Mario Morgoni
di Monia Orazi
Emergenza idrica sui pascoli dei Sibillini, dopo la riunione indetta dalla Regione con la presenza dell’assessore all’agricoltura Andrea Maria Antonini ed amministrazione comunale di Visso, arriva l’appello dell’ex deputato e senatore dem Mario Morgoni a superare la fase emergenziale ed attuare soluzioni che diano risposte definitive, per non sprecare soldi pubblici. Commenta Morgoni in una nota: «La Regione, che ha una specifica competenza nel governo delle acque, si dia una mossa, non tergiversi e non pensi di salvarsi in calcio d’angolo parlando del lupo e del cinghiale, altri problemi seri, come ha fatto l’assessore in quella riunione.
Occorre un intervento incisivo e adeguato per un problema strategico, drammatico e non più rinviabile. Il commissario Castelli che proclama come priorità la rinascita economica e sociale dei territori non faccia il pesce in barile e batta un colpo. E anche i Comuni concorrano fattivamente ad una soluzione definitiva che eviterebbe di continuare a mettere toppe che risulterebbero ogni giorno di più incomprensibili e ingiustificabili».
Morgoni chiede priorità nell’affrontare il tema: «Credo che il tema dell’emergenza idrica vada affrontato con serietà e concretezza con interventi strutturali e non di facciata, nell’interesse non del singolo operatore privato, ma di un settore economico imprescindibile per la sopravvivenza e per il futuro del territorio montano». A Visso la Regione ha presentato il bando regionale sulla creazione di mini invasi e ripristino di infrastrutture come abbeveratoi e fontanili, prosegue Morgoni: «Ho l’idea che quella riunione abbia partorito il classico topolino visto che, al di là della risibile disponibilità economica comunicata dall’assessore regionale (i 70mila euro per i laghetti montani che lo stesso consigliere comunale di Visso Filippo Sensi ha denunciato come inadeguati), nessuna delle altre iniziative necessarie per affrontare in modo radicale il problema ha trovato spazio negli impegni della Regione. Le montagne hanno bisogno di indagini accurate per l’individuazione delle sorgenti, di nuove captazioni, del rifacimento delle vecchie condutture, di nuove opere di presa, di sistemazione degli antichi fontanili». Morgoni chiede di superare la fase emergenziale del trasporto d’acqua tramite autobotti: «È infatti impensabile continuare la politica assistenziale degli ultimi anni: i trasporti in autobotte, sia dalla Protezione Civile che dagli allevatori in autonomia, oltre che impattanti dal punto di vista ambientale, rappresentano un capitolo di spesa ingestibile per i piccoli Comuni montani. Possono essere giustificati in una fase transitoria di emergenza ma diventano un inammissibile sperpero di denaro pubblico in assenza di soluzioni strutturali e definitive. L’acqua è una risorsa limitata, i cambiamenti climatici lo stanno drammaticamente evidenziando e le buone opere fatte “a monte” garantiranno approvvigionamento per le situazioni a valle, dove i problemi si stanno già manifestando. In questo senso il problema ha una portata ben più ampia di quanto non riguardi settori pure strategici come quello dell’ allevamento e della pastorizia».
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