di Alessandra Pierini
Nuovi Suap in arrivo? Procedure imminenti sulle quali il Consiglio Comunale vuole dire la sua? L’Ufficio Tecnico, ad oggi, non ha ricevuto niente, neanche una telefonata di richiesta di informazioni in merito, eppure l’urgenza con la quale le Commissioni I (affari istituzionali) e III (ambiente e territorio) riunite hanno approvato le linee di indirizzo dei procedimenti Suap fa pensare l’esatto contrario.
« L’importante è chiudere questa discussione, non si possono riaffrontare ogni volta da capo gli stessi discorsi» ha ribadito più volte Luigi Carelli (Pd) e con lui i membri di opposizione. La delibera è riuscita a creare un clima di tensione ed emergenza che il fantasma del Suap Giorgini non basta a giustificare. A tratti, protagonisti sembrano dissidi personali e ripicche e continuano i conflitti tra alcuni componenti della maggioranza e l’amministrazione che faticano a trovare un punto d’incontro.
La seduta inizia con Daniele Staffolani (Pd) che solleva la questione del vizio di forma. Le ultime votazioni fatte sulla delibera nella riunione di mercoledì e con le quali sono state modificate diverse parti del testo, non hanno tenuto conto degli astenuti nel conto totale dei votanti. La sua obiezione, se corretta, sconvolgerebbe l’esito delle votazioni stesse e bisognerebbe ricominciare tutto da capo ma la segretaria comunale Antonella Petrocelli ci mette una pezza, richiamando le norme.
La precedente seduta ha introdotto un parere preventivo del Consiglio Comunale che potrà così pronunciarsi sul procedimento prima che questo arrivi alla Conferenza dei Servizi e anche nel caso in cui il dirigente avrà dato parere negativo sulla presenza dei requisiti.
La discussione è poi ripresa dal punto relativo all’eventuale carenza delle aree destinate al Suap. Le Commissioni chiedevano che fosse l’amministrazione a verificare la presenza di lotti idonei. «Non sta né in cielo né in terra – ha sussultato il sindaco Carancini per poi riprendersi – ma se volete fatelo».
Ancora una volta è intervenuta la segretaria:«L’urbanistica è una materia che deve avere dei riscontri di carattere oggettivo, indipendentemente dall’interesse del singolo e l’art. 5 che regola il Suap è derogatorio rispetto alla legge ed è già a sostegno dell’impresa».
A questo punto anche Guido Garufi (Idv) che si era improvvisato potenziale carrozziere in un esempio fatto di sillogismi e ragionamenti logici ha dovuto cedere. D’accordo con l’amministrazione anche Claudio Carbonari (Pdl): «E’ il Piano Regolatore a dare le linee guida, noi non possiamo obbligare il privato a fare delle cose. Il caso Giorgini ha creato un pandemonio perché il piano regolatore non prevede aree per le industrie insalubri ma il Comune non può mettersi a fare l’agenzia immobiliare».
A questo punto Cesare Spuri, dirigente dell’Ufficio Tecnico ha rimesso in discussione la delibera: «Sarebbe bastato un capoverso per dare le linee guida anziché questo atto».
Diversi membri della Commissione sbottano in tanti «Io l’avevo detto» e i tecnici propongono di riscrivere l’atto ma il presidente di commissione Luigi Carelli non ci sta: «E’già tutto scritto nella prima parte della delibera, quindi teniamo le prime 5 pagine e stralciamo tutto il resto ( che conteneva la parte relativa alla verifica dei requisiti, n.d.r.) ».
Carancini cerca di approfittare del momento appena più collaborativo e propone di riflettere anche sulle decisioni prese in precedenza ma incassa un netto rifiuto. A questo punto sorge il problema sul chi presenterà e quando la delibera in consiglio. L’atto deve avere il parere positivo di un dirigente e deve arrivare ai consiglieri 48 ore prima del consiglio. Il sindaco sarà assente al consiglio per motivi istituzionali: « Finchè ci sono – ha prima tuonato – sono l’assessore all’urbanistica e forse anche il sindaco perciò vorrei presentarla – poi, viste le risposte contrariate, si addolcisce – chiedo cortesemente alla commissione di spostare la discussione al consiglio del 31 gennaio. » Alla fine la Commissione ha accettato, senza troppa convinzione, la richiesta.
La votazione finale sulle linee guida relative ai Suap vede i consiglieri così divisi. Nella Commissione I votano a favore Luigi Carelli e Ulderico Orazi del Pd, Michele Lattanzi (Comunisti Italiani), Guido Garufi(Idv) e Claudio Carbonari (Pdl), si astengono Antonio Carlini (Pensare Macerata) e Daniele Staffolani (Pd). La delibera viene così approvata.
Per la Commissione III sono favorevoli Stefano Blanchi( Comunisti Italiani), Maurizio Romoli (Pd), Deborah Pantana e Riccardo Sacchi del Pdl.
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a Tolentino ci sono molte zone insalubri… perchè non si trasferisce là???
Tutto sarebbe normale, se una città capoluogo che guarda anche ai posti di lavoro provenienti dall’industria si doterebbe coraggiosamente guardando anche alle industrie insalubri che operano nel territorio comunale, di un’area agricola sufficente, predisposta ad ospitare le aziende insalubri presenti e quelle future (come la legge richiede).E’ un grave difetto accorpare il Suap alla Giorgini. Aggiornare il territorio è un obbligo del Comune, tutto è stato fatto a norma quando la legge lo permetteva, poi la zona industriale e commerciale di Piediripa si è fusa mescolando vari settori mettendo ora in difficoltà gli operatori economici e soprattutto i tanti posti di lavoro. Le liti della maggioranza in commissione dimostrano quanto sia difficile in questa città parlare di occupazione. Individuate l’area idonea noi dell’Udc la voteremo.
Ma come ? Ci guardiamo intorno e vediamo solo territorio occupato da un susseguirsi (brutto) di palazzine, capannoni, centri commerciali, parcheggi e magari anche da qualche impianto fotovoltaico (cosi ce li ho messi tutti) e adesso dobbiamo trovare ancora altro terreno agricolo (ma ce ne è ancora ?) per ospitare attività per di più “insalubri”? A ben vedere la soluzione meno coraggiosa è proprio quella di trovare nuovi terreni e nuovi spazi . C’è chi non aspetta altro ! Più coraggio e sopratutto più capacità e competenze ci vogliono ad individuare un diverso modello di sviluppo che fra l’altro eviti di accettare la stessa definizione di attività “insalubri” che alla fine sono attività inefficenti (perchè “sprecano” gli effetti dei propri processi) e di scarsa qualità !
Ricordate la canzone di Jannacci “Vengo anch’io, no tu no”? Sono andato a riascoltarla e ve la voglio trascrivere perchè mette allegria.Naturalmente non c’è nessun riferimento a persone,fatti,istituzioni realmente esistenti. Solo per portare una nota di buon umore tra tanti discorsi seri.
“Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale.
Vengo anch’io. No, tu no.
Per vedere come stanno le bestie feroci
e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone,
e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Vengo anch’io. No, tu no.
Vengo anch’io. No, tu no.
Vengo anch’io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!
Si potrebbe andare tutti quanti ora che è primavera.
Vengo anch’io. No, tu no.
Con la bella sottobraccio a parlare d’amore
e scoprire che va sempre a finire che piove
e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Vengo anch’io. No, tu no.
…
Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore.
Vengo anch’io. No, tu no.
Dove ognuno, sì, e’ già pronto a tagliarti una mano
un bel mondo sol con l’odio ma senza l’amore
e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Vengo anch’io. No, tu no.”
Io aggiungerei:
“Si potrebbe andare tutti quanti a vedere un comune che cade.
Vengo anch’io. No, tu no.
Per vedere se la gente poi piange davvero
e capire se per tutti è una cosa normale
e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Vengo anch’io, no tu no.
Ma perchè? Non lo so”.
Sig.Tacconi,
le nefandezze che scrive sono pari solo al livello grammaticale degli scritti stessi.
Signor Barboni, pensa che sia nefandezze far rispettare la legge su argomenti cosi seri? Beato Lei che mette la grammatica al primo posto. Lo sa che la nostra città primeggia nelle incompiute? In questi dibattiti occasionali si è visto mai qualcuno che propone soluzioni serie? Si è mai domandato perchè non abbiamo industrie e posti di lavoro? A seguito mai le mie battaglie in consiglio comunale di Macerata? E’ convinto di conoscere bene la sua città? Quando si contesta una soluzione si deve dire sempre come farla.
Sig.Tacconi,
potrei anche chiudere un occhio sulla forma grammaticale di uno scritto (e non dovrei, se a commettere errori così incredibili fosse, come nel Suo caso, un soggetto che si ritenga degno di rappresentare qualcuno in seno ad una pubblica istituzione) a patto che le idee espresse fossero davvero brillanti. Dal mio punto di vista, ovviamente, quanto da Lei scritto in precedenza è quanto di più sbagliato si possa proporre; sacrificare ancora terreni agricoli per l’insediamento di industrie (insalubri, per giunta) in nome dell’occupazione, è una politica miope al pari dell’idea di costruire le centrali nucleari per risolvere il problema legato all’energia e all’inquinamento. I terreni agricoli vanno difesi, soprattutto in zone come le nostre che hanno nel loro DNA l’agricoltura, piuttosto che l’industria, il turismo, che ben si sposa con l’agricoltura, biologica ancor meglio. E questo crea occupazione molto più delle industrie, arricchendo il nostro prezioso paesaggio e non devastandolo come Lei vorrebbe.
La saluto cordialmente.
Tutta Europa ha smesso di puntare sull’industria…. eccetto Tacconi e gli affaristi….
Tutti hanno capito che il futuro non è nell’industria, eccetto alcuni per ignoranza e perchè stanno 50 anni indietro, altri, più furbescamente, per danaro…
Occorrerebbe da subito stoppare il lento e continuo processo di erosione delle tessere dell’agroecomosaico che sta rendendo l’agroecosistema troppo vulnerabile alle sollecitazioni esterne.
Sarebbe auspicabe che le attività delle industrie insalubri, anche di quelle già esistenti a Piediripa, tanto per capirci, avvenissero a ciclo chiuso per l’intero processo produttivo, cioè esclusivamente all’interno di aree isolate dall’esterno, imponendo prassi di autoregolamentazione e di autosostenibilità.Una seria e attenta valutazione delle esternalità riconducibili alle attività delle industrie insalubri, non come quella vista per i SUAP stoppati in Consiglio Comunale, potrebbe essere tradotta in pareri di conformità rilasciati in forma condizionata ( parere favorevole condizionato a )all’effettiva autoregolamentazione dei livelli di emissione.
Sarebbe da imporre, per questi processi, la standardizzazione dell’utilizzo del 20% del profitto aziendale in termini di attuazione di criteri di produzione in sicurezza.
Quindi più produci,più devi autosostenerti,più disinquini, più investi in tecniche ecocompatibili, più crei indotto.
Allora si che i dipinti sui muri raffiguranti giornate fresche di primavera si apprezzerebbero molto più di quanto accade adesso…
In Italia vige la logica che solo con il morto si corre,prima nessuno si muove o si allarma.
E invece ora, poichè nella nostra amata città si toccano i tetti fra loro,di prestare un pochina di attenzione in più.
E credo che non serva spostare di due settimane la trattazione dell’argomento in consiglio, credo che serva solo per mettersi in accordo su quale parere portare in discussione
Forse invece che di due settimane in più servirebbe un tantino di testa in più e meno politica, di quella siamo tutti stufi e si potrebbe evitarla su queste cose, che sono serie per davvero…..
Ancora: pre legge bisogna trovare del terreno agricolo dove posizionare le industrie insalubri operanti nel nostro comune. Trovate voi una soluzione, chi amministra deve farlo “voi no” Io faccio sbagli, ma voi siete proprio duri a capirlo. Domani alle ore 16 c’è il consiglio comunale fatevi vedere sono a vostra disposizione.
C’è un interprete??