ci sono quartieri di città come rome, Bologna, Milano, che hanno più abitanti di Macerata, e sono solo quartieri.
Per chi richiama l’A.D. 1443, vorrei ricordare che Macerata ottenne il ruolo di capoluogo della Marca solo perché la città di Fermo (che era il precedente capoluogo) si mise contro il Papa. E siccome comandava il papa, per punire i fermani spostò la sede a Macerata, la cui popolazione era invece devotissima al Pontefice, direi quasi SOTTOMESSA, per non dire peggio.
Non ricordate il 1443, perché fu l’anno in cui Macerata SI ARRESE ALLE ARMATE DELLO SFORZA, al contrario di altri comuni limitrofi (vedi Montolmo), che invece si opposero e combatterono con tutte le loro forze, e vennero distrutti.
Ma che bel coraggio, casi amici Maceratesi! Se questo è il coraggio di Macerata, allora sì che vinceremo la sfida per il 2019 contro città ben più agguerrite.
Nel 1433 Montolmo (poi Pausula, infine Corridonia, dal nome di Filippo Corridonia che disprezzava i suoi concittadini e ci veniva raramente a trovare i genitori e i fratelli) Francesco Sforza non “conquistò” la città, ma la prese per il tradimento di una fazione ghibellina, sottoponendola poi al saccheggio per pagare le sue truppe mercenarie…
Quando si citano i bei nomi dei Maceratesi si parla del passato… Dopo Tucci chi abbiamo?
Capitale Europea delle Centomila Chiacchere potrebbe diventare una Macerata, che in quaranta anni non è riuscita a fare neanche un parcheggio sotto le mura per il centro storico…
Grazie, Giorgio, per la correzione. Stavo per scriverla io.Le date non sono il mio forte, non sono acculturato.
Hai ragione a dire che Macerata ambisce a diventare capitale europea delel centomila chiacchiere.
Chi sono i personaggi importanti di Macerata’ Oltre a Tucci, potremmo ricordare Matteo Ricci, ma non lo confronterei con personaggi che possono vantare altre piccole città, come Assisi che uò vantare un certo S. Francesco. Non sarà andato in Cina, ma molto più lontano (in Paradiso). I suoi seguaci hanno fondato città di non poca importana, come Los Angeles, il cui nome originario, in spagnolo era Nuestra Senora della Portiuncola de Los Angeles, poi gli yankee lo hanno ridotto al nome attuale (sempre molto pratici).
O vogliamo confrontare MAtteo Ricci con il duca Federico II, che può vantare Urbino?
In quaranta anni Macerata non è riuscita a fare un parcheggio, non ha fatto strade (a parte la Galleria delle fonti dove piove), non ha costruito piscine, non ha……..
Ma cosa ha fatto Macerata?
Viviamo nel passato, qui ci vuole un RITORNO AL FUTURO!!!!!!!!!!!
Comunque, vorrei dire che io non sono contrario a questa idea, l’importante è che i cittadini di Macerata e della Provincia non debbano tirare fuori un euro.
Se non costa nulla candidatevi pure a questo concorso. Non so con quali chanches, ma fatelo pure.
NON CHIEDETE SOLDI ALLA POPOLAZIONE, però!
Fra sette anni vedremo chi la spunta.
@ filosofo
Certamente non abbiamo Francesco d’Assisi, ne possiamo vantare stupefacenti monumenti architettonici.
Non mi pare nemmeno che possiamo vantare una grossa tradizione storica (sebbene giri in Italia il proverbio: meglo avere un morto in casa che un marchigiano/maceratse fuori l’uscio) e non mi sembra nemmeno che vi siamo centinaia di maceratesi, salvo rarissimissime eccezzioni, che posano essere considerati Padri della Patria, o almeno lontani cugini
E non credo di sbagliare nemmeno se ritengo che la nostra città, nel cosrso degli ultimi decenni (per incapacità politica e imprenditoriale), ha perso tutti i treni possibili ed immaginabili ed ora è costretta ad arrancare pietendo un posto in qualche predellino regionale.
Però se facciamo sempre i raffronti con qusta o quella città ci sarà sempre una città più grande della nostra, oppure con più uomini illustri, o con migliori monumenti, o con una tradizione culturale più profonda, ecc. ecc. ecc.
Ma se facciamo sempre i raffronti (e scoviamo sempre quello che gli altri hanno e che a noi -per un verso o l’altro- sempre manca) non facciamo altro che perpetuare l’immobilismo cittadino: che ci muoviamo a fare, tanto non abbiamo possibilità?
Che ci mettiamo in testa, ma tanto Verona, Assisi, Venezia hanno più frecce al loro arco e quindi dove andiamo?
Ma chi pensiamo di essere se le altre città possono offrire di più?
E via dicendo…
Alla fine non saremo Città Europea della Cultura, perchè altre hanno più punti?
Ma almeno, invece di piangerci addosso, ci avremmo provato: e poi non continuano a dire che talvolta i miracoli accadono???
@ Cerasi:
non dico di non provarci. Ma almeno che non ci siano spese che ricadono sulla collettività. Se si può fare senza spendere soldi pubblici, cioé di tutti, si faccia pure. Volentieri.
Ma se questa “prova” comincia a costare qualche euro, forse sarebbe il caso di rendersi conto che non ne vale la pena, viste le concorrenti.
Anche io potrei andare al concorso di mister universo. L’importante è che non mi faccia pagare le spese da altri. Tanto so che non vincerò (ma solo perché il vincitore è raccomandato, altrimenti vincerei io).
@ filosofo
Un certo budget per fare un pò di pubblicità, oppure per pagare delle trasferte dove andare a presentare la nostra candidatura, ecc. si potrebbe trovare (se i nostri imprenditori fossero veri imprenditori)…
….
…. Dati gli illustri precedenti (non ultimo Matteo Ricci) l’importante è di non farlo transitare per qualche Comitato, dove sono detro i politici o gli ecclesiastici 🙂
premetto che non sono maceratese e neanche marchigiano ma che frequento macerata per motivi di lavoro e perché la mia compagna è maceratese.
Bene, a me sembra una grandissima idea per dar voce a quella dimensione di provincia che tanto ha dato alla cultura italiana ed europea.
@ giorgio rapanelli
Voi maceratesi avete una serie di pittori del Novecento che mezza Italia vi invidia (Pannaggi, Peschi, Tulli, Bruno Tano e tanti altri ancora) !!! Avete diverse case editrici di fama nazionale, per quanto di nicchia (Quodlibet e Liberilibri). Avete una discreta tradizione sportiva. Macerata è un’antica sede universitaria. Leopardi era a pochi km da qui. Avete dei musei piccoli ma con collezioni importanti.
Di ragioni, ce ne sono davvero tante.
Ho io la proposta ideale.
I consiglieri rinuncino ai gettoni e sindaco e assessori con stipendi dimezzati fino a fine mandato,
col ricavati finanziamo l’iniziativa.
Spero che la proposta venga discussa al prossimo consiglio e che qualcuno la metta all’ordine del giorno.
Vedrete che sarà velleitaria anche per i politici ora…
@ Tommaso
un contro è passarci, un conto è viverci… ne da la dimostrazione quel bel video “Portrait of Macerata” in cui nessuno riconosce o quasi la città…
@ filosofo
la prossima sparata infatti sarà: Candidiamo Antonio Pettinari a Mister universo, siamo velleitari su su…
Macerata capitale della cultura europea?! Ma non diciamo baggianate!!
Parto subito argomentando un punto a me molto caro che anche il sig. Mandrelli nomina: i trasporti. Muoversi in una città a piedi o con i mezzi pubblici per un turista è fondamentale, non essere legati alla propria macchina per potersi spostare è uno dei primi problemi con cui un turista si confronta in una città e questo sicuramente concorre nel determinare il tipi di attività che un turista svolgerà, il gradimento, lo spostamento anche nei dintorni…(Macerata è sicuramente molto ricca ma se vogliamo trattenere qualcuno per più di due giorni è inevitabile comprendere anche qualche paese limitrofo).
Il sig. Mandrelli scrive: “magari a Parigi, in un hotel situato ad una ventina di chilometri dal Louvre non è poi così diverso dall’alloggiare a Civitanova Marche o Camerino per vedere una serata di lirica a Macerata.” Gigantesca cazzata (scusate il francesismo) – a Parigi ci sono autobus tutta la notte e una fantastica metropolitana che è in servizio fino a tardi, a Macerata ci sono autobus ogni ora quando va bene e tutti scollegati tra loro. Gli ultimi autobus di solito sono alle 20.30 circa, cosa che rende impossibile ogni attività serale. I collegamenti con i paesi limitrofi sono pessimi, anche qui, le corriere non vanno oltre le 21 quando va bene e nel fine settimana sono sensibilmente ridotte. (treni idem)
Come si fa a paragonare Parigi a Macerata? (ma anche a torino o venezia….)
Strutture di accoglienza, strutture dove fare eventi che riescano a contenere più di 30 persone, pubblicità degli eventi…. ne vogliamo parlare? Siamo indietro anni luce!
A mio avviso porsi una sfida è una cosa nobile e di sicuro migliorare almeno uno di questi punti non porterebbe altro che giovamento ma spararle grosse, concentrarsi su cose irraggiungibili senza coltivare, far maturare e migliorare gli eventi che già abbiamo è uno spreco di energie e un insulto al contributo e all’interesse pubblico.
Macerata è un piccolo paesotto di provincia in cui c’è ancora una discreta qualità della vita. Un posto ideale per chi intende, senza tante pretese, far crescere bene i propri figli fino alla maggiore età e poi mandarli a lavorare altrove (per forza di cose) o a studiare altrove (all’estero, se possibile). L’università (che c’è anche a Camerino, ed è tutto un dire…) non basta da sola a farne un prestigioso centro culturale. Così come non basta lo Sferisterio.
Quando tutti noi maceratesi avremo l’esatta cognizione della nostra realtà, abbandonando le fumose ambizioni da grande capoluogo, forse potremo riuscire addirittura a migliorare la città e a farla crescere, magari cominciando dall’asfaltare decentemente qualche strada.
Macerata non è solo un piccolo paesotto di provincia, magari con una discreta qualità della vita (cosa che non guasta mai). Macerata è al centro di un territorio ricco di ‘fatti’ culturali’, alcuni piccoli, altri maggiori, che vanno tutti però portati alla conoscenza di un pubblico più vasto, che sarebbero da valorizzare in modo nuovo. Io scrivo da Venezia, città che per altri motivi ambisce ad essere capitale ddella cultura e quindi sarei pienamente giustificato se ritenessi le proposte di Liuti e Mandrelli fossero puramente velleitarie; non lo faccio perché ritengo che Macerata e il suo territorio possono proporre qualcosa di diverso. In questo territorio la vita culturale ha investito e caratterizzato nel passato tanti borghi, ma ancora adesso sono vive, seppure dispere e non organizzate, diverse spinte all’evolversi di aspetti culturali, e non solo alla rievocazione: non solo Matteo Ricci o Scipione, ma anche le belle Mostre di San Severino e Camerino, i centri Studi di San Ginesio e i convegni di Abbadia di Fiastra, la pittura contemporanea di Civitanova Marche, l’utilizzo non solo della Sferisterio, ma anche della ricca rete di teatri che vi sono in decine di centri, ecc. ecc. Valorizazzione pertanto di tutto un territorio pieno di vestigia di fatti culturali, base per ulteriori progetti, ma che possono essere utilizzati per vivere l’avvevinere e non solo contemplare il passato; fatti che altri più rinomati territorii non hanno.
Pensare e progettare Macerata e il territorio circostante come città capitale della cultura non è velleitario, ma un’operazione di cultura qualunque sia poi l’esito.
Infine, per favore, non parliamo sempre del ‘magna magna’ o dell’invidie personali; sta anche a noi fare in modo che certe cose non accadano, anche se siamo disgustati da come la ‘cosa pubblica’ viene ora amministrata.
qui tante chiacchiere, io penso solo che ci siano taaaaaante cose più importanti da fare.
La cultura?….
La Capitale europea della cultura è una città designata dall’Unione Europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale, e facendo ciò, la loro visibilità internazionale.
Ma per ora Macerata, nemica di se stessa, celebra qui, come purtroppo altrove, la sua suicida litania “divisi alla meta”, incapace, come si dice, di fare sistema. Incapace di creare quella massa critica che potrebbe essere vincente per tutto. Compresa la corsa per diventare capitale europea della cultura 2019.
Ricordo che la scelta avviene non tanto per ciò che si è ma per ciò che si fa.
A tal proposito voglio citare l’esempio di Turku, in Finlandia, che ha puntato su un programma nazionale che adotta la cultura come terapia non solo per vivere meglio ma per vivere sani.
A Turku i medici hanno a disposizione più di 5 mila biglietti per teatri, musei e biblioteche da assegnare ai loro pazienti. E Turku è la capitale europea della cultura 2011.
Ospitare la capitae europea della cultura spetta a turno a ciscun paese dell’UE. Turku ha dovuto, quindi, competere con altre città finlandesi per ottenere il titolo. Non conosco bene la Finlandia, ma non penso che si sia trattato di una competizione molto agguerrita, avendo la Finlandia una popolazione di poco più di 5.000.000 di abitanti ed essendo Turku una delle città più importanti.
Ben diversa si presenta la competizione per la candidatura in Italia, per la quale già sono state avanzate domane di città e territori particolarmente importanti sotto il profilo artistico, culturale e organizzativo quali Torino, Venezia, Perugia-Assisi ecc.
In ogni caso, chiunque crede nell’iniziativa può senza alcun problema, invece di parlarne, mettersi all’opera per realizzarla.
Ma, questo è il punto, senza chiedere finanziamenti pubblici, perché non è più il tempo di buttare denaro pubblico (cioè dei cittadini) per iniziative, se non totalmente velleitarie, dall’esito estremamente incerto.
Del resto, soltanto escludendo di finanziarsi con denaro pubblico i promotori potrebbero fugare il sospetto che siano mossi da interessi personali più che dall’amore per la città di Macerata.