Volpicelli, autore del gol del pareggio matelicese
di Michele Carbonari
Termina a Renate il sogno playoff del Matelica. Con una formazione rimaneggiatissima a causa del focolaio Covid in squadra, i biancorossi escono a testa alta dal Città di Meda. Come all’andata, il ritorno del primo turno degli spareggi nazionali finisce 1 a 1: Volpicelli, con una magia nella ripresa, risponde al vantaggio brianzolo firmato Kabashi. I lombardi, teste di serie, passano il turno. Ai ragazzi di Colavitto, anche lui positivo al virus, in panchina il preparatore atletico Virgili, non basta tanta generosità e tanto cuore. Ad inizio partita Mbaye, autore del gol all’Helvia Recina, è costretto ad uscire per un problema muscolare. Il Covid ha sicuramente contribuito ad interrompere lo straordinario percorso della matricola di patron Mauro Canil, ma non cancella una stagione storica al primo anno di Lega Pro, chiusa con una salvezza conquistata in largo anticipo e il sogno Serie B cullato
Alberto Virgili, oggi in panchina al posto di Colavitto
La cronaca. Il Matelica è schierato con il solito 4-3-3, con Martorel in porta, Tofanari, De Santis, Seminara e Di Renzo (da destra a sinistra) in difesa, Pizzutelli, Mbaye e Balestrero a centrocampo e il tridente composto da Volpicelli e Leonetti a supporto di Moretti. Partono meglio i biancorossi. Passano sei giri di lancette e Leonetti colpisce di testa su un cross dalla destra, palla out. Altri quattro minuti e il numero dieci biancorosso si crea spazio ma conclude a lato dal limite dell’area. Dopo un ottimo avvio il Matelica è costretto al primo cambio forzato: Mbaye (autore del gol all’andata) si infortuna e il preparatore atletico (allenatore in deroga) Alberto Virgili inserisce Alberti, che si posiziona al centro dell’attacco, con Volpicelli arretrato sulla mezz’ala destra. Il Renate quindi ne approfitta e anella una serie di occasioni ravvicinate. Al 17′ il primo squillo, con Kabashi, rasoterra centrale e facile preda di Martorel. Poi il diagonale mancino di Rada passa avanti a Martorel e sfila sul fondo. Nocciolini sulla sinistra mette al centro per Kabashi che al volo sfiora la traversa. Quindi è lo stesso Nocciolini, messo fuori causa da una deviazione di De Santis, a mancare il bersaglio grosso da pochi metri, sfera alta. Dopo un po’ il Matelica si fa vivo con una conclusione dalla distanza di Moretti, fuori misura. Al 28′ Martorel devia in angolo una punizione dal limite di Nocciolini. Kabashi ha il piede caldo e al 35′ porta in vantaggio i nerazzurri locali: si accentra dalla destra e giunto al limite dell’area lascia partire un tiro non molto angolato ma che sorprende Martorel. Al 42′ il Matelica protesta per un episodio discutibile: già ammonito, Possenti ferma intenzionalmente Moretti a palla lontana, l’arbitro fischia fallo ma non estrae il secondo giallo nonostante ci fossero gli estremi. Nel recupero i biancorossi ci riprovano con il colpo di testa di Alberti, che svetta ma da poca forza al pallone servito da Tofanari.
Roberta Nocelli
Al primo della ripresa Possenti incorna sopra la traversa, ma al 58′ il Matelica perviene al pareggio: azione personale di Volpicelli, serpentina in area e sinistro che non lascia scampo a Gemello. I biancorossi ci credono e alzano ritmo e baricentro. Mister Aimo Diana corre ai riapri ed inserisce Maistrello e Vicente. I cambi portano i loro frutti e il Renate torna a spingere. Al 71′ Galuppini fa tutto da solo e calcia, De Santis respinge con la schiena sulla riga a Martorel battuto, il neoentrato Maistrello manca clamorosamente il tap in e spara alle stelle a porta vuota. Qualche minuto più tardi lo stesso attaccante del Renate sciupa un’altra ghiotta occasione, da posizione ravvicinata. All’82’ ci prova anche Kabashi ma la sfera è fuori. Nel finale il Matelica si affida a Moretti ma la difesa lombarda si salva: finisce 1 a 1.
Questo il commento della dg e presidentessa Roberta Nocelli: «Come nostro solito chiudiamo una stagione dalle tante sfaccettature e dalle infinite sorprese. Erano pochi, giusto 14 giocatori di movimento di cui uno subito infortunato, ma hanno chiuso con un pareggio uscendo dal campo in lacrime. Per tutto quello fatto fino ad oggi, l’unica parola che mi viene da dire è dignità. La dignità di essere scesi in campo nonostante tutto, senza essersi mai pianti addosso. La serietà di tutti ci ha accompagnato in questa avventura unica. Come dice Ghirelli: questo è il calcio che fa bene al cuore, il nostro calcio. Grazie e siate fieri ragazzi di quello che avete fatto».
Il tabellino:
RENATE (3-5-2): Gemello; Silva, Damonte, Possenti; Guglielmotti, Kabashi, Ranieri (69′ Vicente), Rada, Anghileri; Galuppini (84′ Lakti), Nocciolini (69′ Maistrello). A disp.: Bagheria, Giovinco, Langella, Santovito, Magli, Burgio, All.: Aimo Diana.
MATELICA (4-3-3): Martorel; Tofanari, De Santis, Seminara, Di Renzo; Pizzutelli, Mbaye (15′ p.t. Alberti), Balestrero; Volpicelli, Moretti, Leonetti (86′ Barbarossa). A disp.: Minerva, Mosca, Sansaro, Santamarianova, Ruani. All. (in deroga) Alberto Virgili.
ARBITRO: Paolo Bitonti della sezione di Bologna
ASSISTENTI: Luca Dicosta della sezione di Novara e Luca Testi della sezione di Livorno
QUARTO UOMO: Marco Acanfora della sezione di Castellammare di Stabia
RETI: 35′ p.t. Kabashi, 58′ Volpicelli
NOTE: partita giocata a porte chiuse. Prima del fischio d’inizio osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Burgnich. Ammoniti: De Santis, Possenti, Guglielmotti, Maistrello, Alberti, Silva, Balestrero. Recupero: 6′ (2′ + 4′)
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Grazie lo stesso di quello che avete fatto, avete veramente rappresentato in maniera super il calcio del capoluogo della provincia Maceratese, siamo molto orgogliosi di voi, ora pensiamo alla fusione x costruire una super-squadra x giocarci la serie B.
Grande MATELICA esce a testa alta dai play-off ed imbattuta. Il tono a volte sarcastico ed ironico che ho sostenuto è solo una speranza per unire le qualità organizzative ed economiche di Canil con noi, sportivi maceratesi. Quindi avanti con Materacese, Macelica, o alto Maceratese. Ancora complimenti al tecnico Colavitto che ha saputo formare un gruppo eccellente tecnicamente e ha sfruttato a pieno le qualità morali dei propri ragazzi con “carota e bastone”. Un arrivederci (speriamo) al prossimo anno.
Grazie Matelica.