di Giuseppe Bommarito *
Qualche giorno fa a Civitanova, in piena notte, i Carabinieri fermano una macchina per i controlli notturni sull’uso di alcol e di sostanze stupefacenti. A bordo due buttafuori impiegati nei locali sulla costa, risultati poi in possesso, con grande stupore dei militi, di tre pistole Beretta ad aria compressa (del tutto simili a quelle in dotazione alle forze di polizia) già caricate con pallini, un sacchetto di cocaina, un tirapugni in metallo, un coltello a serramanico, un distintivo metallico dell’Arma dei Carabinieri senza matricola. I due, subito interrogati, non hanno fornito alcuna spiegazione sul perché disponessero di una tale attrezzatura.
Pochi giorni prima, a San Benedetto del Tronto, una lite tra due buttafuori era degenerata a colpi di arma da fuoco: un colpo di pistola (vera, questa volta, un revolver Smith and Wesson) esploso da uno dei litiganti aveva raggiunto l’altro buttafuori ad un gluteo e ad una gamba, a pochi centimetri dall’arteria femorale. In buona sostanza, solo una casualità in questo caso aveva evitato l’ennesima morte violenta nella nostra regione.
Era andata meglio ad un futuro sposo di Gubbio e ad un suo amico, arrivati ai primi di giugno al Babaloo insieme ad altri conoscenti per la festa di addio al celibato. Un buttafuori, intervenuto per sedare una discussione tra il gruppo degli umbri ed un’altra comitiva, aveva alla fine messo le mani addosso allo sposo promesso e al suo amico, causando loro lesioni con prognosi iniziale di soli (!!!) dieci giorni.
L’episodio forse più preoccupante della serie era però avvenuto a metà marzo, al Baxster, una discoteca di Porto Potenza Picena. Anche qui alcuni buttafuori erano intervenuti per fermare una lite tra due gruppi di ragazzi, e pure in questo caso la situazione era degenerata al punto che (tralasciando i calci ed i pugni rifilati ad alcuni dei ragazzi) alla fine uno dei buttafuori, davanti a decine di persone, aveva tirato fuori una pistola puntandola verso i presenti ed un altro aveva colpito più volte violentemente alla testa uno dei ragazzi, da dietro, con una mazza da baseball. In quest’occasione i ragazzi oggetto di “attenzioni” così speciali erano finiti per qualche giorno addirittura all’ospedale, con guai fisici di una discreta gravità (trauma cranico, costole rotte, ecc.).
Ora, premesso che i contorni dei singoli episodi saranno ricostruiti nei dettagli dalla magistratura per l’accertamento delle singole responsabilità, e premesso pure che, in generale, quello del buttafuori è un mestieraccio, non solo perché la paga non è certo esaltante, ma anche perché non è sicuramente facile avere a che fare con gruppi di persone su di giri, spesso giovanissime, alterate nei comportamenti e nelle reazioni dall’uso massiccio di alcol e droga, bisogna però dire che questa successione di avvenimenti, così gravi e così ravvicinati, non fa altro che confermare che anche da noi le discoteche, così come le curve degli stadi, stanno ormai diventando luoghi con un tasso di legalità pari allo zero.
Queste forme di violenza del personale di sicurezza, infatti, si accompagnano in discoteca ai tristemente noti abusi di alcol (in parte, in verità, ingurgitato prima dell’ingresso, ma poi consumato anche dentro i locali, specie con le micidiali “cannucciate”, dentro le quali può esserci veramente di tutto), anche da parte di minorenni, ed all’uso, ampiamente tollerato se non direttamente organizzato, di droga, soprattutto ecstasi, ketamina e cocaina.
Da noi le autorità competenti fanno la parte di Alice nel paese delle meraviglie. Vedono le luci sfavillanti, i vip di richiamo, le tante presenze che danno lustro all’offerta turistica, senza accorgersi di quello che c’è sotto. Altrove invece quello che c’è sotto è un dato conclamato. Ad esempio, a Milano la magistratura, in alcune recenti ordinanze di custodia cautelare, ha senza mezzi termini definito proprio i servizi di sicurezza (cioè i buttafuori) come uno degli strumenti usati, insieme ai dj ed ai pi-erre, per alimentare il commercio di stupefacenti all’interno delle discoteche. Ed ha pure evidenziato un fenomeno che ben presto riguarderà pure noi (se già non ci riguarda): la gestione delle agenzie di buttafuori è in mano alla camorra, che in tal modo, operando sia dall’interno che dall’esterno, riesce a controllare ancora meglio lo spaccio in pista (segnalo a questo riguardo, per chi volesse approfondire, un interessantissimo articolo uscito sull’Espresso del 14.4.2011, a pagina 58, dal titolo: “A tutta coca. Così si fan tutti”).
Tornando ora ai buttafuori, chiamati anche più fascinosamente “bodyguard”, credo che quasi tutti i ragazzi che nei fine settimana vanno a celebrare nei locali sulla costa il tragico rito dello sballo possano raccontare episodi analoghi di assurda violenza, forse ancora più gravi. Qualche anno fa, tanto per dirne una, in una discoteca dell’anconetano ci scappò anche un morto a seguito della lite con un buttafuori particolarmente violento.
E pensare che nel 2009, quando un decreto del Ministero dell’Interno aveva cercato di regolamentare la categoria del personale addetto ai servizi di controllo delle discoteche, dei locali e dei luoghi di ritrovo, si era parlato di “buttafuori-gentleman”, che avrebbero dovuto ben presto soppiantare il cosiddetto “gorilla” vecchio stampo. La normativa infatti prevedeva non solo l’istituzione in ogni prefettura di un albo specifico di questo personale, addetto in verità a mansioni molto delicate, ma anche corsi di formazione per gli operatori riguardanti pure l’area psicologico-sociale. In questo ambito, la formazione avrebbe dovuto curare particolarmente la capacità di concentrazione, di autocontrollo e di contatto con il pubblico, nonchè la capacità di comunicazione verbale dei buttafuori. Condizioni imprescindibili per la professione di bodyguard (ai quali è fatto divieto di portare in servizio armi o altri strumenti atti ad offendere, dovendo essi, in caso di situazioni di pericolo, chiamare immediatamente le forze di polizia) erano anche, ovviamente, la buona salute fisica e mentale e l’assenza di uso di alcol e stupefacenti, con certificazioni rilasciate dalle autorità sanitarie pubbliche.
Ebbene, anche in questo ambito la sensazione è che i passi avanti della normativa siano rimasti, a livello sostanziale, lettera morta. Senza voler generalizzare, certo, ma è indubbio che anche dalle nostre parti molti buttafuori si ritengono autorizzati a dare a suon di botte sonore “lezioni” ai ragazzi che danno più fastidio, dimenticandosi che proprio la loro formazione li dovrebbe abituare a trattare in tutt’altro modo soggetti che in certe situazioni possono essere particolarmente instabili. E così essi, spesso e volentieri, scartando a priori l’ipotesi di chiamare le forze dell’ordine (se non in casi di estrema gravità), si premuniscono di nocche, tirapugni, bastoni, pistole (vere o simil vere), da esibire o da usare secondo le circostanze.
Le forze di polizia – come è evidente – non vengono di solito chiamate perchè potrebbero guastare la festa e ridurre così i guadagni fatti sulla pelle dei giovani e giovanissimi frequentatori, convinti di esprimere nel tempio della discoteca il massima della trasgressione, in realtà impegnati nell’ambito del più assurdo conformismo di gruppo ed utilizzati, da chi ci guadagna, solo come massa da sfruttare economicamente a più non posso.
Ecco, davanti a questa situazione io penso che le forze di polizia, oltre a piazzarsi sulle strade del ritorno alle quattro di notte per i sacrosanti esami ai giovani automobilisti relativi all’alcol e alle sostanze stupefacenti, debbano entrare nei locali spesso e volentieri, di loro iniziativa e soprattutto con agenti giovani e in borghese, all’insaputa dei proprietari; debbano verificare con i loro occhi il massacro settimanale delle giovani generazioni che avviene all’interno; debbano far chiudere senza pietà quei locali dove vengono riscontrate complicità o anche solo tolleranza nella vendita di alcol ai minorenni e nello spaccio di droga; debbano cancellare dall’albo quei buttafuori che usano violenza; debbano perseguire gli spacciatori, anche quelli che si travestono da dj, da pi-erre, da bodyguard, da falsi imprenditori dell’industria del divertimento.
Così come credo che il Sindacato Italiano Locali da ballo (il Silb) della nostra provincia debba smetterla di far finta di non accorgersi di ciò che fanno o consentono i suoi associati all’interno delle discoteche. Sempre a Milano, ad esempio, lo stesso Silb, dopo alcune chiusure di locali disposte dalla Questura o dalla magistratura per il vergognoso mercato interno di alcol e droga, ha promosso tra gli associati un giro di vite, che prevede l’utilizzo proprio dei buttafuori, a volte anche in borghese, nelle sale e soprattutto nei bagni, per sbattere fuori chi usa droga e per avvisare tempestivamente le forze dell’ordine nel caso di individuazione di spacciatori.
E’ chiedere troppo?
* Giuseppe Bommarito
Avvocato e Presidente dell’Associazione onlus “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza
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Proprio vero…!
verissimo………….
Una denuncia della nostra realta precisa, e molto corraggiosa che molti fanno finta di non vedere avendone pure i mezzi per provare a contrastarla, e non è da escludere che indirettamente ci sia collaborazione con certi personaggi che gestiscono questo ambiente.
Nell’ auspicio che questi articoli di Giuseppe siano per tutti noi un stimolo a svegliarsi dal torpore che siamo caduti.
Già almeno 20 anni fa le discoteche, soprattutto quelle lungo la costa, erano l’ambiente naturale per lo spaccio e, già almeno 20 anni fa, i buttafuori intervenivano (per sedare le risse) tirando calci e pugni.
Nulla di nuovo, quindi, sotto il sole.
L’unica differenza è che forse oggi gli “eccessi” sono così tanto aumentati, così tanto generalizzati che non si riesce più a fingere che nei bagni (ma anche in sala) ci sono gli spacciatori e che i buttafuori intervengono, spesso, in maniera brutale (anche perchè, nel frattempo, rispetto a 20 anni fa i “litiganti” oggi , quando va bene, si armano di coltelli e catene)
Ma anche 20 anni fa, quando ancora i “night” non sapevamo cosa fossero, la droga (e la prtostituzioone) erano di casa in tante discoteche, così come di solito il buttafuori era “l’energumeno” (talvolta con qualche precedente penale per rissa o reati contro la persona). grosso come un armadio a 3 ante che (spesso) stazionava all’esterno, pronto a “sedare” (a forsa di manrovesci e pugni sui denti) le inevitabili risse che (per alcool e droga, ma anche perchè tizio faceva il cascamorto con la ragazza di qualcun altro) avvenivano nelle discoteche.
L’altro lato della medaglia, che non si prende mai in considerazione, è che 500, 600 giovani tutti in un posto (a far casino e sballare) sono meno pericolosi che 200 giovani ubriachi/sballati, che vanno in giro a rompere le balle e fare danni…
Ecco perchè talvolta sui “giri strani” che avvengono nelle discoteche si preferisce girarsi dal’altra parte: se il drogato fa casino dentro la discoteca, se l’ubriaco rompe gli zebedei lo fanno dentro e NON fuori…
L’imbecillità è che le discoteche aprono sempre più tardi, musica e sballo per tirare sempre a fare almeno l’alba: qui si dovrebbe intervenire facendole chiudere prima.
Così come si dovrebbe intervenire (magari con la chiusura forzata per tutta la stagione estiva o invernale) in quelle discoteche dove si vendono alcoolici (o, facendo finta di non saperlo, droga) ai minorenni…..
..”chiudere senza pietà..cancellare..perseguire..sbattere fuori..” questo lessico sembra uscito dai manuali sulle procedure repressive della STASI o dell’OVRA se preferite, mi chiedo come mai non si sia ancora invocato il coprifuoco..ma è forse scoppiata la guerra civile senza che me ne sia accorto?
“chiudere senza pietà”? ci manca solo “non lasciare prigionieri”!
Ormai c’è solo feccia nei locali, ed i proprietari/gestori sono i peggiori di tutti
Come dice Cerasi, i locali oggi vengono “utilizzati” per “contenere” tutti i vari disperati della notte che abbisognano di un luogo over poter drogarsi ed ubriacarsi in “santa pace”, per questo alla fine c’è la connivenza di tutti, nessuno escluso.
Io personalmente, quando ancora frequentavo i locali, ho visto gente ( i soliti “noti” , invero) pippare coca ad oltranza sui tavolinetti all’aperto del “privèè” di un notissimo locale della costa locale (forse il più famoso) tra l’indifferenza e/o la “protezione” di tutti.
Ma di che cosa ci stupiamo…
Se non erro il recente omicidio dei due marocchini nei pressi del lago di Cingoli vede implicato uno di questi signori; costoro novelli prometeo unti dal signore vivono in una coltre di onnipotenza.
Per lo più frustrati ovvero ai margini dellla società civile trovano nel finesettimana la realizzazione del proprio ego.
Anche l’ahimè tristemente noto “mastino” esercitava tale professione qualche anno fa.
Il vostro presidente del consiglio daltronte se ne serve con abbondanza da diversi lustri per le più disparate evenienze.Ma tant’è.
Ubi maior minor cessat
Bravo Giuseppe,
Quoto Cerasi…
Pero’ voglio dire che tutte le volte che sono stato verificato dalla polizia ho trovato sempre agenti professionali, mai arroganti eppure spesso vengono criticati specie quando sono chiamati a sedare manifestazioni di massa che sfociano in pericolose risse …mi piace stare dalla parte delle forze dell’ordine, mi sento più a mio agio anche perché la magistratura non fa sconti quando qualche agente sbaglia mentre a volte gli autori dei crimini di gruppo vengono giustificati.
Io, delle forze dell’ordine non mi fido!!! …è chiedere troppo che le forze dell’ordine … appunto, garantiscano l’ordine?
È di dominio pubblico che certi locali notturni, anche nel maceratese, utilizzano personale delle forze dell’ordine che, “in nero” e nei giorni di non servizio, con il tacito consenso di tutti quelli che sanno, arrotondano il proprio stipendio (e si blatera tanto di evasione fiscale!)… i locali non in regola hanno il piacere di “ospitare” simili individui che:
a- sono disposti a non vedere e non sentire, per mantenere “il posto di lavoro” e le entrate extra;
b- garantiscono il “loro controllo”, evitando intromissioni di altri colleghi, similmente alle iene che, orinando intorno al proprio territorio, delimitano lo spazio in cui altri animali non possono entrare;
c- e, se gli stessi fossero consumatori di sballo, possiedono la “geografia” di chi fa girare la roba.
Se veramente si ha a cuore i nostri figli… se veramente si vuole dar lustro a questa piccola provincia, mi chiedo perché le potenze politiche stiano a guardare come ebeti, con le mani in mano, incentrando sterili battaglie sullo sferisterio o sulla visita dell’on. mantovano … mi domando, invece, perché lo stesso potere politico non abbia come meta l’inorgoglimento della prevenzione e della sicurezza della propria città… della difesa dei diritti di tutti, specialmente dei più giovani…
Se per primo il potere politico non da l’esempio della legalità e della trasparenza e, la stampa ha una specie di bavaglio per dire poco di più e poco di meno, le istituzioni scolastiche, per paura delle iscrizioni non denunciano, le forze dell’ordine fanno quadrato attorno ai loro panni sporchi… chi ci tutela????
Sconcertante un articolo di C.M. riguardo ai “ladri di biciclette”…i furti sono stati sgominati in poco tempo, mettendo in sinergia la quasi totalità della caserma dei CC: “è stata scoperta in questi giorni dai Carabinieri della locale caserma che questa mattina hanno organizzato un blitz nella….
Ben otto militari (quasi tutto il reparto si è riversato per strada) si sono posizionati nei punti cardine della città”
Senza parole… si muove un intero reparto per quattro biciclette e… si sta con le mani in mano per i veri problemi? Ma, forse le biciclette appartenevano a gente di un certo lustro, di quelle che contano?
Qual è la logica d’intervento delle forze dell’ordine? I crimini sono tutti punibili allo stesso modo o, ci sono preferenze forse anche in base ad una certa ”banca dei favori”???!!! ….
Abito nei pressi di una discoteca e vedo con i miei occhi ogni settimana che purtroppo le forze dell’ordine non si preoccupano assolutamente di fornire un servizio degno di essere chiamato “d’ordine”. Anzi, ho visto con i miei occhi e filmato, alle 5 di mattina, un maghrebino completamente ubriaco (e forse anche fatto di stupefacenti) accompagnato fuori dalla discoteca dal famigerato butttafuori che lo ha anche colpito un paio di volte: ma all’arrivo della pattuglia (che si atteggiava a “giustiziere della notte”!) è stato uno dei poliziotti a prendere gli schiaffi dall’ubriaco!! Ah, il suo collega stava a guardare a braccia conserte!!!! Se non lo avessi visto con i miei occhi e filamto ancora non ci crederei!! Chiunque sarebbe stato capace di infilare in macchina quello sballato, ma i poliziotti hanno preferito abbandonarlo urlante e delirante in mezzo alla via, alla mercè delle orecchie di quanto volevano dormire (come me!).
Allora mi chiedo: se non riescono neanche a controllare 1 solo ubriaco, come possono certe persone entrare nei locali e centrollarne 100 o 500???? Capiamoci, fosse per me, metterei forze dell’ordine ovunque,; chi non ha nulla da temere o è pulto no avrebbe certo problemi!!
Se l’Avv. Bommarito, a cui vanno tutto il mio supporto e la mia ammirazione, riuscisse a far capire ai dirigenti delle forze dell’ordine che anche loro (così come i butafuori) dovrebbero prendere coscienza di quello che comporta il loro lavoro, forse le cose andrebbero meglio. La realtà è che, fatemi passare il termine, spesso se ne fregano! In certe strade non ci passano, se anche lo fanno transitano solamente senza fermarsi e molte cose sfuggono (volutamente?) ai loro occhi; ma non ai nostri, che per quelle strade ci dobbiamo passare, così come ci passano i ragazzi più giovani, che magari sono più inclini a lasciarsi attrarre da personaggi loschi e poco raccomandabili…
Non giustifico assolutamente certi comportamenti dei buttafuori, ma forse se i controlli delle forze dell’ordine fossero più incisivi (prima dell’ingresso nei locali ed al loro interno, non solo all’uscita, quando ormai è tardi…) anche questi “controllori dell’ordine” avrebbero meno lavoro sporco da svolgere!
Pregevole articolo, davvero, peccato solo per chi, dovendo trovare la forza per alzarsi dal letto ogni mattina, ha la struggente necessità di identificare ogni singolo evento che accade nell’universo con il solito individuo…
Ma si dai, riempiamo la provincia di “giustizieri della notte”, magari capitanati dall’avv. Buonmarito e dai vigilantes che passano la notte alla finestra per filmare una persona ubriaca e poi correre a scriverlo su CM. Piazziamo telecamere ovunque, volanti e forze dell’ordine ad ogni angolo che controllino sistematicamente tutte le persone che osano andare in giro per strada dopo il tramonto invece di stare a casa a guardare la televisione (tanto chi è onesto non ha nulla da temere, no?). Diamo alle fiamme (senza pietà!) tutti i bar e i locali notturni e ovviamente chiudiamo per sempre via garibaldi, epicentro del degrado della provincia e centrale internazionale del narcotraffico
@viagaribaldi: non capisco perché rifiuti la realtà o forse hai paura che ti si svaluta la proprietà abitativa / rispondi no a tutto perché…. 1- qualche volta ti ubriachi… 2- qualche volta stai in giro dopo il tramonto… 3- non riesci a stare buono a casa a vedere la tv… 4- se hai un locale hai subito un incendio oppure accetti che vi sia il giro narcotraffico….naturalmente temi che le telecamere o qualche “serio e bravo poliziotto” ti prende “in castagna” / naturalmente non sono nè ubriaca, né “fatta”…ho volutamente scelto la provocazione, cercando di parafrasare il tuo negativo messaggio per restituirti la possibilità di uscire fuori da certi schemi scontati, di colui che si ostina ad essere il contrario di tutto e tutti….
Ho riletto l’articolo, ma non ho trovato traccia alcuna della parola “Garibaldi”…
Eh, queste codazze di paglia…
x marietta: sinceramente, non posso rispondere al tuo commento perchè non capisco che cosa vuoi dire.
x verdicchio: ho fatto riferimento a via garibaldi perchè è un argomento che voi cacciatori di streghe tirate fuori spesso.
“Pregevole articolo, davvero, peccato solo per chi, dovendo trovare la forza per alzarsi dal letto ogni mattina, ha la struggente necessità di identificare ogni singolo evento che accade nell’universo con il solito individuo…”… ma che problema c’è… si affacci alla finestra e osservi le scene… poi cominci a denunciare…non si può aspettare che altri facciano ciò che intanto può fare lei…
marietta: il mio commento era riferito al delirio di quel tale che ha dovuto farla fuori dalla tazza tirando in ballo il nostro (non suo, evidentemente vive all’estero, per nostra fortuna) presidente del consiglio…
viagaribaldi: non caccio le streghe, dico solo che associare questo articolo con la situazione di Via Garibaldi è una forzatura che va a svantaggio proprio vostro. Per una volta che non ve la nominano…
FINALMENTE QUALCUNO NE PARLA!! SONO SEMPRE UNA “RAZZA” PROTETTA E INTOCCABILE MENTRE INVECE ANDREBBERO “TOCCATI” E POI COME!! QUALSIASI DENUNCIA VERSO DI LORO RISULTA SEMPRE ESSERE VANA PERCHè PROTETTI DAI POTENTI!