di Alessandra Pierini
Padre Matteo Ricci continua a far discutere. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale a questo pomeriggio quando, concluso un consiglio comunale, peraltro abbastanza scarno di contenuti in questo secondo giorno di lavori, il consigliere Ivano Tacconi (Udc) ha manifestato in maniera piuttosto scomposta il suo disappunto per la scelta dell’amministrazione di patrocinare iniziative che non riconoscono a Matteo Ricci il titolo di “Padre”. L’argomento già affrontato in passato in altre sedi, in primis dal vescovo Giuliodori che aveva usato forti parole di accusa contro chi aveva cercato, secondo lui, di far emergere la dimensione laica del gesuita, ha acceso il dibattito e i consiglieri si sono fermati, al termine della seduta, per confrontarsi sulla questione.
«Questo è Padre di tutti, anche tuo» ha improvvisamente tuonato Ivano Tacconi dal suo banco mostrando l’immagine del gesuita al consiglio e in particolare ad Alessandro Savi. Le sue manifestazioni di disappunto non si sono placate e il consigliere dell’Udc ha richiamato l’attenzione del presidente del consiglio Romano Mari. Gli ha mostrato un volantino del convegno “Etica e responsabilità” organizzato dalla Chiesa Metodista che si è svolto nella biblioteca comunale Mozzi Borgetti. «Cosa stiamo diventando? – ha domandato Tacconi – ci rendiamo conto che Padre Matteo Ricci si starà rivoltando nella tomba?»
Intanto Deborah Pantana ha presentato una mozione che sarà discussa lunedì prossimo in cui si chiede all’amministrazione di non patrocinare eventi in cui manchi l’appellativo di “Padre” di fianco al nome Matteo Ricci.
A distanza di 400 anni dalla morte, la figura di Padre Matteo Ricci ha sicuramente avuto, tra gli altri meriti, quello di rianimare il confronto, non solo politico ma anche sociale.
Oltre a questo giocano a suo favore il fatto di essere senza dubbio il maceratese più illustre che meglio rappresenta l’amicizia tra i popoli.
Abbiamo chiesto ai consiglieri comunali di esprimersi in merito alla nostra proposta di intitolare la città al noto gesuita, sostituendo così il titolo di “città della pace.”
Le posizioni dei consiglieri sono a proposito molteplici.
Tra i due litiganti il terzo gode per Romano Mari e Narciso Ricotta del Pd che hanno affermato di non volere né l’uno né l’altro e di riconoscersi nel titolo di “civitas Mariae”. La nostra proposta è comunque quella di sostituire la segnaletica che ora riporta “Macerata città della pace”, definizione scelta il 31 marzo 2003 dal consiglio comunale dopo la decisione dell’allora presidente degli Stati Uniti Bush di andare in guerra contro l’Iraq.
Originale il titolo proposto da Deborah Pantana (Pdl) che vorrebbe vedere scritto a fianco al nome Macerata “città della lirica e di Padre Matteo Ricci”. Pierfrancesco Castiglioni (Pdl) e Uliano Salvatori (Pdl) hanno sottolineato come “città della pace” non è un riferimento concreto visto che nessuna città è “della guerra”. Concordano i Comunisti Italiani della Federazione per la Sinistra Alessandro Savi e Stefano Blanchi: «La pace è un valore universale di cui Padre Matteo Ricci si è fatto portatore. Bisognerebbe anche promuovere la figura del gesuita perché si sappia in automatico che è nato a Macerata.» Sulla stessa linea Pierpaolo Tartabini (Sinistra per Macerata) : «Tutte e due le definizioni sono importanti, bisognerebbe inserire Padre Matteo Ricci in un progetto più ampio.»
Giorgio Ballesi (Comitato Ballesi) e Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel cuore) preferiscono non pronunciarsi: «Macerata ha in questo momento cose più importanti a cui pensare.»
Indecisi Mauro Compagnucci (Pd) che ha definito l’idea allettante e vuole rifletterci, Massimiliano Bianchini (Pensare Macerata) secondo il quale non sono una alternativa all’altra e Ulderico Orazi («Si può fare se decidiamo di non realizzare il monumento»).
Favorevoli Daniele Staffolani, Luigi Carelli e Maurizio Romoli del Pd, Francesco Formentini, Marco Guzzini e Claudio Carbonari del Pdl, Ivano Tacconi e Massimo Pizzichini dell’Udc, Fabio Massimo Conti dell’omonima lista.
Il capogruppo del Pdl Fabio Pistarelli ha ribadito di essere “decisamente favorevole alla proposta che ha lanciato Cronache Maceratesi, a patto che si scriva Città di Padre Matteo Ricci e non solo di Matteo Ricci. La delibera consiliare del 2003 si può riprendere e modificare senza alcun problema”.
Contrari Marco Gasparrini del Pd, LucianoBorgiani di Rifondazione e Antonio Carlini (Pensare Macerata).
Intanto chiudiamo il nostro sondaggio: su 625 votanti in 265 si sono espressi favorevolmente per cambiare la definizione Città della Pace.
***
LA NOSTRA PROPOSTA:
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=49245
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
CITTA’ DI CIAFFI!!!!!!!!!!!!!
Ma a che stanno pensando? Ai Maceratesi…mi sembra di no!
i miei complimenti ai nostri consiglieri.tematiche importanti in momenti tranquilli.questo e’ lavorare per il bene comune.continuiamo cosi tutti insieme appassionatamente che cosi ci fanno visto mai capoluogo di regione!?!
da punire immediatamente secondo me ballesi e nascimbeni che con assoluto menefreghismo hanno deviato il discorso con “ci sono cose piu’ importanti da fare”!
p.s.scusate c.m. ma il ns/vostro minisondaggio non aveva visto l’affermazione di…CITTA’ DI CIAFFI?
@CM.
O aggiornate l’archivio fotografico o la politica maceratesea e’ veramente ferma al 1960………..solo con qualche ruga in piu sulla faccia degli interpreti.
Che noia.
Provate a fare una seconda testata dove scriverete di una citta “Macerata” che non esiste , di una macerata che dovrebbe esistere.
Scrivete una favola su Macerata come dovrebbe essere davvero e come davvero la vorrebbero i cittadini senza orhci ne streghe.
Uscite dal banale dalla retorica.
Posso soprassedere sulle notorie difficoltà ortografiche del sig.Tacconi, ma mi riesce difficile sopportare l’intolleranza.
Cosa vuol dire, sig.Tacconi quella sua frase (se è stata detta come riportata nell’articolo) circa il convegno “Etica e responsabilità” organizzato dalla Chiesa Metodista? Cosa vuol dire, cioè, quel «Cosa stiamo diventando?». Cosa sta insinuando?
Cosa si diventerebbe, sig.Tacconi, nel consentire a una Chiesa cristiana di parlare di etica e responsabilità e di confrontarsi con la cittadinanza maceratese?
Cosa c’è di strano ad ossequiare la nostra Costituzione? Come si permette di dire che «Padre Matteo Ricci si starà rivoltando nella tomba»? Come può davvero pensare che un grande gesuita, che si è fatto cinese tra i cinesi anche per rispetto della loro cultura, si rivolterebbe nella tomba perché la nostra Biblioteca ospita un convegno aperto a tutti (c’era tra l’altro anche il prof.Matcovich nell’ultimo incontro) per discutere di etica e responsabilità?
Se però, sig.Tacconi, le sue frasi sono state riportate male nell’articolo o se sono state accostate erroneamente al convegno “etica e responsabilità”, le chiedo scusa fin d’ora.
Se invece le frasi riportate sono corrette e collegate al convegno, se cioè sono frutto della sua ignoranza o della sua intolleranza integralista, allora le consiglio un ripassino della storia del Cristianesimo e della nostra Costituzione (ad es. l’art.8 per dirne uno e semplificare il ripasso).
Argomento da archiviare al più presto, parliamo di cose serie…per favore
” Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”, citazione “estorta” ad Umberto Eco da Il nome della rosa che, non a caso, la pone come postepigrafe al suo bel romanzo ( e ottimo film ). La questione del Nome non è indifferente. Non bisogna tuttavia perdersi in tale questione: v’è un elenco di “nomi” di cittadini, di associazioni, di centri di aggregazione ai quali dobbiamo dare risposta. E’ questo il lavoro che ci attende.
Si tralascia quasi sempre di dire che, in Cina, Matteo Ricci viene ricordato più per la sua funzione culturale e scientifica, che per quella religiosa.
Quindi comprendo che per la chiesa (SOLO in occasione del 400 anniversario, poichè nei decenni prima e nei secoli prima non mi sembra se lo siano calcolato molto, se non superficialmente di striscio) si voglia sottolineare l’importante religiosa della persona, importanza che non può certamente essere taciuta.
E mi sembra altresì ipocrita fingere che aggiungere “Città di Padre Matteo Ricci” (al posto dell’orribile “Città della Pace”) possa portare turismo in città.
E per concludwere, come qualcuno ha detto giustamente sopra, ci sono cose più serie di cui discutere.
Se non aleggiassero nell’aria le elezioni (Provinciali e Nazionali)difficilmente il mondo politico avrebbe preso posizione dopo le (fuori)uscite del vescovo, poichè non c’era il “motivo” elettorale e quindi tutta la questione sarebbe interessata assai, di più, molto, di meno….
REFERENDUM POPOLARE PER I MACERATEI
DOVE E’ SEPOLTO MATTEO RICCI?
RISPONDETE SENZA CONSULTARE INTERNET O ALTRE FONTI.
POSSIBILI SCELTE;
a)MACERATA
b)CIVITANOVA MARCHE
c)PITI’
d)PECHINO
e)NEL GIARDINO DI MICHELE RUGGERI
mi butto ma non lo so:pechino?
Evidentemente in consiglio non c’è molto da fare…
è LA TRISTE VERITà PURTROPPO…
Una volta vidi un documentario su Padre Matteo Ricci di un ragazzo Maceratese che era stato nei luoghi di Padre Matteo Ricci e ricordo che la scena finale inquadrò la tomba… a Pechino!!!
Sin dall’antica grecia le città non avevano veri e propri nomi. Non si trova mai nei documenti il nome di una città, ma il nome di chi abita quel luogo -città degli ateniesi, degli spartani ecc..-. Anche il nome Macera non appare mai prima del 1200, ma appare solo la dizione “terra de Maceratinis”. Oggi si tratta solo di lasciare sui cartelli il nome di Macerata senza aggiunte.
Non capisco dove sta’ il nesso tra la polemica “padre” da anteporre (oppure no) al nome di Matteo Ricci e la serie di incontri sul protestantesimo intitolato “Etica e Responsabilità”. Forse non è piaciuto il tema del primo incontro? Si parlava di: religione e libertà, quale rapporto. Perché il comune di Macerata dovrebbe negare il proprio patrocinio? Sulla locandina Matteo Ricci non compare affatto. Forse il primo relatore, Giuseppe Platone, ha detto qualcosa di scandaloso? Il suo libro intitolato appunto “religione e libertà, quale rapporto” è uscito parecchi anni fa’, ad oggi nessuno l’ha giudicato sovversivo. Certo, si parla di laicità dello stato, di libera chiesa in libero stato. Temi sovversivi? Significherebbe etichettare come sovversivi gli Stati Uniti e la Francia, giusto per fare solo 2 esempi. A me sembra soltanto che sono temi su cui (parte) del mondo cattolico è in disaccordo con quello protestante. Però ho una buona notizia. Nel prossimo incontro, il 2 dicembre, si parlerà di legalità. Giuseppe La Pietra non mancherà di sottolineare la proficua esperienza fatta insieme a Luigi Ciotti all’interno dell’associazione libera, una edificante e fruttuosa esperienza ecumenica.
@Carmelo, mi sa che quelli che sono intenti solo a fare le pecorelle politiche del vescovo non ci arrivano facilmente all’ecumenismo…
@Gianfranco Cerasi. Per la verità nei decenni passati un nostro Vescovo si era ricordato eccome di padre Matteo Ricci. Ma quello era “il nostro Vescovo Tarcisio”! Quello era il mio Vescovo.
Dovremmo tutti cominciare ad essere intolleranti con gli intolleranti.
Tra l’altro, non credo che il padre di Savi si chiami MATTEO. Devo controllare, ma non mi pare neanche che faccia RICCI di cognome. 😉
@Ferroni
Lo so che riesce difficile crederci, ma ci sono persone in gamba anche dentro la chiesa, più di quante se ne pensi….
La mia impressione, sia leggendo l’articolo che dopo aver ascoltato qualche consigliere, è che anche la seduta di ieri poteva essere evitata. La qualità e la quantità dei punti all’ordine del giorno era tale da non giustificare, a mio parere, la riunione. Viene spontaneo chiedersi: quanto costa, complessivamente, alle casse comunali una seduta del Consiglio? Nei primi anni novanta fui nominato consigliere comunale ma non ricordo così tante sedute(lunedì prossimo altra riunione). Ne servono veramente così tante? Chissà mai se qualcuno della civica residenza mi possa dare una risposta!
La cosa che più mi inorridisce è il vuoto ideologico del centro-destra e di parte del centro sinistra, che stanno strumentalizzando a più non posso la questione statua e Matteo Ricci, al solo fine di acchiappare voti!!
Qualsiasi persona di buon senso disapprova una spesa così alta, in un momento come questo, eppure da questa gente non si fa altro che adulare, servire (nel senso di servilismo) e ripetere a pappagallo ciò che dice il vescovo e i suoi adepti. Non solo, ora è cominciato il fuoco di sbarramento, di cui l’articolo sopra è solo la prima avvisaglia.
Mi rendo sempre più conto della distanza di certi ceti politici dai problemi della gente.
Un’ultima considerazione:
Ma come fa una persona che non conosce nemmeno la lingua che parla, a dissertare di religione e teologia?
A me hanno sempre insegnato che bisogna parlare solo di cose che si conoscono profondamente e mai solo per sentito dire.
Rispondo al sondaggio: non lo so, non mi interessa, non lo voglio sapere!
Allora che rispondi a fare?
per me è Pitì!! In quel periodo il territorio di Pitino era controllato dalla città di Treja e, visto che già girava voce che Macerata voleva prendere per i fondelli la squadra locale di volley, a proposito della costruzione del palazzetto, gli abitanti/tifosi di Treja, per liberarsi definitivamente di quel maceratese scomodo, decisero di seppellire Matteo Ricci in una fossa comune del cimitero di Pitino!
Mettete le sedute del consiglio in rete, fatele seguire in diretta streaming……un paio di risate non fanno mai male!!!
Ho trovato un video interessante su youtube, buttate un occhio:
http://www.youtube.com/watch?v=MO3MWWs_XE0&playnext=1&list=PL151A3032CE579EBC&index=51
Se fa le sedute dellu consiglio per parlà de niente. Raggrupetele no? Alemeno fate checcosa de serio.