Ugo Filisetti
Tic toc, tic toc, tic toc… driiiiin! Rieccoci. Come una sveglia, puntuale, Ugo Filisetti ricorda a modo suo il 25 aprile e puntuali arrivano le polemiche con richiesta di rimuoverlo dal suo ruolo di direttore dell’Ufficio scolastico regionale perché tende ad equiparate partigiani e fascisti, almeno è questa l’idea che si ha da certe frasi che scrive, come abbiamo sottolineato ieri (leggi l’articolo). Chi ne chiede la rimozione dal suo ruolo è Mario Morgoni, onorevole del Pd. Morgoni parte da una frase di Filisetti: «”Un immane conflitto che ha visto gli italiani fronteggiarsi per le rispettive ragioni, giuste o sbagliate, per i rispettivi sogni, condivisibili o meno”.
Il deputato Mario Morgoni
Queste le affermazioni del direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche nel messaggio agli studenti in occasione del 25 aprile. Fino a quando studenti, genitori, operatori scolastici e cittadini marchigiani dovranno sopportare la vergogna di un dirigente delle istituzioni scolastiche che offende e distorce in modo subdolo la verità storica lanciando messaggi diseducativi e fuorvianti? Cosa aspetta il ministro a rimuovere questo personaggio che ormai metodicamente e insistentemente lancia sfide provocatorie alla coscienza democratica e antifascista dei cittadini marchigiani?». Filisetti, continua Morgoni «recidivo con le sue allucinanti frasi ritiene forse di essere intoccabile e di godere di una illimitata impunità? Spero che il ministro e il governo, dopo varie interrogazioni e sollecitazioni non continui a restare inerte perché ciò genererebbe lo sgradevole sospetto di una imbarazzante complicità con questo personaggio».
Una bandiera dell’Anpi
Altra presa di posizione, ieri si era registrata quella del sindacato Cgil, arriva dal il Gruppo assembleare del Partito Democratico in Regione che allarga il cerchio e critica il silenzio del centrodestra sulle affermazioni di Filisetti. «Anche quest’anno – dicono – il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Filisetti è riuscito a ricavarsi qualche ora di notorietà e nutrire, attraverso un improprio utilizzo del suo ruolo istituzionale, le sue frustrate ambizioni di revisionista della storia d’Italia. Nulla di nuovo, se non l’ormai matematica certezza che le sue continue provocazioni volte a equiparare fascisti e antifascisti trovano la piena e totale condivisione della giunta Acquaroli, certificata dall’assenza di ogni minima forma di presa di distanza». E ancora, continua il gruppo assembleare del Pd, «Nonostante gli sforzi e le nostalgie di Filisetti e Acquaroli – affermano i dem – non sarà certo questa sguaiata prassi adottata dal centrodestra marchigiano a recidere le radici della nostra democrazia per riabilitare la mostruosità che fu il regime di Mussolini. Radici che affondano nel sacrificio di tanti partigiani che diedero la vita per riscattare l’onore del Paese e restituire la libertà agli italiani combattendo una guerra di liberazione dall’invasore nazista.
Maurizio Mangialardi, capogruppo in Regione del Pd
Quello stesso invasore che invece i fascisti sostennero, armi in pugno, contro i loro stessi connazionali, rendendosi complici, e in molti casi perfino promotori, di stragi ai danni di intere comunità, di civili inermi, di donne e bambini. Anziché coltivare ambizioni che non gli si addicono, questo 25 aprile Filisetti si prenda una giornata per andare in quei territori della nostra regione che furono teatro delle indicibili violenze di coloro a cui egli sembra voler riconoscere la validità dei sogni e delle ragioni. Vada in uno dei 264 luoghi della nostra regione che, come documenta quella straordinaria opera scientifica che è L’Atlante delle stragi Naziste e Fasciste in Italia, furono messi a ferro e fuoco dall’esercito di Hitler e dalle camice nere. Salga su Colle San Marco o su Monte Sant’Angelo, si rechi a Montalto di Cessapalombo o a Montefortino di Arcevia, si faccia un giro a Pozza e Umito, a Fragheto di Casteldelci o per i comuni della Val Musone. Insomma, segua l’invito che tanti anni fa Piero Calamandrei fece ai giovani italiani e che risulta ancora oggi estremamente attuale: “se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Siamo certi che ne trarrà vantaggio”».
Esatto! Bisogna seguire l' invito di Calamandrei ed andare sui luoghi dove è nata la Repubblica. Tutti a Malga Porzus.
Ma perché bisogna ancora pagare lo stipendio a questo? Perché le mie tasse devono essere sprecate anche nel suo stipendio?
Ma fatevela finita,siete ridicoli non siete i depositari della verità storica. Possibile che in Italia uno non può esprimere il proprio pensiero! Eccheccazzo ogni anno la stessa storia. le proprie idee
se non segui la linea tracciata dal pd non sei degno di esistere, chissà per quale recondita ragione
Sono finiti i tempi di bugie e falsità storiche! Finitela di piagnucolare e accettate la realtà...SIETE STATI SCOPERTI
la verità fa male onore a Filisetti
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Vittorio Foa rispose così all’ex repubblichino Pisanó, che voleva il riconoscimento dei repubblichini alla pari dei partigiani: “Se si parla di morti va bene. I morti vanno rispettati.Ma se si parla di quando erano vivi, erano diversi. Se aveste vinto voi, io sarei ancora in prigione. Siccome abbiamo vinto noi, ora sei senatore. Questa è una differenza capitale”.
L’ Italia e’ una Repubblica democratica nata dalla liberazione dal nazifascismo . La Costituzione ne fissa i principi fondamentali . Filisetti lavora al servizio di questa realtà e deve rispettarne le regole , in caso contrario deve dedicarsi ad altre attività private compatibili con le sue personali idee che tra l’altro rappresentano una grossolana falsificazione della storia . La resistenza e’ stata la vicenda che ha visto contrapporsi le ragioni della libertà e della democrazia a quelle dell’ oppressione e della dittatura , non il confronto tra indistinte ragioni e indecifrabili torti. E’ oltremodo offensivo che il direttore dell’ Ufficio Scolastico Regionale prenda in giro in questo modo gli studenti delle Marche .
Cosa ne sa questo signore del fascismo che non l’ha vissuto. La sua persona nella pubblica istruzione: ci sta come il Diavolo in chiesa.
vi state preparando da un anno per venire fuori dal guscio ed è sempre la stessa solita noiosa storia. Patetici, il mondo è cambiato!
Chissà se il grande e degno di rispetto Vittorio Foa, però, si fosse mai chiesto, su quel “siccome abbiamo vinto noi”, se veramente avessero vinto loro (e cioè i comunisti, parenti stretti di Stalin, mi pare, anche se lui non fu mai veramente “allineato”), dove sarebbe finito lui e molti altri compagni, invece che in prigione!!? gv
EGREGIO SIGNOR NIBALDI. SE L’AVESSI DAVANTI A ME LE FAREI CAPIRE COME I FASCISTISSIMI COME LEI TRATTAVANO QUELLI CHE LOTTAVANO PER LA DEMOCRAZIA E LA LIBERTA’. LA SMETTESSE DI SPUTARE SUL PIATTO CHE LE CONSENTE DI ESPRIMERE IL SUO PARERE DI MERD…
Bravo Mario Morgoni, concordo in pieno.
Quelli delle pagine mancanti della storia vera sulle Foibe,vergognosi!!
Sarebbe il caso di ricordare per una volta che la Russia ha contribuito alla sconfitta del nazismo con 27 milioni di morti, gli americani con 178.000. Meno di un centesimo, meno di un centesimo…
https://it.wikipedia.org/wiki/Statistiche_correlate_alla_seconda_guerra_mondiale
sig. a.r. neanche il tasto maiuscolo riesce ed ingrandire le sue iniziali, sono un donatore AVIS da parecchi anni, pensi se le dovesse servire il mio prezioso liquido rosso….ha la guerra dalla testa ai piedi, faccia pace con se stesso.