La sconfitta bis di Ciarapica:
ora tifa per il rivale Pasqui assessore
così va in Regione e Civitanova al voto

BATTAGLIA AZZURRA - Le preferenze del sindaco aumentano ma viene quasi doppiato dall'altro candidato di Forza Italia e fa molto peggio dei primi cittadini di altri comuni più piccoli. Ora per lui l'unica speranza è che Acquaroli conceda un posto in Giunta al camerte. In questo caso si terranno le amministrative a primavera, altrimenti è già pronta la resa dei conti in maggioranza. Esulta invece Pierpaolo Borroni (FdI): «Sono l'unico eletto in città per la quale reclamerò un posto di rilievo nelle Marche». Come sono andati gli altri civitanovesi

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Fabrizio Ciarapica davanti a un suo manifesto elettorale

di Laura Boccanera

Anche questa volta Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova – comune più popoloso della provincia – non viene eletto in Regione. La storia si ripete. Come nel 2020 in Forza Italia la spunta il camerte Gianluca Pasqui (recordman di preferenze nel Maceratese a quota 4043) mentre Ciarapica si ferma a 2342 e viene quasi doppiato. Non c’è stata partita, Pasqui ha ottenuto ben 2200 voti in più rispetto a 5 anni fa. Ciarapica è cresciuto nelle preferenze (609 in più, erano 1733 nel 2020) e ha ottenuto voti anche a Civitanova (1447 contro 1144) con 2.400 votanti in meno rispetto a 5 anni fa. Comunque troppo poco per esseri eletti. 

Un risultato molto al di sotto di quello di altri candidati con ruoli di prim’ordine come sindaci o assessori nonostante una campagna elettorale iniziata da tempo e “ad alto impatto” fatta di tagli del nastro, incontri come amministrazione con varie categorie, attestati di benemerenza e finanche incontri a casa di potenziali elettori. Fino all’ultimo Ciarapica (anche sabato era in giro per inaugurazioni sul territorio e in un disco club) ha tentato il tutto per tutto per riuscire nell’impresa. Rispetto ad altri primi cittadini candidati alle regionali la performance di Ciarapica è sicuramente deludente. Leonardo Catena, candidato con Ricci e sindaco della piccola Montecassiano ha preso quasi 4mila voti, per non parlare del campione di preferenze, il più votato in regione, Paolo Calcinaro (sindaco di Fermo) con 9311 voti.

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Fabrizio Ciarapica e Gianluca Pasqui, acerrimi nemici durante questa campagna elettorale

Gianluca Pasqui era il grande avversario di Ciarapica, il nome che molte frange interne di opposizione al sindaco chiedeva di votare. Pasqui nel 2020 a Civitanova non prese neanche un voto, stavolta ne raccoglie 407. Ma proprio la performance eccezionale del camerte, potrebbe aprire a Ciarapica le porte di Palazzo Raffaello. Con l’uscita di scena dell’ex assessore alla sanità Filippo Saltamartini, papabile assessore per il maceratese potrebbe essere proprio Gianluca Pasqui. La presidenza del consiglio infatti potrebbe andare ad un altro consigliere che ha fatto incetta di voti nel fermano, Andrea Putzu, fedelissimo di Acquaroli. Ma non è da escludere la presidenza a Pasqui e in questo caso Ciarapica non entrerebbe.

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Il Comune di Civitanova dove in caso di ingresso in Regione di Ciarapica si andrebbe al voto la prossima primavera

E nel caso in cui Pasqui diventi assessore per Ciarapica si aprirebbero le porte del consiglio regionale come primo dei non eletti. E si spalancherebbe la corsa alla poltrona da sindaco all’interno di Palazzo Sforza. Gli scenari infatti vengono studiati da tempo da chi scalpita per sostituire Ciarapica e che sperava in una fuori uscita anzitempo rispetto alla fine del mandato che terminerebbe fra altri due anni. Nel caso di elezione invece i civitanovesi tornerebbero alle urne la prossima primavera dopo un periodo di reggenza del vicesindaco Claudio Morresi. E in pole position che scaldano i motori ci sono soprattutto donne: Roberta Belletti, delfina di Fausto Troiani, di Vince Civitanova e Barbara Capponi, per due volte assessore ai servizi sociali. Ma la partita e gli appetiti sono più ampi e, come annunciato anche da Ottavio Brini prima delle elezioni regionali, anche i civici vorranno dire la loro e condividere coi partiti candidati dati per papabili ma che rischiano di uscire “cardinali”.

Una via di fuga che consentirebbe a Ciarapica di evitare di affrontare la resa dei conti che si prepara nella sua maggioranza. Lo scenario che vede Ciarapica rimanere sindaco di Civitanova infatti non può non tenere conto dell’insuccesso regionale che avrà riverberi sulla politica locale. Questa mattina a Palazzo Sforza c’è solo l’eco dei passi dei dipendenti. Il confronto aspro sarebbe già iniziato con i partiti pronti a contestarne l’operato, aprendo un faccia a faccia serrato rispetto alla mancata elezione, tra chi “ha tradito”, chi vuole accelerare in avanti, esacerbando quelle contraddizioni e difficoltà di una maggioranza che in questi tre anni su vari punti si è trovata sbrindellata e senza coesione. Ciarapica, cercato per tutta la mattina, è al momento ancora irreperibile.

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Pierparolo Borroni consigliere di FdI rieletto

Chi invece dorme già sonni tranquilli e si prende pure una bella rivincita è Pierpaolo Borroni che strappa il pass per Palazzo Raffaello e conferma la sua presenza in Regione nonostante diversi inciampi di percorso, leggasi candidatura di Mirko Braconi a Potenza Picena, che era tradizionale bacino di voti anche per Borroni e la candidatura di un altro “fratello”, Francesco Caldaroni passato alla civica e che gli ha sottratto i voti della marineria (comunque solo 214 le preferenze prese da Caldaroni).

E nonostante questo pure Borroni è cresciuto: dalle 2224 preferenze del 2020 alle 3834 di ieri. «Sono molto soddisfatto di questo risultato – afferma Pierpaolo Borroni – sono l’unico consigliere di Civitanova eletto e reclamerò un posto di rilievo per la città nel consiglio regionale. Ho corso da solo una battaglia per il partito e per il presidente Acquaroli e difeso le percentuali di Fratelli d’Italia».

Alla domanda su dove abbia pescato tutti quei voti sottratti da compagni di partito (Braconi) afferma: «Quando uno lavora bene e si comporta bene viene riconosciuto. Ho tanti amici che si sono spesi per me, si chiama squadra e non me ne dimentico. La città ha risposto in maniera netta e con questi risultati reclamerò un ruolo di rilievo per la città, non per me personale».

La Lega tracolla rispetto a cinque anni fa, quando erano altri tempi ed era il primo partito in città col 20% dei voti, ma discreta la performance di Veronica Fortuna che in città raccoglie 338 voti e nella circoscrizione 812. Non sfondano invece la soglia dei voti personali le altre due candidate, Maika Gabellieri con Noi Moderati (363 voti) e Silvia Squadroni con i civici di Guido Castelli (489).

Sull’altro fronte, il centrosinistra, conferma di non avere un nome e un’alternativa in grado di drenare voti. Il risultato migliore lo ottiene l’ex sindaco Tommaso Corvatta che, pur conducendo una campagna elettorale senza grande slancio e con Alleanza Verdi Sinistra riesce comunque a raccogliere 845 preferenze. Lidia Iezzi, segretaria del Pd di Civitanova non brilla, è ultima fra i democrat provinciali nonostante il “ticket” di abbinamento con Andrea Marinelli con 1343 voti di cui 603 presi a Civitanova. Piero Gismondi con 657 preferenze nella lista Avanti per un centinaio di voti non riesce ad avere il risultato personale di primo della lista guadagnato da Massimiliano Sport Bianchini. Roberto Mancini, con Pace salute e lavoro si ferma a 518.

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