di Simone Marchegiani
Questa mattina io e 2 amici (Stefano e Luca) come sempre partiamo in mountain bike per una seduta allenante alla volta del meraviglioso paesino di Elcito attraversando meravigliose colline immerse nel verde. Arrivati alle porte del paesino di Corsciano notiamo di lato della strada qualcosa di strano sembra un animale, un grosso volatile, torniamo indietro e ci accorgiamo che è un grosso rapace, è vivo, probabilmente ferito, ci avviciniamo e si fa prendere, ha gli occhi chiusi infastidito dalla luce solare ma per pochi secondi spalanca gli occhioni, è bellissimo, forse sollevandolo gli facciamo male alla zampetta perchè tenta di svolazzare, non ha ferite evidenti, ferite da arma da fuoco, però non muove la zampa, probabilmente è stato investito da un auto nella notte.
Lo mettiamo sotto un albero al riparo dei raggi del sole, ci guarda con gli occhi socchiusi come dicesse non mi lasciate qui. Noi siamo in bici e non sappiamo come fare, alla fine cominciamo a fare un giro di telefonate e riusciamo a raggiungere al telefono un funzionario della Polizia provinciale di Macerata, la signora Monica che sebbene fuori servizio, ci ha detto di portargli il volatile che domattina avrebbe provveduto a portarlo a chi di dovere per le cure. Il problema è noi siamo in bici e ci sono una trentina di chilometri per andare dalla signora e poi il rapace dove lo mettiamo?
Bè quando si dice rapace fortunato, nella sua sfortuna, il padreterno lo ha assistito, infatti ecco passare per quella strada dove il traffico è davvero quasi inesistente due nostri amici Enea ed Alberto simpaticamente soprannominati Chiappa e Maresciallo, entrambi andati a cercare senza successo funghi sul monte San Vicino, loro hanno l’auto e mai pensavamo di trovarli li, hanno preso in carico la bestiola e si sono fatti una trentina di km per portarlo dalla gentilissima signora. Ora speriamo che il nostro aiuto all’allocco (questa è la specie ci ha detto l’addetta della Polizia Provinciale) non sia vano e che possa tornare a dispiegare le sue ali sui cieli delle nostre campagne. Ciclismo non è solo doping ed intralcio agli automobilisti, ciclismo è anche simbiosi con l’ambiente. Speriamo che per lui non finisca come fini per il povero capriolo qualche settimana fa, abbattuto perchè la Provincia non poteva spendere per curarlo.
Simone, Stefano e Luca i ciclisti, Alberto ed Enea i due automobilisti, Monica la funzionaria efficiente e gentilissima che si è resa pienamente disponibile.
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E’ scritto nel’Hadit – detti e fatti del Profeta dell’Islam Maometto ed è un libro sacro prr i musulmani, oltre al Corano – che chiunque farà qualcosa per aiutare un essere vivente, avrà una ricompensa da Dio. In quel fatto si parlava dell’aiuto dato da un musulmano ad un cane che stava morendo di sete. Per l’Islam gli animali sono considerati degli esseri sullo stesso livello degli uomini, tanto è vero che essi risorgeranno il giorno del giudizio: potranno anche testimoniaro contro gli uomini quando li hanno usati o uccisi per il loro divertimento. Sull’argomento l’Islam è più evoluto del Cristianesimo e dell’Ebraismo. Certo, gli animali vengono utilizzati nell’alimentazione. Ma, per essi l’uccisione diventa un rito sacro, rivolgendo il capo dell’animale verso la Mecca ed inneggiando a Dio.
Do un riconoscimento a Simone, Stefano, Luca, Enea, Alberto e a Monica, funzionaria della Provincia, che hanno dimostrato umana solidarietà verso una creatura di Dio.
Siete stati bravissimi, complimenti.
ieri è morto l’allocco soccorso