Maceratese, Ruani attende una chiamata:
«Se Crocioni vuole, sono pronto»

ECCELLENZA - Il tecnico che ha traghettato la squadra nel finale di stagione spera di continuare sulla panchina della Rata: «Non è tutto da buttare, prendersela col presidente è sbagliato, le colpe sono più nostre, di staff tecnico e giocatori». La società sta definendo il quadro dirigenziale per poi scegliere l'allenatore

- caricamento letture
Ruani_Maceratese_Tolentino_FF-4-325x217

Pieralvise Ruani

di Mauro Giustozzi

Sono giornate in cui si decide il futuro della Maceratese, con la società impegnata a definire il quadro dirigenziale (Stefano Serangeli sempre in pole per il ruolo di dg, assieme a lui dovrebbe arrivare Danilo Stefani) e lo staff tecnico da cui scaturirà la scelta anche di chi siederà sulla panchina il prossimo anno.

Tra coloro che sono in attesa di capire che cosa accadrà in futuro c’è anche Pieralvise Ruani, l’ultimo dei tre mister che hanno guidato la Rata nella stagione conclusasi poche settimane fa. Che traccia un suo mini-bilancio personale delle otto partite che lo hanno visto guidare la squadra da primo allenatore in cui è stato catapultato dalla juniores. «Sono subentrato in una situazione difficile per la squadra ed ho cercato di inculcare ai giocatori le mie idee – esordisce il tecnico di Pollenza – nel pochissimo tempo che avevo a disposizione. La situazione di classifica ci imponeva di vincere sempre per tentare di agganciare la zona playoff e questo certo non poteva aiutare perché non si poteva sbagliare nulla ed anche un pareggio equivaleva ad una sconfitta dovendo rincorrere l’obiettivo che ci eravamo prefissi. Io ho sempre dichiarato che ero convinto che la Maceratese potesse conquistare un posto per disputare gli spareggi promozione e lo ribadisco adesso che i giochi sono fatti e non siamo riusciti a centrare quell’obiettivo. La partita che, a mio avviso, è stata decisiva è quella interna col Montefano: che avremmo meritato di vincere per il gioco e le occasioni create, nonostante l’espulsione che ci costrinse a giocare in dieci per 75 minuti. Invece alla fine vinse il Montefano ed io mi ritrovai privo di cinque calciatori, tra squalificati ed infortunati, nella successiva gara da ultima spiaggia a Castelfidardo dove uscimmo definitivamente dalla corsa per i playoff. Per le condizioni in cui sono entrato alla guida della Rata credo di non potermi rimproverare nulla: anzi la squadra ha mostrato un buon gioco in diverse circostanze, palesando in altre occasioni quei difetti strutturali mostrati durante tutta l’annata. Del resto se c’è stata una rotazione tra allenatori e calciatori così ampia significa che le cose fin dall’inizio non hanno girato per il verso giusto».

Ruani_Maceratese_Montecchio_FF-9-325x217Il futuro di Ruani è ancora tutto da scrivere: difficile che torni nuovamente indietro a guidare i giovani della juniores, come qualsiasi allenatore ha ben chiaro il suo progetto, vuole crescere e il salto su una panchina di Eccellenza gli ha confermato di poter giocarsi le sue carte. «Con il presidente Crocioni ci siamo lasciati in attesa di una sua chiamata – sottolinea il tecnico – per capire se posso rientrare nei futuri programmi della società. In questa fase è chiaro che si debbano mettere a posto le caselle del nuovo organigramma dirigenziale ma poi la società dovrà valutare chi allenerà la Maceratese. Io premetto che devo ringraziare la società, il presidente, per l’opportunità che mi hanno dato di fare questa esperienza: ed ho ripagato con tanto lavoro, abnegazione e passione messa sino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Per il futuro può accadere di tutto: vediamo se la società mi contatterà, quello che propone o non propone. Da parte mia posso dire di avere le idee chiare su quello che c’è da fare, cosa serve per il mio tipo di gioco, conosco molti calciatori tra Serie D ed Eccellenza che potrebbero fare al caso della Maceratese. Giocatori di gamba, soprattutto ragazzi che devono venire a Macerata con motivazioni e la testa giusta per vincere e gestire la pressione di una piazza che non può essere uguale a quella di paesi più piccoli che ci sono nel girone. Io personalmente questa pressione non solo non la sento ma mi carica, perché un conto è giocare davanti a poche decine di tifosi ed un’altra con centinaia come accade a Macerata. E questo deve essere anche per chi indossa la maglia biancorossa».

Ruani_Maceratese_Montecchio_FF-11-325x217Come ogni anno in casa Rata si prepara la rivoluzione estiva alla luce di quest’annata fallimentare, ma secondo Pieralvise Ruani qualcosa di buono si deve salvare anche da questa stagione così deludente per società e tifosi. «Io dico che almeno 7-8 calciatori si possono tenere in vista del prossimo campionato – afferma il mister – almeno io chiederei di tenerli se fossi l’allenatore. Non mi va di fare nomi ma qualcuno di loro come Pagliari, Mancini, Gomis, lo stesso D’Ercole che nella mia gestione ha segnato tre gol, Sensi sono elementi che confermerei, per il tipo di gioco che ho in testa io. Come è chiaro che è decisiva la scelta degli under, di averne in ogni reparto per poter modificare anche lo schema di gioco. Poi chiaro se arriva un nuovo allenatore farà magari altre scelte. Dico anche che ricostruire da zero ogni anno una formazione non è poi semplice ripartire subito trovando immediatamente l’amalgama giusto».

Sono settimane difficili nei rapporti tra la tifoseria organizzata e la proprietà del club, il patron Alberto Crocioni. La forte contestazione esplosa nell’ultima partita casalinga col Monturano ha lasciato il segno al punto che se ci fosse un imprenditore disponibile l’attuale dirigenza è pronta a lasciare. «Sulla società posso dire che abbiamo persone serie e affidabili, e nel calcio non sempre accade, che hanno tanta voglia di vincere e spero che restino a lungo perché in passato abbiamo poi visto cosa è accaduto alla Maceratese – sottolinea Ruani – sino all’anno senza calcio che la città ha vissuto. Dispiace per questa situazione che si è verificata tra i tifosi e la società. Io devo ringraziare entrambi perché mi hanno sostenuto sempre e incoraggiato. Quest’anno abbiamo visto tantissimi tifosi allo stadio, sia in casa che in trasferta, un seguito incredibile che merita grandi soddisfazioni e gioie che purtroppo non siamo stati capaci di regalare. Però prendersela solo con il presidente Crocioni è sbagliato: ha investito tanti soldi, fatto sacrifici, poi non è il presidente o gli sponsor che giocano. Le colpe, a mio avviso, sono principalmente nostre, cioè di allenatori e giocatori che vanno in campo, se quegli obiettivi non sono stati raggiunti».

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X