L’incontro
di Mauro Giustozzi (Foto di Federico De Marco)
Economia circolare per rendere le macerie del terremoto una risorsa e non un problema, utilizzandole nella costruzione di strade e per il recupero dell’edilizia pubblica e privata, diminuendo così i depositi in discarica. Favorire con iniziative legislative e sgravi fiscali l’uso delle macerie rispetto ai materiali nuovi, rendendole appetibili alle imprese impegnate nel cratere. Per una ricostruzione che, a 7 anni dal tremendo sisma del 30 ottobre, inizia però a mostrare segnali incoraggianti di una maggiore velocità rispetto al passato.
Guido Castelli
L’incontro con il Commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, è stato organizzato da Confartigianato Imprese nella sede di Macerata nell’ambito della “Settimana per l’energia e la sostenibilità” ed ha visto la presenza di molti sindaci ed amministratori dei comuni dell’entroterra, imprese edili, rappresentanti degli albi professionali impegnati nella ricostruzione. All’evento, molto affollato, hanno partecipato anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli, il segretario generale di Fondazione Symbola, Fabio Renzi, e il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini.
«Il riuso delle macerie nella ricostruzione pubblica ha già elementi che lo consente – ha affermato Castelli -. Il tema nell’ambito dell’uso delle macerie è avere quantitativi corrispondenti alle esigenze del singolo contratto. Non devono esserci interruzioni rispetto a chi deve rifare un palazzo o una strada e deve avere questo materiale. Oggi il maggiore ostacolo della ricostruzione privata è che le imprese non possono avere un plafond necessario per cedere il proprio credito. In questo momento non ci sono aziende capaci di evitare che gli accolli vengano caricati sul terremotato.
Per velocizzare la ricostruzione dobbiamo risolvere questo problema: nei prossimi giorni dovrei firmare un nuovo accordo con un primario istituto di credito che può mettere a disposizione altro credito».
Castelli ha sottolineato come la ricostruzione può essere una grande opportunità per le imprese. «Guardiamo a quegli aspetti legati all’innovazione dell’applicazione delle imprese che possono fare della ricostruzione anche un’occasione di innovazione – ha continuato -. Il campo dell’economia circolare e delle macerie può consentire al cratere di aggiungere a quelli che sono gli investimenti pubblici che alimentano la ricostruzione altre occasioni per fare della ricostruzione anche un avanzamento tecnologico delle nostre imprese. Che possono arricchirsi se faranno questo salto di qualità. Non dobbiamo solo riparare le case ma far sì che la ricostruzione intercetti la transizione energetica, quella digitale. Riqualificazione delle case legate all’efficientamento energetico che possano migliorare il patrimonio edilizio con le nostre aziende più capaci di presentarsi nel mercato».
Fabio Renzi, di Fondazione Symbola, ha rimarcato come sia strategico un piano per riutilizzare le macerie create dal sisma. «Questo è un esempio eclatante dell’economia circolare – ha affermato Renzi – se utilizziamo i materiali da demolizione indotta o da sisma significa che noi preleviamo meno materiale in cava. Questa enorme quantità di macerie ce la porteremo dietro per i prossimi decenni: in attesa che si apra un mercato privato nell’edilizia per l’uso delle macerie che non è però così facile e immediato. Bisognerà mettere in piedi una filiera industriale che utilizzi le macerie per blocchi, mattoni, accompagnata da una forte defiscalizzazione o bonus che renda appetibile questi materiali.
In attesa che ciò avvenga bisogna che l’imponente programma di opere pubbliche, tra cui le strade, debbano essere fatte tutte utilizzando le macerie. La Ascoli-Teramo, per esempio, sarà costruita con materiali delle macerie. Quello che più incide è il costo dei trasporti: se non viene favorito questo è complicato riutilizzare le macerie. Considerate che nelle regioni del cratere sisma 2016 ne sono state smaltite sinora 2 milioni e mezzo di tonnellate: le previsioni sono di 8 milioni di tonnellate e sono in difetto, come dimostra L’Aquila che a distanza del sisma 2009 ancora scarica macerie di quel post sisma».
Il presidente Francesco Acquaroli ha voluto soffermarsi sui passi avanti fatti dopo una iniziale fase di lentezza nella ricostruzione. «A sette anni dal terremoto questa ricostruzione che ha affrontato moltissimi problemi – ha detto – adesso sta marciando più veloce. Stamattina sono stato a Pieve Torina dove ho potuto osservare la ricostruzione di nuove abitazioni dei privati che sono rientrati nel loro comune. Dopo tanti anni si vedono i cantieri che preannunciano un ritorno alla normalità. Restano problemi da superare, però nonostante le problematiche come il covid, l’aumento dei prezzi delle materie prime, il costo dell’energia, i tecnici che sono diventati merce rara, ebbene nonostante tutto cioè finalmente si vedono i primi segni tangibili. E’ fondamentale per il ritorno a casa delle popolazioni di questi territori dare certezze».
Giorgio Menichelli
A rientrare sul tema delle macerie è stato Giorgio Menichelli, segretario generale di Confartigianato Imprese: «Questo convegno vuole fare il punto a 7 anni dal sisma – ha ribadito – osservando quanto è stato fatto e quanto c’è da fare. Il tema delle macerie sta pesando a molte imprese: vengono riciclate ma non riusciamo ad immetterle nel ciclo produttivo con destinazioni diverse commerciali e industriali, per cui sta diventando un grande problema. C’è poi il progetto Next Appennino: stiamo finanziando i progetti delle imprese, poi c’è la nuova legge finanziaria 2024 dove, grazie al Commissario Castelli, all’interno stiamo reinserendo tutti i vecchi provvedimenti di proroga per case e capannoni inagibili con esenzioni delle tasse, ma vorremmo inserire qualcosa in più che dia sviluppo al mondo delle imprese».
Gino Sabatini
Infine Marco Ciarulli di Legambiente ha sottolineato come «auspichiamo una transizione ecologica che di fronte alle criticità legate al sisma in realtà nascono delle opportunità di sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile. Il discorso delle macerie è un tema da affrontare in un’ottica di economia circolare. Col riutilizzo delle macerie si può creare uno sviluppo sostenibile e per il mercato edilizio questa sarebbe una novità che dobbiamo intraprendere» mentre il presidente della Cciaa Marche, Gino Sabatini, ha affermato che «la cabina di regia del Commissario Castelli ha messo fondi per 182 milioni di euro nella ricostruzione di cui una parte li abbiamo gestiti come Unioncamere su alcune linee progettuali. Ci sono ben 43 progetti che abbiamo già messo in campo e stiamo chiedendo gli ultimi documenti per questi bandi. Faremo delle riunioni sul territorio per affiancare le imprese nella presentazione dei documenti ed avere poi l’erogazione dei fondi».
(clicca per ascoltare in podcast)
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