di Alessandra Pierini
Il salotto estivo che Evio Hermas Ercoli ha proposto nella kermesse di Tuttoingioco si è trasferito questa sera, in veste invernale, neve compresa, al Teatro Filarmonica a Macerata. Le tradizionali poltroncine bianche hanno ospitato il candidato Sindaco Fabio Pistarelli e Stefano Zecchi, eclettico scrittore, professore di estetica e a tratti amministratore, al quale spetta il difficile compito di parlare de “La cura del bello”, tema scelto per la serata.
E’ lo stesso Ercoli, nell’attesa di Zecchi a presentarlo con la sua solita ironia: “Zecchi è attualmente capo di una lista indipendente a Venezia, la Lista Brunetta. Oggi pomeriggio aveva in programma un incontro a Fabriano, è arrivato in treno con forte ritardo e dovendo scegliere se parlare a Fabriano o venire a Macerata, ha pesato politicamente le due possibilità: dove si vince? A Macerata, allora andiamo lì. ”
Il primo a parlare è Fabio Pistarelli che ripercorre la storia della città a partire da Giulioso da Montegranaro, fondatore della nostra università, passando per Padre Matteo Ricci fino a giungere ai futuristi: “In futuro – conclude il candidato – dobbiamo sviluppare il nostro passato superando l’isolamento viario, ma anche di iniziative e di proposte.”
Le sollecitazioni di Ercoli stimolano Zecchi ad esprimere lo “Zecchi-pensiero”. Si inizia appunto dalla bellezza: “ Se chiedessi ad uno studente cos’è la bellezza mi risponderebbe che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Non è vero perchè oggi piacciono le porcherie. Dobbiamo invece educare al bello, vicenda entusiasmante degli uomini di ogni epoca consapevoli che solo il bello resta. La modernità non ha amato la bellezza ma ora ci siamo accorti di avere sbagliato e la bellezza è diventata esigenza di vita. Nei bambini la distinzione tra bello e brutto è istinto che viene corrotto con la formazione.”
Hermas Ercoli va avanti accennando alla cementificazione di Macerata: “Se fossi sindaco io – dice – chiederei subito di cambiare le serrande della Prefettura che sono lì dal 1905. Si può curare il brutto? Lo chiedo perchè in questa città abbiamo la convinzione che ci siamo imbruttiti, ci sentiamo sporchi pensando a quanti metri cubi di cemento abbiamo previsto.”
Zecchi risponde in base alle sue esperienze e fa riferimento a città ed episodi vissuti personalmente: “Esiste l’assessorato all’arredo urbano che dovrebbe essere in grado di capire cosa va fatto e cosa no, il fatto è che mentre nessuno potrebbe fare l’assessore al bilancio senza competenze, l’arredo urbano lo affidano a chiunque ad esempio a Recanati hanno pavimentato la piazza in modo indecente, a Venezia il turismo è selvaggio e a Milano stanno pensando di fare un boschetto in Piazza del Duomo.”
Ercoli ironizza poi sul fatto che l’amministrazione maceratese non si è mai mobilitata sulla bellezza ma in compenso ha mobilizzato molto la scuola sulla pace, portando così il discorso sull’educazione. “Il professore viene considerato oggi un pezzente al quale i genitori dicono cosa deve fare e questo non va, dall’altra parte però gli insegnanti devono stare in classe ad insegnare e non nelle piazze a protestare. Il problema delle università è che i professori devono esserepreparati e selezionati ma la selezione è arbitraria, soggetta al nepotismo.” Zecchi è molto critico anche verso l’attuale disgregazione della famiglia e verso la mancanza della figura del padre, annullato dalla società. Infine dà la sua ricetta per il buon sindaco: “Il sindaco deve avere voglia di fare il sindaco che è una grande rottura – ironizza – si deve mettere a disposizione ed occuparsi di ogni cosa. Ogni laccio burocratico si supera con la voglia di fare.”
La chiusura spetta a Fabio Pistarelli: “Questa serata è una pillola di quello che Macerata avrebbe potuto essere la scorsa estate con Tuttoingioco, quante serate così potevano svolgersi nel nostro centro storico?”
(Foto di Edo Lini)
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mi stupisce, sempre che non si tratti di un ‘omissione nell’articolo, che un docente di Estetica quale il Professor Zecchi, chapeau, non abbia fatto riferimento al concetto di bello unitamente a quello di giusto. non dovrò certo insergnaglielo io che lo so per gusto di lettura, che gli antichi greci, identificavano i due concetti di bellezza e giustizia, cosicchè, bellezza uguale giustizia: ciò che è giusto è anche investito di bellezza e cio che è bello contiene in sè giustizia. Concetto culturale oggi perduto, ma ritenuto come riferimento centrale nell’edilizia pubblica fino al secolo passato. e non mi avventuro oltre per definire il limite da cui è iniziato l’imbarbarimento dell’occidente.
Cito solo il caso dello sviluppo urbano periferico delle grandi città nel secolo scorso, fatto di aggregati abitativi destinati alle masse popolari che provenivano dalle campagne, i casermoni, i moduli abitativi senza identità , senza stile, che tutti conosciamo in qualche modo, quelli di Roma o Milano per esempio e che tutto può dirsi, tranne belli.
E infatti, sono stati edificati per essere abitati e non vissuti, dalla massa di lavoratori pendolari, la cui dignità non era certo il valore principale da perseguire dai palazzinari.
Se verrà eletto dunque, nell’interesse dei cittadini e della città, tenga a mente questo concetto, quando si troverà a l punto di realizzare le opere la cui pianificazione ora dileggia e contesta.
Si, è così: “verum, pulchrum, bonum”. Inoltre vorrei suggerire Kant, quello della Critica del Giudizio. Il passo, o limite, o bordo, tra bello e vero e giusto si concentra da quelle parti. Relativamente al Bellissimo…o Sublime… si veda la delibera votata sia dal Centrosinistra che dal Centrodestra relativamente ai Salesiani…
Io quando leggo di interventi come questi…mi cadono le braccia…stimo il Prof. Zecchi come uomo di cultura e di esperienza, ma…una città in primo luogo ha bisogno di strutture funzionali e non di appariscenti cattedrali nel deserto!!! Solo per intenderci: vivo a Milano e il boschetto in piazza Duomo (bellino si per carità) non mi sembra essere la priorità in una città in cui episodi di criminalità e di disagio urbano sono all’ordine del giorno. Analogo ragionamento va fatto per Macerata: cari politici, le priorità sono altre…
Noi che abbiamo fatto le scuole basse…..
Lo Zen è l’arte della manutenzione della motocicletta
http://it.wikipedia.org/wiki/Lo_Zen_e_l'arte_della_manutenzione_della_motocicletta
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@DEl Bianco
Forse il boschetto sarebbe utile a tutti i deputati e senatori lombardi per andareba ritirare le loro dosi di coca garantendo la privacy, visto che in Parlamento controllano 🙂
incontro molto bello e piacevole; iniziativa ottima! … una piccola perla di ciò che non è stato; che peccato che tuttoingioco non si sia svolto a Macerata, sarebbe stato stupendo. A tal proposito io reputo che il sindaco e la sua giunta ancora non abbiano fornito alcuna spiegazione alla cittadinanza circa il perchè del rifiuto a voler ospitare un evento del genere.
Le parole del candidato di sinistra a proposito del libro inviato ai cittadini sono state le seguenti: é doveroso che un sindaco renda conto ai cittadini del suo operato…. ecco, a mio modesto avviso è doverosa una risposta in tal senso.
Non volendo entrare in polemiche politiche, credo che il bello sia una priorità per una cittadina, poiché ne vale la qualità della vita di tutti noi.
Macerata è bruttina purtroppo, le periferie sono orrende, si salvano solo i centri storici di alcuni paesetti della provincia, nonché le campagne (ma anche li dove si è costruito si è costruito per lo più male).
Ci possiamo fare poco…ci tocca tenere quello che abbiamo.
@ Cerasi: si condivido con Lei anche se ovviamente quando si spara nel mezzo si rischia di colpire anche chi non c’entra nulla…ovviamente ci sono le mele marce ma ci sono anche molti politici e tecnici che in Lombardia stanno facendo bene…ma la futilità, rispetto ad altre priorità, a Milano del boschetto è ovvia…
@ Ipno: no no non entriamo in polemiche per carità che su questo sito c’è parecchia gente più brava di me a fare polemica…:-)…scherzi a parte, a mio avviso, nel momento in cui ci sono dei bisogni da parte della comunità è necessario mettere da parte la ricerca di inutili estetismi ed affrontare le priorità.
Faccio un esempio banalissimo: se 100 persone avessero bisogno di una casa e tu ti trovassi tra queste 100 persone, preferiresti che solo 10 delle 100 possano avere una casa bellissima ed accogliente, oppure che tutti e 100 possano avere una casa modesta, ma funzionale…
con questo voglio dire che, a mio avviso, la soluzione migliore è la via di mezzo tra estetica e funzionalità altrimenti, come dicevo prima, ci troviamo con tante belle, ma inutili, cattedrali nel deserto…
@ Del Bianco
Se si colpisce qualche innocente, pazienza.
Verrà ricordato, l’innocente, come “danno collaterale”….
Sto ovviamente scherzando e le do ragione: ci sono altre ben più importanti priorità, prima di pensare a boschetti vari, nuove panchine, ecc.
e di priorità da realizzare ce ne sono parecchie…anche per quanto concerne i giovani e meno giovani maceratesi…
su facebook ho creato il seguente gruppo: http://www.facebook.com/group.php?gid=377875211263&ref=mf
sarebbe importante che lì, come anche all’interno degli spunti dati dagli articoli di CM, si parlasse delle possibilità culturali, di evasione, di riflessione che la nostra città offre (ma soprattutto, ahimè, non offre) ai giovani e meno giovani maceratesi.
ottimo riferimento quello di Cerasi allo Zen,10+
voglio esssere più chiara sull’ultimo punto del mio intervento.
Ma prima.
Come non può sentire imbarazzo di fronte ai suoi potenziali elettori, un candidato sindaco che fa di un tour turistico la sua strategia elettorale? Pistarelli si aggira per la città di Macerata come un Candido al’incontrario.
Mentre Candide, l’educato personaggio volteriano, alla sua scoperta del mondo, pur aggirandosi per la città in rovina , tra stupri e violenze di ogni genere ,non riusciva che a vedere bellezza intorno a sè e perciò definiva quello che aveva di fronte come ” il migliore dei mondi possibili” , Pistarelli, nella città che intende governare, non riesce che a vedere devastazione.
Per Candide, il filtro della sua formazione influenzava la sua idea del mondo, ma per Pistarelli, quale è il filtro per i suoi occhi?
Certo, sarebbe un’esperienza straordinaria, unica al mondo, se tra un anno o due o tre, diamogli il tempo di lavorare, se eletto sindaco Pistarelli, tanta sarebbe la bellezza da lui prodotta intorno a ognuno che entrasse a Macerata ,che venisse indistintamente colto dalla Sindrome di Stendhal.
Natruralmente in quel caso, il politico accorto e premuroso, avrebbe nel frattempo potenziato le unità di crisi sul territorio e il locale pronto soccorso ospedaliero. per soccorrere i colpiti.
Ironia a parte, personalmente penso che un cittadino comune, non possa godere della bellezza del parchi, delle attrative turistiche, dei musei della sua città, passeggiare sereno per le mura o per il Corso, affogare nella cultura e nello sport, se non ha il minimo sindacale garantito da chi lo governa , sulla certezza del suo futuro e di quello della sua famiglia.
E adesso, come introdotto, illumino meglio le ultime righe del mio primo commento.
Qualcuno mi vuole spiegare, io non ci arrivo, perchè ogni candidato sindaco e sono tanti in questa tornata, fanno tutti gli schifittosi ed evitano accuratamente di parlare, o ne parlano male, malissimo, della cosiddetta cementificazione ( piano casa) operata dalla giunta uscente, quando ciscuno sa , e con essi i candidati che lo sostengono, che il piano avviato dalla amministrazione Meschini, saranno proprio loro a doverlo gestire e governare. e ci scommetto 10 a 1 che sarà la prima cosa su cui metteranno mano.
20 a 1, che giustificheranno poi le loro politiche sulla scia della amministrazione che ora criticano, come dettate dalla necessità di proseguire nella direzione della ” eredità” lasciatagli da Meschini, per poi riaprire ancora il caso e il dibattito tra 5 anni al prossimo turno elettorale per farne una nuova campagna a proprio uso e consumo.
MI fa ridere Pistarelli candidato del centro destra che non ha idea di cosa sia Macerata. Se chiama un professore di “estetica” evidentemente non ha idea di cosa fare per Mecerata, l’estetica non catalizza posti di lavoro.
“Non è bello ciò che bello, ma che bello che bello che bello!”
(Nino Frassica)
…QUELLI DELLA NOTTE O INDIETRO TUTTA ?
Il festival dell’ipocrisia continua inesorabile e sembra destinato a non voler terminare. Partiamo dalla kermesse di Tutti in gioco. Volerla di nuovo a Macerata dopo che il centrodestra l’ha spinta a Civitanova è ridicolo. CARO PISTARELLI DOVE ERI QUANDO IL BUON BRINI L’HA SCIPPATA? E lo slogan recita “Macerata è nel cuore”. Altro aspetto importate. Si parla di tapparelle del Palazzo del Governo che è di proprietà della Provincia governata dal centrodestra. CARO FABIO PERCHE’ NON HAI CHIESTO AL TUO PARTITO DI PROVVEDERE PRIMA? E lo slogan recita ” Macerata è nel cuore”.
preg.ma sig.ra Tamara mi permetta di esprimerLe alcune critiche rispetto al suo intervento: gli elettori del futuro sindaco di Macerata Fabio Pistarelli non sono assolutamente imbarazzati dalla presenza del prof. Zecchi che non è venuto per un tour turistico nella nostra città ( certo che se i filosofi non li invita il centrodestra … loro vanno a Civitanova Alta … ) ma ha tenuto una splendida lezione. Del resto lo scopo dell’incontro era proprio quello: il risveglio delle sopite coscienze maceratesi anche su questo tema. Per una sera ci si è smarcati dalla solita conflittualità elettorale e si è proposto alla cittadinanza un incontro su un tema ben specifico; non comprendo perchè si voglia cercare la polemica anche su questo, forse perchè si è privi dall’altra parte della creatività necessaria? l’obiettivo è stato raggiunto in pieno … infatti lei ha prontamente e competentemente risposto.
Mi permetta poi di esprimere una critica di metodo in primis: Lei ben sa che il metodo scientifico universitario prevede che il commento non si sviluppi sul riportato o sul riassunto bensì riguardi la fonte nella sua interezza; pertanto Le voglio far presente che giudicare una piacevolissima serata di tre ore con domande ed interventi dal pubblico sulla base delle poche righe di un trafiletto mi sembra non corretto. La sua apprezzabilissima ironia e le sue, tra l’altro in parte condivisibili opinioni, sarebbero state volentieri ascoltate ieri.
Quanto al merito Le significo che qualora lei fosse stata presente (oppure se presente mi scuserà la mia supposizione) avrebbe potuto apprezzare il passaggio logico relativo al superamento del concetto di kalos kai agathos in favore della moderna funzionalità ed economicità del bene che però è anche attento a soddisfare i caratteri estetici. Attenzione infatti a distinguere il bello dall’estetica (ne abbiamo discusso per circa tre ore …).
Quanto al filtro usato dal candidato Pistarelli Le dico che ahimè a Macerata non c’è alcun bisogno di filtro basta solo lo sguardo di un fanciullo di Pascoliana memoria per vedere cosa è stato fatto in via Trento, come è ridotta la pavimentazione del centro storico che permette solo a chi ha un fuoristrada di accedervi, i colorati muri della città (legga l’articolo del carlino di oggi), i colorati sottopassaggi della città, le affissioni selvagge su ogni monumento, la chiesa di San Filippo oramai impacchettata da più di 10 anni, lo sporco lasciato dai piccioni in ogni dove, l’organizzazione delle nuove costruzioni delle Vergini, i locali ex upim ecc. non crede che possa bastare bastare?
In altre sedi ed in altre serate si affronteranno le altre giuste problematiche che Lei sottolinea, e ciò in parte è già stato fatto rispondendo alle domande fatte sui giornali o agli incontri con altri candidati. La cultura proprio non trova spazio … neanche per una sera …
Quanto al sig. Munafò (di cui apprezo sempre la sagacia e la lucidità) mi permetta anche Lei di esprimerLe una breve critica circa il suo ragionamento: qual’è il nesso logico della sua domanda? se uno invita un professore universitario per un incontro su di un tema specifico significa che non sa cosa fare in generale? ed ancora, cosa c’entra il lavoro in tale sede? organizzi un dibattito alla DPL e tutti ne parleremo. Se Macerata deve ritornare ad essere capoluogo come tutti dicono e se Macerata deve essere città della cultura in qualche modo ciò dovrà pure emergere? Oppure questo è solo uno slogan che usate in campagna elettorale? ecco tuttoingioco era l’occasione giusta, anche per l’indotto che ha creato …. ma sappiamo bene come è andata a finire.
Sono, allibito, abbastanza sconcertato. Per muovere il sottoscritto a scrivere un commento di questo tipo ci vuole proprio dover assistere e leggere quanto di più inverosimile come, appunto, in questi commenti. Qualcuno dice che “Macerata è bruttina”, qualcun altro elogia uno show televisivo fatto in piazza come “Tutto in gioco”. Mi sembra che stiamo ormai in pieno clima da campagna elettorale e quindi si può dire ogni cosa perchè tanto poi la si dimentica. Andiamo al dunque, proprio perchè le parole contano, Macerata non è bruttina, è una città bellissima, una tra le più belle d’Italia, conserva il suo fascino grazie ad una sorta di intimità utile che è l’esatto contrario del provincialismo. Forse il dramma non riguarda la città, ma i maceratesi che di media sanno poco, molto poco della loro città, che la conoscono appena persino nelle sue eccellenze. Escludendo il centro storico che è di una bellezza da togliere il fiato (ma dico avete mai provato ad alzare lo sguardo mentre passeggiate in centro? avete mai visto le statute del palazzo degli studi? avete mai osservato le cupole di San Filippo? e avete contato gli archetti del portale di Santa Maria della Porta?) ci sono vie di una bellezza unica come viale Carradori con le sue case liberty o come tutta la parte che da Corso Cairoli si dipana giù fino a Viale Don Bosco o in via Verdi. E le periferie (Villa Potenza in primis, Piediripa meno) sono agglomerati urbani affascinanti nonostnate errori madornali di programmazione urbanistica. Quindi Macerata, mi dispiace per i denigratori ma è e resta una città bellissima, così come ogni essere umano non maceratese dice, afferma e sottoscrive ogni qualvolta che la vede. Seconda questione: “Tutto in gioco”. Quella manifestazione così com’è non c’entra nulla con Macerata. “Tutto in gioco” è all’opposto rispetto alle tradizioni culturali (altissime) di Macerata. Macerata è una città che produce cultura e la esporta, la manifestazione di cui stiamo parlando importa e cala dall’alto una serie di ospiti che possono definirsi più televisivi che altro. Da qui il sacrosanto successo della manifestazione a Civitanova Alta ma anche la desolante constatazione che misurare la riuscita di una manifestazione culturale dalla quantita di persone che attira non è certo un buon modo di fare cultura o se lo è resta un modo molto televisivo. L’indotto che Tutto in gioco ha creato è un indotto provinciale esattamente identico a quello che crea Artistrada a Colmurano. Macerata è una città che necessità di una platea più ampia, la prospettiva è almeno europea e se si fanno spostare 2.000 persone da un paese all’altro della provincia non si crea indotto; l’indotto, il movimento, l’economia della cultura si crea esportando qualità e non importando gente della televisione. Chiudo con un appunto sui “filosofi” a Macerata. Chi afferma che “ci voleva il centrodestra per portare un filosofo a Macerata” di nuovo dimostra di essere poco maceratese. A Macerata vengono annualmente i più importanti filosofi europei chiamati sia dalla facoltà di riferimento dell’università sia per iniziative curate da diverse associazioni culturali che operano in città e per ultimo chiedo se chi è intervenuto è a conoscenza che in città operano almeno due gruppi di persone appassionate di filosoia e di filosofia aggiornata come ad esempio la Philosophy for Comunity. Vi faccio un’ultima domanda, apparire in televisione spesso, spessisimo, partendo dal Maurizio Costanzo Show e pubblicare con Mondadori equivale ad essere considerato filosofo? Non ci siamo, proprio non ci siamo…
Signor Rayan, ho letto con attenzione il suo messaggio, non tanto nei contenuti, ma nel modo di esprimersi,nei termini usati….in primis…ecc.ecc. Un tipo di linguaggio che credo somigli molto a quello di un allora grande sostenitore del sindaco Maulo e della sinistra a Macerrata. Spero di sbagliarmi, ma se invece ci avessi azzeccato direi: conosceva allora i problemi di Macerata? Domani sorgeilsole e forse sarà un giorno migliore.
Preg.mo Jack Rayan, la prima doverosa rilevazione che debbo fare è che, il primo appunto che mi rivolge, nasce dal suo stravolgimento del senso della mia frase. Il sentimento di imbarazzo evocato, era rivolto a Pistarelli, non ai suoi elettori o al Prof. Zecchi; così come anche ll soggetto, che farebbe di un tour turistico la sua promozione elettorale, è sempre rivcolto a Pistarelli e questo perchè da queste pagine lo vedo fotografato con la sua squadra allo Sferisterio oppure in giro per Macerata per conoscerla., punto.
Poi.
Un’iniziativa culturale qualsiasi, mi guarderei bene dal criticarla e non l’ho criticata infatti come tale. Ho forse scritto che era un’iniziativa inopportuna? non mi pare.Anzi, ho aggiunto il mio contenuto nel merito e non a sproposito, come lei stesso me ne da atto.
Che dopo dall’altra parte, cioè a sinistra di Pistarelli, non ci siano adeguate capacità creative sul piano culturale, non saprei dirle se questo è per mancanza di fantasia o incapacità, pigrizia organizzativa oppure per altro motivo. E’ sempre arduo valutare i comportamenti “per sottrazione”. Se chi fa di più, chi organizza di più, chi si mostra di più allora è migliore, questo è un criterio quantitativo a cui non tutti magari si sentono di conformarsi.
Non nascondendoci però dietro un dito.
Va anche puntualizzato che tale evento, sviluppandosi in campagna elettorale alla presenza del candidato sindaco Pistarelli, e di un personaggio anch’egli candidato a supporto del Ministro Brunetta come sindaco di Venezia , non è stato certamente offerto al pubblico per il mero risveglio delle coscienze dei maceratesi, ma per normale calcolo politico.
Sul metodo.
Lei mi imputa scarsità di metodo scientifico. Anche qui, mi pare di essere stata onestamente chiara in premessa
…sempre che non si tratti di un ‘omissione nell’articolo…
quindi è chiaro che non ero presente innanzitutto e secondo, mi pare che questo sia il solo metodo possibile qui: . CM riferisce sinteticamente tramite il suo giornalista la cronaca locale e io trovando scritto ” commenta” …commento su quanto letto: non ho poteri paranormali.
Se ci fossi stata… certo forse sarei intervenuta lì, ma vede Signor Rayan, non vado neanche appresso alle inziative della mia lista o della mia coalizione. La mia politica la faccio andando a cercarmi le informazioni , i dati negli uffici tecnici del Comune (aperto a tutti) o dove serve, per poter affrontare con cognizione di causa , le soluzioni da proporre per Macerata.
La ringrazio della considerazione.
Sig.ra Tamara Le do atto che la Sua garbata ed apprezzata replica rispecchia una brillante intelligenza di fondo.
Sig. Sorgeilsole mi permetto di puntualizzare che NO non sono chi Lei dice, e penso di avere anche capito la persona cui si riferisce, sono un elettore di destra e non avrei mai potuto appoggiare Maulo. Quanto al linguaggio ho solo frequentato il liceo classico Leopardi in C.so Cavour e mi sono laureato nel prestigioso ateneo cittadino, metto a frutto (se ci riesco) quanto ottimi professori mi hanno insegnato, cmq anche io spero sorga il sole.
Sig. Seri ringrazio anche Lei della competente replica, ma ovviamente siamo su posizioni completamente distanti e differenti, io reputo che Tuttoingioco sia un’opportunità persa … Lei no, ognuno ha le sue ragioni: i maceratesi ci diranno a breve cosa ne pensano. Mi preme però sottolineare che i numeri da Lei riportati non mi sembrano corretti (cerchiamoli, pronto ad essere smentito) in quanto il rilievo numerico è stato assai maggiore ed inoltre “lo spostamento” da Lei riferito non era solo provinciale ma nazionale.
Quanto alla bellezza della città siamo assolutamente d’accordo entrambi, è sul “come” si valorizza questa perla che non ci troviamo d’accordo: che senso ha avere una Ferrari e tenerla tutta imbrattata di fango? che senso ha avere lo Sferisterio e lasciare che per 11 mesi l’anno sia un parcheggio (ma avete visto mai le macchine intorno al Colosseo o all’Arena di Verona)? il monumento più bello della città assediato dall’asfalto, non visitabile, con l’umidità che sale su tutti i muri esterni, l’erbetta che cresce alla base del colonnato… ecc.
il paragone più idoneo per Macerata a mio avviso è il seguente: che senso ha avere una ferrari e non usarla, se puoi avere una monovolume e andarci in giro quanto vuoi?…:-)
Macerata è una delle più belle città d’Italia? Villa potenza è un agglomerato affascinante?
Sig. Seri, lei è un grande, sono contento di averla provocata a tal punto da farla scrivere su questo stupendo spazio che CM ci da. Mi raccomando scriva più che può che io la seguirò con entusiasmo! 🙂
NON SONO OTTIMISTA COME SERI, ma penso che MACERATA per valori estetici e per qualità non è da denigrare: leggete la guida ultima e scoprite quanti palazzi di valore abbiamo. Non so chi è il personaggio che era mio grande sostenitore ma in fatto di estetica e funzionalità mi so dare qualche criterio anche da solo, signor sorge il sole; quanto a ryan di destra le ricordo che Conti ebbe a dire nel 1997 “hai fatto talmente tante opere che se ti ricandidavano fra cinque anni non ti potevano negare neppure la candidatura al parlamento europeo” ed Ercol i anche ultimamente esaltava l’operatività del Consiglio 93-97. Invece di filosofeggia a vuoto, caro ryan, con la mia amministraqzione abbiamo deciso le seguenti opere (che intanto ci sono e sono funzionali): uffici comunali al distretto , galleria, via tucci, parcheggio Garibaldi,m parcheggio Sferisterio, direzionale di via carducci con parcheggio, ascensore e sottopassaggio dai giardini, ascensore da viale Leopardi, giardini diaz nuovi, scuole materna a villa potenza, palestra e bocciofila a sforzacosta, lottizzazione delle Vergini e di Corneto, galleria, autostazione delle corriere, SMEA( con opere e operai), APM (con opere e operai) , centro commerciale a piediripa, centro di quarteire a piediripa, parco del sasso d’italia…..naturalmente in quattro anni molte di queste opere sono state solo avviate e portate avanti dopo. Non sono belle? intanto ci sono e funzionano….mentre voi continuate a grattare la chitarra dell’estetica in astratto un amministratore cerca di con iugare estetica, funzionalità, cirteri economici , tempi tecnici e borocratici….! Ciao!:
…naturalmente perché non si pensi che sono solo un pragmatico he vive di mattoni, ricordo che abbiamo portato la Stagione lirica a più di 35 mila spettatori tra il 96 e il 97 ed abbiamo esportato quelle opere in varie parti del mondo; che abbiamo curato le stagioni teatrali, le mostre d’arte, le mostre all’aperto tutte le estati (ripresa quest’anno), le stagioni di musica d’avanguardia, abbiamo allestito la galleria d’arte del ‘900, la giornata della musica all’inizio dell’estate,abbiamo restaurato Fontemaggiore e fonte delle trippe, finanziate il restauro di Fonte della Quercia, ABBIAMO INIZIATO IL FESTIVAL DEL FOKLORE, cicli di conferenze,ta un monumento? con relative pubblicazioni per le varie parti della città, la guida turistica nuova del 1997 (ed. Ephemeria), l’estate culturale nelle piazze della città e nelle frazioni, restaurato il monumento a Mazzini, obbligato la riqualificazione di alcuni Palazzi dell’ Università (4 precisamente) come condizione per avere altre licenze edilizie ….e siccome ‘bonum verum et pulchrum convertuntur’ (ricordava anche Garufi) abbiamo anche avviato una radicale trasformazione dei servizi sociali per rendere più umana la vita degli ultimi (ANCHE QUESTA E’ ESTETICA!!!!) FINO AD IMPEGNARE PER ESSI MILIARDI UTILIZZATI PER SERVIZI INVECE O PIU’ CHE PER SUSSIDI……Questo è di sinistra? per noi è umano e perciò bello ! Molte di queste iniziative c’erano e le abbiamo potenziate, altre le abbiamo inventate, altgre anche oggi sono vive e sono migliorate ; se poi vi ( almeno a chi volesse andare oltre la chiacchiera) interessa posso documentare tutte queste opere
Caro Jack,
non ti conosco ma mi sei molto simpatico e ti vorrei fare i complimenti per lo stile del tuo linguaggio, anche se come hai visto ad essere troppo fini poi si rischia di essere fraintesi o confusi, per questa gente, noi di centro destra non possiamo usare linguaggi troppo intelligenti altrimenti ci scambiano per gente di sinistra, per questo io preferisco usare il mio linguaggio “muscoloso” così lo capiscono meglio.
Poi arrivare al paradosso di essere scambiato per un vecchio sostenitore di Maulo è proprio il colmo, come vedi l’ex sindaco ed attuale co-Generale delle truppe catto-laico-comuniste del centro sinistra, ancora ci massacra con la sua arroganza autocelebrativa che ripete su tutti gli interventi dell’elenco delle cose che ha fatto, e giù con i bla, bla, bla, bla, bla. Noi che non lo stimiamo (politicamente) siamo invece fermamente convinti che prima da Sindaco e poi con l’ultima amministrazione da Presidente del Consiglio Comunale, una cosa per Macerata l’ha fatta veramente: L’HA ROVINATA!
Dobbiamo impedirgli con tutte le nostre forze ed energie di continuare la sua opera distruttiva insieme ai suoi “COMPAGNI” di merenda.
Ciao Jack sono sicuro che la penserai come me.
Bellissimi interventi, complimenti a tutti. Questo spazio su CM stimola davvero la discussione e le intelligenze. Due sole cose – mi permetto – non mi sono piaciute:
1- la gente che parla con slogan (vedi qui sopra)
2- “Macerata è bruttina”…ma sei matto? Macerata è la più bella città del mondo, la città che io non cambierei con nessun’altra!
Non è colpa di nessuno se, nel centrodestra, l’intelligenza è una qualità carente (direi quasi assente), visto che ne abbiamo di esempi di cerveli all’amasso anche tra i nostri Ministri.
Non è colpa di nessuno, se nel centrodestra cittadino (a parte qualche rarissima eccezione) negli ultimi 10 anni c’erano degli eletroencefalogrami piati in Consiglio Comunale che si svegliavano solo quando si parlava di cementificare e, in quei casi, quasi sempre votavano con la maggioranza.
Non è infine colpa di nessuno se dal 1996, con l’arrivo del diversamente alto, il centro destra ha sempre dato il peggio di se in tutte le occasionipossibili ed immaginabili
Orbene mi sento chiamato in causa dal sig. Maulo e non posso esimermi dal rispondere: lei scrive … invece di filosofeggia (ha dimenticato “re”) a vuoto …; ecco per una sera che si propone un’iniziata culturale diversa, per una sera che si discute pacatamente di altro, per una sera che Macerata non abdica di fronte a Civitanova Alta sul piano della cultura, per una sera che finalmente torniamo Atene delle Marche (mi si concedano i toni), per una volta che si da un taglio diverso alla campagna elettorale, lei risponde che si filosofeggia a vuoto. Va bene, pensi pure ciò e manchi pure di rispetto, lei che è presidente del consiglio comunale di tutti i maceratesi, a chi era presente. Poi lei prosegue con un elenco di opere, guardi proprio non comprendo il nesso: a questa lezione l’argomento era altro, cosa c’entrano le sue iniziative edilizie? se poi vuole entrare nel merito ne parliamo: l’acqua dalle gallerie (entrambe: delle fonti e del commercio), le passeggiate storte, il palazzetto dello sport, la fine del nuovo collegamento stradale sul muro di casa, il non parcheggio di rampa zara, l’agonia del centro storico, le piscine olimpiche … potrei continuare ma le vorrei far comprendere che non è questa la sede, noi parlavamo di altro. Mi permetto poi di farle notare che un giudizio politico sul suo operato i maceratesi lo hanno già espresso, prima facendo vincere Anna Menghi contro di lei alle elezioni comunali, poi i suoi stessi compagni di partito che non la ricandidarono subito dopo.
Se poi mi cita frasi latine mi permetta di risponderle con la seguente citazione: Dum Romae consulitur, MACERATA (Saguntum) expugnatur, che tradotto letteralmente significa mentre a Roma si discute, MACERATA (Sagunto) è espugnata (Tito Livio, Storie, XXI, 7; Jack Rayan 2010. La famosa frase è pronunciata da MACERATESI che chiedono una nuova vita e speranza alla loro amata città; in realtà fu pronunciata dagli ambasciatori di Sagunto che giunti a Roma chiedevano un suo intervento per respingere l’assedio che nel 219 a.C. il generale Cartaginese Annibale Barca aveva posto alla città. Roma tergiversò e dopo otto mesi di combattimenti la città si arrese e Annibale la rase al suolo. … Spero solo di non dover scrivere: i maceratesi perseverarono e dopo 15 anni me ne toccarono altri 5.
Quanto a Cerasi … non capisco tanto astio e rancore, comunque alcune considerazioni mi sembrano d’obbligo: la frase “eletroencefalogrami piati” … oltre che scritta in un italiano …. non corretto, può risultare anche offensiva. Da un punto di vista logico mi domando poi: lei contesta la presunta mancata opposizione perché evidentemente anche lei giudica l’operato della maggioranza errato no? oppure vede la pagliuzza nell’occhio altrui e non …
Jack, m’ha scritto poco fa Tom Clancy, dice se poi cambià nick… Siamo proprio in campagna elettorale…
Avrei voluto essere presente all’incontro con il Professor Zecchi, che stimo e del quale condivido la posizione culturale , a volte e spessissimo coraggiosa e positivamente ” conservativa” avendo letto i suoi libri di struttura teoretica, non solo quelli divulgativi e televisivi. E da molto tempo. Dirò di più: ha fatto bene Pistarelli a convocarlo.Ciò detto, e sgombrato il campo da polemiche sull’uso di un personaggio “anche” televisivo, ritorno al Bello. Mi auguro che l’UDC, partito non dell’Estetica ma della Famiglia, si occupi del Bello, magari tralasciando l’Etica e la Morale. Infatti l’UDC ha votato a favore della non Bella CEMENTIFICAZIONE, poichè la ritenne Bella…Così anche in tante altre delibere urbanistiche non fece macare ilsuo voto Bello e favorevole. Ora chiede al suo elettorato ( Bello?) di voatre in due modidifferenti su due schede: Votare Spacca che è Bello, in regione, e votare Pistarelli, il suo avversario in Comune, perchè Pistarelli è Bello e, forse, Carancini Brutto. Esiste una patolgia in clinica medica che si chiama “disturbo bipolare”. Credo che a Macerata dovrebbe essere chiamato il Gabibbo dui Striscia la notizia.Ritengo questa operazione stetica dell’UDC di valenza europea. Diciamo che giornalisticamente : c’è la notizia.
Sempre in Estetica, mi pare sia stato proprio Berlusconi a coniare per l’UDC il motto ( Bello? ) : UDC= U(nione) D(elle) C(lientele). In questo caso il Cavaliere, anche se non si interessa di Estetica come il Professor Zecchi, dimostra un “intuito” fenomenale, coglie l’essenza o l’anima di un ” affresco”. Altrimenti perchè lo avrebbe detto?
@jack rayan mc
Nessun astio e nessun rancore.
Solo una semplicissima constatazione dei fatti.
Che io giudichi parzialmente l’operato della maggioranza errato lo sanno anche i sassi.
Ho sempre detto che su alcune cose si poteva fare di più e meglio.
Ma ho sempre aggiunto anche che se l’opposizine è inesistente (o connivente,complice o consenziente ) oggi non può certo fare finta di nulla quando -per 10 anni- la destra ha dormito in Consiglio, svegliandosi solo per votare la cementificazione.
PS: per l’italiano non corretto può capitare, a volte, che nello scrivere si salti una lettera oppure che si scrivano 2 parole attacate o anche che si batta una “d” al posto di una “s” o errori simili (magari perchè si scrive qui -direttamente- senza passare prima per word, che sottolinea gli erori).
Ovviamente “non è corretto” da un punto di vista formale, ma non è certo un errore da ignoranza, come lei lascia sottilmente intendere.
Senza voler offendere nessuno: frasi latine, citazioni bibliche, antiche rivendicazioni…come le parole, se le porta il vento. La nostra bellissima Macerata guarda al futuro che è fatto di scelte serie, ponderate, trasparenti e condivise con la comunità dei Maceratesi. Che i politici comincino (e lo facciano anche dopo le elezioni) a scendere tra la gente e si interroghino sui reali problemi delle persone…quali sono i bisogni dei Maceratesi? Un bel panorama? Non credo…quello ce lo abbiamo già…I maceratesi vogliono sicurezza, sicurezza nel lavoro, per le loro famiglie e i loro figli, nella salute, etc etc…una volta sistemate le priorità poi si pensa ai panorami. Le chiacchiere stanno a zero!
Se non lo conoscete, leggete questo articolo che Vi posto e che sottolinea l’importanza di intervenire sul capitale umano maceratese… http://www.ppw.it/stmc/stampa/Puntoa%20capo_1.pdf
a Tosoroni: le divergenze politiche sono civili le parole ‘compagni di merende’ le vada a dire a…!
a Ryan: forse non ci siamo capiti: io dico che si puo filosofeggiare di estetica fin che si vuole ma le opere bisogna farle in base alle esigenze, le disponibilità economiche, i progetti autonomi degli architetti, i tempi tecnici e burocratici….ed è inutile filosofeggiare se non si fanno; e la mia amministrazione ne ha fatte sia di mattoni sia di iniziative culturali. – comnunque le ricordo che i miei colleghi di centrosinistra mi hanno voluto capolista nel 97 ed ho preso 745 prerferenze quandoil secondo ne ha prese 198! e poi si è visto che straccio di alternativa di destra ci avete regolato che si è auto-mandata a casa dopo 18 mesi ed ora si presenta con le stesse facce!
Mi scusi Maulo, ha ragione non dovevo usare il termine “COMPAGNI” …. di merenda, l’ex Sindaco sicuramente preferisce la definizione che un suo ex alleato, persona stimata bi-partizan in tutta la città (Momo) ha dato della sua compagine, preferendo di uscire dalla scena politica cittadina sbattendo la porta e cioè TALEBANI, sicuramente le si addice molto di più.
momo diceva ‘talebani’ agli alleati del PD non al PD….ma passi per il suo stile ,che chiamo colorito, di confrontarsi in politica scaricando i suoi risentimenti personali : a me ‘laico’ cattolico non appartengono, anche in questo siamo molto distanti, comunque se un giorno non rifiuterà il dialogo, incontrandoci per strada e conoscendoci (io non ho il piacere di conoscerla, credo) foirse potremmo chiartre le reciproche posizioni: d’ora innan zi a chi offende preferisco non rispondere più
@Jack Rayan: Visto che il suo ultimo intervento è stato anche sulla grammatica e sulla sintassi (cose cui sono, non so perché, molto sensibile) le volevo far notare il suo pacchiano e gravissimo errore di grammatica, poiché proprio tra le prime righe del suo ultimo intervento spicca un “da” senza accento che non trova giustificazione come errore di battitura (al contrario degli interventi altrui che peccano solo di sciatteria e non di grammatica; e la sciatteria è comunque molto indicativa).
Non credo che il mio sia un intervento fuori luogo od esclusivamente polemico perché, secondo me, anche scrivere bene fa parte del “bello”.
Lei ha assolutamente ragione, il suo intervento non è fuori luogo e non è polemico, La apprezzo e La invito a proseguire nella discussione.
come dice un mio carissimo amico, LA FORMA E’ GIA’ SOSTANZA.
La modernità non ha amato la bellezza? No, spesso però l’ha semplicemente mercificata. E quando guardi all’opera d’arte, o al “bello” con gli occhi del profitto (o con fini di propaganda politica) il bello diventa altro. Non so quanto questa mia visione corrisponda all’idea originale di Kant, ma non penso che sia una brutta idea. Il bello in sé non esiste, è presuntuoso pensare di poter etichettare cosa sia bello o non bello in assoluto.
Bel dibattito. Magari lo potremmo riprorre con uno spazio apposito qui su CM sul tema “Macerata, bella o brutta? Dove si può intervenire? Cosa e come si può valorizzare?”e cercare di raccogliere più pareri possibili per vedere cosa pensano i maceratesi di questa città dal punto di vista estetico e cosa pensa chi viene da fuori. L”unico problema è che siamo in campagna elettorale. Ma ci ritorneremo.
Intanto grazie per arricchire il nostro giornale con i vostri interventi.
E’ un peccato che alcuni commenti molto interessanti come quelli di Jack Rayan e di qualcun altro non siano firmati. Ma la cosa più importante è mantenere serenità nel dibattito. Ognuno, esprimendo la propria opinione, sta portando il suo contributo per la città.
P.s. Non bisogna certo essere scrittori per commentare su CM, per quanto mi riguarda contano più i contenuti della forma. Fa piacere leggere interventi di un certo spessore, ma – ripeto – l’opinione pubblica può anche essere arricchita con un pensiero espresso in tre righe.
Io penso che qui siamo tutti d’accordo sul fatto che Macerata sia bellissima…o mi sbaglio?…il problema è se la bellezza debba essere considerata la priorità da perseguire. A mio avviso, come ho sostenuto più volte, le priorità sono altre…
@Filippo: Intanto ti volevo dire di stare attento a tirare fuori tesi come quelle secondo cui la forma è sostanza perchè, ultimamente, le interpretazioni ad alti livelli vanno in un’altra direzione…
Poi ti chiedevo se era il caso di pubblicare qui la discussione (magari in parte) avvenuta tempo fa nella tua pagina facebook sul bello e brutto di Macerata.
@David: le priorità sono sempre altre. Certo, non si deve pensare al bello per il bello. Ma il bello educa al bello; e dal bello si passa (a volte) a un’idea di bene; e dal bene (a volte) si passa a un’idea di bene della collettività. La forma è sostanza anche per me, mi spiace.
Salve Andrea, io mi trovo in accordo su quanto Lei dice e soprattutto quando dice che il bello educa al bello…ma a mio avviso in questo ragionamento mancano i protagonisti, che siamo noi. Mi spiego: San Paolo, se non erro (sto scrivendo di getto e, oltre agli errori di battitura di cui mi scuso, posso commettere anche imprecisioni) diceva che la vera educazione è al bello e al vero. Tralasciamo il vero che si dà per scontato. Ora chi deve essere educato al bello se non il capitale umano (le persone) che compone una società? ritornando al paragone della ferrari, è come avere una bellissima ferrari nuova, ma non saperla guidare, o peggio, non avere la patente…oppure, per cambiare paragone, avere delle bellissime opere d’arte e non sapere nulla della loro origine o del loro autore. Le opere d’arte e la ferrari saranno messe da una parte e, trascorso il periodo della novità, saranno accantonate.
ps: non si deve dispiacere, qui si discute e ci si confronta. Si possono avere posizioni differenti ed è proprio per questo che ci si confronta…a mio avviso, il confronto è una forma di arricchimento reciproco utile a tutti coloro che vi prendono parte.
perché il dibattito diventi fecondo sul piano cittadino, dato per scontato che le grandi strutture classiche della città abbiano un valore artistico significativo per tutti, propongo di estendere la valutazione estetica alle opere e alle attvità svolte in questi ultimi venti anni, esprimendo su diesse un giudizio che tenga conto di aspetti estetici e funzikonali, condizioni ecnomiche ed esigenze tecniche, autonomia dei progettisti…. in questo modo si può coniugare bellezza e scelte politiche, invece di ridursi ad un giudizio su ‘tutto in gioco’ e a dire ‘macerata brutta’ o ‘macerata bella’: un giudizio articolato per i vari aspetti di ogni opera sarebbe più interessante per tutti. Comincio io: il parcheggio dello Sferisterio è utile e funzionale, ma è brutto, perché ha dovuto contemperare limiti dim finan ziamento con manufatto delle incompiute da incorporare e con progetto rimaneggiato più volte per problemi di terreno… Così potrei continuare con tutte le altre e con tutte le attività culturali e sociali: galleria, via trento, autostazione…. bib sarebbe u ottimo campo di confronto civile e culturale?
Benissimo…un’analisi specifica situazione per situazione sarebbe l’ottimo…es: Parcheggio dello Sferistero. Alcune domande solo da esempio: era veramente utile?, quanto è costato?, perchè è stato fatto in quel modo?, poteva essere fatto diversamente?, viene fatta un’analisi ex post del suo utilizzo?, quali sono i risultati di questa analisi?, chi sono i fruitori del parcheggio?, quale è il giudizio delle persone a riguardo?, poteva essere collocato in un altro modo?…etc etc…queste domande (sono solo un esempio) dovrebbero essere poste prima, durante e dopo ogni intervento pubblico…o almeno questo è il mio giudizio, come sempre.
Macerata non e` affatto bellissima
Ma ci piace che e` molto diverso.
bene, ora la talebana catto laica comunista, e chi più ne ha più ne metta, di SEL, dopo tutti gli interventi eruditi che ci sono stati ( inevitabili per ovvia attrazione del tema trattato,) invita tutti a calare la discussione nella sua concretezza. Penso siamo tutti d’accordo che il profilo di una città ,di un qualsiasi centro urbano a un primo impatto visivo, sia dato dalla sua architettura complessiva, in parte fatta di storia e in parte di interventi successivi. Lasciamo stare i monumenti e i centri storici, la cui tutela fino a prova contraria passa per la sopraintendenza e concentriamoci sull’ architettura nel suo insieme fino all’ultimo anello residenziale realizzato. Chi è che decide qui il bello e brutto? Eppure è innegabile che l’approccio con le città inizia inevitabilmente da qui, a meno che qualcuno non si cali con l’elicottero in pieno centro, e quindi da qui inizia a formarsi il giudizio estetico del cittadino o del visitatore.
Premesso questo, chiedo a quanti abbiano buon senso, un giudizio in merito al DDL 1865 del 10 novembre 2009 presentato dai Senatori Vicari, Battaglia, Carrara,CUFFARO e Palmizio.
La proposta di legge in materia urbanistica avanzata dal PDL, di cui fa parte lo stesso Pistarelli, prevede possano essere progettati da tecnici non laureati edifici fino a mc 5000 e piani di lottizzazione fino ad 1 ha – principio di modica quantità volumetrica.-.
in sostanza,con questo disegno di legge è come se su altro piano, il bisturi dalle mani del chirurgo passasse in quello del caposala: dall’architetto al geometra.
qui secondo me finisce la propaganda del PDL sul tema e inizia la sua politica che va in altra direzione.
per me, chiaro.
p.s. non ho parlato di valutazione del rischio, collasso strutturale ecc. ecc. connessi al discorso, SOLO per rimanere nella trattazione estetica.
Il punto non è che Macerata sia bellissima o brutta perchè ha delle cose belle, altre uniche ed altre che andrebbero tranquillamente abbattute.
Il problema, a mio avviso, sono i maceratesi.
Maceratesi…. Questi strani individui che hanno il vizio di criticare tutto e tutti ma poi, alla resa dei conti, sono sempre gli stessi di 20 o 30 o 40 anni fa.
Ricordo ancora che quando vene eletto Maulo nel bar (che allora frequentavo) la stragrande maggioranza degli abitué proclamavano, si sbracciavano, invocavano, si rallegravano per il cambiamento…
“Finalmente la vecchia politica va a casa”.
Quando, dopo la sbornia elettorale, ci si accorse che il cambiamento era molto inferiore (di quello che gli elettori si aspettavano) e che per alcune cose i miglioramenti erano troppo lenti (rispetto a quello che ci si aspettava) nello stesso bar non si riusciva a trovare uno, dico uno, che avesse votato per lui…
Maulo? Io no, mi era simpatico ma non l’ho votato.
Maulo? Ho votato l’altro.
Maulo? Che fai insulti, lo sai che non mi è simpatico.
Quindi credo che tra qualche mese, indipendentemente da chi vinca, si sentiranno i soliti discorsi:
– sarebbe stato meglio l’altro….
– chissà cosa doveva fare e non ha fatto nulla….
– io l’avevo detto che era l’uomo sbagliato e via dicendo.
Nel 2005, con oltre 400 candidati consiglieri, gli eletti sono risultati i soliti noti o i figli e i parenti e gli amici dei soliti noti oppure i portaborse e galoppini vari dei soliti noti….
Cioè i maceratesi, pur criticando tutto e tutti, poi avevano scelto di non scegliere..
Nel 2010 acadrà probabilmente lo stesso: oltre 500 candidati e verrano eletti i soliti noti o i figli e i parenti e gli amici dei soliti noti oppure i portaborse e galoppini vari dei soliti noti….
Cioè i maceratesi, pur criticando tutto e tutti, poi sceglierano ancora una volta di non scegliere..
Rimanendo sul concreto, i sacchetti de mmonnezza in giro per il centro, spesso sbrindellati dai cani che spargono così il contenuto in mezzo alla via, lasciati ad orari disparati dalla gente… boh non sono un bel biglietto da visita. A mio modestissimo parere, non so lorsignori cosa ne pensino!
Sig.ra Tamara guardi progetti di legge come quello da lei citato, a mia memoria, sono stati presentati nel nostro Paese sin dal dopoguerra e comunque tenga in debita considerazione la differenza tra progettazione architettonica e progettazione strutturale (non mi spingo oltre nel merito perchè non è il mio campo, Lei mi perdonerà).
Inoltre alla Sua provocazione circa i tecnici senza laurea vorrei risponderLe che Tadao Ando, Le Corbusier o l’immenso Carlo Scarpa non erano laureati … (anche se al primo, in verità, nel 2002 venne conferita una Laurea ad Honorem, presso l’Università di Roma, il terzo però insegnava addirittura all’Università …).
Mi sembra proprio che la provocazione del centro destra abbia colto nel segno vedendo il numero degli interventi. Il tema affronta comunque tutto un ampio spettro, a tal proposito il sig. Ciccarelli mi trova d’accordo, complimenti.
@ jack rayan mc
la mia non è affatto una provocazione. s’informi sull’acceso dibattito tra le categorie professionali che ha innescato questo disegno di legge: QUESTO, DDL non quelli dal dopoguerra ad oggi, perchè è questo che ora è fermo al Senato.
Anche la Costituzione recita che le arti sono libere e libero ne è l’insegnamento, ma non per questo , non mi risulta almeno, che chiunque è libero di insegnare nelle scuole ciò in cui è o si sente competente. vogliamo lasciare ai talenti o ai geni incompresi la cosa pubblica senza passare attraversi i titoli? mi fa strano questo, detto da un uomo di destra, dato che la sua politica di riferimento passa per la reintroduzione del grembiulino a scuola ( che condivido) e per il voto in condotta ( che condivido) . un po’ di coerenza dunque nel “ritorno all’ordine” . E comunque, di Le Courbisier e Scarpa in giro, non ne vedo tanti per poterci affidare al caso nelle opere di costruzione.
sulla debita considerazione ” tra progettazione architettonica e strutturale , bisognerebbe parlare di calcolo strutturale che non è una cosa a parte, disgiunta dall’aspetto architettonico.
ma occorerebbero qui interventi dei professionisti del settore per parlarne seriamente.
@ Filippo Ciccarelli
certo che non lo è e che bisogna certo fare in modo che non succeda, ma mi trovi lei una città o un paesino dove questo non avvenga.
le città sono organismi viventi, per usare la vecchia metafora sociologica, non sono tele ad olio appese al muro.
e anche lì poi, la bellezza più apprezzata consiste nel realismo che riproducono, non tanto nella fissità di un paesaggio ideale e sterilizzato da ogni forma di vita e di quotidianità con tutto ciò che si porta dietro, maleducazione compresa, se vogliamo dirla.
Ci sono le isole ecologiche a Macerata, che io sappia. quindi quando la “mmonnezza” non entra più nel cassonetto sotto casa, si prende la macchina e la si porta nell’apposito contenitore dell’umido semivuoto più vicino, prima di lamentarsi di incuria e abbandono, se tanto si sente, se tanto è diffuso questo disagio nella cittadinanza..
Salve Tamara, sono d’accordo con Lei sull’esistenza delle isole ecologiche e il portare l’immondizia presso l’isola o nei contenitori prossimi è un comportamento razionale, diciamo normale…è ciò che tutti dovrebbero fare…però è pure vero che non tutti i maceratesi hanno la medesima sensibilità nel portare l’immondizia all’isola o nei contenitori più vicini…è quindi necessario porre in essere interventi che risolvano tale situazione (incrementare il personale per togliere l’immondizia dalla strada?aumentare i contenitori?…sono ipotesi…) o implementare degli strumenti per indurre la gente a portare le immondizie negli appositi contesti….
Cara Tamara: le città dove non avvengono queste cose sono quelle con i cassonetti, da rimossi perché antiestetici (come se i sacchetti di fronte alle porte delle case siano un bijoux). A me pare che la Tarsu sia aumentata, è molto più scomodo ora perché ci sono orari da rispettare e determinati giorni in cui si possono lasciare fuori i sacchetti per la raccolta porta a porta. Prima con i cassonetti l’immondizia non era sparsa in giro. Contando poi i maleducati che se ne fregano, o lasciano la loro roba davanti al tuo portone il quadro è poco piacevole. Questo per quanto riguarda l’estetica.
Erano tanto comodi i cassonetti in Via Crispi, Via Crescimbeni, Largo Padre Cassiano Beligatti ecc… non mi pare che l’estetica ci abbia guadagnato. Sicuramente la funzionalità e la comodità per i residenti ne risente.
Le isole ecologiche cui fai riferimento sono per rifiuti speciali (ci ho trovato dalle tv, ad altri elettrodomestici, alle reti di letti in ferro, legno, ecc…). Noi residenti del centro, ripeto, siamo obbligati a tirare fuori l’immondizia la mattina dalle ore tot alle ore tot (ovviamente un timing ristretto, sennò ci sarebbero ancora più sacchetti per strada h 24) e con differenti giorni per diversi tipi di immondizia (plastica, organico, vetro, ecc). Per quanto mi riguarda ho sempre smaltito i rifiuti da isola ecologica nell’isola ecologica (quelle che conosco io sono a Collevario e dalle parti di Via dei Velini, se non ricordo male). Purtroppo non tutti seguono queste regole; il risultato è sacchetti fuori anche nelle ore in cui non dovrebbero starci, visibili a cittadini e turisti che abbiano la ventura di passeggiare per la città. E’ il solito problema; saremmo ben contenti di fare uno sforzo perché riciclare è giustissimo. Poi però non c’è modo di rendere efficaci questi metodi, ovvero di multare chi mette fuori i rifiuti fuori orario, o li getta nei PICCOLI cestini neri che NON servono per la monnezza di casa, o li buttano due numeri civici più giù… e quindi è inutile che una parte rispetti le regole se l’altra se ne strafrega. A fronte di tutto questo a mio giudizio, ANCHE in virtù dell’estetica, meglio i cassonetti.
David, le domande che ti poni per questa soluzione ,non tengono però conto della prospettiva della raccolta differenziata che va assolutamente promossa. in ogni angolo della città . Dfferenziare infatti ,ha come ricaduta immediata, quella di diminuire il volume dei rifiuti nei cassonetti dove ora va a finire di tutto. Se poi attuata quella, ci si lamenterà dell’aumento dei cassonetti, 1 per plastica, 1 per vetro, 1 per umido e 1 per carta come minimo, allora chiamo in causa una logica di sostegno, perchè io mi fermo qui .
Approfitto per correggere ” maleducazione con “scarso senso civico” , più soft, prima che arrivi qualcuno che mi impicchi all’albero delle mie parole.
@ Filippo Ciccarelli
il mio punto di vista l’ho espresso sopra.. tu pubblicavi mentre io scrivevo. .
Salve Tamara sono ancora in accordo con Lei sull’adeguatezza della raccolta differenziata…ancora ribadisco è una scelta razionale che tutti dovremmo porre in essere. Appunto tutti, ma purtroppo non tutti hanno lo stesso senso civico…noti nelle grandi città (io ora vivo a Milano e lo noto quotidianamente) come, pur esistendo i cestini per la raccolta differenziata, moltissimi gettino la plastica nella carta e viceversa etc etc…è quindi importante che all’incuria, alla pigrizia, alla mancanza di senso civico si sopperisca con interventi mirati. Nessuno ha mai pensato a dei questionari in proposito? Cosa ne pensa la gente che vive a Macerata? Proviamo a mettere dei cassonetti per la raccolta differenziata per un periodo di test in alcune zone definite apriori e facciamo una valutazione ex ante ed ex post dell’intervento. Si vada nelle scuole a fare campagna di sensibilizzazione (ai bambini per esempio) sul tema…diffondiamo nelle scuole la cultura alla differenziazione…
Sono sempre delle ipotesi…ma niente non mi sembra…
Quoto David: tra l’altro per Via Crescimbeni già c’erano. Basterebbe rimetterli; di posto ce n’è,è inutile ed iniquo aumentare le tasse e far si che solo la metà dei cittadini rispetti l’obbligo mentre gli altri non lo fanno. Perché poi solo alcune zone della città devono rispettare il porta a porta? Com’è che non vediamo file di sacchettini e sacchettoni neri per i Corsi? La differenziata è una questione che riguarda le mura?
@ David Del Bianco
esatto David, se fai una politica senza farne un’altra parallelamente, rischi che fallisca anche la migliore decisione. a volte quando fai le cose troppo in anticipo rispetto ai tempi medi ( in Italia in questo siamo in ritardo magari!) vengono vissute male dai cittadini se non sono preparati e perciò i non collaborano . ma nella politica a qualsiasi livello , va tenuto conto anche di questo aspetto non secondario collegato alle scelte e cioè, informare, formare il cittadino perchè vinca le resistenze iniziali, date anche dai cambi di abitudine. ci vuole tempo per i cambiamenti. chi vuol portarsi a casa subito il risultato non è secondo me corretto nei confronti della collettività, gli interessa di farsi propaganda innanzitutto.
Altro esempio. decidi che vuoi pedonalizzare il centro? è una politica, però devi per forza ingegnarti a creare dei collegamenti funzionali per non creare disagi a chi ci deve arrivare e agli interessi che ci sono in gioco, e quindi devi parallelamente ancora , occuparti di creare attrazione per il luogo che vuoi preservare dal traffico, altrimenti la tua politica potenzialmente rispettosa del centro storico e dei polmoni dei residenti, rischia di diventare una roccaforte della tua ideologia.
così i parcheggi. se ci tieni alla salute pubblica, sai che non puoi affidare all’automobilista l’onere dell’avventura, cioè di fare il giro della città a senso unico per 3 volte, minimo , prima di trovarne uno libero, perchè così facendo lui consuma la frizione, il carburante, i suoi nervi già provati e in cambio ti restituisce polveri sottili.
la politica a 360° richiede di trovare le migliori soluzioni anche nel perseguire il bene comune, la salute dell’uomo e dell’ambiente in questo caso. Perciò, si potrà discutere se il parcheggio farlo qui o l farlo à, se collegarsi con navette, inventare l”automobile tascabile, ma sono tutte scelte collegate alla politica di fondo..
ciao e buon soggiorno a Milano!
Salve Tamara e Filippo: il problema ora è farlo capire anche a chi, dopo queste elezioni, ci governerà per i prossimi anni…Tamara quando dici che chi vuole portarsi a casa il risultato non è corretto sono proprio in accordo te. Io penso che siano ridicoli gli slogan delle campagne elettorali che sento in giro per Macerata…sono sono parole che se le porta il vento. Anzi, a mio avviso, sono proprio soldi buttati. Che poi non siano soldi nostri (mi auguro) e ognuno i proprio soldi li spende come vuole su questo non ci piove e ci sta pure. I maceratesi sono stufi delle parole vogliono i fatti, vogliono essere coinvolti nelle decisioni. A mio avviso, la vera campagna elettorale la si fa negli anni prima della tornata elettorale, stando in mezzo alla gente e sporcandosi le mani. voglio vedere quanti candidati sindaci, consiglieri ed assessori, terminato il periodo di elezioni senza essere eletti, si impegneranno attivamente sul territorio e porteranno avanti le idee e le progettualità di cui ora si riempiono la bocca. Gli anziani soli, le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, le famiglie con i casa i problemi di droga, i giovani disoccupati e quelli precari, i disabili, i migranti (sono gli esempi più estremi, ma una città è anche questo)…chi si occuperà di loro passata la sbornia elettorale?
E tra qualche anno saremo ancora qua a parlare di quello che non si è fatto e che si poteva fare o che è stato fatto senza un minimo criterio…
Caro David,
sono dalla tua parte tout court. Però devi permettermi una sottolineatura, non foss’altro che nel campo d’azione che mi è proprio, ovvero quello culturale. Campo dove si continuerà a fare e strafare, ma – ed è qui che mi sento totalmente dalla tua parte – con gran florilegio di danari pubblici. Quando invece la vera arte, la vera cultura, non si fanno coi soldi ma con – appunto – l’arte e la cultura; dentro il laboratorio e dentro la biblioteca.
Ai nostri giorni, molti – troppi – scambiano il Bello per una formidabile macchina acchiappasoldi, anziché per un impegno a volte tremendo, come sempre lo è rimettersi ogni giorno davanti allo specchio e ricominciare.
Così, mentre non è un errore spendere soldi per manifestazioni come “Tutto in gioco” – contro chi si scaglia chi evidentemente non ha fatto parte del giro organizzatore; perché allora bisogna scagliarsi egualmente contro lo Sferisterio, il Teatro “Lauro Rossi”, etc. -, diventa un pernicioso errore finanziare la creazione, il laboratorio, l’officina. Perché non siamo più negli anni ’50; a monte mancano, ormai, le categorie di giudizio di valore: abbiamo, per intendersi, Camilleri al posto di Sciascia, Nanni Moretti al posto di Pasolini, Laura Pausini al posto di Mina, Fiorello al posto di Walter Chiari, e così via. Che ce li vendano per successori degni di questo nome, secondo logiche spettacolari e televisive, può passare; meno che li si creda davvero tali. Non è peraltro strano che li si creda davvero tali se la nostra generazione – detta delle immagini – è quella che meno di ogni altra è in grado di decifrare e interpretare l’iconografia pittorica; grazie alla quale, quia absurdum, per secoli la Chiesa ha evangelizzato gli analfabeti.
Allora; per avere in piazza Fiorello, Camilleri, Moretti e la Pausini, servono i milioni: si può decidere di spenderli oppure no. Però è giocoforza che per avere i personaggi devi spendere i soldi. Chiami i personaggi per fare spettacolo, per fare cassetta, per fare commercio. Non per fare arte.
Altra cosa, invece, l’officina: credo sia proprio l’assenza di emolumenti che può rendere giustizia alla scala dei valori del Bello ed evitare l’affollamento. Per fare arte bisogna morire. E se chi vuol fare arte, invece di morire punta a sistemarsi, meglio staccargli l’ossigeno.
Diventa un rischio troppo grande se l’arte si appoggia sulla politica: l’arte è anarchica per sua essenza. A prezzo di cosa può accordarsi con la politica, se non a prezzo di sé stessa? E chi può credere che la politica è in grado di riconoscere l’arte? E ancora di più, chi può credere che, riconosciutala, la finanzi, sapendo che essa – in quanto anarchica – gioca sempre a sfavore del tempo e di chi lo abita? La politica finanzia, come è comprensibile, lo spettacolo. O gli asserviti. Alla poiltica e/o allo spettacolo.
Per questo preferirei di gran lunga che quei soldi fossero spesi – più onestamente, più giustamente – per le famiglie che non arrivano a fine mese, per gli anziani soli, per i giovani disoccupati, i disabili, i migranti, gli ultimi. Questi, se muoiono, sono morti. Gli artisti, gli scrittori etc., se non muoiono sono già morti.
Sig. Davoli apprezzo moltissimo il Suo intervento, Lei è veramente figlio della migliore tradizione culturale cittadina (che per Sua sfortuna spesso, speriamo non sia questo il caso, si accorge sempre tardi delle proprie potenzialità, o non se ne accorge per nulla: vedi il caso di Tucci che purtroppo solo in pochi conoscono e che ha avuto una via intestata solo anni orsono e null’altro mi pare). Quanto a “tuttoingioco” non posso che essere d’accordo con lei, anche se io ancora non conosco la motivazione per cui non si sia svolto a Macerata.
Sig. Del Bianco per Lei che risiede a Milano Le segnalo che stamane tornando in ufficio ho notato gli operai del Comune che “tappavano le buche” dell’asfalto lungo le mura!… mi sia consentita la battuta: “ci fossero tutti i mesi le elezioni!”
Salve Filippo,
anche in questo caso mi trova in accordo con ciò che dice…alcune puntualizzazioni.
Per quanto concerne la questione dei personaggi di spicco chiamati come Lei dice per fare commercio e non per fare arte sono d’accordo, ma fino ad un certo punto. Innanzitutto il giudizio sul fatto che i grandi personaggi facciano o meno cultura è opinabile e potremmo stare qui giornate intere a discuterne. E non è il caso. Ognuno ha il proprio parere che va rispettato. Il punto è che se si spende per avere un personaggio (prendiamo un Fiorello) e si spende una cifra importante ci deve essere un ritorno immediato, in termini di immagine della città (la città vetrina) e in termini economici, in modo da ottenere risorse da investire in altre soluzioni. Mi spiego: se io spendo una cifra esorbitante per fare comprarmi una ferrari (mi sono affezionato al paragone) e poi non ho i soldi per mantenere la mia famiglia…beh forse è meglio che mi compri una macchina più piccola e mi compri il modellino della ferrari. Pensi a tutti i grandi eventi che si svolgono nel mondo (il tema è d’attualità): quanti soldi (nostri) sprecati? Quante strutture rimangono inutilizzate al termine dell’evento (i mondiali di nuoto a Roma o Torino 2006 per citare due esempi). Quindi spendere sì, ma considerando e valutando tutte variabili. Se poi si spende, e tanto, per avere un grosso personaggio e poi nel resto dell’anno è il deserto del Sahara….beh io preferisco spendere di meno e spalmare più manifestazioni nel corso dell’anno.
Per quanto concerne Macerata, partiamo da quello che c’è: analizziamo le varie manifestazioni che si fanno in termini di costi e di ricavi, di visibilità e chiediamo alle persone cosa ne pensano (insomma analisi quantitativa e qualitativa). Si riescono a risparmiare delle risorse da destinare ad altri avvenimenti di minore risonanza, ma che aggregano la comunità? Cosa vuole la gente?
Fatta questa considerazione poi si passa a tutta la miriade di associazioni di tipo culturale esistenti sul territorio che sono abbandonate a loro stesse come relitti in balia del mare. Si deve essere onesti: se non ci sono le risorse economiche si dice chiaramente “guardate non ci sono risorse perchè, ad es., le abbiamo destinate per altre priorità, ma vi veniamo incontro (un esempio) attraverso la concessione gratuita di spazi”. Gli spazi a disposizione sono tot, si fa un bando e chi vuole può fare domanda. Una commissione valuterà le domande…Ho riportato l’esempio di un best practice…
Nella visione più ottimistica in cui ci siano risorse da destinare, allo stesso modo, si potrebbero fare dei bandi a cui tutte le associazioni possono concorrere con dei progetti…e così via…
Che ne pensate…mi fa piacere sapere cosa ne pensate a riguardo…grazie!
Salve Jack: Lei si trova in accordo con mia madre che in, questo periodo di elezioni, mi comunica, esaltata, tutti gli interventi messi in atto dal comune in questi giorni e nei precedenti…io cerco di spiegarle inutilmente che questi interventi dovrebbero farli sempre, ma ottengo scarsi risultati…non mi ostino più di tanto e la lascio contenta:-)…a parte gli scherzi è proprio vero: magari ci fossero tutti i mesi le elezioni…:-)
Ps. alla ottava riga del precedente intervento, il verbo “fare” non c’entra nulla…perdonate l’errore…
Cari David e Jack,
non è vero che le associazioni culturali della città sono in balia di sé stesse. Quasi tutte hanno avuto modo di lavorare in questi anni, alcune delle quali anche con sonanti fondi pubblici. Non so dirvi (bugia… lo so benissimo, invece…) se i fondi stanziati fossero sempre proporzionali alla qualità delle manifestazioni organizzate. Fatto sta che nessuna di queste associazioni è stata trattata come un relitto in mezzo al mare, e di questo va dato comunque atto a Massimiliano Bianchini.
Poi, sulla questione “finanziare per un ritorno d’immagine immediato”: “Tutto in gioco” ha reso e di che tinta, al comune di Civitanova. Del resto, a quello serviva (anche se in mezzo al jet-set c’è stato più di un appuntamento di rilievo culturale in senso stretto: penso se non altro – ma anche altro – agli incontri di mezzanotte)!
Quindi, ben venga il traino spettacolare, se si porta dietro anche appuntamenti di qualità.
A me, per capirsi, non fa paura lo spettacolo. La tragedia è piuttosto nella mistificazione dei ruoli (e dei finanziamenti). Lo spettacolo ha ricadute se c’è un investimento pesante.
E’ il fare cultura – o meglio ancora il fare della cultura – che viaggia su binari completamente differenti, proprio come l’arte. Ora, che in Italia gli intellettuali abbiano tradito da decenni (e con essi buona parte anche degli artisti e degli scrittori) è un dato di fatto. Niente vieta, tuttavia, di non adeguarsi al tristo carrozzone. Si finisce – come paventa Jack – dimenticati nella turris. Ma, almeno nel mio caso, non è un problema. E, posso garantire, sono in ottima compagnia.
Quanto ai bandi, rimane sempre il solito problema: chi decide la qualità?
Io ricordo, quando ero studente al Liceo Classico di Macerata, che nel nostro piccolo si riuscì a far intervenire intellettuali di grido, come Paduano (la sua lezione tuttavia non mi piacque per niente) e Canfora (davvero di un’altra razza. Ce ne fossero come lui!) a tenere lezioni su argomenti specifici (letteratura, teatro greco, ecc). Ci riuscirono (erano i tempi della Prof.ssa Vitaletti preside a della Prof.ssa Cioci vice-preside) non so come, ma furono davvero momenti importanti per la nostra scuola. Quindi immagino che qualcosa si possa fare, se c’è la volontà di farla.
Per entrare un momento nel discorso del Sig. Filippo Davòli; sono d’accordo col suo pensiero penso che fare cultura sia completamente diverso dal fare spettacolo. Ma è anche vero che un uomo di spettacolo, per dire, alla Vittorio Sgarbi, può richiamare molto pubblico e se il messaggio è serio, si può creare qualcosa che coinvolga più persone ed allo stesso tempo di qualità. Non posso giudicare l’esperienza di Tuttoingioco, ma, se agli incontri di mezzanotte, che lei ha citato come buon esempio di momento culturale, c’è stato un coinvolgimento maggiore della popolazione dovuto anche alla presenza di quel jet-set, ben venga.
A volte, ma questa è la mia opinione, le iniziative di spessore culturale sono state troppo spesso marginalizzate, e in questo la colpa può essere delle istituzioni: ma molto spesso anche autoreferenziali, distanti dal pubblico, che magari sarebbe stato interessato se si fosse agito in maniera diversa.
Faccio un esempio: una discussione come questa, partita dal bello, dall’estetica e poi tradotta in termini “pratici” potrebbe richiamare un buon pubblico; sarebbero belle lezioni sull’estetica se applicate anche alla vita di tutti i giorni (per esempio: una discussione aperta su questo tema connesso alle problematiche cittadine in materia). Se invece venisse impostata una conferenza sull’estetica, che so, a partire dai classici per arrivare a Baumgartner, Kant e così via, pur non dubitando della possibile qualità eccelsa del dibattito, ci sarebbero davvero poche persone, per lo più addetti ai lavori. E se la produzione di cultura è autoreferenziale, allora non fa differenza. Divulgarla alle stesse persone rinchiuse con noi nella turris è una produzione che non incide sulle persone, non le stimola, non ha perciò effetti sulla loro qualità della vita. Io penso che un nome conosciuto perché viene dal mondo dello spettacolo può essere utile per richiamare più persone: ovviamente, intorno, vanno costruite iniziative di vero valore culturale.
Mi scuso se ho scritto castronerie o mi sono ripetuto, ma al momento sono a lezione ed ho scritto durante il break e quindi non ho potuto rileggere 🙂
Salve Filippo,
per quanto riguarda i bandi si potrebbe (è un’ipotesi) nominare una commissione, come nei festival cinematografici o letterari, per ovviare il problema della qualità…una volta creato un meccanismo di distribuzione equa dei fondi a disposizione o delle risorse (ad es. gli spazi), si può certamente pensare al problema della qualità…mi piacerebbe sentire anche gli altri pareri…
Premettendo che sono in accordo perfettamente sia con Lei che con Filippo, per quanto concerne la qualità o meno di alcune manifestazioni e per la distinzione tra la cultura “alta” e la cultura “bassa”, come vengono chiamate in letteratura, beh sinceramente però trovo questo discorso ottimo dal punto punto di vista accademico, ma ozioso dal punto di vista politico. Mi spiego: spesso vengono svolte delle iniziative che come dice Filippo sono per l’appunto distanti dal pubblico e che convergono l’attenzione di un pugno di interessati. Ben vengano tali iniziative, destinate, per un palato più raffinato. A ciascuno di noi spetta la scelta se approfittarne o meno. A queste è necessario però affiancare iniziative in grado di aggregare e richiamare più persone. Pensiamo alla televisione ad esempio, anche se il paragone non è dei più adatti, data la scarsità dei prodotti in commercio: in prima serata troviamo i programmi di massa, i reality, le fiction, rivolte ai più e la sera troviamo gli approfondimenti, destinati ad un palato più fine. Oppure, con un ragionamento analogo, si può pensare alle sale cinematografiche in alcune grandi città, dove troviamo, affianco alle sale destinate a film meno raffinati o impegnati, quelle destinate al cinema d’essai…poi sta a ciascuno di noi decidere dove entrare…