Addio all’opera “Gates no Frontiers”
Sbiancato il murales di Morden Gore
«Nessun rispetto per l’arte»

MACERATA - I lavori del sottopasso dei Cancelli hanno sostituito l'intervento di street art con un monocromatico bianco senza nemmeno avvisare l'artista: «Sapere che è andata distrutta mi fa male ma è tipico di chi, dopo decenni, ancora non fa differenza tra un muro imbrattato e un’opera d’arte». L'assessore Iommi con delega alla tutela del patrimonio: «Si può sempre rifare»

- caricamento letture
gates-no-frontiers-7-650x433

Il murales “Gates no Frontiers” oggi cancellato

di Marco Ribechi

Sottopasso di corso Cavour, sbiancato senza preavviso il murales di Morden Gore, uno dei simboli della street art cittadina. Sembra non riuscire proprio a far pace con l’arte l’amministrazione di Macerata che, ancora una volta, ha perso l’occasione per valorizzare l’opera di un artista locale.

Sottopasso_Piazza-Annessione_FF-2-650x488

Oggi il corridoio è completamente sbiancato

Infatti, dopo la mancata convocazione di Dante Ferretti all’inaugurazione del largo Beligatti (leggi l’articolo), dopo la cancellazione della street art che colorava la Terrazza dei popoli (leggi l’articolo), l’amministrazione ci è ricascata eliminando per sempre un ulteriore pezzo di arte maceratese.

Morden-gore

L’artista Morden Gore durante la realizzazione dell’opera d’arte

Si tratta di “Gates no Frontiers” il murales che adornava il sottopasso di collegamento tra corso Cavour e piazza Annessione, amatissimo dai maceratesi ma soprattutto dai visitatori che non perdevano l’occasione per fotografare il sorprendente effetto ottico creato dall’artista maceratese Morden Gore, attivo anche in ambito internazionale con oltre cento opere. «Avevo utilizzato una tecnica che per l’epoca era assolutamente innovativa – spiega Morden Gore – si chiama anamorfica e consiste nel creare delle immagini visibili solamente da determinate prospettive. Mi ricordo che nell’anno di realizzazione c’era soltanto un altro murale anamorfico al mondo, in Brasile, oggi invece ha ampia diffusione».

Cancelli-non-confini

Un elemento di innovazione che testimoniava la vivacità della cultura maceratese. Il murales, intitolato “Gates no Frontiers”, proponeva quattro scritte anamorfiche verdi su sfondo giallo, la traduzione del testo “Cancelli no Frontiere” in italiano, inglese, spagnolo e cinese. Un messaggio inclusivo per superare le barriere culturali tra i popoli ma che si sarebbe anche sposato alla perfezione con gli intenti dei lavori attuali, finanziati per abbattere le barriere architettoniche. «L’idea era di valorizzare i Cancelli della città che si trovano sulla superficie stradale – prosegue l’artista – un monumento che appunto non rappresenta un limite di luogo d’elite ma una soglia, essendo sempre aperti a tutti. Inoltre, come la street art in generale, avevo l’intento di rendere piacevole un’architettura che invece fino a quel momento appariva piuttosto anonima e buia. Il mio murales creava un’esperienza per chi passava nei corridoi».

Sottopasso_Piazza-Annessione_FF-9-650x488

 

Per un lungo periodo “Gates no Frontiers” è stata l’immagine più social di Macerata: «Se si cercava l’hashtag #Macerata automaticamente appariva il murales – spiega Morden Gore – erano usciti articoli in molte riviste specializzate e, oltre a questa soddisfazione, ne ero particolarmente legato poiché è stato il primo assoluto in cui ho utilizzato quella tecnica che in seguito ho molto sviluppato. Diciamo che era stato sperimentale».

gates-no-frontiers-2-650x433

Oggi però di tutto questo resta solo un muro bianco: «Ho scoperto l’accaduto a cose fatte, aggiunge l’artista – non sono stato avvisato, sapevo dei lavori ma non vivendo più a Macerata non ero al corrente dello sviluppo. Sapere che l’opera è andata distrutta mi fa male ma è tipico di chi, dopo decenni, ancora non fa differenza tra un muro imbrattato e un’opera d’arte. I murales non sono tutelati dalla legge e senza la sensibilità necessaria vengono barbaramente cancellati. Non è la prima volta che succede a Macerata quindi è evidente che questa è la triste visione sull’arte che ha la giunta della città».

Nello specifico i lavori del sottopasso competono all’assessore all’urbanistica Silvano Iommi che tra le deleghe ha anche la valorizzazione del patrimonio cittadino. Lo stesso assessore che si era scagliato contro il collega Andrea Marchiori per l’ingrigimento della Terrazza dei Popoli definendola “Grigio topo” (leggi l’articolo) ma che ora ha praticamente fatto la stessa cosa nel sottopasso con un “Bianco ospedale”.

Iommi_Simonetti_Consiglio-Comunale_FF-15-325x217

L’assessore Silvano Iommi

«Inizialmente c’era l’idea di conservarlo – spiega Iommi – ma poi i lavori sono stati seguiti dal progettista Mario Montalboddi di Corridonia che evidentemente ha valutato diversamente. Non c’erano vincoli sul decoro del sottopasso, abbiamo realizzato un progetto funzionale all’abbattimento delle barriere, le decorazioni però non apparivano nelle rilevazioni del progetto. Inoltre si tratta di un intervento di ristrutturazione non di restauro, sono cambiate le volumetrie e anche la cromaticità degli spazi, considerando che è stato rifatto il pavimento. Quindi l’opera sarebbe comunque stata alterata. In ogni caso ora c’è un fondo bianco e si può sempre rifare, magari anche dallo stesso artista, non è niente di definitivo, quello che mi preme di più è che sia finita il prima possibile visto il grande ritardo accumulato».

Sottopasso_Piazza-Annessione_FF-10-650x488

Ritardo che però non ha impedito di accelerare proprio sulla cancellazione dell’opera d’arte: «I costi per sbiancarla o per ripristinare i colori sarebbero stati gli stessi – conclude con amarezza Morden Gore – anche un semplice imbianchino con un minimo di supervisione avrebbe potuto ripassarla perché l’immagine era estremamente semplice. Rifarla da capo invece significa ricreare un nuovo progetto da zero con tempistiche e costi assolutamente differenti».

***

Aggiornamento delle 23,30 – Dall’assessore Silvano Iommi una sua precisione: «Devo precisare che in realtà l’arch. Montalboddi, in qualità di progettista dell’opera, nel proporre una sua idea per il nuovo decoro delle pareti, ha proposto anche di conservare tutto o in parte anche l’opera di Morden Gore. Poi ragioni economiche e di problematicità dell’impresa hanno imposto una semplificazione generalizzata dell’intero progetto».

 

Sottopasso_Piazza-Annessione_FF-8-650x488

gates-no-frontiers-3-650x434

Sottopasso_Piazza-Annessione_FF-5-650x488

 

 

puertas-no-confines

Gates-no-frontiers



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X