Dopo la frase choc, Confindustria avrebbe avviato una procedura contro il presidente Domenico Guzzini. A riferirlo è l’Ansa. Guzzini nel corso di un forum online “Made for Italy per la moda”, organizzato per parlare della situazione delle aziende e fare il punto, aveva sottolineato che era necessario venire fuori dal Covid, concludendo così la frase: «se qualcuno morirà, pazienza». Una frase di cui oggi si è scusa, spiegando di averla detto in un momento di concitazione e che non rispecchia il suo pensiero né i valori di Confindustria. Secondo l’Ansa, che riporta di fonti informate, è stata aperta una procedura relativa a Guzzini dal consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi, l’organo nazionale di Confindustria. La procedura potrebbe portare, o a possibili sanzioni o a un passo indietro da parte dell’imprenditore. Parole, quelle di Guzzini, che hanno suscitato una bufera e reazioni a catena di condanna.
Confindustria, frase choc di Guzzini: «Dobbiamo venirne fuori Se qualcuno morirà pazienza»
Covid, Guzzini dopo la frase choc: «Ho sbagliato, sono molto addolorato»
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L’Associazione tutela sua immagine…e fa bene !
…e se qualcuno dirà sciocchezze, dovremo avere anche stavolta un po’ di pazienza!? Questa volta sembra giustamente di no!! La pazienza è finita, purtroppo, il covid, disgraziatamente, pare proprio di no, speriamo almeno che siano finite le sciocchezze!! gv
una procedura contro il cinismo di chi ricopre certe cariche? ma se è la caratteristica che li deve contraddistinguere..è come accusare un bravo pugile di picchiare troppo forte l avversario…il signor guzzini ha solo incautamente messo a nudo il suo lato peggiore ..tutto qua!
Bene la procedura. Ma la frase di aguzzìni è talmente chiara nel suo cinismo industrialista che farebbe solo bene a dimettersi ancora prima, anche per il bene della Confindustria che presiede, altrimenti ogni volta che parlerà a nome dei suoi associati ci sarà sempre qualcuno che gli rinfaccerà quella dichiarazione disumana. Ogni Associazione ha bisogno di rappresentanti di credibilità specchiata.
Ma perché sostituirlo? Per chiedersi stupidamente se il nuovo eletto la pensa alla stessa maniera? Per non parlare poi di quei signori che tengono i contatti tra Confidustria e associati per distruggere gli operai che i “padroni” decidono di annientare e tante altre cose. E poi Guzzini ogni volta che compare in qualche articolo viene sempre attaccato anche perché legato ad un noto marchio che si è venduto. Come si dice? Nessuna nuova buona nuova! Ma che lo si lasci lì come palese dimostrazione di se stesso e di chi rappresenta. Se cercate Santi, cambiate indirizzo.
Stiamo vivendo una tappa evolutiva di nazismo finanziario con il beneplacito di governi venduti.
Considerato che sembra fossero presenti anche il Sindaco Parcaroli e il Presidente Acquaroli, sarebbe bello sapere se hanno, in quella sede, dichiarato qualcosa in merito. Dissociarsi o stigmatizzare????
Riscrivo esattamente lo stesso commento fatto un attimo fa nell’altro articolo collegato:
mi sembra assurda questa crocefissione mediatica nei confronti un uomo che molti sanno essere BUONO e MODERATO, assolutamente UMANO, e NON lo spietato cinico imprenditore che dipingono!
Ha sicuramente espresso male un concetto, non per questo si può eleggere a capro espiatorio della tensione del momento una persona come Domenico Guzzini: una parola sbagliata di un momento non cancella quanto dimostrato in anni!!!
Ha chiesto scusa, basta con questi attacchi!
Quando si parla in un’assise o in un contesto pubblico e di fronte ad altre Autorità invitate per l’occasione, bisognerebbe attenersi, per contenuti e modi, alle normali tecniche di comunicazione.
Tutti ricorderanno il discorso di Mario Draghi, alla Banca Centrale Europea, quandò affermò in modo chiaro e privo di tentennamenti che l’Euro veniva difeso a qualunque costo, di fronte ad ogni evenienza. Il giorno successivo lo spead si abbassò di diversi punti, il messaggio era arrivato a tutti gli operatori finanziari e, da banchiere centrale dell’Eurozona, non poteva cadere in personalismi o indecisioni tali da richiedere, l’indomani, una correzione.
Certamente, il Presidente di Confindustria ha potuto commettere un errore nel suo discorso ma proprio perchè lo stesso era rivolto, in una Assemblea, ad una categoria di operatori economici che rappresenta e che operano sul mercato, doveva pesare non solo le parole, quanto mai discutibili, ma anche il tono e cercare di sottolineare il particolare contesto socio-economico che viviamo.
La crisi economica è minata dagli effetti del Coronavirus che, a motivo della sua virulenza, sta incrinando le basi del tessuto sociale e provocando un numero elevatissimo di morti. E’ opportuno stare vicino alle persone e lavorare per un obiettivo comune e non contro, utilizzando tutte le leve disponibili e praticabili.