Il ds Francesco Micciola e il presidente onorario Mauro Canil a Meda
«Sarebbe stato bellissimo continuare a sognare con questi ragazzi, ma per la situazione che si era venuta a creare era impossibile chiedere loro qualcosa di più. Siamo usciti a testa altissima dai playoff. Faccio i complimenti a tutto il gruppo per lo straordinario risultato raggiunto». Sono le parole del presidente onorario del Matelica Mauro Canil, presente anche a Meda per seguire da vicino le gesta dei biancorossi, che, pur senza perdere, ma in virtù del peggior piazzamento nella graduatoria finale, mercoledì hanno lasciato al Renate il pass per proseguire nell’extra season. Da grande imprenditore qual è, Canil ha ben chiaro il grande lavoro dietro le quinte del bellissimo cammino compiuto dalla compagine biancorossa.
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«Sono anni che lavoriamo per costruire un gruppo di lavoro affiatato e capace, non solo sotto l’aspetto tecnico ma anche sotto quello organizzativo. Abbiamo messo insieme tanti collaboratori importanti, ma soprattutto persone di fiducia. La nostra tenacia nel voler lavorare bene, sodo e con correttezza ci sta dando ottime soddisfazioni. I risultati non sempre sono scontati, anzi spesso sono imprevedibili, ma niente succede per caso. Dietro a quello che tutti hanno visto c’è un lavoro enorme che va avanti da tempo e che sta dando i suoi frutti». Alcune menzioni speciali per il patron Mauro Canil. «Un ringraziamento particolare va sicuramente alla squadra, al mister e allo staff tecnico. Diversi professionisti sono con noi da tantissimo tempo con grande merito, come Alberto Virgili e Fabrizio Nizi.
Insieme a loro un direttore sportivo come Francesco Micciola, persona straordinaria che, oltre alla grande competenza professionale, ha grandissimi valori umani. Roberta Nocelli, presidente della squadra e del Consiglio d’amministrazione, che passa tutto il giorno allo stadio e che sta facendo da anni un lavoro di coordinamento eccezionale di cui tutti ora le rendono merito. Infine mister Gianluca Colavitto, che è con noi da quasi due anni e che ha portato grandissimi risultati. Mi auguro che sia orgoglioso di far parte di questa realtà importante che io in prima persona sono fiero di rappresentare».
Roberta Nocelli
Per finire, uno sguardo al futuro. «Ho un pallino nella testa, che non è portare il Matelica in Serie A, ma realizzare un progetto del territorio, legato soprattutto al settore giovanile. Mi piacerebbe cercare di fare qualcosa di serio e duraturo, un progetto che deve svilupparsi in quattro o cinque anni per vederne i frutti e da cui sono convinto che possano emergere dei ragazzi, sia per la nostra prima squadra, ma magari anche per qualche serie superiore. Un progetto oltre che sportivo, anche umano e sociale, con lo scopo di formare dei ragazzi non solo tecnicamente ma anche dal punto di vista scolastico e caratteriale».
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bello
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Complimenti ancora per l’imbattibilità nei play-off e per il campionato condotto, correggendo durante il percorso le situazioni tecniche negative (assetto difensivo, centrocampo) e gestendo in modo determinante il gruppo che è stato essenziale. Certamente programmarsi senza fretta e puntare al settore giovanile, oltre a formare il nuovo organico della squadra, è certamente una forma di investimento specie se è esteso al tutto il territorio provinciale. I presupposti per far bene ci sono, ora dipende da noi maceratesi aderire a questo progetto.
Ora facciamo questa fusione.