Luciano Messi, una vita allo Sferisterio, negli ultimi anni è stato sovrintendente della stagione lirica
di Luca Patrassi
Sei anni di adesione, sei anni di contributi dal 2018 ad oggi (ventimila euro l’anno) ed ora il Comune dice stop, probabilmente ritenendo l’operazione non foriera di particolari benefici e comunque inutilmente dispendiosa. Certo, a leggere l’organigramma della Fondazione Rete Lirica delle Marche (la direzione è di Luciano Messi, fino allo scorso anno referente dello Sferisterio) si potrebbe pensare a un qualche collegamento, ma in Comune assicurano che non c’è alcuna volontà ritorsiva, semplicemente la presa d’atto che le disponibilità economiche del Comune non consentono allestimenti invernali di opere liriche, cosa che era stata inizialmente ipotizzata.
Dunque in assenza della possibilità di fare ulteriori investimenti, peraltro in un settore che vede presente l’associazione Sferisterio, il Comune deduce la necessità di tagliare anche la spesa dell’adesione annuale, appunto ventimila euro. Peraltro a Fondazione Rete Lirica delle Marche aderisce, con cinquemila euro l’anno, anche l’associazione Sferisterio che però, al momento, ha confermato la presenza. La questione del recesso del Comune di Macerata dalla Fondazione rete Lirica delle Marche andrà in Consiglio comunale lunedì prossimo e in quella sede l’assessora alla cultura Katiuscia Cassetta spiegherà le motivazioni della delibera assunta.
Si legge nel sito della Fondazione: «La Fondazione Rete Lirica delle Marche è un modello di collaborazione virtuoso, basato su una struttura gestionale agile e sulla valorizzazione delle maestranze artistiche e tecniche regionali, col duplice obiettivo di accrescere la qualità della proposta artistica e al contempo di contenere i costi per la finanza pubblica trasformando la spesa in investimento produttivo e condividendo le buone pratiche gestionali. La Fondazione diviene subito operativa per la programmazione del triennio 2018-2020, dando vita per la prima volta ad un cartellone lirico regionale invernale, promosso in maniera integrata e articolato su un arco temporale più ampio, da ottobre a marzo. Inoltre, grazie ad un accordo di collaborazione triennale con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi – Teatro di Tradizione, le attività della Fondazione si estendono a tutte e cinque le province marchigiane, ponendo le basi per la realizzazione di un vero e proprio sistema lirico-sinfonico regionale».
Insomma, secondo il Comune l’obiettivo di contenere i costi per la finanza pubblica è perseguibile sì, ma tagliando appunto la spesa dell’adesione alla Fondazione.
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