Fondazione rete lirica e Via Lauretana,
via libera dal Consiglio

MACERATA - Approvati i due progetti (il primo a larga maggioranza, il secondo all'unanimità) che vedono il capoluogo protagonista sul fronte della cultura e del turismo sostenibile

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Consiglio comunale di Macerata

E’ nata la Fondazione rete lirica delle Marche. Lo ha stabilito ieri sera il Consiglio comunale di Macerata con una delibera che sancisce l’adesione del Comune all’organismo che prende vita da un’intuizione dell’allora assessore regionale Pietro Marcolini che, tre anni fa, riunì in un protocollo di intesa i maggiori teatri della Regione, istituzioni, enti e compagini artistiche operanti nel settore della lirica, per sfruttare al meglio le grandi potenzialità del territorio e favorire la produzione artistica sviluppando economie di scala e razionalizzando le risorse.  La Rete Lirica delle Marche, nei tre anni di attività, ha permesso la produzione di sei opere liriche e spettacoli andati in scena nei teatri del circuito. La delibera è stata presentata in aula dal sindaco Romano Carancini che ha ricordato che la Fondazione Rete Lirica delle Marche è il primo esperimento nazionale verso il quale il Ministero presta particolare attenzione considerandolo un modello da esportare.

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Romano Carancini

«E’ un progetto che deve rendere orgogliosa la città – ha detto il sindaco – la sinergia tra enti e potenzialità del territorio dà l’idea di una lirica regionale e di una unità di intenti che fanno acquisire alla Rete credibilità e possibilità di ottenere più finanziamenti dal Fus. In più, il Macerata Opera Festival nel protocollo del 2014 è stato il fulcro produttivo coordinando e realizzando le produzioni per tutti i teatri. Ed in questo, il direttore Luciano Messi ha avuto un ruolo di primo piano». La Fondazione Rete Lirica delle Marche, oltre al Comune di Macerata, coinvolge i Comuni di Ascoli Piceno e Fermo, la Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, l’Associazione Arena Sferisterio, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e la Fondazione Rossini Opera Festival. Motivi burocratici impediscono per il momento l’ingresso del Comune di Fano che è comunque presente attraverso la Fondazione Teatro della Fortuna. Il nuovo organismo, così come prevede lo statuto, sarà il centro di produzione permanente per l’opera lirica e la formazione del pubblico. Vede tra i suoi obiettivi anche l’ utilizzo, nella promozione e diffusione dell’offerta lirica e sinfonica delle Marche, delle masse artistiche, delle maestranze tecniche e delle professionalità regionali. La nascita della Fondazione è stata giudicata positivamente dai gruppi di maggioranza, intervenuti con Ivano Tacconi e Marco Foglia (Udc), Maurizio Del Gobbo, Paolo Manzi, Alessia Scoccianti, Paolo Micozzi (Pd) e Davide Miliozzi (Pensare Macerata), che hanno votato compatti la delibera sul presupposto che lavorare in squadra premia le risorse culturali e dà credibilità e risalto nazionale al nostro territorio, facendo fare quindi quel salto di qualità che supera ogni provincialismo. Favorevoli all’atto anche il Movimento 5 stelle e il gruppo di Città Viva, dopo che il sindaco aveva chiarito alcuni aspetti economici e di gestione sollevati durante la discussione in aula dal consigliere Andrea Boccia dei pentastellati e da Maurizio Mosca e Gabriele Mincio per Città viva. Astenuta Anna Menghi dell’omonimo Comitato, che ha espresso dubbi circa la trasversalità politica dell’organismo e l’assenza nella Fondazione di alcuni importanti Comuni della provincia. Astenuti anche Forza Italia, il cui rappresentante Andrea Marchiori ha espresso perplessità rispetto alla salvaguardia della specificità e della qualità dello Sferisterio, e il gruppo Idea Macerata. Contraria la consigliera Deborah Pantana (Forza Italia) perché la delibera «sta dando vita ad un nuovo carrozzone». La delibera è stata approvata con 23 voti favorevoli (maggioranza, Movimento 5 stelle e Città viva) 3 astenuti (Comitato Anna Menghi, Forza Italia e Idea Macerata) e 1 voto contrario (Pantana).

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Stefania Monteverde

Unanimità invece per la delibera di adesione del Comune all’associazione temporanea di scopo (Ats) per la realizzazione della Via Lauretana di cui Macerata è una delle tappe. Il progetto, che rientra nel piano strategico di promozione turistica promosso dalla Regione dal valore complessivo di 4,1 milioni di euro, è stato illustrato in aula dall’assessore alla Cultura Stefania Monteverde che ha messo in luce l’importanza di creare reti virtuose tra comuni e imprese che guardano allo sviluppo culturale e turistico dei nostri territori. L’assessore, che è anche coordinatrice della Rete della Marca Maceratese, ha ricordato inoltre che a Macerata il tracciato della Via Lauretana incrocia il percorso di “Macerata cammina nel verde”, l’anello urbano pedonale e ciclabile in via di realizzazione. In cabina di regia sia Macerata che Camerino e Recanati. Gli altri comuni aderenti sono Serravalle del Chienti, Muccia, Valfornace, Visso, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Pievetorina, Serrapetrona, San Ginesio, Treia, San Severino Marche, Belforte del Chienti, Tolentino, Appignano, Pollenza, Sefro, Montecassiano, Montelupone. Il progetto è finanziato in due stralci: il primo da 900mila euro e l’altro da 2,4 milioni. Macerata in quanto tappa della via Lauretana è già presente nell’Atlante Ufficiale dei Cammini d’Italia realizzato dal Mibact e guarda  in prospettiva al 2019, Anno del Turismo Lento. Prima di concludere, il Consiglio comunale ha approvato con 18 voti favorevoli (maggioranza e Movimento 5 stelle) 1 contrario (Paolo Renna di Fratelli d’Italia) e l’astensione di Anna Menghi, la variante parziale al Piano regolatore per la riduzione di alcune aree edificabili a Villa Potenza e per la rimodulazione di altri terreni a Corneto.



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