Sotto accusa per le scritte contro l’allora ministro Cecile Kyenge («Torna in Congo»), Tommaso Golini è stato assolto dall’accusa di propaganda di idee fondate sull’odio razziale dalla Corte di appello di Ancona. Confermata invece la condanna per diffamazione che era stata decisa in primo grado al tribunale di Macerata (il legale di Golini, l’avvocato Mario Giancaspro, ha annunciato su questo che farà ricorso in Cassazione).
Il processo si è concluso martedì. A Golini venivano contestati fatti che risalgono al 2013 quando davanti alla sede del Pd di Macerata, in via Spalato, era comparso un cartello con scritto “Kyenge torna in Congo”. In primo grado, l’ex leader di Forza Nuova di Macerata era stato condannato a una multa di 1.500 euro. La Corte di appello di Ancona ha ritenuto insussistente il reato di propaganda razzista. Golini ha sempre negato di essere l’autore delle scritte.
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