Bar e ristoranti all’aperto,
i dubbi dei commercianti:
«Non rovinateci l’estate»

MACERATA - Gli esercenti si stanno preparando per accogliere da lunedì la loro clientela. Giorgio Ripari (Ca'Baret): «Facciamo squadra tra di noi per avere regole chiare». Giuliano Carciofi (Caffè del Corso): «Il coprifuoco ci rovina, l'anno scorso cominciavamo a lavorare dalle 22». Elio Vincenzetti (Da Rosa): «Fuori non ho spazio, sto cercando di ottenere un permesso»

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Ombrelloni in piazza Cesare Battisti a Macerata

 

di Alice Marabini (foto Fabio Falcioni)

Il ritorno in zona gialla da lunedì vuol dire riapertura. Bar e ristoranti, secondo quanto previsto dal nuovo Decreto, torneranno a servire i propri clienti al tavolo, sia a pranzo che a cena ma con delle rigide regole da rispettare. Il servizio al tavolo verrà effettuato solamente all’esterno e fino alle 22. Il coprifuoco, infatti, resta ancora in vigore. Regole, queste, che a Macerata hanno provocato non poco malcontento tra gli esercenti, in particolare tra i ristoratori, con attenzione a tutti colo che non hanno la possibilità di usufruire di uno spazio dehors. A subire le conseguenze di queste nuove norme sono i titolari di bar e ristoranti. Il denominatore comune tra loro è la voglia e la necessità di lavorare che in molti casi si vedono impediti e ostacolati.

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Giorgio Ripari (Ca’Baret)

 

Il titolare del Ca’Baret di Macerata, Giorgio Ripari, conferma la confusione un po’ diffusa e condivisa riguardo il nuovo Dpcm. Avrà la possibilità di mettere dei tavoli all’aperto, sempre rispettando il distanziamento e per quanto riguarda il coprifuoco: «Se c’è, bisogna rispettarlo e comportarsi in base alle regole. Chiediamo che siano poche, ma chiare. Chi controlla deve aiutare e cercare di dare manforte agli esercenti – dice Rapari – Sarebbe opportuno creare dei tavoli permanenti di concertazione tra enti locali e associazioni di categoria. Dei tavoli, appunto, permanenti che possono servire sia per il Covid che per ogni altra evenienza». L’augurio che si fa è di un’estate positiva come quella dello scorso anno cercando però di evitare gli errori commessi.

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Andrea Orazi (Il Quartino)

Anche Andrea Orazi, il titolare de Il Quartino di Macerata ha la possibilità di mettere dei tavoli e degli ombrelloni all’aperto, ma è critico sulle nuove disposizioni: «Sembra una presa in giro se non si lasciano lavorare i ristoranti all’interno». In questo periodo sono riusciti a lavorare grazie all’asporto e a una convenzione fatta con i muratori che avevano la possibilità di mangiare al ristorante. Anche per lui il desiderio è quello di tornare alla normalità.

La situazione è diversa per Elio Vincenzetti, titolare del ristorante da Rosa. Il locale non dispone di un dehors e per questo motivo Vincenzetti si è attivato con dei permessi per potersi guadagnare un suo spazio all’aperto e lavorare: «Non è così semplice richiedere questo permesso». Vincenzetti è molto preoccupato per il freddo, che potrebbe spingere i clienti a rinunciare ad una cena fuori, ma non solo, lasciare il coprifuoco vorrebbe dire scoraggiare le persone a spostarsi: «La gente non viene se alle 22 deve stare di nuovo in albergo. Siamo demotivati».

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Ivan di Hanami

«Non abbiamo spazio all’esterno quindi facciamo solo l’asporto», queste sono le parole di Ivan, del ristorante Hanami. Il suo più grande augurio è quello di tornare presto alla vita normale: «Vogliamo lavorare».

Per quanto riguarda i bar, Giuliano Carciofi del Caffè del Corso di Macerata chiede chiarezza: «È giusto far rispettare le regole ma anche far lavorare le persone –  la sua proposta è quella di poter mettere almeno la metà dei suoi tavoli all’interno rispettando le distanze di sicurezza, vorrebbe allargarsi all’esterno ma c’è ancora molta confusione. Del coprifuoco dice «Lo scorso anno ci ha salvato il dopocena, il lavoro più grande inizia alle 22, la gente esce e viene a prendere un gelato». Il suo appello è quello di «Usare le distanze, rispettare le regole e lavorare».

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Marco Cecchetti

A parlare della situazione è anche il maceratese Marco Cecchetti che inizierà tra poco la nuova attività in due locali storici del centro (ex Maracuja ed ex Venanzetti) e dello stabilimento balneare Barracuda di Porto Potenza. «Al mare sarà più facile. Ci sarà il distanziamento degli ombrelloni e dei tavoli che sono solo all’aperto, si sopravviverà» afferma. «Il coprifuoco è un’assurdità, dovrebbero far rispettare la legge e se viene rispettata il coprifuoco non ha senso. Con il coprifuoco alle 22 i ristoranti non riescono a lavorare con la cena».

Si sta preparando con entusiasmo il ristorante “Di Gusto” in piazza Cesare Battisti a Macerata. «Siamo  prontissimi per lunedì, piazza Cesare Battisti sarà una splendida cornice dalla colazione fino a sera per tutti i nostri clienti nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza». Sul coprifuoco: «Utilizzeremo dei turni e chiederemo un sostegno a tutti i clienti che finora ci sono stati vicino con il delivery che comunque continuerà».

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Giuliano Carciofi

 

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