Non sono un elettore di Vendola, ma mi sembra un onore avere una persona simile - con tanta esperienza, intelligenza, umanità - candidata nelle Marche, a qualsiasi partito appartenga. Lo sarebbe stato anche se non fosse stata marchigiana.
Visionando le liste dei candidati occorre accertarsi delle loro qualità e capacità e non solo del luogo di nascita.
Pur abitando attualmente lontano da Macerata, leggendo C.M. cerco di aggiornarmi su ciò che accade nella provincia in cui sono cresciuto; in questi ultimi tempi ho però provato un certo fastidio nel leggere alcune notizie e sopratttutto molti commenti agli articoli, notizie e soprattutto commenti spesso occasione per inveire contro qualche amministratore o contro altri lettori. Lo spirito dei vari commenti o delle dichiarazioni tipo Tardella mi sembrano delle discussioni da 'bar dello sport' o tifo da curva (non importa se nord o sud, di destra o sinistra).
Una curiosità e una domanda: nel libro "Città e paesi" della Casa Editrice De Agostini è scritto "L'antico castello dei Brunforte ostruito9, sembra, da feudatari normanni sulle mura edificate da Velerio Auronzio in epoca augustea....."; qualcuno sa qualcosa dei feudatari Normanni e da dove è stata tratta tale notizia?
Qualche domanda: perché si vogliono abolire o ridimensionare le province, per un semplice capriccio o per un'esigenza reale legata alla loro funzione e anche al loro costo? Non è possibile immaginare di amministare il territorio in un altro modo, senza sovrapposizioni (e contrapposizioni) di competenze?
Infine: per salvare una città come Macerata è proprio necessaria la conservazione della Provincia,organo amministrativo vecchio e per tanti aspetti superato, oppure è necessario pensare e progettare qualcosa di nuovo? Il prof. Adornato ha fatto una provocazione, perché non lavorarci un poco su? Può essere anche qualcosa di diverso dal divenire capitale europea della cultura, ma senz'altro qualcosa di diverso dall'attuale atteggiamento di rinuncia o di apatia.
Urbino nel dopoguerra ha subìto una grave crisi demografica, ma grazie a un saggio sindaco falegname e a un rettore dalle idee innovative, è riuscita a svolgere un nuovo ruolo. non è più la vecchia Urbino, ma continua a vivere ed ad avere un'importanza senz'altro maggiore al numero dei suoi abitanti.
Macerata non è solo un piccolo paesotto di provincia, magari con una discreta qualità della vita (cosa che non guasta mai). Macerata è al centro di un territorio ricco di 'fatti' culturali', alcuni piccoli, altri maggiori, che vanno tutti però portati alla conoscenza di un pubblico più vasto, che sarebbero da valorizzare in modo nuovo. Io scrivo da Venezia, città che per altri motivi ambisce ad essere capitale ddella cultura e quindi sarei pienamente giustificato se ritenessi le proposte di Liuti e Mandrelli fossero puramente velleitarie; non lo faccio perché ritengo che Macerata e il suo territorio possono proporre qualcosa di diverso. In questo territorio la vita culturale ha investito e caratterizzato nel passato tanti borghi, ma ancora adesso sono vive, seppure dispere e non organizzate, diverse spinte all'evolversi di aspetti culturali, e non solo alla rievocazione: non solo Matteo Ricci o Scipione, ma anche le belle Mostre di San Severino e Camerino, i centri Studi di San Ginesio e i convegni di Abbadia di Fiastra, la pittura contemporanea di Civitanova Marche, l'utilizzo non solo della Sferisterio, ma anche della ricca rete di teatri che vi sono in decine di centri, ecc. ecc. Valorizazzione pertanto di tutto un territorio pieno di vestigia di fatti culturali, base per ulteriori progetti, ma che possono essere utilizzati per vivere l'avvevinere e non solo contemplare il passato; fatti che altri più rinomati territorii non hanno. Pensare e progettare Macerata e il territorio circostante come città capitale della cultura non è velleitario, ma un'operazione di cultura qualunque sia poi l'esito.Infine, per favore, non parliamo sempre del 'magna magna' o dell'invidie personali; sta anche a noi fare in modo che certe cose non accadano, anche se siamo disgustati da come la 'cosa pubblica' viene ora amministrata.
forse se lo avesse scritto in Africa, come aveva promesso di andare, sarebbe più credibile, a meno che non patli degli ossidati. A parte le battute polemiche il fatto è che non è più credibile. ha fatto il suo tempo e non se ne accorge o non se ne vuole accorgere
La provincia di Fermo? non vi sembra una cosa un po' ridicola? Quanto ci costa? Se vogliamo che esista non possiamo lamentarci che ci siano i tagli sulla scuola, sulla sanità, ecc.
Ho letto con interesse l'articolo di Giancarlo Liuti; sono d'accordo con quanto scrive. I sentimenti che si provano quando muore qualcuno, a noi vicino o grande personalità, sono sempre personali e vanno vissuti con discrezione; sono occasione anche riflessione sul mistero della morte, momenti che il clamore mediatico disturba.
D'accordo con il contenuto dell'articolo.
Una proposta che è una provocazione: perché non dirottare per il Sulcis i fondi dati al Molise per l'aeroporto inesistente?
"Conoscere le nostre bellezze locali" dice il politico-amministratore ossequiante il divo: tanti anni fa ce le ha proposte Pietro Zampetti, un vero critico d'arte, non arrogante, persona disponibile, educata, senza tanti supporti mediatici, senza ambizioni politiche. Se lo avessimo ascoltato allora, quando era sovraintendente regionale e prof ad Urbino (e girava per tutti i paesini marchigiani ricostruendo la storia dei Crivelli, dei Salimbeni, ecc.), certamente ora non andremo a mendicare da Sgarbi, offrendoci come zerbini a tanta loquacità.
I sogni non solo vanno interpretati: essi sono lo specchio di quella realtà che la vita di ogni giorno tende a nascondere, delle cose, esse meno belle di della nostra vita che vogliamo ignorare, dimentichi forse che il mondo immaginario sino a qualche anno fa era anche nostro, quando si moriva nelle miniere beghe e francesi, quando non si poteva entrare nei bar tedeschi dove era scritto 'vietato l'ingresso ai cani e agli italiani.
Mi piace sapere che oggi sono in grado di condividere molte delle idee di Giancarlo che, oltre 50 anni fa, erano diverse dalle mie e ci dividevano. L'importante è avere una menta aperta per osservare e descrive tutto ciò che accade dinanzi a noi e tanta onestà intellettuale per modificare le nlostre opinioni, pur restando fedeli a noi stessi.
Non so se Giancarlo ha conosciuto Primo Boarelli, per quello che io ricordo dopo tanti anni, avrebbe dovuto essere d'accordo con noi.
Ciao compagno Primo, uomo onesto. serio, sempre impegnato per ottenere il bene generale, mai per soddisfare interessi personali e particolari.
Ricordi le tante camminate che noi facevamo in campagna per far ottenere a loro il 3% che i propriettari non volevano concedere? E con il 3% i mezzadri acquistarono anche una loro dignità.
Primo un esempio di uomo politico che dovrebbero seguire tanti attuali politicanti in auto blu.
Abito lontano dal Piceno in cui ho vissuto da giovane, risiedo in una città (Venezia) dove certamente le bellezze artistiche ad ambientali non mancano; so però che gli amici, a cui suggerisco delle visite ai piccoli borghi marchigiani, mi ringraziano delle indicazioni e si dichiarano entusiasti. E' successo anche nei giorni scorsi, durante la festa dei borghi bandiera arancione. I veneti stanno scoprendo con sorpresa le Marche, in particolare il Piceno, e con il loro giudizio confermano le bandiere arancioni, come hanno già confermato i tanti stranieri che hanno deciso di abitarvi per periodi più o meno lunghi.
Unico difetto, a mio parere: vedere da parte degli abitanti il bicchiere mezzo pieno.
Il problema che non è l'unico a dimostrare un'assoluta ignoranza delle cose su cui, a pagamento, dovrebbero decidere; questa è una piccola dimostrazione di quanto valga l'attuale legge elettorale
Perché il testo di dialetti marchigiani è accompagnato da una immagine della campagna trevigiana (opera di Guglielmo Ciardi)? Non sarebbe stato meglio inserire un'immagine di contadino tratta dal libro di Sergio Anselmi?
Leggo solo oggi il bell'articolo di Giancarlo Liuti: bravo, molto bravo.
Mi domando: è colpa sua se parlando dell'opera e della vita di grandi personalità (p. Ricci e Enrico Mattei) si finisce per non parlare bene del governo attuale?
Mi piace molto la storia, mi piacciono molto la ricerca storica e quella archeologica, ma perché leggendo (direttamente e non) le affermazione del prof. Carnevale mi vengono solo in mente la canzone di "quando Berta filava,,," e le non dimostrate teorie circa il luogo dove è nato il paladino Orlando; non assomigliano forse tali teorie a quelle del prof. Carnevale?
Di una cosa sono però convinto: ritengo che la chiesa di San Maroto di Pievebovigliana non sia sorta come chiesa, forse bisognerebbe studiare meglio quell'edificio (struttura, origine, ecc.) anche se è tutto da dimostrare che fosse utilizzata da Carlo Magno. Ma cosa ci facevano questi carolingi per tanto tempo nella valle del Chienti e del Fiastrella, non avevano anche degli impegni altrove?
Due ultime cose che forse sarebbe bene chiarire: il toponimo Pontano non ha altra origine? Quali notizie si hanno del campo di Franchi a Monte San Martino?
Infine mi scuso della mia ignoranza (che non ha di certo la pretesa di divenire cultura)
ettore aulisio
Utente dal
13/4/2010
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