(Aggiornamento delle ore 12)
Tre morti. Strade interrotte, aeroporto bloccato, a rischio frane la totalità dei Comuni marchigiani. L’ondata di maltempo che da ieri sferza le Marche ha messo in ginocchio l’intera regione. Neve al Nord e nell’entroterra; pioggia battente lungo la costa; forti mareggiate: è lo scenario da incubo in cui Protezione civile, vigili del fuoco e forze dell’ordine stanno cercando portare soccorso alla popolazione.
La donna morta ad Ascoli si chiamava Maria Corradetti, di Ascoli, aveva 85 anni, è stata trovata morta in un fosso di Venarotta. Secondo una ricostruzione dei carabinieri, sarebbe scivolata nel fosso perchè un terrapieno è smottato per via delle piogge abbondanti. L’anziana è stata risucchiata nell’alveo del piccolo corso d’acqua, che si forma soltanto quando le precipitazioni sono molto intense (raccoglie le acque di scolo del centro abitato) per poi confluire nel torrente Chiaro e, all’altezza di Ascoli Piceno, nel Tronto.
Due morti per il maltempo a Casette d’Ete sono un uomo di 50 anni, Gianfranco Santacroce e la figlia ventenne della sua compagna, Valentina. La madre della ragazza, Salvina, si è salvata dalla piena dell’Ete Morto aprendo lo sportello della Bmw su cui tutti e tre viaggiavano, e gettandosi fuori. Ora è ricoverata nell’ospedale di Civitanova Marche. Sembra che la famiglia stesse viaggiando in direzione di Civitanova, non si sa se per lavoro o per altri motivi.
Decine di famiglie alluvionate, che in giornata potrebbero diventare centinaia, sono state portate in salvo nelle Marche alluvionate dai vigili del fuoco, con gommoni e altri mezzi anfibi. Nella notte, dopo che il fiume Potenza è fuoriuscito dagli argini a Sambucheto, un gruppo di sfollati è stato raggiunto in gommone da una squadra di pompieri, e messo in sicurezza altrove.
Numerosissimi gli sgomberi nel Fermano, fra Casette d’Ete, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a mare, mentre in contrada Salvano due abitazioni rimaste isolate per esondazione dell’Ete vivo, devono ancora essere raggiunte dai soccorritori. Lungo le strade si vedono auto accatastate per il flusso senza sosta di acqua e fango: una lotta impari per i vigili del fuoco, che cercando di trainarle con mezzi meccanici.
Per quanto riguarda l’autostrada è chiuso il casello di Porto San Giorgio dell’A14 mentre è chiuso l’aeroporto Sanzio dove si è allagata la pista.
Uno dei pilastri del ponte lungo la strada Corridonia-Colbuccaro ha ceduto sotto la pressione della piena del torrente Fiastra, lesionando gravemente il ponte stesso che è stato chiuso al traffico. La strada provinciale 28 è pertanto interrotta tra la zona industriale di Piediripa e la frazione di Colbuccaro. Sul posto si trovano i tecnici della Provincia di Macerata.
Il maltempo ha anche provocato l’interruzione della linea ferroviaria Civitanova Marche-Albacina (binario unico), per il cedimento di un binario.
La Protezione civile invita a non mettersi in viaggio se non in caso di estrema necessità. Protezione civile, vigili del fuoco e forze di polizia sono mobilitate con turni raddoppiati per far fronte all’emergenza, con rinforzi giunti dai comandi dei vigili del fuoco della Campania (due sezioni operative) e dalla Toscana (una sezione operativa per emergenze alluvionali). In azione anche un elicottero, proveniente da Pescara, che sta sorvolando la zona più colpita dal maltempo. Fra gli interventi di soccorso più complessi, lo sgombero dello stabilimento Barilla di Ascoli Piceno, dove 50 operai erano rimasti intrappolati dall’acqua, e senza energia elettrica. In provincia di Fermo sono chiuse per allegamenti e frane le SP 206 Camera di Torre, la SP 204 Lungotenna, la SP 112 Valdete (da Bivio Caldarette a Vecchio Pioppo), la SP 164 San Rustico nel Comune di Monte San Pietrangeli, la SP 150 Piane Chienti, la SP 112 Valdete, la SP 8 Brancadoro, la SP 182 Case Rosse, la SP 29 Faleriense monte, la SP 223 Fontigliana e la SP 159 Dell’Ete. Interrotte in più tratti la SP 56 Monterubbianese, la SP 66 Petritoli e la SP 167 Torchiaro Moregnano. Ad Ancona chiuse alcune strade di collegamento con le frazioni, e sono sorvegliat speciali l’Asse Nord-Sud e le vie Baraccole e Aspio, dove il torrente omonimo è esondato. Alcuni comuni, come Senigallia e Osimo, hanno annunciato l’intezione di chiudere le scuole.
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Sono addolorato con le famiglie in lutto e con quelle vittime di gravi danni.
Non posso però fare a meno di polemizzare con chi dovrebbe vigilare e se ne frega.
Ero in giro per lavoro intorno alle 7.20 e non ho incontrato nessuno non dico sulle strade secondarie completamente ostruite dagli smottamenti ma nemmeno sul ponte sul Potenza straripato nelle campagne ad est di sambucheto, nè lungo strade poi interrotte dopo le 7.30 – 7.45.
E’ ora di finirla di finanziare volontari e protezione civile buoni solo a diramare avvisi e a fare rimpatriate tra amici.
Ripeto: non c’era nessuno, nè carabinieri nè polizia stradale, nemmeno un vigile che si sia sentito in dovere di alzarsi un’ora prima per dare una mano in una situazione difficile ma ampiamente prevista.
Solidarietà alla popolazione colpita e ai volontari che ancora oggi stanno li ad aiutare i malcapitati. Secondo me una polemica bisogna farla a chi dopo l’intervento presentato dal consigliere Carbonari, sullo stato pietoso dell’alveo del fiume Potenza, non si è neanche degnato di andare a vedere come piante di grosso fusto, sabbia in quantità eccessiva e immondizia ostruivano il letto del fiume. Bisogna smetterla di lasciare incustoditi i corsi d’acqua e i fiumi, perchè invece di essere una risorsa per il turismo e l’agricoltura, così abbandonati diventano un pericolo per tutti.